Libri Per Il Successo - Crescita Personale da Strada

Davide Mastrosimone

Libri per il successo si presenta come un podcast dove si propone all’ascoltatore un libro che possa fornire spunti per migliorare la sfera personale e professionale. Ogni due settimana un libro- un argomento, una pillola pratica, se mettiamo insieme podcast dopo podcast nell’arco di un periodo ci troviamo ad assimilare una serie di strumenti che di danno una marcia in più. Ovviamente i libri vanno letti e questo programma è pieno di opinioni e aneddoti personali del suo autore, non intende essere un riassunto bensì una chiacchierata motivazionale con gli ascoltatori. #crescitapersonale #percorsodimiglioramento #selfhelpbooks #libriperilsuccesso read less

Tutta la Mia Vita - Arnold Schwarzenegger #77
31-08-2023
Tutta la Mia Vita - Arnold Schwarzenegger #77
EVENTO ROMA 30-09/01-10 2023 https://www.eventbrite.it/e/registrazione-un-week-end-con-il-tuo-talento-percorso-di-trasformazione-personale-640399310577?aff=oddtdtcreator&keep_tld=1   SITO INTERNET www.libriperilsuccesso.com   TRASCRIZIONE DEL PODCAST Ognuno ha i suoi miti, le sue leggende i suoi mentori i suoi eroi, ho una grande ammirazione per personaggi che hanno fatto la storia del mondo nonostante questo ce ne uno che monopolizza la mia attenzione, Arnold Swarzenegger, e che cazzo sono degli anni 80 e sono Cormano, a me mi piace Conan il barbaro, mi piace terminator, fu un dramma quando nel remake di predator scelsero l’attore che ha fatto il pianista, per la puttana l’unico che può uccidere un predator è Arnold, basta, fine della storia.   Arnold è un uomo eccezionale, ha fatto delle cose impossibili, anche pensarle era impossibile, e lui le ha fatte   La sua vita ha 3 capitoli, il culturismo, dove diventa il migliore al mondo, vinse 7 titoli di mister olimpia e poi decise di ritirarsi se no ne avrebbe vinti altri   Divenne l’attore di azione più iconico insieme a sly stallone degli anni 80 e 90   E infine riuscì a diventare governatore della California, senza fare gavetta, dritto alla poltrona di governatore   Ma come cazzo ha fatto, qual’è il suo segreto, qual’è il suo metodo   Da quando ho iniziato il podcast quasi 3 anni fa ho sempre voluto fare un episodio su di lui, e oggi all’appuntamento 77 di libri per il successo, crescita personale da strada, parliamo della sua vita, del suo metodo, e usiamo il libro autobiografico scritto da lui, tutta la mia vita, cosi si chiama   Vi invito a leggerlo, perché la quantità di aneddoti è incalcolabile, i giri che da la sua vita sono pazzeschi, ma in tutta la magia dell’esistenza di Arnold ci sono dei punti fermi, dei principi che lui ha messo in pratica in ognuna di queste tre fasi che abbiamo appena detto, la parte sportiva, cinematografica e politica, ed è pressoché diventato il numero 1 sempre. Parentesi, io ho una maglietta che dice Arnoldi is numero 1 e me la metto spesso, si può comprare era un oggetto molto in voga negli anni 90 ovviamente questo cimelio non poteva mancare nel mio guardaroba.   Non vi racconto la sua vita, servirebbe un podcast di 10 puntate, ma estrapolo i punti del suo metodo, le sue regole, e le coloriamo con qualche storia personale del protagonista.   Arnold nasce Thal, un piccolissimo paese tra le alpi austriache, in provincia di Graz il 30 luglio del 1947, quindi appena finita la seconda guerra mondiale e lui è figlio della generazione di uomini che la perse, perché l’austria andava a braccetto con la Germania, quindi immaginatevi la frustrazione, la depressione, degli uomini di quel tempo, nel libro la racconta bene lui. Racconta come una volta alla settimana almeno, suo padre, il capo della polizia locale di questo borgo di 2 mila persone oggi, immaginatevi allora, tornava a casa ubriaco e volavano sberle e cinghiate senza nessun motivo. Lui e suo fratello Meinrad ne preso tante di botte, e queste botte resero il piccolo Arnold, una macchina in grado di raggiungere ogni obiettivo, mentre distrussero il fratello più grande Meinrad, che mori giovanissimo ubriaco al volante con la sua auto. Nel libro lo racconta, quello che non ti uccide ti rende più forte, e lo stesso Arnold disse con me questa frase funzionò, mio fratello più fragile non resse emozionalmente i traumi dell’infanzia.   Infanzia molto dura, povera, fredda, iper competitiva, il padre sin da quando erano due bambini metteva in competizione i fratelli, chi era il più veloce, chi era il più forte, chi era il più intelligente, Arnold ha il seme della competizione piantato nella sua identità, e questo è importante, perché ogni cosa che fa deve vincere, deve diventare il numero 1, e cosi è stato sempre nella sua vita.    Premessa, è impossibile quello che è riuscito a fare, per quello trovo grande ispirazione nella sua vita, questo è nato in un borgo alpino dell’austra nel 47, ed è finito per diventare Conan il barbaro, come posso paragonare quello che ha fatto, pensate a una persona che nasce in un piccolo paese del Molise tipo Trivento, bellissimo borgo andate a visitarlo, e da li inizia un percorso che lo porta a diventare la star di azione più iconica del mondo, il governatore della California e mister olimpia 7 volte, non è possibile, lui lo ha fatto, è inevitabile che questa persona ha dentro di se un fuoco, una mente poderosa, una capacità di vincere sempre su tutto, di superare gli ostacoli, e personalmente mi motiva, mi ispira, lo ammiro   Prima regola del metodo Arnold- avere una visione   Un giorno camminando davanti a una vetrina di un negozio vide un magazine, sulla copertina cera Reg Park, il protagonista del film Ercole, e anche mister universo, un uomo gigantesco, fortissimo, muscoloso, e Arnold ha la sua visione, voglio diventare come lui. Ma sapeva che a Thal non ci sarebbe mai riuscito, l’unico posto per realizzarsi era l’America. Erano tempi ben diversi, non si viaggiava, non aveva i soldi per andarci, ma vide nel culturismo la strada per arrivarci.  Reg park era nato povero a Leeds in Inghilterra ed era diventa ricco col culturismo e il cinema, aveva aperto una catena di palestre in sud africa, era sposato con una modella sudafricana, era il suo eroe, decise quindi visualizzando con dettaglio nella mente, di diventare un culturista in un epoca dove la gente non era grossa come oggi, pensate sempre con la mente di uno di 60 anni fa non uno di oggi. Nel libro dice che visualizzava il corpo di Reg Park ma con la sua faccia tra quelle immense spalle. Avere un obiettivo, una visione, ti apre la strada ed è il primo passo per raggiungerla, lui dice se lo vedo nella mente, se è possibile nella mia mente, allora è possibile anche nella realtà. E senza un punto di arrivo potete essere i più talentosi i più dotati, i più intelligenti ma non andrete da nessuna parte, perché se non sai dove stai andando, non ci arrivi. Allora Arnold decise che la sua vita non sarebbe stata a Thal, non sarebbe diventato un poliziotto come suo papà, non avrebbe fatto la vita che la gente del suo paesello faceva, lui voleva andare in America. Lui voleva diventare il prossimo Reg Park, ora sapeva cosa fare e ogni singola azione della sua vita era un passo verso la sua visione. Senza uno scopo, senza una visione, senza un obiettivo siamo creature che vagano per questa terra, trova la tua visione, non è necessario diventare come Arnold, ma ce da sedersi e capire dove volete andare, è l’unico modo.  Arnold comincio ad allenarsi 5 ore al giorno col sorriso stampato in faccia, il dolore diventa passione e lo sforzo è solo un passo verso l’obiettivo, e tutto diventa così chiaro così nitido con una visione perché ogni gesto ci avvicina all’obiettivo. Visione amici, chi volete diventare, se non lo avete capito, se non lo avete trovato è urgente che lo facciate. Visualizzatelo nella mente, e cominciate il vostro viaggio, non importa quanto dolore vi aspetti, il dolore è momentaneo, quello che diventate e quello che fate rimane per sempre   Seconda regola del metodo Arnold-  Non pensare mai in piccolo   Punta alle stelle se vuoi arrivare alla luna, pensiamo in piccolo perché abbiamo paura di fallire, più grandi sono i tuoi obiettivi più alta è la possibilità di fallire, fottitene di fallire, l’unico fallimento è quando cadi e non ti rialzi, ma se ti rialzi non hai fallito, lui non voleva diventare un body builder voleva diventare il miglior bodybuilder, quando James Cameron lo chiamò al telefono per chiedergli come andavano le lezioni di recitazioni per diventare attore lui rispose, Jim, non voglio diventare un attore, ma una star. E in politica uguale, diventò governatore senza nessun tipo di carriera politica alle spalle, senza essere stato sindaco, senza aver fatto nulla prima, dritto al trono. Arnold non gioca per vincere, gioca per diventare il migliore di sempre. Capite che mentalità. Capite che pochi possono competere con questa mentalità, Mohamed Ali quando gli chiesero quante ripetizioni facesse di un determinato esercizio rispose. Non lo so, inizio a contare solo quando mi bruciano i muscoli, la testa amici, la mente amici, questa è gente che la usa in un modo eccezionale, che va oltre, che fa non un piccolo sforzo in più ma inizia a lavorare quando gli altri smettono. Scrivi i tuoi obiettivi alza l’asticella il più possibile, cosa vuoi che succeda se fallisci, non iniziamo nemmeno per la paura di fallire, non succede niente, non si può vincere sempre, ma se ti rialzi annulli il fallimento, a volte vinci a volte impari e da quella lezioni ci tiri fuori ancora più benzina per la tua macchina farai molti più chilometri di quelli che potresti immaginare. Pensa a quello che vuoi, alla tua visione, scrivila, lasciala riposare un paio di giorni, poi torna su quel foglio, e potenziala un pò questa visione, aumentala, amplificala fino a che la tua mente te lo permette.    Terza regola, ignora chi ti dice che non puoi farlo.   Arnold lo dice chiaramente, ogni volta che qualcuno gli dice è impossibile, lui sente è possibile, quando gli dicono non si può fare, lui sente si può fare, quando gli dicono no, lui sente si E allora quest uomo è stato in grado di trasformare i suoi difetti, i suoi limiti nel patrimonio più grande che aveva. Questo ancora oggi ha un marcatissimo accento tedesco, dopo 50 anni che vive ha ancora grossi problemi con le v doppie, il suo fisico era gigantesco, osservate i primi ruoli che ha nel mondo del cinema, Conan il barbaro, mica parla quello muove la spada, terminator è una macchina dice quattro frasi, eppure il regista di Conan disse che se non ci fosse stato Arnold bisognava crearlo per fare questo personaggio, Conan è Arnold e basta, e nessun altro. Il suo accento è diventato la sua marca inconfondibile, ha trasformato i difetti in pregi, turn shit into sugar vi ricordate 50 cents settimana scorsa, lo ha fatto anche lui. I vostri difetti vi rendono inconfondibili, vi rendono voi, usateli come un patrimonio per farvi avanti nella vita. In un piccolo paese delle alpi austriache uno non pensa di diventare mister olimpia, non ti viene nemmeno sto pensiero, vuoi diventare uno sciatore al massimo. Gli attori di quel epoca erano al pacino, Dustin Hoffman, Woody Allen, de Niro, quelle erano le stelle, i film di azioni erano qualche inseguimento in macchina, Arnold anche grazie alla competizione con stallone portarono qualcosa di nuovo sullo schermo, l’action movie degli anni 80, se stallone ammazzava 10 persone in un film Arnold ne ammazzava 50, poi stallone 100 poi Arnold 150 e noi stavamo incollati entusiasti davanti allo schermo del cinema.    Una delle frasi più iconiche del cinema è quando in terminator Anrold dice I ‘will be back, perché gli sembrava più adeguata a una macchina, a un cyborg, ma James cameron si incazzo quando Arnold gli propose di cambiare la frase, gli disse tu sei lo sceneggiatore, no disse Arnold, che allora non dirmi come cazzo scrivere tu pensa a recitare, la frase era I will come back, ma poi quando Cameron la vide in azione, rimase di stucco e chiunque abbia visto quel film in inglese identifica immediatamente questa frase con il personaggio Arnold. Pensate che il suo primo ruolo fu un fracasso pazzesco e lui aspetto 5 anni prima di diventare Conan, 5 anni nei quali si dedico a lavorare duramente sapendo che un altra opportunità sarebbe arrivata.    Quarta regola- work your ass off- fatti il culo     Nessuno ottiene niente per pura coincidenza, ce da lavorare, ce da sputare sangue, ce da imparare, migliorare, allenarsi, fare pratica, hai 24 ore al giorno. Arnold si allenava 5 ore, poi andava al college, poi andava a fare corsi di recitazioni, poi corsi di lingua, poi lavorava come muratore, se di queste 24 ore al giorno ne dormi 6-8, quelle che ti rimangono usale al 100% senza perdere nemmeno un minuto. E usale per diventare migliore, nella vita attiri ciò che sei non mio che vuoi, non rincorrere niente, diventa e poi attrai. È necessario essere consapevoli che senza azione senza lavoro duro non succede niente. Arnold ci mesi anni a costruire quel corpo, ripetizione dopo ripetizione, era la sua religione, ogni volta che alzava il bilanciere che faceva uno squat, sapeva di avvicinarsi all’obiettivo. È tutto una ripetizione, diventiamo migliori leggi un po ogni giorni, allenati, fai corsi, studia, fai un piccolo passo verso il tuo progetto la tua visione, passiamo in media dalle 3 alle 6 ore sui telefoni e suoi social, dove cazzo vogliamo andare, limita a un oretta quel uso e le altre dedicale a te, a costruire un identità nuova, ma senza farsi il culo non succede niente, purtroppo è inevitabile questo passo del percorso, non lamentarti se non succede niente, cosa fai al rispetto. Io ho un piccolo librino rosso, un agenda, segno ogni cosa che devo e voglio fare tutti i santi giorni, che sia allenarmi, che sia scrivere il podcast, sistemare il sito internet, lavorare, e poi dedico sempre del tempo a fare delle cose per me, per diventare una persona migliore, passo del tempo con chi voglio bene, chiamo le persone care, le ascolto, ogni giorno che passa è un giorno in meno, non voglio perdere tempo, non so quanto dura la mia vita, ma so che ogni giorno posso avere una vita, posso aver fatto quello che mi fa felice, lavoro mi alleno miglioro ho dei sogni con delle date ho una visione ho degli obiettivi, ho delle persone care, e vivo una vita ogni giorno, più ti fai il culo più diventi duro, più metti il metallo nel fuoco migliore e la spada che ne esce. E fallo sempre col sorriso stampato in faccia. Ora se sei uno che pensa troppo, come me, o pigra, come me, che si lascia vincere dai pensieri, allora la medicina, la soluzione è una routine serrata, precisa, che non ti lasci il tempo di pensare, ma solo di fare.    Quinta è ultima regola del metodo Arnold - non pendere e basta, dai qualcosa in cambio   Che sia una persona, una famiglia una comunità, ce da dare in cambio qualcosa, ce da essere utili, nella vita il vostro valore si misura in base a quello che dai non a quello che ti prendi. E più ti prendi più devi dare. Perché secondo voi i grandi ricchi danno in beneficenza parti gigantesche del loro patrimonio, perché fanno scuole o finanziano organizzazioni, perché se no l’equazione non funziona, ce da donare, dare alle persone. È Meglio far sorridere una persona che renderla triste, è meglio motivarla che buttarla giù, date alle persone che vi circondano, vi riempie, vi torna indietro. Arnold entrò in politica come governatore e si mise a lavorare per la sua gente, per la gente della California. Aneddoto forse molti non lo sanno ma sua moglie era una discendente della famiglia Kennedy, poi divorziarono, lui ebbe una storia con la governante e ci fece un figlio, lo ammise, lo riconobbe ma la moglie divorzio, comprensibilmente. Fatto sta che Arnold nella sua terza fase della vita, e anche in questa quarta dove ormai non vive sotto i riflettori, si dedica a dare, a ridare tutto quello che la vita gli ha dato, quando divenne governatore della California ridiede indietro lo stipendio da governatore ai cittadini. È stupendo aiutare gli altri, supportarli e motivarli, qualunque sia il vostro momento attuale, considerate aiutare qualcuno, o impegnarvi in progetti che possano avere un impatto sulle persone, è una parte fondamentale di questa formula, e di tutte le formule, siate utili nei vostri progetti   Ci sono tante cose che si imparano dalla vita di quest’uomo immenso, ma ce ne una che in particolare mi ha colpito, mi ha insegnato che non puoi dare più tempo alla vita, ma puoi dare più vita al tempo, ed è pressoché impossibile fallire se dedichi tutto te stesso alla tua visione al tuo progetto, senza paura di cadere, ma consapevole di rialzarti. Arnold era un maestro in governare il tempo, e i greci spiegano benissimo il concetto di tempo usando la mitologia, esistono due tipi di tempo, crono e kairos, il crono è il tempo lineare, da li vengono le parole come cronometro, cronologia ed è il tempo che scorre in avanti quello che non devi perdere, ma usare, e riempire in attività costruttive, poi ce il Kairos, che è il momento giusto, non il tempo quantitativo ma qualitativo, sono le occasioni, le opportunità infatti è rappresentato da un tizio pelato con per un ciuffo di capelli che va colto, preso, o scappa via. E penso che l’insegnamento più grande che Arnold mi lascia oltre le sue 5 regole, è che il tempo non è qualcosa che hai o non hai, ma qualcosa che fai, non ho tempo non esiste, il tempo lo crei, e se lo usi in maniera intensa, dando più vita al tuo tempo, allora puoi pressoché+ raggiungere qualunque visione tu abbia in mente.    Cè una bellissima frase che dice one day, o day one, a volte diciamo un giorno lo farò, one day, oppure possiamo dire, day one, questo è il giorno uno, il giorno uno della mia nuova vita, del mio progetto, della mia visione, e a me piacerebbe tanto amici che domani una volta digerito il podcast, fosse il vostro giorno uno   E con questo il podcast di oggi finisce   Vi ricordo ancora una volta, Roma 30 settembre, 1 di ottobre, un week end insieme, 2 giorni intensi, per tirare fuori talento, per riprendersi in mano la vita, con due coach incredibili che starano con un numero ristretto di persone, io ci sarò e farà due interventi raccontandovi il metodo in 7 passi che ho sviluppato questo anno raggiungere una trasformazione personale, trovate i dettagli nella descrizione del podcast e scrivetemi se vi servono ulteriori delucidazioni. Sarebbe stupendo vedervi in persona.    Grazie e alla prossima
The 50th Law - 50 Cents #76
22-08-2023
The 50th Law - 50 Cents #76
EVENTO PRESENZIALE ROMA https://www.eventbrite.it/e/registrazione-un-week-end-con-il-tuo-talento-percorso-di-trasformazione-personale-640399310577?aff=oddtdtcreator   SITO: www.libriperilsuccesso.com TRASCRIZIONE DEL PODCAST Diventa ciò che sei, diceva Niche.  quante delle cose fai sono dettate dal tuo istinto, da quello che desideri realmente essere, e quante sono dettate dalla paura   Una famiglia decise di intraprendere un viaggio per scoprire il mondo, e partirono madre padre e un bambino insieme al loro asino   Attraversando il primo villaggio la gente comincio a dire - guarda che maleducato quel bambino che sta sull’asino mentre i genitori se la fanno a piedi, al che la madre imbarazzata disse non voglio che parlino cosi di mio figlio, sali quindi il padre sull’asino e mentre passavano dal secondo villaggio la gente disse, guarda che razza di padre lascia a terra moglie e figlio e lui tutto comodo se ne sta li seduto. Scelsero quindi di far salire la madre e mentre si dirigevano verso il terzo villaggio la gente disse poter uomo avrà lavorato tutto il giorno e nonostante questo fa stare la moglie sull’asino e che razza di madre lascia il bambino a piedi. A sto punto si mettono tutti e tre sull’asino e mentre attraversano il quarto villaggio la gente sorpresa disse povera bestia cosi lo ammazzano in tre sull’animale ma come si fa, giusti infine al quinto villaggio la famiglia, giustamente con le palle piene, decise di camminare a piedi portando l’asino dietro, e le persone cominciano a dire che idioti, hanno un asino e non ci salgono sopra.   Non importa cosa scegli di fare ti criticheranno sempre, ci sarà qualcuno che parlerà male di te qualunque cosa tu faccia, a sto punto vivi come cazzo ti pare, vivi come ti fa stare bene e vivi secondo le tue leggi i tuoi principi e seguendo il tuo cuore, senza paura   La paura più grande è quella di essere te stesso, e questa frase la dice 50 cents, il rapper americano che ci regala una perla, un libro scritto da lui col supporto della penna di  Robert Green il famoso autore delle 48 leggi del potere- il titolo è la cinquantesima legge, the 50th law. Questo è libri per il successo crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone, episodio 76   La paura è un emozione primordiale prodotta dalla mente, ci fa perdere energia, entusiasmo, azione, ci paralizza, ci limita, e 50 cents ha un principio base nella sua vita, tutto gira intorno a questa regola, non aver paura di niente.   Nella vita  come reagisci agli eventi definisce chi sei, puoi controllare il tuo mindset, il tuo atteggiamento le tue emozioni, la tua forza mentale. non le circostanze. È il blocco principale di questa variabile è la paura, pensate un secondo a come potrebbe essere la vostra vita senza paura, senza paura di perdere il lavoro, di perdere una relazione, di inseguire un progetto personale, senza tutti quei freni dettati dalle possibili conseguenze negative, perché siamo onesti, pensiamo sempre a quello che potrebbe andare male e per quello manco iniziamo, e se ci dedicassimo a passare all’azione, senza preoccuparci del risultato, cosa succederebbe?   La paura è un emozione presente per proteggerci dal danno fisico dai pericoli, è primordiale, un leone salta fuori e ci sbrana, un membro di un altra tribù vuole ucciderci, questo in tempi lontani era un meccanismo fondamentale, perché allora la paura era sinonimo di pericolo, oggi in un mondo che non è mai stato cosi sicuro, abbiamo un infinità di paure che ci bloccano dal vivere. Siamo una società in balia di antidepressivi, di ansiolitici, di pillole e pastiglie.   E ci sono solo due strade, o rimanere passivi, al sicuro, o pensando di stare al sicuro, o affrontarla, rischiare, essere coraggiosi e contro corrente. Come pagherà le bollette, se mi licenzio non troverò un altro lavoro, se lascio questa persona rimarrò solo, quindi meglio stare male, meglio vivere una lenta e logorante disperazione, oppure amici, diventare chi siamo.    E il caro 50 cents insieme a Robert Green, ci da dei principi per diventare impavidi, privi di paura, e li vediamo insieme in questo episodio.       Osservare la realtà per quello che è. Non sperare che le cose vadano in un modo diverso da quello che sono, abbraccia quello che hai invece di anelare quello che non hai. Realtà, presente, accettazione. Guardati a destra e poi a sinistra, abbraccia quello che sei e quello che hai ora. Da li si parte. Osserva con estrema attenzione tutto quello che ti circonda, e guardalo per quello che è, senza attivare i meccanismo mentali che ti fanno pensare sempre a scenari drammatici, è quello che è. Ho il lavoro che ho, ho il partner che ho, sono tutte scelte intenzionali, ci siamo finiti noi in quello che è oggi la nostra vita, nessuno vi ci ha messo, e se vivi in questo modo non ti aspetti che nessuno ti ci togli, e sai esattamente che sei l’unico che può cambiare le cose, non esiste la provvidenza o un evento magico che cambi tutto, esiste il sudore, lo sforzo, il sacrificio per prendere il rischio che serve per cambiare le cose, non puoi cambiare la tua realtà se non la capisci, se non la comprendi e se non l’accetti. Quanta cazzo di gente ha perso il senso e il collegamento con la realtà. È diventato tutto dispotico, distorto, vediamo una vita suoi social vediamo queste persone felicissime, ma lo sono veramente? I telegiornali le notizie tutto a metterci paura, basta, chiudetevi in voi stessi un periodo create il vostro mondo, la vostra realtà ma per farlo serve assoluta attenzione e onestà per capire da dove state partendo, senza giudizio, non è ne buona ne cattiva la vostra situazione, è quella che è, da li si parte. Rifletti quindi su dove ti trovi, su dove vuoi andare e su quello che ti serve per arrivarci.        Self reliance, in inglese vuol dire non dipendere da un cazzo nessuno al di fuori di voi stessi. Abbi fiducia nei tuoi mezzi, e se le armi che hai a disposizione non tagliano abbastanza allora affilale, ma credi in te stesso, se lavori per qualcuno, dipendi da quella persona, se non hai una fonte di entrata oltre allo stipendio dipendi da dal tuo capo, se non sai stare da solo e hai una dipendenza emozionale, stari con una persona che probabilmente non è quella giusta ma è sempre meglio che stare soli, invece no, vivere senza paura vuole dire che per un bel pò starete da soli, perché se cambi pelle, se muti, se diventi chi sei, e se diventi questa nuova versione di te stesso, molta gente se ne andrà via, ed è fondamentale diventare indipendenti, sotto tutti gli aspetti.    Chiediti quanto ci metto a cambiare vita, 2 giorni, 2 mesi, 2 anni, non posso più cambiarla, se il tuo mondo dovesse crollare oggi quanto tempo ti serve per rimetterti in sesto da solo, se ti lascia il tuo partner, domani, come stai messo? Hai un posto dove andare, hai le risorse per andarci, se perdi un lavoro, hai dei contatti una rete per rimetterti in pista, hai risparmi, investimenti, fonti di entrate passive, a ste cose ce da pensarci, perché non siamo ne immortali ne immuni alle disgrazie succedono a tutti, è in questi casi amici, è parecchio importante cadere in piedi. Cosa fai per coltivare la tua indipendenza, hai 24 ore al giorno, noi passiamo la maggior parte del tempo a distrarci dalla vita che abbiamo invece che usare quel tempo per creare la vita che desideriamo, e allora serie televisive, ore sui social, turismo nei luoghi instagrammabili, un turista viaggia per distrarsi un viaggiatore viaggia per conoscersi.Fai un resoconto della tua vita, e se vedi punti deboli lavoraci oggi che puoi, diventa indipendente, solo cosi puoi prendere rischi. E combattere la paura     Opportunismo, Turn Shit into Sugar, cosi si chiama il capitolo, trasforma la merda in zucchero. Opportunismo è una parola che ha preso un significato negativo ma nel libro si intende un altra cosa, in qualunque circostanza anche negativa c’è sempre qualcosa di buono che potete tirar fuori, è l’angolatura da dove guardi la circostanza che cambia le cose, se hai poche risorse allora sarai stimolato a diventare più creativo, è un principio dell’alchimia, trasformiamo le pietre in oro, il negativo in positivo, è una magia questa amici miei. 50 cents dice ogni situazione negativa, la rendo positiva, in questo modo nessuno può farmi del male. Touchè, questo hai coglioni quadrati       Continua sempre a muoverti, adattati all’ambiente circostante. Prendi appuntamento con te stesso e presentati, se dici che domani ti alzi alle 7 alzati, se dici che vai allenarti vacci, se non rispettiamo le promesse con noi stessi non andremo da nessuna parte, e non serve che fai 100 flessioni, allenati mezz’ora, non serve che scrivi 10 pagine, scrivi per mezz'ora, poi quello che esce esce, ma presentati, muoviti sempre, non rimanere fermo aspettando il momento giusto, non arriva mai. La paura si combatte muovendosi. Movimiento es vida. Niente deve interrompere il nostro ritmo, il nostro passo, che piovi che nevichi, che ci sia vento, presentatevi e camminate. Fanculo agli eventi, andare dritti, a volte la miglior alternativa è non aver alternative e andare avanti, sempre, senza paura, andate avanti, siate superiori alle vostre emozioni, se il corpo e la mente vi dicono di non alzarvi dal letto siete sulla strada giusta c’è una ribellione in corso dentro di voi, vincetela       Siate coscienti di quando è ora di reagire ed essere aggressivi, non ho mai detto che la partita sia facile, entrate in un arena sanguinaria, dove ognuno ha la sua agenda, i suoi interessi i suoi principi e sovente si scontrano con i nostri, e cosa facciamo, per paura, stiamo zitti, subiamo, diventiamo accondiscendi, dei cagnolini che prendono una bastonata e muovono la coda, e no cazzo amici, mi dispiace ma forse qualcuno non sarà d’accordo ma serve farci rispettare, serve essere fedeli alla nostra etica, ai nostri principi se vedete qualcosa che va non state zitti, Dante nella commedia aveva riservato un bel posticino all’inferno chi rimane inerte davanti a qualcosa di ingiusto, difendete i deboli, difendete quello che è giusto. Non vendete l’anima al diavolo per 4 soldi, io non sono mai riuscito a lavorare per una corporazione, mi chiamavano e succedevano due cose pressoché nell’immediato, rifiutavo e mi rifiutavano sempre, perché faccio quello che ritengo corretto, onesto, giusto non quello che mi si dice di fare, vaffanculo. Se non fermate subito il vostro aggressore se non vi fate sentire farà quello che vuole di voi, saprà che non esistono limiti all’abuso. Ma siate strategici lasciate che tirino fuori la testa dal buco scovateli cercate di capire che intenzioni hanno le persone più informazioni avete meglio è ma non lasciate che nessuno vi metta i piedi in testa o infrangi i vostri principi etici, stare lontano dai guai, è proprio quello che vi metterà nei guai.  E se lasci che qualcuno ti calpesti lo farà di nuovo, non abbiate paura di deludere delle persone, alzatevi e andatevene se qualcosa non va, senza timore. Poi succede una cosa magica, più rispetti te stesso e i tuoi principi più cominciano a rispettarvi, siamo noi a dire alla gente come trattarci, ricordatevelo questo.      Siate dei leader, che stanno in prima linea, ispirate con le azioni non con le parole, diventate quello che dite, prendete decisioni e le conseguenze di queste decisione, essere responsabili pienamente di quello che fate, siate autentici, in una società finta finirete per spiccare, ed essere un leader ovunque, nel vostro piccolo o grande lavoro, nella vostra piccola o grande comunità nella vostra piccola o grande famiglia, se ce una decisione difficile da prendere non tiratevi indietro, un leader ha una visione, una roadmap di quello che deve fare, un leader unisce non divide, un leader è un modello che ha dei valori, siamo in una società di deboli e di indecisi non abbiate il minimo timore a tenere il polso fermo e smettere di tentennare davanti a tutto quello che sembra difficile   Rispetta i tempi e il processo, servono ore, pratica, conoscenze allenamento per imparare qualcosa, per diventare qualcuno che si esprime al massimo delle sue potenzialità, le persone faticano ad affrontare processi lunghi dolorosi e privi di gratificazioni istantanee, la formula magica, l’unica che esiste, è accettare che imparare richiede tempo e un processo fatto di disciplina, pazienza e ripetizione, non si scappa, si impara dagli errori, dagli esperimenti, valutando cosa funziona e cosa no, e qualunque muraglia crolla di fronte a un atteggiamento persistente, ricordatevi non ce tanta concorrenza se vi rimboccate le maniche, la concorrenza è spietata ed enorme tra chi non fa, tra chi non impara, tra chi abbandona, ma se diventate un martello in qualunque area della vostra vita prima o poi buttate giu i muri che sembrano più insormontabili   Ultimo principio, molto brevemente, ricordati ogni tanto che sei un mortale, ricordatelo quando passi un week end sul divano, o quando ti incazzi per stupidaggini, o quando dici oggi non ho voglia, settimana prossima inizio, ricordatelo che il tempo non torna indietro, purtroppo viviamo come se fossimo immortali, buttiamo il tempo all’aria come se ne avessimo all’infinito e risparmiamo i soldi come se dovessimo vivere 3 secoli, un pensiero sulla morte può dare un impulso alla vita.      Amici, vi do il mio punto di vista, perché ho toccato fondo molto spesso, e serve, quando arrivi in basso puoi finalmente darti uno slancio per risalire ed è bellissimo, il dolore è bellissimo cambiare la pelle è bellissimo, rischiare è bellissimo, eppure ci affaccendiamo a fare di tutto per evitar il dolore, invece che andare nella ricerca della nostra realizzazione, della soddisfazione, del diventare chi siamo.    nella vita ci sono partite che vincete e partite che perdete, ma ce una cosa che a me demolisce l’anima, mi riempie di ansia e dolore, ed è non giocare. Non importa se vinci o se perdi, ma gioca, gioca sta maledetta partita perché chissà se il segreto della felicita non sia vincere, ma giocare, e se giocate fatelo senza paura, perché la paura ci mostra i nostri limiti e se l’’affrontiamo e la vinciamo possiamo espanderli e diventare ciò che siamo destinati a essere   Grazie per il vostro tempo, vi auguro di spendere queste settimane estive coltivando voi stessi, preparandovi a cambiare pelle, a saltare, a cambiare, e se qualcuno vuole approfondire queste tematiche può farlo prendendo un appuntamento con me per intraprendere un percorso di coaching personale, oltre ai corsi che trovate nel sito, il prossimo uscirà tra qualche settimana, e infine vi ricordo che a fine settembre come anticipato insieme due brillanti coach saremo in persona a Roma trovate le informazioni sotto nella descrizione del podcast   Un caro saluto e alla prossima
Essentialism - Greg Mckeown #74
16-06-2023
Essentialism - Greg Mckeown #74
Ce una parola bellissima in inglese che da almeno 6 mesi rimbomba nella mia testa ed è diventata un mantra, ho attraversato alcuni periodi di cambiamento radicale, di spostamenti,  e me ne mancano altri, a volte ci sono fasi dove tutto il tuo mondo cambia e sono fasi difficili, senti nel corpo che è la scelta giusta, ma ci vuole comunque coraggio, buttare all’aria tutto e vedere che succede è un qualcosa di magico, alla fine siamo qui una volta sola, ogni minuto che passa è perso ed è meglio godersela, fare scelte difficili, provare, sperimentare, viaggiare, amare, senza pensare a cosa succederà se mi sbaglio, e se mi chiedono non ti fa paura? Rispondo che mi fa paura non farlo, mi fa paura essere condannato a vivere qualcosa che non voglio vivere,  quella è la mia risposta, certo che ho paura, ma lo faccio lo stesso, io la vivo in questo modo, non dico che sia il modo corretto, solo è quello che credo sia corretto e ho scoperto sulla mia pelle quanto fosse più facile viaggiare leggeri in questa avventura   Portarsi dietro solo le cose essenziali, le persone essenziali, i progetti essenziali, e per tanto da almeno un anno ho avviato un percorso di decluttering, questa è la parola, significa togliere delle cose, materiali, è difficile tradurla in italiano ha un senso molto profondo, non e che tu ti declutteri dai coglioni, declutteri l’armadio in qui senso, è un togliere per liberare, un liberare per poi ricostruire, ed è una forma di vita, infatti oggi vi propongo questo argomento usando come base il libro di Greg Mckeown, Essentialism- the discipline pursuit of less    Il concetto di essenzialismo si applica sia alla sfera professionale, sia a quella personale e relazionale per quanto mi riguarda, ed è uno strumento potentissimo per riprendere in mano la propria vita   La prima idea del libro è che ogni volta  che dici si a qualcosa, devi dire di no a tante altre, I tuoi si hanno un valore altissimo, per tanto ce da togliersi la paura di dire di no a quello che non ha lo stesso valore   Per tanto come facciamo a decidere cosa fare e cosa no, certe cose ci danno dei risultati molto più potenti, se decidi di intraprendere un cammino verso un cambio fisico, quello è il tuo SI, e ha un valore enorme, ma obbligatoriamente implica che tu dica NO a mangiare porcherie, a stare fermo sul divano e vedere la tele, è un impegno con te stesso e serve una certa dose di disciplina e consapevolezza che per fare una cosa bene, è necessario non perdere tempo in tutto ciò che non provoca benefici verso il tuo obiettivo.      Il metodo per arrivare a liberarti di tutto ciò che non è essenziale è fatto da tre passi, esplorare, eliminare, ed eseguire   In quest’ordine amici, quindi state con me, e andiamo a vedere in dettaglio ognuna di queste fasi   Cominciamo con l’esplorazione:    Si inizia da qui, e per esplorare serve tempo, di qualità, ce da scappare dal casino della routine, hai tempo durante la giornata di metterti a sedere senza nessuna distrazione, e dedicare uno spazio per riflette, per pensare, per scrivere, per creare.  Senza l’ansia e l’angoscia che provoca l’immediatezza nel rispondere a un whatsapp o a una mail, una chiamata. La concentrazione è un processo, e come l’acqua che bolle. Se tu metti una pentola sul fuoco e poi spegni, e riaccendi, spegni e riaccendi, l’acqua non bolle, devi avere uno spazio di tempo che ti permetta di bollire senza spegnere il fuoco ed è impossibile farlo se ogni minuto riceviamo una notifica, chiuditi in te stesso un ora al giorno e pianifica, rifletti, evitando le distrazioni che sono il male di quest’epoca, non riusciamo più a concentrarci, è incredibile quello che riesci a creare in un ora senza che nessuno ti rompi i coglioni, è un arte marziale, è un arma letale in questo periodo, diventate pressoché unici, e i risultati non tarderanno.    Scrivete un diario, un quaderno dove buttate fuori i vostri pensieri, i vostri desideri, i vostri sogni, e poi cominciate a dargli una data di scadenza, spezzettateli in tanti piccoli passi, e poi agite. Ma questo tempo è qualcosa di imprescindibile, e quasi nessuno lo fa   Anni fa quando bazzicavo ancora su Netflix mi succedeva una cosa strana spesso ci mettono anche 45 minuti a scegliere che cazzo vedere, era cosi pieno di contenuti che finivo per perdermi, e oggi l’ampia scelta che abbiamo su qualunque cosa ci fa perdere quasi più tempo nel scegliere che nel fare, ma se tu hai le idee chiare e nitide su ciò che ti serve per migliorare, su ciò che hai bisogno per il tuo progetto, poi vai ad agire a botta sicura, e non perdi più il tempo a girovagare nel mare di opzioni, scegliere tra tante cose è un lavoro, prendevi questo spazio, decidendo cosa è per voi importante.    Inizio sempre la giornata lavorativa con una sola missione, fare almeno un passo verso la meta, prendere un meeting, fare una chiamata, chiudere un progetto, il resto per me è ininfluente, arrivano 200 mail ma le cancello, 190 di quelle sono irrilevanti, prima ero ossessionato a inserirle in delle cartelline organizzarle, ripulire l’inbox perché sai magari ti serve tra un anno quella mail, ora me ne sbatto le palle, cancello tutto quello che non mi serve, leggo l’oggetto e la maggior parte delle volte so che è una perdita di tempo aprire la mail, fuori, cestinata, e mi concentro solo su quella cosa che ho deciso che farò e che mi da valore, un si, 30 no. Le mail le leggo un paio di volte la mattina e un paio di volte il pomeriggio, e sapete cosa succede, che ti viene una sensazione di controllo di quello che stai facendo, sei tu che controlli gli avvenimenti, la giornata, altrimenti sei succube e schiavo delle circostanze, e questo tempo la mattina è per me necessario per avviare la giornata nel modo migliore, perché se vuoi controllare il tuo futuro devi controllare le tue giornate, è quella l’arena dove si svolge la battaglia, questo giorno, oggi.    Ce una regola nel libro tratta da un personaggio che si chiama Derek Silver, è semplice e chiarissima, nella vita o dici Si cazzo, o dici no, è una questione estrema, i si non devono essere passivi ne forzati, deve essere un si con il massimo entusiasmo, è questa la cosa che voglio fare, quindi o si cazzo o no. Da oggi prima di scegliere se fare o meno qualcosa. Provate ad applicare questa regola   Andiamo ad analizzare la seconda parte del percorso verso l’essenzialismo, Eliminare   E qui diventa difficile, perché che da scegliere qual’è il vostro obiettivo o meta, pensate a chi volete diventare non a cosa volete ottenere, e cosa serve per diventarlo? Queste sono le domande da farvi, e se non avete chiaro dove state andando diventa poi difficile dire si o no. Pensate a questo concetto verso le persone, dire di si a tutti vi rende una persona popolare, dire di no fa si che vi rispettino. E ce da imparare a farlo in maniera ferma, risoluta, e convinta, e ricordatevi non serve dare una spiegazione alla gente, no è no, non giustificatevi, siamo noi a decidere come ci trattano le persone con le azioni e le parole.    A volte capita di dover abbandonare, dire di no dopo aver detto di si, e uscirsene in tempo è un arte, è un qualcosa di importantissimo nella vita, sia in una relazione, che in un amicizia, che in un progetto se la direzione che avete preso vi sta portando in posti sbagliati, uscitevene in tempo, saltate dal treno in corsa se si sta schiantando, non ce cosa migliore, fregatevene di cosa pensa la gente, pensate a voi. Eliminare vuol dire anche tagliare, in qualunque aspetto, per esempio in questo podcast faccio un lavoro molto intenso di editing, ma è sempre devoto al togliere, scrivo le miei idee, sviluppo l’argomento, ma poi l’esercizio più complesso è renderlo essenziale, farlo durare 10-15 minuti invece di 40, e vi assicuro che è molto più facile farlo durare un ora che 15 minuti, perché ce da renderlo essenziale, soprattutto per chi ascolta. Eliminare persone che ti fanno perdere il tempo, persone che solo parlano di gossip, che si lamentano, che vi portano a prendere decisioni sbagliaste, persone tossiche, per circondarci di persone costruttive ce da creare spazio, e lo si fa togliendo quelle che vi intossicano. Eliminare porta libertà, serenità, spazio, e tutto questo serve per l’ultimo passo del processo, Eseguire   E qui la chiave è fare chiarezza su cosa dobbiamo fare adesso, un passo alla volta, un minuto alla volta, il momento di azione presente deve essere libero dai pensieri degli impegni che verranno in futuro, per tanto serve sempre uno spazio dove ossigenarvi, riposarvi, rilassarvi. E mantenere l’attenzione ferma sull’attività che state facendo, un passo alla volta, e andrete lontani.    Durante l’esecuzione non pensate necessariamente alla meta finale ma ai piccoli passi che state facendo, alle micro vittorie, la somma di queste vi rende persone diverse, persone capaci di gestire poi situazioni più grandi e difficili, ma la vista deve andare sempre a dove state mettendo il piede non alla vetta della montagna, e questi passi devono diventare una routine, un abitudine, qualcosa che non è più uno sforzo, ma un meccanismo fisiologico, che sia andare a fare una passeggiata la mattina prima di iniziare la giornata, magari all’inizio preferite stare a letto ma a un certo punto vi mettete le scarpe e uscite senza manco accorgervene, o vi sedete al tavolo per la vostra mezza’ora di scrittura, o quello che state facendo, cercate di trasformarlo in una routine, in una disciplina quotidiana, e il cervello si abitua togliendo la resistenza naturale nel fare questi passettini   L’essenzialismo non è qualcosa che fate ma qualcosa che diventate, capire che sono poche le cose che contano nella vita, averle chiare, pensarci, riflettere e poi togliere tutto il resto, se non sapete da dove cominciare iniziate con eliminare quello che non volete, che non vi piace, che non tollerate, lasciando cosi spazio al resto, decidete che progetti intraprendere in base a come vi fanno sentire, ai risultati che possono darvi perché se prendi la strada corretta per te avrai una vita piena e ti sentirai realizzato, e per capire qual’e questa strada spesso bisogna fare errori ma avere la capacità di tornare indietro, sprecando ovviamente energia, ma tornate indietro e ripartite fino a che la trovate.    Abbracciare l’esistenzialismo significa tener presente 3 cose   Numero 1- scegliete sempre cosa fare, siete voi i padroni, i registi,    secondo, solo poche cose importano nella vita, scopritele, trovatele, e tenetevele strette proteggendole col sangue da ogni distrazione,    terzo possiamo fare qualunque cosa nella vita, ma non ogni cosa, e se non sapete cosa fare, pensate al tipo di problemi che vorreste avere, e che sapreste risolvere, perché ogni cammino ha ostacoli e problemi, sono inevitabili, meglio essere convinti di quali volete affrontare e quali no. Se non sai cosa scegliere, pensa allora a che tipo di problemi saresti in grado di affrontare   Come esercizio, prendete un foglio, scrivete in ordine di importanza le 10 cose che desiderate di più nella vita, poi strappate quel foglio in due, e tenete solo 5   Secondo esercizio, andate nella vostra stanza, buttate tutto quello che non vi siete messi in un anno, ripulite l’armadio e tenete solo le cose essenziali, liberare e ordinare lo spazio fisico tende a ripulire e ordinare anche l’anima   Un saluto e alla prossima
Excellent advice for living - Kevin Kelly #73
31-05-2023
Excellent advice for living - Kevin Kelly #73
www.libriperilsuccesso.com   Ben ritrovati amici, tutti voi che seguite il podcast avete sicuramente compreso che questo è un percorso, usa dei libri come spunto di riflessione ma attraverso una serie di argomenti andiamo a scalare la montagna che ci porta a diventare delle persone diverse, più consapevoli, più coscienti di quello che serve per crescere, per migliorare, poi va be uso i libri come spunto altrimenti avrei fatto 3 puntate e non sapevo più che cazzo dire   E ogni episodio non è come magari qualcuno potrebbe pensare, scelto o fatto a caso, cosa che all’inizio pensavo pure io, è parte di un programma che ho in mente e che serve a darvi degli strumenti, che puntata dopo puntata diventano parte della vostra identità, prendi qualcosa qui, prendi qualcosa la, e poi a un certo punto scatta dentro di te la motivazione e l’ispirazione per cambiare.   Oggi vi propongo un episodio riflessivo, prendendo come base il lavoro di Kevin Kelly, e il suo libo excellent advice for living, che vuol dire eccellenti consigli per vivere, questo è libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone e siamo all’episodio 73   Mi sono sempre chiesto ma se avessi saputo certe cose 20 anni fa dove cazzo sarei ora, va bene le ho imparate tardi, le divulgo e le condivido perché in questo modo le imparo meglio, ma ci sono dei consigli che se fate vostri in determinati momenti della vita vi permettono di prendere decisioni migliori   E Kevin Kelly ne ha scritti 450 nel suo libro, non ve li racconto tutti, perché sono tanti, perché alcuni mi sono rimasti più impressi di altri, poi ovviamente vi cadrebbero i coglioni se ve li raccontassi tutti.   Kevin Kelly, è il fondatore del magazine WIRE, pensate che Tim Ferris famosissimo autore americano dice mai nella sua vita ha incontrato una persona cosi interessante Quest’uomo ha costruito due case da solo, ha attraversato l’America in bici, ha creato un video musicale 12 anni prima che nascesse MTV, ha scritto e gestito un blog per 20 anni, signori serve una disciplina fuori dal comune, e ha anche scritto dei libri famosissimi   Lo stesso autore dice che questi consigli non sono delle leggi, ma qualcosa più simile a dei cappelli, se uno non ti piace non ti sta bene in testa, cambialo e mettine un altro.   Condivido quelli che mi sono serviti di più, e ci aggiungo qualche nota personale come sempre   Iniziamo.   Non misurare la tua vita con il righello di un altro   Da dove parti non puoi controllarlo, dove arrivi si ma soprattutto chi diventi è la tua vera missione, e durante il cammino è inutile guardarti a destra e sinistra confrontandoti con altre persone, non puoi sapere se chi ti passa davanti con una Lamborghini sia felice o stia cercando un lampione dove andarsi a schiantare perché odia ogni istante della sua vita, la tendenza è confrontare il nostro stato d’animo interiore, con l’immagine esteriore di qualcun altro, ma è un errore, confrontati con chi eri 6 mesi fa, un anno fa, e se sei la stessa persona, se sei rimasto uguale, stai sbagliando qualcosa.  Non guardare la vita che fa la gente su Instagram. È finta, ce una strettissima relazione tra chi è felice e la frequenza con la quale posta, uno felice e realizzato non sta a cercare l’approvazione ne a guardare cosa fanno gli altri. Se riesci a vivere senza la necessità di ottenere l’approvazione degli altri allora avrai acquisito un potere illimitato.  Fate una lista di quello che avete, di quello che amate, partite da li, non da quello vi manca. se cerchi la felicità non farlo in posti lontani da dove ti trovi col corpo.      Diventa un pochino più bravo di quanto eri l’anno scorso, e ripetilo tutti gli anni   Basta cosi poco, ma sempre, per diventare inarrestabile come una valanga, travolgenti come un onda, 20 minuti al giorno ti trasformano dopo 1 o 2 anni, in qualunque campo se ti applichi per questo lasso di tempo minimo diventi meglio del 99% della massa che non lo fa, può essere imparare a suonare la chitarra, leggere su un determinato argomento, sviluppare un progetto personale, qualunque cosa tu senta di fare il tempo e l’interesse composto lavorano per te, sempre e quando ti presentarti all’appuntamento giornaliero con questi 20 minuti. Ogni volta che parlate di un abitudine cambiate le vostre parole, non dite potrei andare in palestra, dite vado o non vado, elimina quei termini che comportano una negoziazione con te stesso o lo fai, o non lo fai Le abitudini sono molto più affidabili dell' ispirazione, della motivazione, serve disciplina, lavora per svilupparle, non concentrare i tuoi sforzi nel diventare muscoloso o tonico, concentra i tuoi sforzi nel diventare una persona che non salta mai un allenamento.Tutte le cose brutte nella vita succedono in fretta, all’improvviso, ma quelle belle hanno bisogno di tempo, abbi pazienza     Quando sei davanti a una scelta e non sai che strada prendere, scegli quella che produce un cambiamento   Minchia. Non si matura con gli anni ne col tempo, ma con l’esperienza, col dolore, con avvenimenti che vanno fuori dall’ordinario, se tracci la tua mappa di vita sai esattamente quando questi scalini si sono presentati, l’improvvisa perdita di una persona amata che ti lascia un vuoto da colmare, un momento difficile nella tua carriera, una relazione fallimentare, in queste circostanze si smuove qualcosa che ci rende più forti, e a volte quando dobbiamo scegliere tendiamo ad andare verso tutte quelle cose che che portano meno cambiamenti possibili proprio per evitare quello scalino, ma il cambiamento porta crescita, evoluzione e questa la strada migliore, quella che non sai dove ti porta. No problems- no progress     Non essere il migliore, sii l’unico   Ci sarà sempre qualcuno di più bello, qualcuno di più intelligente, di più giovane ma non ce nessuno come te. Sviluppa la tua personalità, la tua unicità, aspetti del tuo carattere che da bambino portavano le persone a chiamarti strano, a prenderti per il culo, da adulto possono renderti unico, Io ero timidissimo da piccolo, introverso nella maniera più profonda, probabilmente è la ragione per la quale ho scelto un podcast piuttosto che fare video, ho una faccia da sberle, mi sento più al sicuro usando solo la voce, ma ne ho fatto una forza, una virtù, usa quello che ti rende speciale, che ti rende diverso, non scapparne non vergognartene, non sentirti debole pensando ai tuoi difetti, esaltali, ti rendono unico, e ricordati che la maggior parte delle persone si innamorano dei difetti.         