20-02-2024
2 - Gita alle cascate
Una favola per bambini sulla carità verso il prossimo.
Il racconto prende ispirazione, in maniera marcata, dalla parabola del vangelo comunemente intitolata “Il buon samaritano” (Luca 10, 25-37), qui in fondo trovi il testo completo e una preghiera per una meditazione personale.
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Il testo è stato scritto e interpretato da me.
Un grazie enorme va a Thomas per il supporto tecnico, a Enrico per aver suonato la musica, e a mia sorella Aurora per l'aiuto nella realizzazione della copertina. Grazie!
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È raro che ci siamo fermati a guardare alla nostra stessa storia come a un’avventura tanto coinvolgente quanto le storie che ascoltiamo. Se è vero che la vita è un’avventura e noi siamo il protagonista della nostra storia allora cosa sono “la chiamata all’avventura”, “il volo magico”, “il ventre della balena” e “la benedizione finale” nella nostra vita? Un breve percorso che ripercorre le 17 tappe del viaggio dell’eroe identificate da Joseph Campbell per scoprire col sorriso la traccia nascosta dietro i nostri eventi e le nostre emozioni.
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(Lc 10, 25-37),
Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: «Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno». Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' così».
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Breve preghiera
Signore Gesù, mio maestro, fa’ che i miei occhi, le mie mani, le mie labbra, il mio cuore siano misericordiosi. Trasformami in misericordia.
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Dal diario di suor Faustina Kowalska
Aiutami, o Signore, a far sì che i miei occhi siano misericordiosi, in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi sulla base di apparenze esteriori, ma sappia scorgere ciò che c’è di bello nell’anima del mio prossimo e gli sia di aiuto.
Aiutami, o Signore, a far sì che il mio udito sia misericordioso, che mi chini sulle necessità del mio prossimo, che le mie orecchie non siano indifferenti ai dolori ed ai gemiti del mio prossimo.
Aiutami o Signore, a far sì che la mia lingua sia misericordiosa e non parli mai sfavorevolmente del prossimo, ma abbia per ognuno una parola di conforto e di perdono.
Aiutami, o Signore, a far sì che le mie mani siano misericordiose e piene di buone azioni, in modo che io sappia fare unicamente del bene al prossimo e prenda su di me i lavori più pesanti e più penosi.
Aiutami, o Signore, a far sì che i miei piedi siano misericordiosi, in modo che io accorra sempre in aiuto del prossimo, vincendo la mia indolenza e la mia stanchezza.
Aiutami, o Signore, a far sì che il mio cuore sia misericordioso, in modo che partecipi a tutte le sofferenze del prossimo.
Alberghi in me la Tua Misericordia, o mio Signore.