Non spegnere la luce

Michele D'Innella e Giacomo Giaquinto

Un viaggio verso le profondità più oscure della mente criminale, in compagnia delle voci di Michele D’Innella e di Giacomo Giaquinto, che ogni settimana proveranno a far luce sui misteri irrisolti della cronaca nera moderna. Iscriviti al canale Telegram per non perderti nessuno degli approfondimenti e delle novità in anteprima sulle prossime puntate: https://t.me/LucePodcast read less
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Episodi

Il delitto di Avetrana - Chi ha ucciso davvero Sarah Scazzi?
1sett fa
Il delitto di Avetrana - Chi ha ucciso davvero Sarah Scazzi?
26 agosto 2010, Avetrana - In un paesino in provincia di Taranto, la quindicenne Sarah Scazzi esce di casa per andare al mare con la cugina Sabrina, che abita a 400 metri da casa sua. Tuttavia, Sarah sparisce nel nulla senza presentarsi all’appuntamento. Iniziano giorni difficili fatti di indagini, ricerche, appelli alle autorità da parte della famiglia, che catturano l’attenzione mediatica. Due settimane dopo la scomparsa della quindicenne, Michele Misseri, padre di Sabrina e zio di Sarah, consegna il cellulare di Sarah alla polizia, affermando di averlo trovato in un podere. Da qui partiranno le investigazioni che, dopo una lunga serie di depistaggi, hanno portato alla condanna in primo grado all’ergastolo dalla Corte d’assise di Taranto di Sabrina Misseri e della madre Cosima Serrano con l’accusa di omicidio doloso aggravato, e alla pena di 8 anni per occultamento di cadavere di Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima. Ma di chi è stata davvero la mano che ha strangolato Sarah Scazzi? Proviamo a scoprirlo insieme a Giorgia Milone e ad Asya Dolcecanto, criminologhe e fondatrici della pagina Instagram e TikTok “BorderCrime”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
L’omicidio Melania Rea - Il profilo di Parolisi analizzato da due criminologhe
03-04-2024
L’omicidio Melania Rea - Il profilo di Parolisi analizzato da due criminologhe
18 aprile 2011, Colle San Marco - È un tranquillo pomeriggio primaverile quando, in un paesino in provincia di Ascoli Piceno, viene segnalata la sparizione di una donna: Melania Rea. A chiamare i Carabinieri è il marito, Salvatore Parolisi, istruttore del 235° Reggimento Piceno e papà della piccola Vittoria di soli 18 mesi. Dopo due giorni dall’inizio delle ricerche arriva una telefonata anonima che dà la svolta alle indagini fornendo le coordinate per trovare la donna. I Carabinieri raggiungono il punto indicato e trovano il corpo esanime della donna, seminudo, martoriato da 35 coltellate. Le indagini proseguiranno fino al processo in cui la Procura di Ascoli e quella di Teramo dichiareranno Salvatore Parolisi come unico responsabile dell'omicidio. Tuttavia l'uomo, condannato in primo grado all’ergastolo, continua a dichiararsi ancora oggi innocente. È stato davvero lui a uccidere la moglie Melania? E se sì, per quale motivo? Proviamo a scoprirlo insieme a Serena Garofano ed Anna Candelora: criminologhe, detentrici di un master di II livello in scienze forensi presso La Sapienza di Roma, ma soprattutto autrici per la pagina Instagram e Facebook “Conversazioni sul Crimine”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Legalizzare l’eutanasia? - Le storie di DJ Fabo e di Piergiorgio Welby
27-03-2024
Legalizzare l’eutanasia? - Le storie di DJ Fabo e di Piergiorgio Welby
27 febbraio 2017, Basilea - Rimasto tetraplegico in seguito a un incidente stradale, Fabiano Antoniani, noto a tutti come dj Fabo, sceglie di porre fine alla propria vita attraverso il suicidio assistito in una clinica svizzera. Con lui c’era Marco Cappato, esponente dell’associazione Luca Coscioni, che il giorno successivo si autodenunciò. La procura di Milano denunciò Cappato con l’accusa di aiuto al suicidio e per lui iniziò il processo, che arriverà fino alla Consulta e che si concluderà il 23 dicembre 2019 con l’assoluzione totale poiché non esistevano elementi per incriminarlo. Si tratta di una sentenza storica, poiché ha segnato e segnerà a lungo la battaglia per la legalizzazione del suicidio assistito in Italia. Ma a che punto siamo oggi con l’eutanasia nel nostro Paese? E quali sono gli obiettivi ancora da raggiungere? Proviamo a scoprirlo insieme a Maria Grazia Calvanese: medico, prima  responsabile della rete di cure palliative territoriali strutturata presso diversi Hospice, e attualmente dirigente medico di radioterapia oncologica. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Femminicidio - La piaga sociale che sta sconvolgendo l’Italia