Più ti interessi agli altri, più ti troveranno interessante.    Questa è una verità solida come un macigno, ne parlo nel corso di linguaggio del corpo che trovate sul sito ( parentesi marchetta)  se vuoi che la gente ti si avvicini, interessati a loro, non parlare di te, ascolta, fai domande, e ti assicuro che più stai zitto più parleranno di quanto sei interessante, di quanto sei gentile, di quanto sei simpatico, e l’unico che hai fatto e smettere di dire io io io, bensì, hai chiesto alla persona che hai di fronte come stai, cosa ti rende felice, cosa ti rende triste, raccontami di più, ascoltare apre le chiavi del cuore di chi avete davanti.Chiudi la bocca, apri le orecchie, fai domande, interessati per davvero. Ogni persona che incontri sa delle cose che tu non sai, scoprile   Se vuoi fare qualcosa bene, falla e basta, se vuoi fare qualcosa di grande, rifalla, rifalla e rifalla ancora, il segreto nel raggiungere l’eccellenza è ripetere.    Non misurare il tuo risultato dopo aver fatto 5 volte una cosa, aspetta di averla fatta 500 volte, come era la vostra prima interrogazione a scuola, nel mio caso uguale all’ultima, il vostro primo esame all’università, il vostro primo colloquio, la prima volta che hai baciato qualcuno, o il primo giorno che entri in una palestra il primo articolo, il primo podcast, il mio fa schifo, il primo video. La ripetizione porta all’eccellenza, metti a posto la teoria, sai come si fa una cosa bene, poi ripetila. La torta della nonna, ha sempre un sapore diverso anche se usi gli stessi ingredienti e lo stesso metodo. La sua sarà sempre più buona. Datti tempo ogni grande successo richiede almeno 5 anni di tempo.     Se chiedete a qualcuno un opinione otterrete una critica, se chiedete un suggerimento otterrete un partner   Scegliete bene come usate le parole, come impostate le frasi, perché hanno un impatto sulla risposta che vi danno e il meccanismo che fate scattare negli altri. Non chiedere cosa ne pensi del mio progetto, ma chiedi che suggerimenti hai per migliorarlo.            Preparati: quando sei arrivato al 90% di qualsiasi progetto complesso (per esempio costruire una casa) per completarlo ci vorrà un secondo 90%.   L’ho provato sulla pelle, e noi stessi siamo un progetto, se vuoi diventare abile in qualcosa, su una scala da 0 a 10, ci vuole lo stesso tempo arrivare da zero a otto,  che da otto a dieci, da good a Great, ce pure un libro che ho letto tempo fa che ha questo titolo, non spaventarti, anzi come dice il consiglio preparati, serve lo stesso sforzo e lo stesso tempo per fare gli ultimi due scalini che gli otto che avete fatto prima. Per tanto se vuoi andare fino in fondo, sii consapevole di questo meccanismo.   Se i tuoi obiettivi non hanno un tempo di scadenza, sono dei sogni   Quando decidi di fare qualcosa metti delle date, perché ha dei vantaggi, nel senso se ti dai una scadenza nel fare qualcosa sei portato a farla, senza cercare quella perfezione che ti pota a rimandare, a non iniziare a mollare, falla, hai 3 giorni per scrivere un articolo, scrivi quell’articolo e pubblicalo, se invece vuoi scrivere un articolo e non metti una data probabilmente non lo finisci. Poi ce un altro vantaggio se non puoi fare qualcosa in maniera perfetta, la farai in maniera diversa, originale, e il diverso è sempre meglio del perfetto. Aggiungi sempre una data di scadenza a qualunque tuo progetto, questo è il modo di trasformare un sogno in un piano, in una meta concreta. Se hai fatto una lista di desideri, di quello che vorresti, riprendila in mano e mettici una data. Vedi come cambia la cosa.     Il 99% delle volte, il momento giusto, è adesso   Non aspettare un eclissi lunare per iniziare un progetto o per diventare la versione futura di te stesso, siatelo ora, e più facile cambiare i pensieri cambiando il vostro atteggiamento, definite chi volete diventare, che persona volete essere, e cominciate ora ad agire a pensare e a comportarvi come quella persona, perché poi lo diventate. Non aspettare, fallo ora, inizio tra sei mesi, no inizia ora e sarai sei mesi avanti. E quando senti di voler mollare usa la regola del 5- 5 minuti in più- 5 pagine in più- 5 passi in più, 5 ripetizioni in più. Romperai cosi la barriera mentale che ti porta a fermarti facendo un piccolissimo sforzo  e vai avanti anche se non ce la fai più. Di a te stesso smetto domani, ma oggi ne faccio 5 in più, di qualunque cosa. E sapete qual’è il primo consiglio con il quale inizio il libro, master something, diventa esperto in qualcosa, qualcosa difficile da descrivere, un lavoro complicato da spiegare, immagina cosa voleva dire comunicare agli altri 10 anni fa che fate un podcast, o che siete un data scientist, cercate qualcosa di difficile da descrivere, qualcosa che per gli altri sia un lavoro ma per voi un gioco, ma iniziate, fare grandi e complessi piani di quello che farete non sarà mai potente come iniziare a fare, voi fate poi qualcosa succede, agite, poi il piano cambia, tutti i piani sono scritti a matita, ma fate qualcosa, fatelo adesso.    E vi lascio con l’ultimo consiglio, scrivete ogni giorno qualcosa di buono che vi è successo, è la migliore terapia.   Ce un esercizio che faccio da tanto tempo e che mi ha completamente cambiato la vita, ho un quaderno, dove scrivo ogni singolo giorno 5 cose belle che mi sono successe, ce solo una regola, non puoi ripeterle. Oggi ho visto un bel tramonto, oggi ho accarezzato un gatto in strada, domani ne devo trovare altre, succede qualcosa di pressoché miracoloso dopo circa 10 giorni, l’inizio è semplice, trovi facilmente delle cose belle, ma lungo andare devi sforzarti e programmi in qualche modo il tuo cervello, la tua vista, tutti i tuoi sensi, il tuo corpo ad andare a trovare queste 5 cose, ed è una terapia miracolosa perché diventi ottimista, e il mondo appartiene agli ottimisti, diventi estremamente positivo, perché le brutte giornate sono inevitabili ma ce sempre qualcosa di buono in ogni giorno di merda, e se lo trovi, ti cambia la vita     Grazie e alla prossima puntata
Late Bloomers - Rich Karlgaard #72
14-05-2023
Late Bloomers - Rich Karlgaard #72
SITO INTERNET www.libriperilsuccesso.com  CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO  https://libriperilsuccesso.com/corsi/ PRENOTA UNA SEDUTA DI COACHING https://libriperilsuccesso.com/parla-con-davide/ Questa è una chiamata alle armi, un monito, per tutte quelle persone che oggi pensano che sia tardi, tardi un cazzo.   L’ipotesi è questa, la società attuale è ossessionata con arrivare presto ai traguardi, velocemente, e se nn ci arrivano in qualche modo ci sentiamo fuori dai giochi, ci vergogniamo, ci sentiamo degli individui che hanno fallito.Questa imposizione ha degli effetti deleteri sulla nostra fiducia, sulla speranza che ognuno di noi ripone nel proprio sviluppo.   I genitori, la scuola, l’università poi il lavoro, tutti a festeggiare quello che a 20 anni ha fatto il botto, come se fosse l’unica cosa che conta.   La rivista Forbes celebra questi personaggi sotto i 30 anni, sotto i 20, sotto i 40, come se dai 40 in poi non vali più una sega.    Occhio, non ce assolutamente nulla di male nel diventare il prossimo Mark Zuckerberg, ogni successo merita una celebrazione e grande rispetto per chi ci arriva, ma ce un lato oscuro in tutto questo.   La pressione folle sulle spalle dei ragazzi di oggi che devono affaccendarsi ad avere i voti più alti per entrare nelle università più prestigiose, la foga nel diventare qualcuno porta a conseguenze psicologiche molto importanti su chi non riesce a passare questi test, o chi non riesce a entrare in una delle grandi società americane e fare carriera.   Fatto sta che molti di noi a un certo punto della vita si bloccano a causa di queste pressioni, si fermano, quando invece esiste un altro cammino, quello dei late bloomers, che è poi il titolo del libro di oggi, scritto da Rich Karlgaard   Late bloomers è il contrario di early bloomers, bloom vuol dire fiorire, germogliare, e certi fiori fioriscono velocemente, altri invece hanno dei tempi più lunghi, ma non per questo i loro colori e il loro profumi sono inferiore ai fiori che germogliano in fretta.   Siamo all’episodio 72 di libri per il successo- crescita personale da strada, e aggiungiamo questo mattoncino al nostro percorso, ed è importantissimo capire e prendere coscienza che l’unica data di scadenza, è quando crepi, fino a che quel momento non arriva non hai motivo di fermarti e smettere di credere nella tua evoluzione   Il messaggio che ci mandano è questo, o hai successo da giovane o non ce lo avrai mai - ed è una puttanata   Capite, le persone si sviluppano con tempistiche molto diverse e raggiungono il loro potenziale in modi magici, e molti di voi che ascoltate avete dei talenti che ancora non sono visibili agli altri, ma esistono e vanno coltivati, un late bloomers è colui che raggiunge il suo punto massimo, il suo destino a modo suo e nei suoi tempi, indipendentemente da quello che la società o l’ambiente esterno ci impone, ma per arrivarci non bisogna smettere di crescere, di esplorare e soprattutto di sbagliare. uno deve lavorare su stesso, scoprire lentamente quali sono i propri punti di forza e questo è un cammino lunghissimo e non si riesce a svelare la propria identità a capire chi siamo in maniera cosi nitida in pochi anni, serve un percorso. E vorrei con questo podcast risaltare le qualità dei late bloomers e dare un barlume di speranza a chi si è fermato perché pensa che ormai non ce la può fare più   Apro una piccola parentesi. Uno dei consigli che più trovo valido del libro è quando l’autore suggerisce a ogni ragazzo di prendersi un anno sabbatico prima dell’università o prima di entrare nel mondo del lavoro, un anno ovviamente dove si svolge un attività costruttiva, del volontariato, un lungo viaggio, un periodo di esplorazione per conoscersi prima di inserirsi nel mondo accademico o lavorativo, in quell’anno si ha il tempo di capire cosa vogliamo fare, che strada percorrere. Catapultarsi dalle superiori all’università senza riflessione ti fa ritrovare con 24-25 anni ad affrontare il mondo senza conoscerlo, al contrario un anno sabbatico si ti ritarda di un anno l’uscita dal mondo accademico ma hai le idee più chiare di ciò che vuoi raggiungere nella vita, e lo trovo un consiglio preziosissimo.    Pensate che dopo l’università io feci un anno di volontariato con gli zingari si Siviglia, Los gitano. Non mi son mai trovato cosi a mio agio in vita mia come in quell’anno in mezzo ai gitani. Andai a vivere nel quartiere più losco e pericoloso di Siviglia, Las tre mil vivienda, o il cosi detto poligono Sur, senza conoscere lo spagnolo e fu per me qualcosa di trascendentale, imparai a convivere con dei bambini che avevano l’acume di un adulto, un intelligenza fuori dal comune, ma purtroppo non coltivandola in età adolescenziale si perdevano quasi tutti e finivano a fare una vita molto al di sotto del potenziale, io li compresi tantissime cose, fu un anno importantissimo per me, la carriera la giacca e la cravatta, lo status, la sicurezza, mi resi conto di quanto è fragile la vita di quanto poco basta per finire nel baratro e quei ragazzi mi aiutarono a schiarire le idee sul mio cammino. Non avevo fatto questa scelta in maniera consapevole ma guardandomi indietro ora comprendo l’importanza di quel periodo nelle scelte che ho fatto successivamente. La mia scala dei valori cambiò per sempre grazie a loro, fu tragico per me finire quel progetto e sapere di non rivedere più i ragazzi. Piansi tantissimo, da solo ovviamente.    Mi sono accorto di una cosa, che potrebbe servire a ognuno di voi, e voglio condividerla, è un osservazione che fa anche il libro, ma penso che per trovare il proprio cammino ce da seguire la curiosità, il piacere di fare certe cose, di scoprirle di viverle, e devono piacerti, ce un detto che dice - leggi quello che ami, fino a che amerai leggere, ed è cosi non è tu apri un libro e ti metti a leggerlo spassionatamente, prima devi imparare a leggere e per farlo è meglio che prendi in mano roba che ti appassiona magari la fantascienza o storie di draghi e nani, e poi finisci a leggerti un libro di psicologia, o al contrario   Io riesco a raggiungere le performance migliori solo quando non devo dimostrare nulla a nessuno, ma quando sto cercando di scoprire qualcosa. In questo podcast io faccio un lavoro su me stesso, sto esplorando, ma non è che lo faccio per dimostrare che sono migliore, io sono una testa di cazzo ho ancora tantissime cose da imparare, ho deciso di condividerlo ma non sto li a farlo come se fosse un business un lavoro o chissà che, è una scoperta per me, lo faccio coi miei tempi, con le mie regole, da solo, se quello che mi spinge è la curiosità io vado più lontano, se quello che invece cerco è raggiungere uno status un obiettivo dei soldi, mi fermo, mi fermo, perché poi se non li raggiungi appunto velocemente ti senti di aver fallito, ma se il tuo scopo è imparare e scoprire non fallisci mai. Con me questo modello funziona e spero che possa darvi uno spunto di riflessione quando vi mettete li a cercare di scoprire quali cosi vi spingono.   La curiosità, infatti è uno dei 6 punti di forza di un late bloomers e anche quella più potente, e chiunque decida di preservare quella curiosità che avevamo da bambini senza barattarla con la carriera con il percorso strutturato e mantiene quell’inquietudine di voler esplorare può continuare nel suo viaggio, verso il suo destino, la curiosità è la benzina della nostra macchina, senza rimaniamo fermi nello stesso punto. La curiosità è il motore che accende la motivazione, che poi si trasforma in grinta e in voglia di fare quel passettino in più per vedere cosa succede.    La seconda caratteristica di chi germoglia tardi è la compassione, l’abilità di metterci nei panni degli altri, capirli, l’empatia ci fa percepire i sentimenti delle altre persone ma la compassione va oltre, ci spinge ad aiutarli. Ovviamente ci rende più tolleranti ai sentimenti negativi e sovente capita che la sacrifichiamo nella corsa forsennata verso gli obiettivi, verso la carriera verso i  soldi verso quel modello di successo che vediamo sui social media. Non crediate che sia solo qualcosa di buono per gli altri essere compassionevoli, ma lo è anche per noi che lo siamo e non significa essere deboli emozionalmente anzi è il contrario ci obbliga a fare scelte difficili. Ha dei ritorni incredibili esserlo, ci permette di imparare ad avere una profondità e una visione della vita molto più ampia. Mi piange il cuore ascoltare persone vicine a me lamentarsi ed essere tristi di aver dato tanto a una persona senza poi ricevere niente, ma l’aver dato è già un regalo, ci rende persone migliori, la stessa persona che si lamenta di questo non ha capito che è speciale, che è meravigliosa nel suo dare. non abbiate timore di dare, non aspettate a dare per vedere cosa riceverete, vi da dei benefici incredibili essere compassionevoli, ed è qualcosa che si impara col tempo e con la sofferenza i late bloomers raggiungono questo stato mentre chi corre verso un obiettivo e pensa solo a quello ha necessità di sacrificare questo meraviglioso dono. Pensateci, se credete di essere in ritardo, ma avete questo importante super potere, usatelo.    La terza forza di un late bloomer è la resilienza, la capacità di essere maltrattati dalla vita e rialzarsi più forti di prima, e ovviamente una persona che germoglia tardi ha più possibilità di prenderla in culo nella vita, e questo ci rende più comodi nelle avversità, ci da gli strumenti e una prospettiva più adatta a uscircene, e chiaramente una persona che ha avuto un lungo trascorso professionale e personale ha vissuto più situazioni difficili e all’ora di trovare il suo destino di montare la sua azienda ha una resistenza maggiore ai problemi, per tanto siate coscienti che gli ostacoli arriveranno ma ne avete superati degli altri, quindi non è un motivo sufficiente per non provarci il fatto che ci saranno dei problemi, è inevitabile, ma sapete come affrontarli meglio di uno che ha fatto subito il botto.   