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Episodi

La guerra all’immigrazione dell’America di Trump
5d fa
La guerra all’immigrazione dell’America di Trump
Donald Trump ha fatto della severità nei confronti dell’immigrazione illegale un pilastro della sua campagna presidenziale e, appena entrato alla Casa Bianca, ha già promulgato misure di vasta portata. Rafforzando non solo quelle contro l'immigrazione illegale, ma anche contro alcune forme legali. Ha sospeso il programma di reinsediamento dei rifugiati; ha introdotto restrizioni al processo di richiesta di asilo; ha ordinato il dispiegamento di truppe aggiuntive al confine con il Messico; un ordine esecutivo recente prevede la trasformazione della base navale di Guantanamo Bay in un centro di detenzione per migranti irregolari; ha annunciato la fine dei programmi di protezione temporanea per migranti provenienti da Paesi come Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela; sta cercando di eliminare il diritto alla cittadinanza per nascita per i figli di migranti irregolari. Inevitabili le critiche. Tanto che l'American Civil Liberties Union ha intentato addirittura una causa contro l'amministrazione Usa, sostenendo che i migranti detenuti a Guantanamo Bay sarebbero stati privati dell'accesso adeguato a rappresentanza legale e ad altri mezzi di comunicazione. Allo stesso tempo, sul fronte economico, alcuni analisti suggeriscono che la riduzione dell'immigrazione potrebbe avere effetti negativi sull'economia statunitense. Ne abbiamo parlato a Macro con Alfonso Giordano, Docente di Population Environment And Sustainability alla Luiss “Guido Carli”; Christopher Hein, Docente di Migration And Refugee Policies alla Luiss “Guido Carli”; Marco Valsania, Corrispondente Il Sole 24 Ore da New York; Luca Veronese, giornalista Il Sole 24 Ore.
Musk, Trump e noi: l’Europa alla prova dell’America First
24-01-2025
Musk, Trump e noi: l’Europa alla prova dell’America First
A pochi giorni dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, il mondo è già in fermento. A far discutere, oltre ai primi ordini esecutivi varati dal Presidente Usa, anche alcuni gesti del suo principale collaboratore, Elon Musk. L’imprenditore, scelto dal Potus per guidare il Dipartimento per l’efficienza energetica (in italiano, Doge), ha subito conquistato le prime pagine per alcuni comportamenti divisivi: dal braccio teso durante i festeggiamenti dopo l’investitura di Trump al battibecco su X con Sam Altman, Ceo di OpenAI, sul progetto Stargate, la joint venture tra l’azienda madre di ChatGPT, Oracle e SoftBank da 500 miliardi di dollari per realizzare una rete di data center negli Stati Uniti. C’è chi sostiene che il sodalizio tra il Presidente e l’uomo più ricco del mondo non sia destinato a durare molto: “Due tigri non possono vivere sulla cima della stessa montagna”, hanno detto alcune fonti vicine a Trump. Cosa succederà? E in tutto ciò, come reagirà l’Europa al ritorno dell’‘America First’? Ne parliamo a Macro con Giuliano Noci, Docente di strategia e marketing alla School of Management e prorettore del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano; Francesco Zirpoli, Professore di Economia e Gestione dell'innovazione e Direttore del CAMI - Center for Automotive and Mobility Innovation; Gregory Alegi, Docente di Storia e politica degli Stati Uniti presso l’Università Luiss “Guido Carli” di Roma; Luca Salvioli, giornalista de Il Sole 24 Ore.