21-02-2024
Femminicidio - La piaga sociale che sta sconvolgendo l’Italia
Il Femminicidio, dall'inglese “femicide”, è un termine criminologico introdotto per la prima volta dalla criminologa femminista Diana H. Russell all'interno di un articolo del 1992 per indicare le uccisioni delle donne da parte degli uomini per il fatto di essere donne. Secondo quanto formulato dalla Russell “il concetto di femmicidio si estende al di là della definizione giuridica di assassinio e include quelle situazioni in cui la morte della donna rappresenta l'esito/la conseguenza di atteggiamenti o pratiche sociali misogine”. In Italia questo termine ha iniziato a prendere piede a partire dal 2013, anno in cui il femminicidio è diventato ufficialmente un reato penale, fino ad arrivare al 2023, in cui si sono registrati ben 103 casi, l’ultimo dei quali in ordine di tempo è quello di Giulia Cecchettin. Alla luce di questi dati si può parlare di emergenza femminicidio in Italia? E se sì, quali sono le cause? Proviamo a scoprirlo insieme a Carlotta Toschi: avvocato penalista, detentrice di un master in diritto di famiglia, ma soprattutto podcaster e autrice della serie "Dark Diaries". Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
La bolla delle aziende Dot Com - Il crac finanziario dei primi anni 2000
14-02-2024
La bolla delle aziende Dot Com - Il crac finanziario dei primi anni 2000
La bolla delle dot-com si è sviluppata tra il 1997 e il marzo del 2000 e vide come maggiori protagoniste le aziende tecnologiche statunitensi. A partire dalla quotazione di Netscape nel 1994 si diffuse il concetto di New Economy, un nuovo ciclo economico che si poneva in contrasto alla Old Economy. Sulle ali dell’entusiasmo per il nuovo paradigma economico, molte società la cui idea di business era legata ad internet iniziarono a quotarsi. Nella seconda metà degli anni Novanta si assistette quindi ad un fenomeno del tutto irrazionale: moltissime società tecnologiche che operavano in perdita videro le proprie quotazioni schizzare alle stelle per via dell’euforia che c’era tra gli investitori per il nuovo paradigma della New Economy. Tuttavia, se alcune di queste compagnie erano ben strutturate, con un preciso piano aziendale, altre erano prive di qualsivoglia organizzazione. Ebbene ad inizio del 2000 la bolla speculativa del Dot-com esplose, facendo sprofondare nella crisi l’intero settore. Ma quali furono le cause di questa caduta? Proviamo a scoprirlo insieme a Fabio Ragazzo, produttore di serie audio e co-autore, tra gli altri, del podcast “Freedomland” edito da Will Media e BOATS Sound. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
John Fitzgerald Kennedy - Il mistero irrisolto dietro il suo assassinio
07-02-2024
John Fitzgerald Kennedy - Il mistero irrisolto dietro il suo assassinio
22 novembre 1963, Dallas (Texas) - È un periodo preelettorale e il presidente John Fitzgerald Kennedy è giunto in città. Il corteo presidenziale attraversa lentamente la città, acclamato dalla folla. Intorno alle 12:30, mentre la limousine decappottabile passa davanti a Dealey Plaza, si sentono degli spari. Kennedy viene colpito in pieno. Viene trasportato al Parkland Hospital, ma dichiarato morto mezz'ora dopo. L'indagine si svolge rapidamente e conferma la tesi di un killer solitario: Lee Harvey Oswald che, a sua volta, sarà assassinato due giorni dopo. Si tratta del primo assassinio dell'era dei mass media. Il giovane e telegenico presidente era diventato una specie di rockstar e la sua morte sconvolse l'intero Paese, che poté assistervi quasi in diretta televisiva. Ma chi è stato il vero committente dell’omicidio di JFK? E soprattutto qual era il movente dietro questo attentato? Proviamo a scoprirlo insieme a Jacopo Pezzan, autore di libri e audiolibri crime e co-fondatore della casa editrice Californiana LA CASE Books. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
L’omicidio di Marta Russo - Un giallo irrisolto all’università La Sapienza
24-01-2024