La quarta forza dei late bloomers è un po una conseguenza della terza, l’autore la chiamata equanimità, è la serenità, la compostezza, il temperamento calmo specialmente in situazioni difficili, e questo possiamo vederlo spesso in gente più matura rispetto al giovane impulsivo e temperamentale, la calma porta a decisioni migliori, quando ti succede qualcosa di imprevisto ce da stare rilassati, perché la rabbia i nervi le angosce portano solo a peggiorare la situazione, quanto volte hai detto qualcosa di sbagliato dovuto all’impulso, magari alla tua o al tuo compagno, o a un collega o al capo, io ho capito che i silenzi evitano i problemi, e i sorrisi li risolvono, stare zitti in alcuni casi e sorridere in altri è qualcosa che ho imparato col tempo, prima ovviamente ero una testa calda mi agitavo, reagivo, sparavo a zero, è il solo il tempo che ti da questa maturità di stare zitto quando vorresti sputare fuoco dalla bocca.    La quinta forza di un late bloomers è l’intuizione, l’uso delle informazioni a disposizione in maniera efficace, un lampo di genio che ti viene sotto la doccia, o mentre cammino o mentre fai sport, per quello che è importante avere sempre uno strumento per scrivere le idee. È anche quella cosa che possiamo chiamare sesto senso, ma non è innata è frutto delle esperienze, di aver conosciuto gente, di averla ancora una volta presa in culo, poi ci fai il callo, e capisci subito cosa sta succendo, ma perché lo hai vissuto, è la capacità di accedere alla nostra biblioteca mentale, al nostro archivio di esperienze e tirar fuori in un secondo una conclusione, un pensiero veloce ma fondato su un esperienza di vita e questi pensieri sono più nitidi, più potenti, grazie all’esperienza che un late bloomers ha rispetto a un early bloomers   E infine la sesta grande forza di un late bloomers, la saggezza, la punta della piramide dell’esperienza di un uomo, che emerge attraverso un sistema complesso di caratteristiche personali, di esperienze vissute di sfide intraprese ed è la somma di tutto, cresce e poi diminuisce con l’età perché un esperienza cognitiva abbiamo bisogno che i nostri sensi e che la nostra lucidità sia al punto più alto e questo non succede ne a 20 anni ne a 80,    quindi se pensate che avere 40 anni o 50 sia tardi è un grande errore avete dalla vostra queste caratteristiche che possono realmente rendere oro tutto quello che toccate ma se vi apprestate a crederci, a provarci, e grazie all’esperienza che i problemi non sono più qualcosa di tragico ma qualcosa da risolvere, e li risolviamo   Perché vi racconto queste cose, so che tanti ascoltatori sono in un età avanzata, ma siamo in un epoca dove si vive a lungo, e non dobbiamo lasciarci scoraggiare dal fatto che a un certo punto la società ci impone quasi di gettare la spugna, l’esperienza di iniziare qualcosa di vostro, esplorare delle nuove abilità con 50 anni, non solo è meraviglioso ma è anche altamente possibile che riuscirete a combinare qualcosa di molto bello perché avete queste 6 grandi forze dento di voi che prima non avevate   Amici miei germogliare non ha una data , il nostro è un futuro scritto a matita non a penna, si può cancellare, cambiare, l correggere, metterci una riga sopra, perdiamo si delle capacità col tempo ma ne guadagnano altre, apprezza il momento dove ti trovi, hai 40 anni tiraci fuori il meglio di questa epoca della tua vita, ne hai 50 fai la stessa cosa, non pensare a quando ne avevi 30 pensa che tra un po ne avrai 60 o 70 o 80, stai bene dove sei, va bene cosi, non perdere quella grinta, non credere di non avere più le armi per andare in battaglia, ne hai eccome, sono solo diverse.   Abbi la forza di di rinunciare a quello che sarebbe dovuto succedere nella tua vita, e abbracciare quello che realmente sta succedendo, esplora, e fallo indipendentemente da quello che la società o i contesti dove vivi ti impongono   Se prendi un cammino più lungo verso il successo puoi sviluppare un senso più profondo della tua tua missione, trovare un senso, conquistare i dubbi, capire chi sei, siamo fortunati di essere qui, e abbiamo un destino e un cammino da seguire, ma è importante non smettere mai di camminare. Pensaci un pò, prendi forza, e torna su quel cammino che avevi abbandonato   Hasta vista
Il bambino, la talpa, la volpe, il cavallo.- Charlie Mackesy #70
16-04-2023
Il bambino, la talpa, la volpe, il cavallo.- Charlie Mackesy #70
Questo episodio, è intriso di leggerezza e profondità insieme, che è quello che trasmette la storia scritta e disegnata da Charlie Mackesy- un libro con dei messaggi che accarezzano il cuore e l’anima, contornato da disegni stupendi che ti portano a sognare, e quando la vita vi prende a bastonate, leggerlo, guardarlo, diventa un toccasana.   È un piccolo testo pieno di immagini, e di messaggi. Può leggerlo un bambino di 8 anni o una persona di 80, entrambi ci troveranno qualcosa dentro. Si può leggere partendo dall’inizio, dalla metà o dalla fine, non fa nessuna differenza   È un viaggio attraverso la natura, dove un bambino che cerca di tornare a casa trova dei compagni di avventura, una talpa, una volpe e un cavallo   Il bambino è curioso, ma è smarrito, la talpa pensa sempre a mangiare una torta, ma è la prima creatura che accompagna il ragazzo, sulla strada trovano una volpe, che non parla mai, ma è sempre presente, e infine si aggiunge un cavallo, una creatura ammagliante, saggia, forte, e nell’arco della nostra vita, a volte siamo il bambino, a volte la talpa, a volte la volpe e a volte il cavallo   Personalmente quando mi sento triste prendo in mano questo testo e come sotto una specie di incantesimo ritrovo la speranza e la forza, è qualcosa di miracoloso leggerlo, sfogliarne le pagine diventa un modo di ripristinare l’equilibrio dentro di noi. Di rendersi conto di quello che realmente ha importanza . Mi commuove sempre leggerlo e accompagnare questi 4 amici nel loro viaggio   E nel podcast di oggi ve lo racconto, e condivido con voi alcuni dei messaggi di questa magnifica storia   Siamo all’episodio 70 di libri per il successo, un podcast di Davide Mastrosimone e oggi vi parlo del bambino, la talpa, la volpe e il cavallo di Charlie Mackesy    Vorrei fare un paio di saluti speciali oggi, il primo va diretto a Julie Arlin autrice del libro perfetta da morire, che consiglio a tutti gli ascoltatori, Julie è una presentatrice televisiva e radiofonica svizzera, che mi ha invitato qualche settimana fa al suo programma di radio tre, e spero di cuore che non se ne sia pentita   Il secondo ringraziamento va a Raffaele del gruppo Toastmaster International di Padova, che mi ha invitato come ospite a parlare settimana scorsa davanti a un gruppo incredibile di persone, e per quello lo ringrazio pubblicamente   Mi avete scritto in tanti e non riesco a fare il giro dei saluti perché sono davvero incredulo del numero di persone che mi scrive ogni giorno ma come potete constatare rispondo privatamente a tutti, perché sono riconoscente di questi messaggi e del tempo che vi prendete per ascoltare il podcast-   Vi racconto alcuni spezzoni di questa fiaba, aggiungendo qualche nota personale.   Un bambino smarrito nella natura profonda, sente emergere dalla terra e sbucare in superficie una talpa, che da quel momento gli farà compagnia nel suo viaggio. La natura è un pò come la vita, fa paura, è dura, è rigida, ha delle regole spietate, ma se ti fermi a osservarla e contemplarla ti accorgi che è meravigliosa.    Il viaggio avviene durante la primavera, quando il tempo cambia in maniera repentina, un momento piove e fa freddo, e poi il sole si innalza e riscalda e illumina ogni cosa. Come la vita stessa, cambia, muta e le stagioni scorrono inesorabili, qualunque problema vi assilla oggi, passerà, come è sempre successo e come succederà sempre, la maggior parte dei problemi sta nella testa.    La talpa quando vede il bambino gli dice, sono piccolino confronto a te, e il ragazzo risponde si ma sei molto importante. Sbaviamo dietro tutto quello che non possiamo avere e ci dimentichiamo dell’amore e la bellezza di ciò che ci circonda, per essere felici basta concentrare l’attenzione su quello che avete, e non su quello che vi manca   E allora la talpa gli chiede, cosa vuoi essere da grande- una persona gentile dice il bambino, mi son reso conto che le persone più gentili che ho conosciuto erano anime smarrite e sofferenti, è cosi tipico che dietro qualcuno che dimostri empatia, vicinanza, sensibilità ci sia una storia di tristezza e dolore, chi ci è passato sente la sofferenza di chi ci sta passando. Essere gentili, e buoni non vuol dire essere stupidi, al contrario.    E poi chiede alla talpa, qual’ la tua frase preferita - se non riesci a raggiungere i tuoi obiettivi e le tue mete al primo tentativo, mangia un po di torta e poi riprova, ma funziona davvero, sempre- cadiamo e ci rialziamo, ma non castigatevi, prima di riprendere il viaggio, date un morso a una bella torta dolce, e poi riprovate, prima o poi succede qualcosa   Una sera riposando appollaiati su un ramo di un grande albero, il bimbo chiede alla talpa, qual’è la maggiore perdita di tempo secondo te- paragonarti alle altre persone risponde la talpa - e ha ragione, l’unica persona con la quale dovete confrontarvi, siete voi 5 anni fa, 10 anni fa, gli altri, lasciateli stare   E poi gli dice,  tutte le vecchie talpe che conosco mi dicono che avrebbero preferito prestare meno attenzione alle loro paure, e provare a raggiungere i loro sogni.   Amici, è dietro la paura che trovate la vita, quando qualcosa vi spaventa, vi angoscia, siete davanti a una prova, ce da buttarcisi a capofitto, ti fa paura parlare in pubblico, fallo, hai paura che ti rifiutino, chiedi lo stesso, la paura è un prodotto della mente, non è reale, ascolta quella sensazione che hai dentro di te, trasformala, trova coraggio e buttati. Tutto è rischioso, gli investimenti, le relazioni, fare figli, lasciare un lavoro, cosa non è rischioso, appena esci dal ventre di tua madre tutto quello che ti circonda è rischioso, impara a convivere con la paura, con il rischio, o sei destinato a sopravvivere. E quello che succede dopo tanti anni di sopravvivenza, non è che diventi pigro, o smotivato, ma diventi esausto, e non hai più forze per provare, L’unica cosa certa è che prima o poi finisce, e non sai quando, e finisce per tutti, quindi non perdere nemmeno un secondo di più.      E andando avanti nel loro viaggio si trovano davanti a una volpe intrappolata, con la zampa sanguinante e sofferente, che guardando dritto negli occhi la talpa gli dice, se non fossi bloccata, ti ucciderei per mangiarti, la talpa risponde, se rimani intrappolata morirai, e mordendo coi suoi denti affilati e robusti il meccanismo della trappola libera la volpe, poi guardando il bambino disse, scegliere come reagire davanti a quello che succede è la più grande libertà che abbiamo nella vita - e infatti è cosi, ed è anche l’unica, a tutti noi succede sempre qualcosa, ma come reagiamo a queste cose fa la differenza, non disperare, mantieni la calma, respira, e affronta il problema, se fai cosi te ne esci più forte, fino a che questo meccanismo diventa parte integrante della tua identità e i problemi non li vedrai più come tali, ma come opportunità per crescere, per forgiare il tuo carattere.   Il bambino chiede alla talpa, come hai fato a imparare a immergerti nel presente, dunque, cerco un posto tranquillo, chiudo gli occhi e respiro, e dopo cosa fai, mi concentro, su cosa ti concentri, su una torta- dice la talpa - quindi trovate la vostra torta, un ancora che vi permetti di fermarvi in questo istante, che è l’unica cosa che abbiamo, se vuoi cambiare il tuo futuro, cambia le tue giornate, cambia cosa fai ora, non ce altro modo, se aspetti che qualcosa succederà, ho brutte notizie, non succederà, falla succedere concentrando i tuoi sforzi sui piccoli passi che servono per trasformare il domani. Cosa pensate che succeda domani se non fate nulla di diverso? Domani sarà uguale a oggi, e i prossimi 5 anni saranno uguali agli ultimi 5 anni, cambia le tue giornate e cambierai il tuo futuro   Al gruppo si aggiunge un cavallo, animale che emana saggezza, il bambini gli chiede- qual’e la cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto? Il cavallo risponde, chiedere aiuto - perché chiedere aiuto non è arrendersi, è negarsi ad arrendere, mostra le tue vulnerabilità, le tue debolezze- io sono uno che fa una fatica tremenda e esprimere quello che prova, che sente, mi tengo tutto dentro, mi sforzo di farlo a volte riesco e a volte no, ma ho imparato e trovato fortunatamente alcune persone che sono in grado di sentire e capire il mio silenzio, ed è un privilegio averle affianco. Chiedi aiuto a queste persone se stai affogando, è un atto di coraggio estremo, non dimenticartene   Una sera il bambino dice alla talpa, a volte ho paure e mi preoccupo che vi rendiate tutti conto che sono una persona normale e ordinaria - e la talpa gli dice, l’amore non implica che tu sia straordinario- siate voi stessi. Riempite l’animo di principi di valori e rispettateli, nn fate nulla per attirare l’attenzione o l’approvazione del prossimo, siete perfetti cosi come siete,  Posso darvi un piccolo consiglio, da oggi quando andate in bagno, guardatevi allo specchio, e sorridete e battete il cinque a quella persona che vedete prima di uscire, non uscite mai dal bagno senza avere dato il cinque alla vostra immagine riflessa. Perché va bene cosi, alzatevi con un sorriso, andate a dormire senza bisogno che qualcuno vi mandi un messaggio, e in mezzo, siate voi stessi, fino alla fine, ce tanta gente che vi vuole bene, che vi apprezza, e ce da iniziare a guardarsi allo specchi ed essere fieri di quello che avete fatto fino ad oggi, perché se ascoltate questo podcast è pecche volete qualcosa in più, siete passati da qui per trovarlo, ad alcuni lo potrà dare ad altri no, ma ci siete, state dedicando 15 minuti per voi, e ve lo meritate, quindi basta castigarsi, sorridete a quella persona che dovete ogni mattina allo specchi, e ditegli va bene cosi, va benissimo cosi   Il bambino chiede alla talpa, qual’è l’inganno più grande di tutti - che la vita debba essere perfetta- che è l’inganno dei social media, tutti hanno una vita perfette, ma nessuno è felice ricercandola, la felicità non è l’assenza di problemi, ma l’abilità di saperli gestire. E accettare l’imperfezione è un miracolo, le strade che portano ai panorami più spettacolari sono sempre storte e piene di buche, ma se ti fermi e alzi la testa vedi un paesaggio mozzafiato.   Il bimbo dice ai suoi amici, penso che a volte voi credete me più di quanto lo faccia io - e il cavallo gli spara una risposta magica- ci arriverai anche tu - ci arriverai anche tu a volte solo noi stessi non vediamo la bellezza e la forza che emaniamo. Comincia a crederci   Ma perché la volpe non parla mai, sussurro il bambino. E il cavallo disse, no, non parla mai, ed è meraviglioso averla tra noi- la volpe disse per essere sincero spesso penso di non avere nulla di interessante da dire, e il cavallo gli rispose, essere sincero è sempre interessante   Poi arriva la tormenta, e i 4 amici sono in difficoltà, si affidano al cavallo che dice è proprio quando le nuvole sonno zeppe di pioggia e diventano nere è quando devi andare avanti, quando senti che tutto ti supera, mantieni la concentrazione su quello che ami e quello sta davanti a te, può sembrare un cammino impossibile ma comincia a fare il primo passo, quello lo vedi tra la nebbia e la tormenta, poi fanno un altro, e un altro ancora, e poi la tormenta passa, non pensare a tutta la strada che ancora ti manca da percorrere, guardati indietro e osserva tutta quella che hai fatto - tu fai quel piccolo passo che ti sembra insignificante ma invece può spostare il cielo   Grazie
Come diventare indistraibili - Nir Eyal #68
14-03-2023
Come diventare indistraibili - Nir Eyal #68
Impara a non distrarti Come ogni mese aggiungiamo un ulteriore mattoncino al nostro percorso di crescita, ce una cosa a livello personale che ho sempre dovuto affrontare, ho un problema, mi distraggo spesso. E allora mi sono chiesto perché mi distraggo e come posso fare per mantenere la concentrazione alta sulle cose che devo e voglio fare. Ragazzi io i libri li scelgo cosi, mi faccio una domanda e vado a vedere chi ha scritto la risposta- anche se voi pensate che li scelgo per la copertina Ce chi dice che l’attenzione è limitata, come la forza di volontà, ma alcuni studi hanno scoperto che questa è una cazzata, tu di attenzione e di forza di volontà ne hai quanta ne vuoi, ma devi tenere a freno la tentazione di distrarti. nella vita quello che succede è che tu diventi il riflesso di dove va la tua attenzione, quello che sei oggi è la somma delle cose a cui tu dai attenzione, perché tutta la tua energia finisce li Ammiro e mi affascina la gente che riesce a rimanere concentrata sui suoi obiettivi, la stimo profondamente, perché di matrice sono una specie di artista anarchico, faccio una cosa, poi ne inizio un altra e solitamente non finisco nessuna dei due. Immagino che molti siano nella stessa situazione Eppure in questi anni col podcast con questo progetto personale, sto imparando tantissimo, e ho imparato che 2 volte al mese devo lavorare al mio progetto e per tanto ho messo in atto delle tecniche che mi permettono di farlo e sconfiggere questo prurito che mi porta a distogliere l’attenzione dalle mie mete, e l ho fatto anche grazie alle considerazioni di alcuni testi, uno di questi è indistractable di NIR EYAL, uno scrittore israeliano naturalizzato americano,  in italiano tradotto - come diventare indistraibili, Questo tizio aveva scritto un altro libro famoso, che si chiama hook, gancio, cioè tutto quello che ti aggancia, dai social, dalle notifiche, ha spiegato nel suo libro tutte quelle cose che ti distraggono e ti acchiappano, e a un certo punto uno gli ha chiesto, si va be amico, mi dici tutto quello che mi distrae, ma dimmi un po come si fa a non distrarsi, e trac ha tirato fuori un altro testo che da la risposta a questa domanda. E oggi parliamo di questo super potere, in un epoca come la nostra, se acquisite questa abilità diventante una merce rara, e quello che ottenete imparando a prestare attenzione a quello che fate è un vantaggio competitivo enorme, forse il più grande di tutti, perché se imparate a mettere in pratica queste cose entrate direttamente in quel piccolo gruppo di persone che le cose le fa, e le fa bene, e le fa sempre, e poi sti cazzi ovviamente arriva ad avere successo.  Non voglio che mi prendiate come una specie di predicatore pazzo, ma siamo nell’epoca dell’abbondanza, tu accendi la tele hai cosi tante cose da vedere, che finisci per sprecare un ora solo per scegliere e poi dici, non mi piace niente. Hai migliaia di libri, milioni di video, tutta questa abbondanza crea ansia, perché non sai che cazzo scegliere. Per tanto scremare e decidere esattamente cosa fare quando farlo diventa l’unica strada possibile al successo, al raggiungimento dei sogni, e occhio è una cosa bellissima avere a disposizione tutto questo ben di dio di informazioni di cose da leggere da vedere da fare, ma se non lo gestisci finisci per non fare niente.  Se vogliamo fare la vita che desideriamo ce da smettere di distrarsi dal rumore di questa società, e non ce mai stato un momento nella storia, con più distrazioni,  quando vado nei ristoranti a buffet mi piace guardare come le persone compongono i loro piatti, è una cosa mia, una curiosità, perché quando io vado davanti a un buffet pieno di roba mi perdo, soprattutto nelle colazioni, metto nello stesso piatto un uovo, un ananas e un Brownie, poi finisco per mischiarsi e anche se singolarmente ste tre cose mi piacciono, insieme fanno abbastanza schifo, e poi vedo queste persone che davanti a una quantità variopinta e enorme di cibo, creano questi piatti molto precisi, sembrano tutti ingegneri, con quello che desiderano mangiare e riescono a non buttarci sopra nient altro. Poi vabbè io son di cormano se vedo un buffet devo necessariamente prendere molto di più di quello che mangerò Con l’attenzione funziona allo stesso modo, tu hai a disposizione tutto per distrarti, il telefono, i social, i video, le sigarette, il cibo, il giornale il gatto, il gruppo di whassup, è infinita sta cosa, puoi passare una giornata a fare un cazzo dedicando tutta la tua energia al nulla, è incredibile, ce da stare attenti, ce da essere indistraibili se state facendo qualcosa di importante per voi.  Ci sono due tipi di persone, quello che lasciano che la loro attenzione sia controllata dagli altri e da stimoli esterni, e quelli che invece la custodiscono in modo molto geloso, la distrazione esisterà sempre, gestirla è nostra responsabilità Partiamo dalla parola stessa, DISTRAZIONE, vedete include la parola trazione, e la parola azione, due cose fondamentali per raggiunger qualunque destinazione nella vostra esistenza, e se vengono meno queste due componenti diventa arduo il cammino,  oggi sono pochissime le persone che prendo un cronometro, mettono 30 minuti e per quel tempo fanno solo quella cosa, assorti profondamente in un attività che vi porta a essere migliori, vi avvicina ai vostri sogni, para molto semplice, scontato ma non lo fa più nessuno Avete mai sentito la parola Akrasia, è un termine greco, Socrate e Platone già parlavano di questa cosa…. è un problema millenario,  la tendenza a fare le cose contro il nostro giudizio, si sta a fare una cosa importante e ci distraiamo, perché Le distrazioni sono provocate dal desiderio di alleviare lo sconforto, stiamo scappando da qualcosa, fino a che non capisci da cosa stai scappando, ti distrai- la distrazione viene da dentro, non da fuori- se sei nel mezzo di un attività che non ti piace o che ti risulta complicata hai la tendenza a distrarti.  Noi pensiamo che l sia un fenomeno esterno, un messaggio, un meeting, la forte necessità di farsi una sigaretta, ma non è cosi, sono gli stimoli interni che ci fanno perdere l’attenzione Se vogliamo gestirla dobbiamo capire questi stimoli, è come quando abbiamo delle necessità fisiologiche, fame, quindi mangiamo, freddo quindi ci copriamo, abbiamo anche stimoli psicologici che ci portano a fare delle cose che vanno contro il nostro giudizio che ci portano a smettere di fare una cosa importante per avere una piccola pausa, ma pausa da che cosa, questa è la domanda prima di tutto ce da capire la sensazione che precede lo stimolo di interrompere quell’attività, ascoltati, impara a sentire questa voglia di smettere, di allontanarti, di scappare, la devi percepire, questo è il primo passo.  Secondo passo, esplora con curiosità questa sensazione, invece di respingerla verso dentro, evitarla, schivarla, lasciala scorrere, guardala, osservala, e una volta che riesci a fare queste due cose, arriva la prima tecnica del podcast di oggi per rimenare concentrati Cavalcala l’onda, cosi la chiama l’autore, ce da fare surf con le distrazioni, l’urgenza di staccare si può cavalcare con la regola dei dieci minuti, apparentemente in questo trascorso di tempo la distrazione svanisce, se resisti 10 minuti in più, allora vai avanti e mantieni l’attenzione. Immagina che stai scrivendo un libro e hai voglia di alzarti dal tavolo allontanarti dal computer, aspetta 10 minuti. Pensa che sei in palestra e vuoi andartene a casa, aspetta dieci minuti fai un po di camminata veloce. Ogni volta che senti il prurito non grattarti, aspetta 10 minuti. Seconda tecnica- Implementazione delle intenzione - Pianifica L’obiettivo della pianificazione è eliminare la distrazione, cosa vuoi fare domani, cosa vuoi fare questa settimana, trova il tempo di pianificare Se non pianifichi la tua giornata, qualcun’altra lo farà per te fate una tabella estremamente dettagliata di quello che volete fare, sembra una cosa che strozza la creatività ma è il contrario,  Vi alzate e sapete esattamente cosa fare ma con una precisazione, pianificate le attività non i risultati, nel senso, sai che devi metterti 30 minuti al giorno a leggere, non pianificare leggere 50 pagina, ma leggi 30 minuti, se poi quel giorno di pagine ne leggi 10 va bene lo stesso, perché ci da ansia non raggiungere questi micro obiettivi,ci fa sentire sbagliati, Devo fare 100 flessioni, no, allenati 30 minuti se poi ne fai 50 va bene, perché è 50 volte più di zero. Io metto 60 minuti qui seduto ogni giorno a fare il podcast, poi dove arrivo arrivo, ma mi presento all’appuntamento con le miei intenzioni, perché amici se non siamo in grado di mantenere la parola con noi stessi è difficile avanzare  Presentati all’appuntamento, questo è già metà del lavoro. Tu metti le scarpe da ginnastica, esci a correre quella mezza ora, se poi dopo 10 minuti ti va di camminare fallo, non pensare al risultato pensa all’attività. E se mantieni una disciplina ferrea, se ti presenti sempre ai tuoi appuntamenti, poi qualcosa ne esce fuori.  Vedete ce una grande verità, quello che fa più chilometri nella vita, non è la persona che pensa alla destinazione, ma quella che cammina  Un altra cosa che dobbiamo fare è eliminare tutto quello che non ha valore, quanto vale il tuo tempo? Non vale niente se passi 4 ore al giorno a buttarlo nel cesso coi social e con i video, elimina qualunque cosa che non abbia valore, anche le mail nel lavoro quante ne mandi che non servono a niente, centinaia, ti lancio una sfida, se non rispondo a una mail per 3 giorni è molto probabile che non succeda nulla, di cento mail 10 sono critiche, le altre non hanno tanto valore. Io una volta ho lasciato il telefono a casa un week end che ero partito per la montagna, non per scelta semplicemente me ne ero dimenticato, al ritorno avevo 300 mail, 600 wassup, una chiamata, mio padre, per sapere dove cazzo ero, il resto, inutile. Capite. Ci sono tre app per esempio che vi aiutano a concentrarvi a bloccare l’esigenza di distogliere l’attenzione verso altre cose si chiamano Forest app, self control ( che è per il desktop) e time Guard app, provatele vi aiutano a non avere quel bombardamento quotidiano di notifiche e mantenervi saldi su quello che state facendo Se guidate, se siete in palestra, se siete in famiglia dopo le 8, diventate inaccessibili, ok inaccessibili- smettete di usare i telefoni durante le riunioni di lavoro o i momenti familiari, basta vedere ste copiate al tavolo di un ristorante Romantico tutti e due con sto cazzo di telefono, ma guardate negli la donna che amate, diteglielo, parlate, toccatevi, sentitevi Un altro comportamento da evitare è quello di cambiare attività in maniera repentina, stai scrivendo una mail poi ti chiamano, e lasci la mail, o al contrario ti chiamano e nel mentre scrivi una mail, fare due cose alla volta o passare da una all’altra senza aver terminato quello che stavi facendo è deleterio, quindi cerca di incanalare attività che sai che puoi finire prima di passare a quella successiva, l’attenzione non si può separare, si focalizza su un punto, non di più.  Alzate delle muraglie per proteggervi dalle distrazioni, come il cartello dell’autobus non rompere i coglioni all’autista mentre guida o vi ammazzate tutti, la stessa cosa funziona con il vostro tempo e la vostra attenzione, ricordatevi Ulisse quando deve attraversare il tratto di mare con le sirene, tappa le orecchie a tutti i suoi marinai, e lui si fa legare, perché vuole sentirlo il canto ma da istruzioni di non slegarlo per nessuna ragione. Siamo come i marinai di Ulisse se vogliamo attraversare questo mare di distrazioni, dobbiamo tapparci le orecchie, o non arriviamo a nessuna spiaggia sicura, vi dico una cosa, se riuscite a mantenere la concentrazione su quello che dovete fare, diventate persone inarrestabili, è il super potere di questa decada, nessuno sta più attento, raggiungerete dei livelli di efficenza e di produttività mai visti, tutti abbiamo il potere di controllare la nostra attenzione, è solo che abbiamo smesso di crederci, ma come hai il potere di distrarti, hai anche il potere di non farlo, quindi cosa aspetti Fatemi un favore, anzi, fatevi un favore, scegliete un attività, per un mese, 30 minuti, per voi e per questa attività, leggere, correre, stare con vostro marito o moglie o figli, e non fate altri, tutta l’attenzione li, niente distrazioni, provate, secondo me vi piace, e se fosse cosi, sono certo che inizierete a farlo per tante altre cose, e cosi che inizia il vero cambiamento, prestando attenzione. Grazie
Più forte dei NO - Jia Jiang #66
15-02-2023
Più forte dei NO - Jia Jiang #66
Impara a superare il rifiuto Ve lo immaginate un cinese di altezza media, con la faccia simpatica, uno spiccato accento orientale, nel pian terreno di un grande grattacielo americano camminare nervoso, spaventato verso un omone della sicurezza di 120 chili in camicia bianca, seduto a un tavolo, e chiedergli - mi potrebbe prestare 100 dollari? Quello gli risponde, No, perché dovrei? E il cinese risponde sorry, e se ne scappa via spedito Questo è il primo di 100 giorni di un esperimento fatto da Jia Jiang, un uomo che un giorno decise di intraprendere una sfida per sconfiggere la paura di essere rifiutato. Jia Jiang viene da Bejing in cina, un giorno Bill Gates visita la sua città e lui ne rimane ammaliato, completamente catturato la figura imprenditoriale del fondatore di microsoft lo spinse a promettersi che anche lui un giorno sarà un imprenditore.  Ha la possibilità di andare in America, con un programma di Intercambio di studenti, e coglie l’occasione per sbarcare nella terra delle opportunità. E guarda un pò qualche anno dopo, lavora per una grande azienda, ha una moglie, una casa e pure un Labrador, ha tutto il pacchetto che rappresenta il successo e il sogno americano. va in depressione, si sente vuoto, frustrato, è un anima alla ricerca di qualcos’altro, lui vuole essere un imprenditore. Lascia tutto e prova a incamminarsi verso questa metà, ma ogni volta che viene rifiutato ha un sentimento di sconforto e tristezza, abbandono e frustrazione. Allora decide di mettere in atto un piano per sconfiggere la paura del rifiuto Come si fa a superarlo? Il rifiuto è parte della nostra esistenza, ma di cosa si compone? Qual’è la formula per affrontarlo e trasformarlo in qualcosa di completamente diverso. Jia Jiang si mette a fare le sue ricerche, e trova un sito internet di un canadese Jason Comely che si chiama rejection therapy terapia del rifiuto. Consisteva nel farsi rifiutare per 30 giorni dalle persone, andare a fare richieste anche assurde proprio per sviluppare la resistenza al rifiuto. Ora se qualcuno ha familiarità con i vecchi film di kung fu è un po la filosofia dell' Iron fist, il pugno di ferro, quindi tirare pugni a una superficie dura, in modo da rinforzare il pugno. Ma Jia Jiang vuole andare oltre, e si mette in testa di fare un video blog, dove per 100 giorni si inventa le richieste più assurde e comincia ad andare in giro a chiederle. Ma roba folle, tipo andava a casa di qualche sconosciuto, bussava, e chiedeva al proprietario se poteva giocare a pallone nel suo giardino. Per esempio andare a chiedere alla hostess se poteva dare lui i classici messaggi ai passeggeri sull’aereo. Questo suo viaggio verso la scoperta del rifiuto, ci fa capire delle cose eccezionali, ne tira fuori dei principi che se riuscite a comprendere e a usarli, possono iniziare a succede delle cose incredibili nella vostra esistenza. Se vuoi qualcosa dalla vita devi chiederla, attenzione a sottovalutare questo concetto. Ogni volta che volete qualcosa da qualche parte si deve iniziare, un pensiero, un sentimento, un emozione ma una volta che questo mix va portato a un livello più concreto vi serve usare le parole e chiedere. Ogni richiesta implica la possibilità di essere rifiutati per questa ragione spesso manco ci azzardiamo a farlo, la paura al rifiuto è qualcosa di molto profondo e ci blocca, ci limita, ci terrorizza. Prima di tutto ce da comprendere che il rifiuto è un opinione, non è qualcosa di perentorio, non è un verdetto finale. se vieni rifiutato è perché nella tua richiesta a qualcuno si è innescata l’opinione di chi deve decidere se accettare o meno quello che chiedi, il rifiuto dice molto di più della persona che rifiuta piuttosto che quella che viene rifiutata, ricordavelo questo, non è un qualcosa che riguarda solo voi, ma soprattuto riguarda a chi avete chiesto. Fa male sentirsi dire di no, ma fa male perché ce la prendiamo sul personale.  Se ti offro la miglior pasta fatta in casa e tu mi dici di no, può essere che sei intollerante al glutine, o se ti do una bistecca mi dici di no perché sei vegetariano. Ci sono mille ragioni per le quali le persone rifiutano qualcosa, ma la prima reazione è scappare, e non ritirarsi e chiedere, qui ce il primo grande insegnamento, se chiedi qualcosa alla persona sbagliata o nel momento sbagliato, non devi farti buttare giù dal rifiuto, la tecnica che Jia Jiang usava per trasformare il rifiuto in accettazione è semplice - chiedeva Perché? Nessuno chiede perché, veniamo rifiutati e scappiamo via, fermati, non andare da nessuna parte e chiedi perché? In una delle prove Jia Jiang bussa alla porta di uno sconosciuto con in mano un fiore, e gli chiede posso piantare questo fiore nel tuo giardino, e quello gli dice NO, al che sia Jiang chiede perchè? La risposta gentile e aperto fu questa, ho un cane nel giardino che strappa tutti i fiori che pianto, ma se invece vai da quella vicina ne sarà felicissima, Jia Jiang non perde occasione bussa alla orta della vicina, chiedo la stessa cosa, e qualche minuto dopo il fiore è piantato nel giardino. Chiedere Perché sblocca tutta una serie di avvenimenti completamente imprevedibili e spesso incredibili rispetto al non farlo.  Se qualcuno di voi ha letto dei libri di vendita o di negoziazione, avrà familiarità con quello che succede quando chiedete perché, una persona se siete gentili, educati vi potrà rifiutare, e spiegarvi anche il perché, ma appena lo fa sarà anche più disposto a qualche piccola concessione, nel senso, chiedete una cosa, vi si rifiuta, nel mentre vi spiegano il perchè vi stanno anche lasciando delle tracce su cosa invece puoi chiedere, e sono più che disposti a darti qualcosina piuttosto che niente a te che hai chiesto. nel mio lavoro al primo approccio tutti dicono di no, io chiedo perché, e successivamente dopo che me lo hanno spiegato li invito a mangiare o a prendere un caffè, cosi posso creare una relazione, che sovente ha più valore di una vendita nel lungo periodo. E difficilmente rifiutano. Questo meccanismo è reale e succede, quindi provatelo.  Quindi- rifiuto. Chiedi perché- dopo che ti rispondono, fai una richiesta minore, ovviamente esiste la possibilità di rimanere a mani vuote comunque, ma questa possibilità diventa una sicurezza se non fate questi due passettini in più. Immagina che ti rifiutano, non ce un cazzo da fare, ci sono dei benefici in questo, ve li spiego uno a uno 1- un rifiuto aumenta la nostra immunità al rifiuto Se la stima di stesso rimane intatta, un rifiuto è solo una di tante porte che hai davanti che non si apre, e più ti rifiutano più stai a tuo agio, la gestisci meglio, sei tranquillo, aperto, trasparente, sorridente, calmo e facendo questo le persone lo percepiscono, sono molto più propense a intrattenere una conversazione con voi 2- Un rifiuto aumenta la tua motivazione Se ti dicono di no, inneschi dei meccanismi che ti spronano a dimostrare il contrario a chi ti ha rifiutato, ed è una delle cose più belle che si possa fare 3-  un rifiuto ci da delle informazioni per migliorare Thomas Edison che inventò la lampadina, falli mille volte prima di riuscirci, e quello disse non ho fallito ho solamente trovato mille metodi che non hanno funzionato, mille diecimila o quello che è ma il senso è questo, fai un passo indietro, guarda il rifiuto in modo impersonale e rifletti su una strategia migliore più efficace per approcciarti alla prossima opportunità Immaginati come sarebbe la tua vita se tu fossi privo della paura del rifiuto, di cosa saresti capace? Quante cosa non hai manco provato a fare per paura di fallire, ogni rifiuto nasconde un piccolo insegnamento, se lo cogli diventi inarrestabile, diventi sicuro di te stesso e le persone rispondo molto diversamente se chiedete qualcosa con la sicurezza di uno che non ha niente da perdere, piuttosto che con la paura di fallire o essere rifiutati Ce una cosa interessante che succede a Jia Jiang, lui dice, più tempo riuscivo a parlare con le persone, più alte erano le possibilità di non essere rifiutato, qui si nasconde un altro gioiello di questo libro, tu intrattieni una conversazione, impara ad ascoltare a fare domande e finisci per entrare nel cuore delle persone, ma ce proprio un capitolo del corso di linguaggio del corpo che ho fatto e trovate sul sito dove spiego come interagire con la gente in un certo modo, va che succedono dei miracoli Andiamo avanti con altre tecniche e strumenti, Per esempio collabora, non discutere, non metterti a litigare o contrastare il rifiuto, cerca di capire insieme al tuo interlocutore come si può superare questo rifituo Dai tu un perché, oltre a chiederlo, se spieghi perché vuoi qualcosa, hai più possibilità di ottenerla, la persona che hai davanti a modo di capirti Si onesto, inizia con io desidero, io vorrei, io, fai capire che è una richiesta tua, e non per qualcun altro, esponiti Un altro suggerimento è spiegare i dubbi che questa richiesta possa includere prima che l’interlocutore possa chiederli a te, ti faccio questa richiesta che pare assurda per questo motivo, ti metti su un piano diverso Il rifiuto è la più prevedibile delle reazioni umane, siamo cosi spaventati dal riceverlo che non ci azzardiamo mai a chiedere, tra le altre cose se ci arriva un approvazione rimaniamo addirittura confusi. Spesso basta un NO a render la vita luce o tenebre, ed è umano aver paua ma sappiate che tutte le grandi innovazioni, le grandi impese, le idee che hanno cambiato il corso della storia, sono costruite sul rifiuto, si vive una sola volta ce da aver coraggio. La vita sta dietro il rifiuto, i sogni stanno dietro al rifiuto, non abbiate timore nel chiedere, diventate pressoché inarrestabili se imparate a convivere con il no, ce solo una cosa peggiore di essere rifiutati, non provarci nemmeno. Grazie
Vorrei Averlo Fatto - Bronnie Ware  #65
28-01-2023
Vorrei Averlo Fatto - Bronnie Ware #65
Avevo in mente un argomento diverso per oggi, ma durante un viaggio a ho letto un librino che mi ha ridimensionato, mi ha fatto riflettere in maniera molto profonda e vorrei condividerlo con voi. È un testo molto breve, parla del tempo, un regalo che ci viene donato a tutti, in misura diversa, e come usiamo questo tempo determina se avremo una vita di rimorsi, o una vita piena di gioia, e la scelta è solo nostra.  Il libro è di un autrice australiana, si chiama Bronnie Ware, lei inizia a lavorare con un anziana signora che qualche settimana dopo comincia a spegnersi e si ammala, l’autrice rimane con lei fino alla fine e comprende che il suo vero ruolo, non era qualcosa di fisico, certamente le dava le cure che necessitava, un supporto di 24 ore per ogni sua esigenza, ma il reale supporto e il vero lavoro fu ascoltare questa signora negli ultimi momenti della sua vita Fu cosi delicata, cosi vicina, che l’agenzia per la quale lavorava le propose di fare questo lavoro per altre persone sul punto di morte. Lei accettò e per circa 8 anni si dedico a questo. Stare in stretto contatto con uomini e donne che si stavano spegnendo, che stavano finendo la sabbia della loro clessidra, le permise di comprendere che la maggior parte di loro, non tutti, ma un grande numero, avevano dei rimorsi, e questi rimorsi più o meno erano sempre gli stessi, e lei in questo libo che si intitola i cinque rimpianti più grandi di chi è alla fine della vita, ne parla con molta profondità evocando esempi e storie di persone che si guardano indietro, e in un momento di grande spiritualità, sul punto di morire, capiscono cosa potevano aver fatto meglio, o cosa avrebbero potuto fare in modo diverso per appunto avere una vita piena di gioia e non di rimpianti.  Naturalmente leggere questo libro a un età che ti permette di rifletterci e di cambiare rotta dove possibile, diventa un piccolo tesoro, una guida per vivere una vita senza rimpianti, l ho trovato stimolante, per i pensieri che innesca La società occidentale non è preparata alla morte, non lo è più, non ne parliamo, proviamo in qualche modo a vivere come se non fosse un eventualità, e vivere come se fossimo immortali ci porta a perdere un sacco di tempo, a posticipare, a non fare delle cose, non ce ne tempo da perdere ma soprattutto come vivi è fondamentale alla fine del tuo cammino per chiudere gli occhi in pace Con la morte non si puo negoziare, tutti fino a prova contraria prima o poi termineremo questa esperienza che è la vita.   Magari qualcuno crede che ci sia una vita dopo la morte, o che la tecnologia arrivi a un punto di sviluppo cosi alto da permetterci di vivere di più o per sempre,  o qualcuno crede nella reincarnazione, ma in tutti questi casi che non possiamo sapere se succederanno o meno, dobbiamo ragionare sulla base che abbiamo un tempo limitato e una sola vita. Come facciamo a trovare il coraggio di vivere secondo i nostri principi autentici? Di invertire la rotta e andare verso una vita piena di emozioni e gioia, di questo si tratta e proviamo ad affrontarlo nel podcast di oggi nessuno di questi rimpianti ha anche fare coi soldi o con gli oggetti materiali, o con le proprietà, il capitale, tutta questa rincorsa che durante la vita ci spreme verso l’aver di più non viene mai menzionata ida queste persone che si spengono, è più una questione di aver avuto coraggio di fare certe cose, coraggio di essere stati fedeli a se stessi, piuttosto che raggiungere certi obiettivi di status e potere o accumulare cose.  Fondamentalmente queste 5 cose possono essere sistemate ed è una grande notizia.
Conversazioni Difficili - Sheila Heen #63
16-12-2022
Conversazioni Difficili - Sheila Heen #63
Come affrontare le conversazioni difficili Chiedere un aumento al vostro capo, terminare una relazione sentimentale che sapete dentro di voi che è finita, dire al vicino che mettere gli AC/DC a tutto volume alle 3 di notte risulti fuori luogo, conversazioni difficili di questo tipo sono all’ordine del giorno, in ambito personale, intimo e professionale ci tocca spesso dover decidere se affrontarle, o evitarle, un bel dilemma Ci da una risposta un team di esperti negoziatori dell' università di Harvard, che sono Douglas Stone, Bruce Patton e Sheila Heen, che hanno un scritto un libro a tre penne chiamato conversazioni difficili. Che poi sono tutte quelle conversazioni che non vogliamo avere, questa è la definizione Dunque, affrontare o scappare da queste conversazioni, la risposta è che dobbiamo affrontarle, e oggi in questo episodio vi spiego come si fa. Vedete amici carissimi dire qualcosa di complicato a qualcuno è come prendere una bomba, sfilarne l’asticella che l’attiva e tirarla a qualcuno, ma se non la tirate vi rimane in mano, ed è comunque qualcosa di spiacevole, per tanto, sti cazzi, e meglio lanciarla e oggi vediamo come. Per comprendere la struttura di una conversazione difficile dobbiamo analizzare non solo quello che viene detto, ma soprattutto quello che non viene detto, e ogni conversazione difficile si compone di tre blocchi il primo riguarda il cosa è successo, esiste un disaccordo sull’accaduto, chi ha detto cosa, di chi è la colpa, chi ha ragione, chi avrebbe dovuto agire, e cosi via Il secondo blocco riguarda i sentimenti, sono valide le tue sensazioni e emozioni riguardo alla situazione, è appropriato sentirsi male , cosa stai facendo in merito ai sentimenti dell’altra persona, i sentimenti non vengono quasi mai trattati nelle conversazioni difficili ma in un modo o nell’altro vengono fuori. L’ultimo blocco è l’identità, e questa è una conversazione interiore che abbiamo con noi stessi mentre parliamo con il nostro interlocutore, ci chiediamo se stiamo agendo bene o male, se abbiamo le giuste competenze, se meritiamo quello che sta succedendo, e questa conversazione determina come ci comportiamo fuori, nella conversazione con il nostro interlocutore. In gergo tecnico si chiama sega mentale Per imparare a gestire le conversazioni difficili, dobbiamo essere in grado di lavorare su questi tre blocchi, e migliorarli. Ora andiamo ad analizzarli uno a uno in dettaglio Nel primo blocco quello che tratta di cosa è successo la prima fondamentale regola è smettere di litigare su chi ha ragione e iniziare a esplorare le motivazioni dietro le parole e le scelte della persona con la quale state litigando. Guardate che essere in disaccordo non è una brutta cosa, e non necessariamente devo sfociare in una conversazione difficile, siamo in disaccordo con le persone costantemente, a non succede quasi mai nulla.a volte però ci teniamo cosi tanto alla nostra posizione che finiamo per lottare e litigare per mantenerla. E mentre questo accade noi pensiamo che la persona che abbiamo davanti sia egoista, ingenua, irrazionale o che cerchi di controllarci, e quella persona pensa esattamente le stesse cose di voi. Il problema è che litigare inibisce e blocca la nostra capacità di esplorare le esigenze dell’altra persona, di capirne i sentimenti e di poter intravedere il mondo con i loro occhi anche per un istante, e poi litigare ci porta a trarre conclusione, spesso categoriche, ma soprattutto litigare impedisce di cambiare, non puoi dire a una persona di cambiare litigando, perché nessuno cambia se prima non si sente compreso Ce solo un modo per capire l’altra persona, spostarsi dalla certezza alla curiosità, invece di chiederti come è possibile che pensa di avere ragione, chiedete che informazione hanno che io non ho per pensarla in questo modo, quando due persone litigano avviene una collisione di mondi, di storie completamente diverse, e la prima reazione è lottare per far si che solo una delle due storie sia quella giusta, la vostra, invece di fare questo, abbracciatele entrambe, non scegliete tra chi ha ragione e chi ha torto, se abbracci entrambe le storie, crei la base per poter capire, comprendere e sentire quello che la persona che hai davanti prova se noi stiamo male non è necessariamente scontato che l’interlocutore voglia farci del male, spesso le nostra percezione sulle intenzioni dell’altro è sbagliata,  possiamo solo controllare due cose le nostre intenzioni e l’impatto che che hai su di noi l’altra persone, mentre nn possiamo ne controllare ne sapere le intenzioni dell’altro ne l’impatto che abbiamo noi sull’altro, questo è molto importante perché ne deriva la strategia che va messa in atto per risolvere certe questioni Comprendere l’altra persona, allontanarsi e distaccarsi da come noi vediamo il mondo per guardarlo un attimo con gli occhi dell’altro possa aiutare ad avere conversazioni costruttive dove si impara e non si distrugge. Quindi smettere di pensare a chi ha ragione, o di chi è la colpa Passiamo ad esaminare il secondo blocco, quello dei sentimenti in una conversazione  Pensate alla classica risposta, sempre in una coppia, o madre e figlio, uno dei due è strano, ha degli atteggiamenti insoliti, allora il partner o la madre gli chiede, cosa hai? E quello risponde - niente - e niente sto cazzo Quando ci troviamo davanti a conversazioni che riguardano le emozioni, spesso reagiamo cosi, non ho niente, evitiamo di parlare di quello che sentiamo, ma le emozioni sono una forza devastante, troppo potente da pensare di poterle rinchiuderle nel nostro animo, prima o poi trovano un modo di uscire, i sentimenti sono importantissimi e spesso sono il vero argomento e delle conversazioni, non esprimerli ci porta alla sofferenza e all’ansia, e invece di trasformare i sentimenti in parole, c finiamo per arrabbiarci, o scoppiare in un pianto, ma soprattutto quando non siamo in grado di esprimere i sentimenti non riusciamo nemmeno ad ascoltare quello che ci stanno dicendo, è troppo forte e assordante il rumore che fanno dentro di noi che non ci accorgiamo del resto. Abbiamo bisogno di fare un lavoro introspettivo e riflettere perché ci arrabbiamo, perché ci irritiamo, perché ci vergogniamo di certe cose e di altre no, è importante mappare il territorio dei tuoi sentimenti.  Una volta che hai chiaro come funzionano le tue emozioni è importante esporle, perché se non lotti per i tuoi sentimenti, lascerai che quelli degli altri ti travolgano generando frustrazione e ansie. Un interessante spunto del libro è questo, negozia coi tuoi sentimenti, non sono una verità sacrosanta e categorica, magari ti senti in colpa per un avvenimento, questa colpa proviene dal tuo retaggio emozionale non è necessariamente vero che tu sia colpevole, spesso ci sobbarchiamo il peso del mondo sulle spalle quando nessuno realmente ce lo chiede. Infime esaminiamo le conversazioni interne Quello che accade quando affrontiamo conversazioni difficili è mettere a repentaglio la nostra identità, la sentiamo in pericolo, pensiamo di essere delle brave persone, oneste, meritevoli di amore e affetto e alcune di queste conversazione vanno a intaccare profondamente questi ideali per tanto tendiamo ad evitarle per preservare la nostra identità. Spesso ci facciamo male da soli perché pensiamo in modo estremo, o sono una brava persona o sono una cattiva persona, magari fosse cosi semplice, ci sono infinite sfumature, siamo un mix di forza e debolezza, affrontare conversazioni dove ne usciamo con le ossa rotte non fa di noi dei falliti o dei miserabili e non cancella i nostri punti di forza e quello che abbiamo fatto, non siate estremi o catastrofici, e soprattutto non lasciate che i sentimenti negativi definiscano chi siete. per migliorare queste conversazioni interne  accetta la verità su te stesso, anche tu fai degli errori, sii adulto e maturo per ammetterli e accettarli, le tue intenzioni sono molto complesse, prima di iniziare una conversazione difficili, pensa a come vorresti che finisca, a come ti piacerebbe immaginarti in quella situazione, sii forte, sii sincero, ma soprattutto libera la mente da quel rumore assordante che ti porta ad allontanarti dal momento presente Procediamo con la parte pratica, come si fa a mantenere una conversazione di questo tipo, quali tecniche o principi possiamo mettere in atto per migliorarle? Prima di tutto, inizia la conversazione in terza persona, nel senso se vivi con una persona nella stessa casa e quello che un maiale che non pulisce, è disordinato, non iniziare dicendogli sei un tipo disordinato, devi pulire di più, o mi fa schifo come lasci la casa, prova a ad essere un mediatore nella conversazione anche se sei coinvolto l’apertura di queste chiacchierate è fondamentale, purché permette che l’altra persona non si metta subito in una posizione difensiva, inizia cosi, penso che abbiamo idee diverse di quello che sia una casa pulita e ordinata, mi piacerebbe parlarti di come la vedo io, ma soprattutto ascoltare come la vedi tu? Ti sei innalzato, hai suggerito il problema in terza persona senza attaccare, hai offerto di ascoltare la posizione del tuo interlocutore ma mettendo in chiaro che ne hai una anche tu, diversa, ma impostando cosi la conversazione esiste la possibilità di trovare accordo, un compromesso. Secondo,  usa la curiosità, di solito quando entriamo in queste conversazioni l’obiettivo che nel fondo vogliamo raggiungere è quello di persuadere qualcuno, invece di questo cercate di capire, di ascoltare e fate domande aperte non inquisitorie, per esempio iniziate dicendo, aiutami a capire una cosa? E poi fate la vostra domanda, man mano che la persona che avete davanti si apre continuate a fare domande per esplorare la loro posizione, ricordatevi, nessuno cambia se prima non si sente capito, quindi cercate di capirli se volete ottenere qualcosa, domande tipo queste puoi dirmi un po di più di come tu vedi la situazione?Puoi aiutarmi a capire perché pensi che sia colpa mia?Ma come ti senti al riguardo?Che informazioni hai tu che io non posseggo per capire il tuo punto di vista? Un altra tecnica è quella di non presentare le vostre conclusioni come una verità assoluta, quello è il vostro punto di vista, non è una verità, ma soprattuto ceravate di spiegare all’interlocutore da dove viene quel punto di vista, come lo avete costruito, come siete arrivati a quella conclusione Piccolo accorgimento che suggeriscono gli autori è quello di non usare mai e sempre, per esempio, non apprezzi mai quando mi vesto bene, sei sempre incazzato quando andiamo a trovare questo mio amico, mai e sempre generano frustrazione, lascia un margine di possibilità per raggiungere un cambiamento, se dici mai e sempre, lo inibisci. Prima che finisca l’anno, se avete qualche conversazione difficile che avete evitato fino ad oggi, provate ad affrontarla, e sentite come vi fa stare parlare apertamente di quello che provate quando per tanto tempo lo avete tenuto dentro, sentirete una liberazione pazzesca. Quindi ricapitolando, 5 passi primo preparati a gestire i tre livelli di conversazione, Passo due, definisci qual’è il tuo obiettivo, cosa vuoi da questa conversazione?Passo tre, inizia con un immagine in terza personaPasso 4 esplora il tuo punto di vista e quello del tuo interlocutorePasso 5, proponi e cerca delle soluzioni insieme Esplorate con curiosità, l’empatia è un viaggio non è la destinazione, se riuscite a osservare le persone e immaginare cosa provano mentre parlano con voi in conversazioni difficili sarete già a buon punto, vi dara modo questo di scegliere le parole giuste, il tono corretto, e trovare delle soluzioni ai problemi risulterà possibile, molto più possibile che evitare queste conversazioni, ma dovete essere chiari e forti, il fatto di metterci Inn una posizione da osservatori non vuol dire che non abbiamo il diritto e il dovere di esprimere quello che sentiamo sono sicuro che arrivati a una certa età, guardandoci indietro, ci pentiremo e avremo dei rimorsi per le cose che non abbiamo detto, per quelle conversazioni difficili che per timore abbiamo deciso di evitare, non potete controllare come reagiscono le persone, ma non è un motivo sufficiente per tenervi dentro delle bombe emozionali che poi in un modo o nell’altro, finiscono per esplodere, grazie NOTE SULL'AUTORE Sheila Heen è un'autrice, educatrice e oratrice pubblica americana. È docente senior di giurisprudenza presso la Harvard Law School, membro dell'Harvard Negotiation Project, insieme agli altri due autori del libro ha composto conversazioni difficili, oltre ad altri libri che potete trovare navigando su internet usando il suo nome
The Alter Ego Effect - Todd Herman #62
25-11-2022
The Alter Ego Effect - Todd Herman #62
Il libro dal quale prendiamo spunto si chiama l’effetto alter ego, di Todd Herman, Iniziamo! Il testo di oggi ci espone un approccio per affrontare situazioni dove abbiamo la necessità di offrire una performance superiore a quella che solitamente offriamo, e si ottiene creando, plasmando e implementando un alter ego, che prenderà il nostro posto nei momenti delicati, A volte ci troviamo dinanzi momenti dove vorreste che qualcun altro entrasse in scena al posto vostro e risolvesse i problemi, le situazioni complicate, e quel qualcun altro, possiamo crearlo nella nostra mente. Vi ricordate quando eravamo bambini che si giocava a fare i superiori, ci si sentiva invincibili, ecco, quella sensazione può essere ripescata e utilizzata anche da adulti  Ce lo spiega Todd Herman che è un coach di atleti professionisti e gente di alto livello, e li aiuto a creare un mind set preciso per superare appunto gli ostacoli, e il suo libro espone questo concetto nelle sue forme pratiche E non è una questione del classico fake it until you make it, frase in auge in molti contesti di crescita personale, che vuol dire fingi qualcosa fino a che riesci a farla, è una cosa autentica questa, l’obiettivo è quello di annullare le ombre che abbiamo nella mente, e irradiarle della luce che proviene dalla miglior versione di noi stessi, quindi come trovarla, come attivarla, e che benefici può darci. Parlo per esperienza personale, in molte occasioni sono arrivato a sfiorare un successo, in diversi ambiti, ma poi in quel momento dove potevo cogliere i frutti di tutto il lavoro svolto mi fermavo, ami cagavo addosso, o non mi sentivo adeguato per ricevere quel dono, e infatti il libro spiega quali sono essenzialmente le 3 ragioni nascoste dentro di voi che impediscono quel ultimo passo che fa la differenza tra uno che riesce a creare la sua realtà rispetto a una persona che si ferma appena prima La sindrome dell’impostore, investi tantissimo tempo, sforzi, fai sacrifici a lavorare al tuo obiettivo, a diventare cosi bravo in quello che fai, cosi unico, e stai toccando con mano quello che era il tuo sogno, e inizi a pensare  che sia un errore il fatto di essere cosi vicino, ti senti come se stessi mentendo, che non è il tuo posto, che non te lo meriti, perché pensi di essere un impostore, e questa sindrome ti blocca, ti trattiene pertanto smetti di sforzarti, di lavorare duro, getti la spugna, e torni per una scelta tua nella mediocrità, nella tua zona di confort, lo preferisci è più facile, appena smetti di credere di meritartelo, poi la vita ti da quello che chiedi, e la grande differenza a volte tra chi ce la fa e chi no, è proprio questa, sentire di meritarsi qualcosa   La seconda forza che controlla le nostre vite e impedisce la nostra realizzazione sono i traumi personali passati. Tutti abbiamo un nemico dentro di noi, che ci dice che è tutta colpa nostra, che insidia i nostri pensieri con paure, angoscia, insicurezze, e ci dice che quello che è successo in passato succederò anche in futuro, ma non è cosi, se abbiamo fatto degli errori possiamo imparare e crescere, ma questo parassita ci dice che sarà sempre cosi, prendiamo una decisione e poi cominciamo pentirci di averla presa, sentiamo una forte ansia in un lavoro, in una relazione sentimentale, o in una relazione famigliare, quel nemico ci trattiene dal tagliare i ponti, dal cercare la vostra felicità, non siete i vostri traumi del passato, la vita non sono quegli anni che avete vissuto ma quelli che vi mancano da vivere,  il vostro passato non è un elemento limitante ma il carburante che vi spinge verso il futuro, non ascoltate la mente che vi parla, quei pensieri non sono vostri, ve l ho detto tante volte, la mente si sostiene sul passato e sulla paura di un futuro migliore, è paradossale, il suo sport preferito e inondarci di angoscia inesistente per cose che non sono accadute e per altre che son gia successe, in nessuno dei casi potete fare nulla, usate i traumi passati come l’arma segreta, nascosta, che vi aiuta a ricordare che ce da andare avanti quando tutti gli altri mollano L’ultima forza che ci controlla è la narrativa tribale, ovvero tutte quelle storie, menzogne che vi siete o che vi hanno raccontato su cosa la gente come voi può fare o non fare, la paura di perdere la nostra identità ci fa abbandonare i nostri sogni. perché non siete ricchi allora non potete fare certe cose, perché siete di un paesello allora non potete a vivere a new york, perché nella vostra famiglia ci son sempre state delusioni o drammi, e quindi non potete raggiungere la felicità, non ci mischiamo con gente di certe classi sociali perché non appartengono alla nostra, schifiamo chi è più ricco, chi è diverso, chi è di un altro paese, la tribù, limitata, nelle sue tradizioni e usanze, ci incatena a fare quelle che si è sempre fatto, senza rompere le regole, abbiamo paura di sfidare questa narrativa, queste conversazioni mentali, non hai la laurea, non puoi fare certe, io penso che gli uomini più ricchi del mondo, e i fondatori di imprese colossali, in tantissimi casi non hanno studiato in un università, e le stesse cose che si imparano all’università oggi le trovate su internet, le più grandi università del mondo offrono i loro corsi gratuiti, sempre più istituzioni lo fanno, se vuoi imparare a programmare anche se hai studiato lettere, puoi farlo oggi, è vero ti mancherà un pezzo di carte per dimostrarlo, ma puoi diventare più bravo di uno che quel pezzo di carta ce l ha. La conoscenza è ormai alla portata di tutti, la differenza la fa il come la usi.  Una cosa importante, questi tre fattori, stanno dentro di te, nascosti nel profondo, non è facile cambiarli, ce da lavorare ogni giorno, sulle parole che scegliete, sui pensieri che accettate di far entrare nella vostra mente, se riconoscete dei pensieri che appartengono a queste tre categorie, sbatteteli subito fuori dalla vostra testa e rimpiazzateli con un pensiero opposto A causa di questi fattori facciamo cilecca nei momenti più importanti, un colloquio, chiudere una vendita, perdere una persona, un amico, un fidanzato, valgono per ogni ambito, rifletteteci su queste 3 cose, perché sono il nemico che ci allontana dal successo   E qui entra in gioco il meccanismo di Todd Herman, perché lui sa quanto sia difficile liberarsi da queste forze, e allora quando il gioco si fa duro, non siete voi a entrare in campo, ma il vostro alter ego, Questo non è un processo per evitare le sfide e le difficoltà della vita, quelle ci son e ci saranno sempre, ma si tratta di trovare un aiuto dentro di voi per affrontarle.  Recentemente ho sento un intervista di Kobi Bryant, parlava appunto di questo, del suo alter ego, il black mamba, lui decise che era importante dividere la sua vita personale con quella professionale da atleta dell NBA, una cosa era Kobe a casa, un altra era Koby in pista, e dopo aver visto kill Bill dove una thruman interpretava un assassina conosciuta come black mamba, e investigando gli attributi di questo serpente, decise di vestirsi di questo alter ego, un rettile senza emozioni, con solo la vittoria in testa, un assassino nella pista di basket, quando entrava in campo, quando si allenava, quando era ora di andare in scena schiacciava un bottone e diventava il black mamba e Kobe Bryant rimaneva fuori, questo nome, questo alter ego, diventò parte della sua identità quando praticava il suo sport, questo in un intervista ha detto che prima di alcune partite fondamentali ascoltava la musica di Halloween il film horror, costantemente, la metteva in loop, la musica di Michel Myers andatevela a sentire la colonna sonora, e poi capite con che mind set affrontava le partite, era un killer In tutti i comics, i super eroi hanno un alter ego, per rispondere alla domanda posta all’inizio del podcast Clarke Kent era l’alter ego di superman, e non al contrario, superman voleva passare inosservato, quindi prese le sembianze di Clarke Kent, un ragazzo creato per risolvere certe situazioni e stare lontano dai radar, e la stessa cosa succede a noi, siamo già super man, ma spesso scegliamo di metterci gli occhiali e diventare Clark Kent, perché abbiamo paura, siamo ansiosi, insicuri, abbiamo passato cosi tanto tempo con gli occhialetti che ci siamo dimenticati di essere superman, che è quello che ci serve per cambiare la nostra vita.  e ogni supereroe ha una storia, un obiettivo, un etica, dei principi, una visione, e un super potere, questo alter ego va creato da zero, ce da lavorare mentalmente su che tipo di persona volete diventare quando schiacciate il bottone che vi permette di trasformarvi Chi è il vostro alter ego, che super poteri possiede, quando deve entrare in gioco? Ce da estrapolare quali sono le vostre debolezze e i vostri punti di forza, per capire innanzi tutto dove vi serve un alter ego, in che contesti Le principali aree sono quelle professionali e personali, potreste essere un feroce manager, spietato sul lavoro, ma quando andata a casa diventate il padre o la madre più amorevole e paziente del mondo, Per esempio, nel mio lavoro mi trasformo, non ho paura di parlare con le persone, di negoziare con loro, schiaccio un bottone, e comincio a vedere le cose in modo diverso e soprattutto a comportarmi in modo diverso, nel mio caso specifico la conoscenza del linguaggio del corpo è il mio super potere, non lo uso sempre, solo quando mi serve, devo per forza di cose entrare in un particolare stato mentale che mi permette di usarlo, ho bisogno di concentrarmi, di prepararmi e stare molto attento, e questo mi porta a realizzare dei piccoli miracoli   Io mi preparo per le miei riunioni e i miei eventi in modo meticoloso, uso certi abiti, un paio di scarpe precise, un orologio per certe occasioni, il mio tono di voce cambia, la mia postura si fa retta e aperta, ho fiducia in me stesso e anche se vado a prendere un caffè al bar prima di una riunione sono già in quelle vesti, la gente ti percepisce in modo diverso, e col tempo cominciate ad abituarvici, a diventare sempre più quella versione, ma non la mostrate a tutti, è un arma segreta, se qualche amico mi vedesse in una riunione di vendita si metterebbe a ridere, direbbe che cazzo sta facendo, perché non sono cosi nella mia quotidianità, schiaccio il bottone, entro nella cabina telefonica e mi metto il costume   Trova il tuo punto di forza, ogni super eroe ne ha uno, cosa sai fare bene? Sei bravo ad ascoltare, a parlare, a unire le persone, a scrivere, a disegnare, a fare trucchi di magia, una cosa la saprai fare bene, sviluppala al massimo, studia, impara fai corsi metti tutto in pratica fino a dominare questa abilità. E riuscire a tirarla fuori quando ne hai bisogno. Mettetevi a sedere, visualizzate il tipo di persona che vi serve in momenti che vi provocano paure e ansie, e ricordate una cosa, nei campi agricoli, nella zona dove piantano i semi migliori, mettono sempre uno spaventa passeri, gli uccelli per paura nn si avvicinano, non capiscono che quel pupazzo è finto, ed è li solo per incutere terrore e spavento proteggendo la zona più importante del campo, ma è una finzione, se il passerotto superasse questa paura potrebbe farsi un banchetto natalizio, ma non ce la fa, è la stessa cosa succede nella vita, dove ce un spaventa passeri, dove ce la paura, ci sono i semi migliori, e spesso quella paura è finta, e quando sentiamo questi blocchi, queste ansie, queste insicurezze, che ci tengono lontani da quel fazzoletto di terra, è proprio li che dobbiamo andare, e se non riusciamo ad arrivarci con le nostre forze, ce da mandarci il nostro alter ego, quella versione di noi stessi che avete visualizzato, preparato, plasmato, ma non rinunciateci, create una nuova identità che vi permetta di superare le vostre paure. Fate un esercizio, provate a disegnare nella mente quella persona che vorreste essere, nei minimi dettagli, da come parla, da come si veste, da come pensa, da come reagisce, da come si muove, scrivete queste cose, comprar quegli abiti che avete pensato, allenatevi a parlare in quel modo, a pensare in quel modo, e poi iniziate a fare due cose semplici,  andate in un bar dove non vi conoscono e ordinate qualcosa in quelle vesti, o andate in un supermercato e fate la spesa in quelle vesti, allenatevi a indossarle, perché arriverà poi il momento, dove ci sarà da schiacciare il bottone, e diventare quella versione, perché abbiamo una vita sola, non rinunciate a mangiare i semi all’ombra dello spaventapasseri, sta nella vostra testa, non è reale, provateci Grazie