13-12-2021
Sostenibile si, ma anche per forza brigoso?
A volte siamo portati a fare scelte facili, prendere le soluzioni più semplici, la via più veloce. Spesso però queste scelte si possono rivelare sbagliate: direttamente per noi o per la nostra comunità.Durante questa settimana ho riflettuto molto sul fatto che - spesso - scegliere azioni sostenibili è più laborioso, porta via molto più tempo di essere “normali”. Ma è davvero così? Possiamo forse osservare la questione da altri punti di vista?Questo è un audio tratto dal video pubblicato sul mio canale YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=rC6xNklTxtAQuesti sono i quattro esempi, ma dimmi anche i tuoi, cui mi sono fermato a riflettere:- acquisto di prodotti “sani” ed autoproduzione. Fare la spremuta la mattina porta via del tempo, prendere le arance tramite i GAS o la filiera corta pure. E’ più semplice andare al supermercato e prendere la nostra consueta retina. Ma da un agire sostenibile vi sono dei vantaggi per noi, le nostre tasche, l’ambiente e la filiera. - adottare il “riuso”: è facile disfarci delle cose che non ci servono più, anche se funzionanti. Però vi sono modi per regalarle, venderle, scambiarle. Anche questo è laborioso, nel senso che vanno sistemate un attimino, fotografate, inserite nel marketplace, attendere (a volte giorni) che le vengono a prendere… oppure vi sono troppe richieste, allora bisogna rispondere “già venduto”, attendere la persona che arrivi, e a volte non è subito, ritarda, ecc… insomma anche questo è brigoso. Tuttavia vi sono molti vantaggi collegati al riuso: questi beni hanno già consumato la loro quota di risorse (ossigeno, materie prime…) quindi sono “neutre” da un punto di vista ambientale, servono a qualcuno altro che altrimenti le comprerebbe (risparmio), magari portiamo a casa 2 lire (guadagno), ecc…- fare la differenziata: giorni ed orari di esposizione, stoccaggio in casa, bidoni in cantina, riprenderla in mano in quanto a volte qualcuno in famiglia ha inserito nel bidone sbagliato… Poi vi è il fatto che la TARI non opera da disincentivo: una cerca quota di residuo è già compresa (svuotamenti), difficilmente la raggiungo, quindi perché sbattermi troppo? Attenzione: se nel breve lo svantaggio economico può non esserci, nel lungo termine (stante l’esaurimento delle discariche) potrebbe aumentare la TARI, questo perché dovremo “esportare” i rifiuti. Inoltre abbiamo visto che l’Italia è diventata forte sul riuso delle risorse, siamo un paese povero di materie prime e - proprio questo fatto - ci rende particolarmente virtuosi nella raccolta della carta, materiali ferrosi, legno, ecc…- acquistare con i GAS, non è più comodo il supermercato? Può sembrare che costi di più, ma la qualità è migliore ed volte anche il prezzo per unità (al chilo, per uso, ecc…) è minore. Vi sono questioni di sovranità alimentare, lo sfruttamento della filiera della GDO, ecc… Vanno fatte delle riflessioniIn definitiva, fare scelte sostenibili può essere più complicato, problematico, richiedere tempo, riorganizzare la propria vita. Però il vantaggio nel lungo termine, ma non solo, è evidente. Pertanto l’invito è di evitare le scelte “semplici” ed immediate per fare delle riflessioni.Puoi contattarmi via e-mail: zanon.alex@gmail.comOppure iscriverti al mio podcast: https://www.spreaker.com/show/appunti-di-sostenibilitaO seguirmi su Facebook: https://www.facebook.com/appuntidisostenibilita Musica by Kevin MacLeod: Slow Burn, license CC by 3.0