L’omicidio di Marta Russo - Un giallo irrisolto all’università La Sapienza
9 maggio 1997, Roma - Sono da poco passate le 11:30 quando, mentre due studentesse camminano tra gli edifici dell’università La Sapienza, nel vialetto tra le facoltà di Statistica e Giurisprudenza, un rumore insolito sconvolge la normale route-in della vita accademica. Un rumore sordo, quasi attutito… Si tratta di un colpo di pistola. Una delle due ragazze si gira per finire una frase ma non trova più l’amica perché Marta Russo, questo è il suo nome, è già caduta. Il proiettile è penetrato sotto l’orecchio sinistro della ragazza perforando l’encefalo. Marta viene trasportata d’urgenza al vicino Policlinico Umberto I ma, dopo cinque giorni di coma, si spegnerà per sempre. Un delitto che sin dall’inizio apparve senza movente, senza spiegazione, insensato. Marta Russo era una tra le migliaia di studenti della Sapienza. Non c’era nessun collegamento con gruppi terroristici o criminali. Le indagini furono complesse, la vicenda giudiziaria lunga, dibattuta e attraversata da polemiche. Ancora oggi, la domanda che tutti si pongono è: chi ha ucciso davvero Marta Russo? Proviamo a scoprirlo insieme a Sonia Filippi, autrice di genere noir per le case editrici Placebook Publishing and Writer Agency, con all’attivo una produzione di 5 romanzi gialli. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
La strage di Ustica - Il più clamoroso segreto di Stato nella storia d’Italia
17-01-2024
La strage di Ustica - Il più clamoroso segreto di Stato nella storia d’Italia
27 giugno 1980, Bologna - I passeggeri di un volo civile si imbarcano su un aereo della compagnia Itavia che dall’aeroporto Marconi avrebbe dovuto portarli a Palermo. L’aereo, un modello Dc-9 I-Tigi, decolla alle 20.08 invece che alle 18.30, come originariamente previsto. A parte questo, però, il volo sembra procedere senza particolari problemi: il DC 9 viaggia regolarmente, con a bordo 81 persone, tra le quali 64 passeggeri adulti, 11 ragazzi tra i due e i dodici anni, due bambini di età inferiore ai 24 mesi e 4 uomini d’equipaggio. Tuttavia, quasi un’ora dopo il decollo, l’aeromobile scomparirà totalmente dai radar del centro di controllo aereo di Roma. Dopo diverse ore di ricerche, il mattino successivo si ritroveranno in mare alcuni corpi senza vita, confermando che l’aereo sarebbe precipitato nelle acque internazionali del mar Tirreno, tra l’isola di Ponza e quella di Ustica. Le indagini proseguiranno per decenni, ma nessuno finora è stato in grado di chiarire le cause della tragedia. Cosa ha fatto precipitare il volo Itavia? Solo un guasto tecnico o qualcosa di più? Proviamo a scoprirlo insieme a Proviamo a scoprirlo insieme a Paolo Rendina, avvocato tributarista, esperto di misteri italiani, ma soprattutto Podcaster e autore della serie "Diritto e Rovescio". Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast
Il G8 di Genova - Il lato oscuro delle forze dell’ordine
15-11-2023
Il G8 di Genova - Il lato oscuro delle forze dell’ordine
Genova, estate 2001 - Dal 20 al 22 luglio, si riuniscono i rappresentati degli otto paesi più influenti del mondo, i cosiddetti G8: tra questi c’erano George W. Bush, Vladimir Putin, Tony Blair, Jacques Chirac, oltre a Silvio Berlusconi a fare da padrone di casa. All'ordine del giorno del vertice del G8, la gestione economica mondiale, il commercio internazionale e il rapporto con i Paesi in via di sviluppo. Negli stessi giorni, i movimenti no-global e le associazioni pacifiste danno vita a Genova a manifestazioni di dissenso per chiedere un'economia più equa e meno globalizzata: il loro slogan più famoso è "un altro mondo è possibile". Nelle manifestazioni, inizialmente pacifiche, la tensione sale e si verificano scontri tra civili e polizia che si surriscalderanno fino ad un punto di non ritorno: la morte di Carlo Giuliani, alla quale seguiranno l'incursione alla Diaz prima, ed i fatti della caserma di Bolzaneto poi. Perché a più di 20 anni di distanza, nonostante i processi svoltisi per determinare la verità, si tratta di una serie di eventi che tuttora divide l’opinione pubblica nazionale? Proviamo a scoprirlo insieme a Luca Pallavidino: insegnante, esperto di cronaca nera, nonchè speaker e co-fondatore del podcast “Dpen Crimini”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast