S2 Digital Roadmaps - by Websolute

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Digital Roadmaps for Ambitious Brands è il Podcast dedicato a Imprenditori e Manager che attraverso il digitale vogliono liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo. Claudio Tonti e Nicola Bonora, rispettivamente Head of Strategy, Products, R&D e Digital e UX Strategy di Websolute, gruppo di agenzie Digital italiano, discutono di marketing, e- commerce e digitale in modo strategico, per fare business e crescere, insieme a altri ospiti esperti. read less
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Episodi

S2 - E23 LLMO - Large Language Model Optimization: con Francesca Ondedei
21-06-2023
S2 - E23 LLMO - Large Language Model Optimization: con Francesca Ondedei
Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo.  Nella ventitreesima puntata della seconda stagione del nostro podcast Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D, e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, insieme a Francesca Ondedei, Senior SEO Specialist del Gruppo, hanno discusso e analizzato l'importanza della Large Language Model Optimization e le sue capacità.    L'introduzione dell'intelligenza artificiale e dei modelli di linguaggio ha avuto un impatto significativo sulla ricerca organica, che si riferisce alla reperibilità gratuita di contenuti nel mondo digitale, al di fuori delle inserzioni a pagamento. Questa rivoluzione sta influenzando la quantità e la qualità dei contenuti disponibili.    L'integrazione dell'intelligenza artificiale all'interno delle pagine dei risultati di ricerca (SERP) ha portato a un'enorme esplosione di contenuti. I grandi modelli di linguaggio utilizzano una vasta quantità di parametri e contenuti che possono essere sfruttati anche dagli utenti comuni. Questa integrazione è già in corso, ad esempio con Bing che ha integrato chatbot basati su modelli di linguaggio all'interno delle SERP.     Un aspetto cruciale è la necessità per gli utenti di definire meglio le proprie intenzioni di ricerca e ciò che desiderano ottenere come informazione. Nel corso degli anni, i motori di ricerca hanno semplificato la ricerca, spingendo gli utenti a utilizzare poche parole chiave per ottenere risultati pertinenti. Grazie all'intelligenza artificiale, ora possiamo ottenere immediatamente le informazioni desiderate, utilizzando un linguaggio naturale e comprensibile.    L'introduzione dell'intelligenza artificiale nelle SERP non significa che l'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) abbia perso importanza. Al contrario, questa evoluzione offre nuove opportunità agli utenti di apprendere, conoscere e scoprire contenuti. Tuttavia, richiede un lavoro più accurato da parte dei professionisti della SEO, che devono adattarsi ai cambiamenti per offrire un'esperienza di ricerca migliore agli utenti.    Oggi non possiamo più limitarci all'ottimizzazione di singole pagine, schede prodotto o URL. È necessario considerare l'ottimizzazione dell'intero contesto del sito web, creando contenuti con una struttura ben definita che sia comprensibile sia per gli utenti che per i motori di ricerca. Dobbiamo utilizzare un linguaggio appropriato che consenta ai motori di ricerca di identificare correttamente le diverse parti del testo, come le descrizioni, le immagini, i nomi, e così via.     Inoltre, i Large Language Model funzionano meglio quando vengono poste domande articolate, complesse e dettagliate. Tuttavia, formulare tali domande richiede pratica e competenza nell'organizzazione e nella descrizione dettagliata di ciò che si desidera sapere.    Nel panorama SEO tradizionale, che continua a evolversi, è fondamentale che i motori di ricerca comprendano i contenuti che offriamo e ci considerino come risultati rilevanti per le ricerche degli utenti. La capacità di comunicare con le macchine e presentare i contenuti in modo efficace rimane un aspetto cruciale.    Non si tratta solo di posizionare una keyword specifica in una determinata pagina o risposta, ma di dimostrare la propria autorità, rilevanza e valore attraverso l'intera presenza digitale.    Infine, vogliamo sottolineare che la regola base della SEO è di iniziare l'ottimizzazione fin dalla fase di progettazione del sito, anziché aspettare dopo la pubblicazione. È fondamentale dedicare tempo all'ottimizzazione sin dall'inizio per garantire una presenza digitale solida e di successo.    Se questa puntata del podcast ti è piaciuta, ti invitiamo a lasciare un commento o a scriverci a podcast@websolute.it.    Ti aspettiamo!
S2 - E22 Gestire le relazioni, con o senza A.I.
14-06-2023
S2 - E22 Gestire le relazioni, con o senza A.I.
Benvenuti a "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", un podcast dedicato a imprenditori e manager che vogliono utilizzare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per massimizzare il potenziale del proprio brand nel mondo. Nella ventiduesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D, e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, ospitano Carlo Valentini, Marketing Manager di Italia Zendesk, per discutere dell'importanza della gestione delle relazioni e del suo cambiamento con l'intelligenza artificiale. Zendesk rappresenta un prezioso partner strategico per le aziende, poiché è uno strumento che favorisce il mantenimento di solide connessioni con i clienti, i potenziali clienti e gli interlocutori ed è fondamentale per il successo del business. La soddisfazione del cliente è di primaria importanza e nel contesto digitale del 2023 e la gestione efficace delle relazioni è al centro di un'azienda di successo. In questo contesto, Zendesk è considerato una risorsa imprescindibile per gestire sia gli aspetti tecnici che quelli comunicativi. La gestione delle relazioni è sempre stata rilevante per le aziende, anche quando la presenza digitale non era così diffusa, ma oggi è diventata ancora più critica. La relazione tra un'azienda e il cliente influenza l'esperienza complessiva. Attualmente, è molto più facile per i clienti cambiare fornitore o brand. In effetti, il 46% dei consumatori europei è disposto a cambiare azienda dopo la prima cattiva esperienza e questa percentuale sale al 68% se si verificano più di una cattiva esperienza. È quindi fondamentale che le aziende si aprano al dialogo con i clienti e risolvano i problemi invece di ignorarli. Condurre sondaggi sulla soddisfazione dei clienti senza agire sui risultati equivale a nascondere la polvere sotto il tappeto. Un esempio tangibile di come il digitale abbia migliorato l'esperienza del cliente è la digitalizzazione dei servizi pubblici grazie all'introduzione dello SPID. Ora è possibile vivere un'esperienza più avanzata con l'amministrazione pubblica rispetto al passato, quando ci si abitua a un certo livello di esperienza in un settore, non si accetterà più un livello inferiore, neanche in altri settori. Le persone desiderano comunicare direttamente con il marchio, infatti l'azienda deve incarnarlo e mantenere una comunicazione coerente in termini di linguaggio, approccio e informazioni fornite. Per quanto riguarda i canali di comunicazione, l'azienda dovrebbe essere in grado di continuare la conversazione sul canale scelto dal cliente. Piattaforme come Zendesk consentono di centralizzare le richieste provenienti da diversi canali e di gestire le comunicazioni in modo efficiente. Tuttavia, è importante sottolineare che una buona customer experience dipende non solo dalla piattaforma utilizzata, ma anche da una solida base culturale e organizzativa all'interno dell'azienda. La piattaforma è uno strumento di supporto alla gestione delle relazioni con i clienti, ma è la strategia, la cultura e l'approccio aziendale a determinare il successo complessivo nell'offrire un'esperienza di alto livello. Strumenti come Zendesk e l'intelligenza artificiale possono essere estremamente utili anche nel contesto delle vendite complesse. Zendesk può aiutare i venditori a gestire in modo efficace le interazioni con i clienti, fornendo informazioni, suggerimenti e risposte alle domande specifiche dei clienti. Inoltre, il customer service rappresenta un'opportunità per generare entrate aggiuntive attraverso cross-selling e upselling. Il team di customer service può individuare queste opportunità e quando è in grado di proporre in modo coerente suggerimenti di vendita, si possono ottenere risultati significativi. Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento o scrivici a podcast@websolute.it. Ti aspettiamo!
S2 - E21 La fine della fotografia (come la conosciamo)
07-06-2023
S2 - E21 La fine della fotografia (come la conosciamo)
Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo.     Nella ventunesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, dibattono sull'impatto delle tecnologie generative basate sull'intelligenza artificiale nella fotografia.     Durante la storia dei media, abbiamo assistito all'emergere di nuove ere che hanno sostituito ciò che è venuto prima. Ad esempio, si pensava che la fotografia avrebbe reso obsoleta la pittura verista, ma col tempo si è capito che le due forme d'arte possono coesistere.      Oggi, con l'avvento delle tecnologie generative basate sull'intelligenza artificiale, la fotografia tradizionale è nuovamente messa in discussione, ma è fondamentale analizzare questa trasformazione nel dettaglio.     Ogni evoluzione tecnologica ha portato vantaggi come costi inferiori, maggiore quantità e velocità di esecuzione. Ad esempio, la fotografia digitale ha consentito di visualizzare immediatamente i risultati degli scatti e di maneggiare le immagini in modo rapido e flessibile, aumentando l'efficienza operativa nel settore.     Oggi ci troviamo di fronte a un'altra rivoluzione, potenzialmente di portata ancora maggiore.      L'intelligenza artificiale generativa “Midjourney”, sta rivoluzionando il settore fotografico. Nonostante sia ancora una realtà giovane, Midjourney ha già avuto un impatto significativo.     Viviamo in un'epoca in cui l'intelligenza artificiale può generare immagini realistiche basate su prompt verbali. Questa capacità di immaginare scenari ci permette di ottenere fotografie virtuali perfette. È sorprendente come un'immagine generata da Midjourney, come il famoso ritratto di Monna Lisa che interagisce con Leonardo, possa sembrare così reale. Tuttavia, l'immagine generata richiede la stessa creatività e abilità di visualizzazione di una scena come farebbe un fotografo tradizionale.     Con Midjourney, ciò che serve è un'idea o un concetto che vogliamo visualizzare, e poi l'intelligenza artificiale si occupa di creare un'immagine realistica basata su quella visione. È possibile fare riferimento a stili artistici come Picasso, o manga giapponesi, poiché la piattaforma ha familiarità con tutti questi stili grazie al vasto repertorio di immagini che ha assimilato. Questo permette di generare immagini che seguono uno stile specifico, come se fossero state scattate con una determinata macchina fotografica o dipinte in uno stile particolare     Tuttavia, è importante considerare anche le possibili implicazioni di questa tecnologia. La facilità con cui l'intelligenza artificiale può generare immagini realistiche potrebbe portare a problemi di autenticità.      Questi strumenti possono essere un valido supporto al business, possono generare valore, aumentare l'efficienza e migliorare la qualità. Quindi non possiamo esimerci dallo studiarli, testarli, utilizzarli e introdurli in tutti quei casi in cui producono più valore di quello che consumano, che alla fine è una regola molto semplice: se qualcosa viene fatto meglio, costa meno ed è più veloce, perché continuare a fare le cose come prima? Non c'è motivo.     Magari continueremo a fare fotografie digitali oppure con la pellicola perché ci piace, così come può piacere ascoltare un disco in vinile per le sue imperfezioni. L'intelligenza artificiale, di per sé, non distrugge le caratteristiche di quelle cose, ma aggiunge un elemento che diventerà predominante in determinati contesti, come nel caso del business.     Se questa puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento o scrivici a podcast@websolute.it.   Ti aspettiamo!
S2 - E20 A.I everything?
31-05-2023
S2 - E20 A.I everything?
Benvenuti a "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", un podcast dedicato a imprenditori e manager che vogliono utilizzare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per massimizzare il potenziale del proprio brand nel mondo. Nella ventesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, ospitano Andrea Ciulu, Head of AI di Arkage e Pasquale Boriello, CEO di Arkage, insieme cercano comprendere se l’AI è veramente everything oppure no. Durante l'episodio, si è discusso dell'impatto dell'intelligenza artificiale (AI) su tutti gli aspetti della vita e della sua potenziale autonomia. Sebbene sembri probabile che l'AI si diffonda in molti settori, non è ancora chiaro fino a che punto potrà arrivare. È importante essere cauti nel dichiarare che l'AI possa coprire completamente l'intera attività umana; solo il tempo ci dirà se ciò sarà possibile. La velocità di sviluppo dell'AI è una differenza principale rispetto al passato, e gli esperti stanno ancora cercando di comprenderne appieno l'entità. La velocità di adozione è un fattore cruciale, come dimostrato dal fatto che Instagram ha impiegato due anni per raggiungere 100 milioni di utenti, mentre ChatGPT ci è riuscito in soli due mesi. Gli esperti affermano che è difficile stabilire con precisione quanto siano intelligenti questi sistemi, poiché superano tutti i test. Alcuni esperti ritengono che esista una possibilità del 10% che l'AI possa avere un impatto negativo sulla specie umana. La preoccupazione principale riguarda la natura intrinseca di questi modelli, che non si stancano mai nel perseguire gli obiettivi loro assegnati. L'aspetto fenomenale dell'AI è che rappresenta una rivoluzione che parte dal basso, con un'adozione intuitiva che non richiede spiegazioni. Le persone iniziano a sperimentare questa tecnologia con un investimento non troppo elevato e, attraverso la sperimentazione, scoprono nuove possibilità. Dal punto di vista umano e sociale, l'AI rappresenta un amplificatore delle capacità cognitive, come il pensiero e la creatività. Questo potrebbe portare a un futuro in cui ogni individuo avrà assistenti intelligenti per aiutarlo in ogni attività. Dal punto di vista dell'industria, ogni azienda potrebbe avere un esercito di collaboratori in grado di svolgere una vasta gamma di compiti. Tuttavia, ci sono implicazioni da considerare. Cosa succederà alla struttura economica della società se le aziende adottano in massa l'AI per aumentare l'efficienza e ridurre i costi? Ci potrebbe essere un impatto significativo sul lavoro umano e sulla distribuzione delle risorse. Alcune aziende hanno già moltiplicato la produttività grazie all'IA, come dimostrato dalle grandi aziende tecnologiche come Amazon e Apple. Ci saranno disparità, poiché alcune aziende sperimenteranno un aumento della produttività grazie all'IA, mentre altre potrebbero non adottarla e sembreranno appartenere a mondi diversi. Le macchine, tramite il linguaggio di programmazione, possono essere istruite a eseguire una serie di azioni, ma rimane ancora incerto ciò che realmente producono. L'empatia rappresenta un'abilità umana fondamentale, che l'intelligenza artificiale (AI) attualmente non possiede né comprende appieno. Tuttavia, in un contesto di autoapprendimento come il reinforced learning, l'AI potrebbe sviluppare velocemente un sentimento di amore se viene stimolata positivamente e rinforza la sua capacità di provare empatia verso qualcuno. È imprescindibile comunicare i vantaggi e gli obiettivi di queste tecnologie a coloro che non sono familiari con il tema. Questo impegno richiede tempo e dedizione, ma è di vitale importanza per il progresso dell'industria e della società nel loro complesso. Se ti è piaciuta questa puntata, lasciaci un commento o scrivici a podcast@websolute.it. Ti aspettiamo!
S2 - E19 Conquistare il mercato: come ricucire le vendite Offline e Online
24-05-2023
S2 - E19 Conquistare il mercato: come ricucire le vendite Offline e Online
Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo.   Nella diciannovesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, cercano di rispondere alla domanda: è possibile ricucire le vendite offline e online?     Siamo consapevoli dell'importanza di instaurare relazioni significative con i nostri clienti poichè ci consentono di perseguire diversi obiettivi.   In primo luogo, mantenere una comunicazione costante e persuadere i nostri clienti ad acquistare nuovi prodotti nel tempo, senza dover investire ingenti risorse in campagne pubblicitarie anonime. Questo è possibile grazie alla conoscenza approfondita che abbiamo già del cliente, poiché ha già effettuato un acquisto presso di noi.   In secondo luogo, è importante interagire con i clienti, chiedendo loro recensioni sui prodotti o servizi che hanno acquistato. Le informazioni che possiamo ottenere da queste operazioni sono di valore inestimabile: ci aiutano a perfezionare le offerte di prodotti, servizi e distribuzione.   Queste relazioni ci permettono di ottenere dati di prima parte, ossia dati specifici che possediamo e che possiamo utilizzare attraverso diverse piattaforme, consentendoci di individuare utenti simili a quelli che hanno già effettuato un acquisto presso il nostro shop.   Nel 2023, non possiamo più permetterci di non conoscere i nomi dei nostri clienti finali o di non coinvolgerli nel nostro brand. Non possiamo non sapere chi sono, o almeno una parte di loro. Non possiamo non avere una strategia o un progetto in corso. Non abbiamo una soluzione definitiva, ma è necessario avere in mente almeno un percorso che ci porti in questa direzione.   Tra le ragioni che abbiamo menzionato in precedenza:    1) Continuare a comunicare con coloro che già riconoscono il nostro marchio e che abbiamo faticosamente conquistato attraverso tutti gli investimenti di marketing che abbiamo effettuato. Non possiamo più ignorare l'importanza di ripagare la loro attenzione.  2) Avere la possibilità di raccogliere informazioni chiedendo loro feedback e opinioni. Questi insights sono di valore inestimabile.   3) Ottenere dati di prima parte per migliorare notevolmente le nostre performance pubblicitarie. Utilizzando questi dati, possiamo superare le limitazioni delle piattaforme online che ci consentono solo di raggiungere utenti generici simili a quelli che abbiamo già.     La capacità di segmentare il pubblico e utilizzare dati di prima parte ci offre opportunità senza precedenti nel panorama del marketing digitale. È tempo di abbracciare questa direzione e sfruttare appieno le potenzialità che essa ci offre.     Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@websolute.it.     Ti aspettiamo!
S2 - E18 Cos’è un sito nell’era GPT?
17-05-2023
S2 - E18 Cos’è un sito nell’era GPT?
Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il Podcast dedicato a imprenditori e manager che vogliono sfruttare strategicamente il marketing, l'e-commerce e il digitale per massimizzare il potenziale del proprio brand nel mondo. Nella diciottesima puntata della seconda stagione di "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D, e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, esplorano i progressi che l'intelligenza artificiale sta portando ai siti web. La domanda "Cos'è un sito web?" diventa cruciale e di fondamentale importanza. È essenziale comprendere come i siti vengono generati e quale approccio adottare per sfruttare appieno le nuove tecnologie disponibili. L'intelligenza artificiale può essere impiegata in molteplici contesti per migliorare l'interazione con i visitatori, ad esempio, fornendo supporto ai clienti o rispondendo alle domande dei potenziali clienti. Le nuove tecnologie consentono di addestrare parti del servizio clienti autonomamente grazie all'apprendimento automatico, migliorando la comprensione del contesto e creando un tono di conversazione naturale. Piattaforme come Zendesk stanno già integrando questa funzionalità nei loro sistemi, offrendo un'esperienza di supporto clienti pertinente ed empatica. Tuttavia, non è possibile pensare che il resto del sito possa rimanere immutato. Le nuove tecnologie stanno cambiando le aspettative degli utenti, che ora desiderano risposte rapide e precise. È quindi fondamentale considerare come i siti web debbano evolversi per soddisfare tali aspettative. La progettazione dell'interfaccia di un sito web deve tener conto della semplicità d'uso per l'utente. La maggior parte delle persone preferisce fare clic su un pulsante anziché digitare una richiesta in una casella di testo. Tuttavia, ci sono situazioni in cui la ricerca tramite filtri o l'uso del linguaggio naturale può risultare più efficace nel trovare ciò che si sta cercando. Le intelligenze artificiali come GPT possono aiutare nella creazione di un'interfaccia personalizzata capace di comprendere le esigenze dell'utente e offrire una selezione di prodotti o informazioni di qualità. L'obiettivo è fornire rapidamente una piccola quantità di risultati rilevanti per l'utente. È importante offrire all'utente la possibilità sia di fare clic su un pulsante sia di formulare una richiesta verbale o scritta per una ricerca più specifica. In questo modo, si può creare un'interfaccia che fornisca una selezione di prodotti, informazioni e domande pertinenti, inclusa l'assistenza di consulenza personalizzata. L'utilizzo di un'interfaccia conversazionale per fornire informazioni sui prodotti e migliorare l'esperienza d'acquisto diventa sempre più importante. È cruciale consentire all'utente di eseguire le tre azioni principali: fare clic, porre domande e ottenere risposte, in modo naturale su qualsiasi canale, al fine di rendere l'interazione più fluida. Le aziende dovranno adottare coraggiosamente questi nuovi modelli di interfacce, nonostante la dipendenza dal contesto e il rischio di hackeraggi e manipolazioni. Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@websolute.it. Ti aspettiamo!
S2 - E17 La realtà aumentata nel settore turistico e culturale
10-05-2023
S2 - E17 La realtà aumentata nel settore turistico e culturale
Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il Podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo.   Nella diciassettesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, parlano della rivoluzione che la realtà aumentata sta portando nel settore turistico e culturale.  L'esperienza turistica tradizionale sta subendo una rivoluzione grazie alla realtà aumentata. Questa tecnologia permette di aggiungere strati digitali al mondo fisico, consentendo ai visitatori di approfondire le loro conoscenze e ottenere informazioni dettagliate sui luoghi che visitano. Ad esempio, è possibile ricostruire il Colosseo come appariva 2000 anni fa.  Tuttavia, la realtà aumentata non può sostituire completamente l'esperienza fisica, ma può offrire un valore aggiunto se supportata da contenuti di alta qualità.   Oggi dobbiamo dare un significato diverso alla parola "aumentata", poiché la tecnologia si è evoluta e i modelli di linguaggio come ChatGPT ci consentono di conversare con intelligenze artificiali a un livello sofisticato e complesso. Ciò fa pensare che esistano nuovi scenari abilitati dalla tecnologia che fino a ieri non potevamo neppure immaginare. Ad esempio, visitare un luogo con una guida che utilizza la realtà aumentata è un'esperienza più completa rispetto all'utilizzo di una semplice audioguida.  Il concetto di self-service sta lasciando il posto a quello di servizio assistito, dove qualcuno mi guida e adatta l'esperienza alle mie preferenze e ai miei feedback. Questo era più difficile da realizzare in passato, ma oggi è possibile creare un amico digitale che sia al servizio di tutti. Ciò apre molte opportunità in diversi settori, come il turismo, dove la realtà aumentata può essere utilizzata come supporto per un'esperienza culturale e turistica più coinvolgente.  Il concetto di turismo esperienziale sta diventando sempre più importante. È fondamentale che i diversi aspetti dell'esperienza si completino a vicenda invece di competere. La realtà aumentata può integrare la parte esperienziale, ma deve essere vista come una compensazione, non una sostituzione. Il digitale dovrebbe essere visto come un compagno che ti sta accanto e ti aiuta a vivere un'esperienza personalizzata.  Oggi, ciò che si cerca è integrare i contenuti tradizionali con quelli digitali in modo da creare un'esperienza più coinvolgente.   Si tratta di migliorare la qualità dell'esperienza. In questo nuovo concetto di realtà aumentata, non si tratta solo di aggiungere contenuti digitali al mondo fisico, ma di avere un dialogo con un'entità esperta del luogo o dell'arte, in grado di comprendere il livello culturale, di interesse e linguistico dell'utente.   L'uso di immagini e 3D può arricchire la conversazione e rendere l'esperienza più completa anche a livello emotivo.  L'obiettivo è quello di rendere l'esperienza il più efficiente e gratificante possibile, utilizzando la conoscenza specifica che il modello ha già incorporato. Inoltre, è possibile aggiungere alla tecnologia anche una personalità per rendere l'esperienza ancora più coinvolgente.  Tuttavia, le storie continuano ad avere un ruolo fondamentale nell'identità e nella relazione delle persone con i luoghi e le aziende. L'intelligenza artificiale diventa sempre più centrale e può cambiare completamente l'approccio al digitale e al business, ma è importante allenarla nella giusta direzione per cogliere le opportunità e risolvere i problemi.   Nelle prossime puntate vedremo come l'intelligenza artificiale può trasformare il marketing e gli obiettivi del business.  Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@websolute.it.  Ti aspettiamo!
S2 - E16 Il Salone del Mobile e il Digitale
27-04-2023
S2 - E16 Il Salone del Mobile e il Digitale
Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il Podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo. Nella sedicesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, parlano dell’evento appena concluso del Salone del Mobile e delle innovazioni digitali adottate dalle aziende presenti. Questa è la seconda edizione del salone post pandemia, e dopo due anni ci si chiede cosa sia rimasto e cosa sia cambiato all'interno delle aziende, dopo la chiusura forzata e le difficoltà del periodo passato. Claudio, che ha partecipato alla fiera, ammette di non aver notato grandi cambiamenti sul fronte della permeabilità digitale. Nonostante gli investimenti incredibili in questa direzione, sembra che l'uso del digitale nell'evento sia stato ancora limitato. I partecipanti sembrano aver ritrovato la gioia del contatto fisico e delle relazioni interpersonali, senza aver fatto grandi innovazioni sul fronte digitale. Alcune aziende hanno fatto investimenti importanti che hanno impattato i loro budget marketing per mesi, ma apparentemente senza grandi risultati operativi. Il racconto social media del Salone è migliorato molto in termini di qualità e quantità. Si è sviluppato uno storytelling sui social media degli stand, dei marchi e degli eventi del fuorisalone, che è stato molto utile per chi non ha potuto partecipare di persona. Tuttavia, non tutte le aziende hanno sfruttato al massimo questo potenziale, creando una mancanza di continuità nella narrazione e nella presenza digitale. Il Salone del Mobile è il nostro palco scenico naturale, che può diventare un luogo in cui accadono e si creano contenuti specifici. La maggior parte delle aziende si limita a far passare i visitatori da uno stand all'altro senza chiedere alcunché, mentre solo una piccola percentuale fa una registrazione ad hoc, profilando un QR code all'ingresso e rispettando correttamente il GDPR. È fondamentale creare una storia e dare un senso alla presenza del marchio a questa esposizione. Purtroppo, da quello che emerge da chi ha partecipato all’evento, come racconta Claudio, lui stesso non ha ricevuto alcune comunicazioni da parte delle aziende e durante i giorni del salone, ad eccezione di una comunicazione generica e non personalizzata. L’attenzione al follow-up sembra sia limitata e che usino il digitale in modo tradizionale, senza sfruttarne il potenziale. È possibile che questo dipenda dalla mancanza di energia e di budget, ma anche da una carenza culturale nell'adozione di strumenti come CRM e profilazione dei contenuti. Con il digitale, possiamo essere presenti, raccontare storie e sapere l’opinione degli addetti al settore che partecipano. L'ascolto dell'opinione è l'atto più grande di considerazione, in quanto dimostriamo di interessarci veramente dell’opinione sulla marca. La mancanza di follow-up può essere vista come un'opportunità per migliorare e creare nuove strategie, osservando i trend del settore e lavorando per acquisire nuovi contatti e lead. Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@websolute.it. Ti aspettiamo!
S2 - E15 La sostenibilità fa vendere?
19-04-2023
S2 - E15 La sostenibilità fa vendere?
Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo. Nella quindicesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, hanno risposto alla domanda: la sostenibilità fa vendere? La sostenibilità non è semplicemente un requisito d'accesso al mercato: è un aspetto fondamentale dell'essere un'azienda responsabile e consapevole del proprio impatto sociale, ambientale ed economico. Se parliamo di sostenibilità come tema di comunicazione, è importante personalizzare il messaggio in base al touchpoint e al target di riferimento. Non ha senso comunicare allo stesso modo su tutti i canali e a tutti i potenziali clienti. Bisogna anche considerare che la sostenibilità non è un argomento che interessa tutti; Occorre quindi capire a chi rivolgersi e come comunicare in modo efficace per quel pubblico specifico. La comunicazione deve essere mirata e personalizzata per raggiungere i segmenti di mercato giusti. Esistono due modalità: -Il funnel digitale classico prevede di costruire un percorso di accesso per una campagna pubblicitaria al fine di attirare i potenziali clienti verso un sito, una landing page o un contenuto sociale, cercando di mettere in evidenza gli argomenti giusti per tutti. È possibile tracciare le persone che reagiscono positivamente ad esso, ma è necessario affinare continuamente il proprio target e il proprio approccio per creare un funnel efficace. -È possibile effettuare anche una ricerca a monte utilizzando le risorse dell'azienda come il database di mail marketing e il traffico del sito, è necessario utilizzare algoritmi di intelligenza artificiale di machine learning per analizzare i dati e trovare correlazioni non visibili a occhio nudo. La sostenibilità è un valore importante che fa vendere se si utilizza il giusto strumento per raggiungere la persona giusta. La sostenibilità non è solo sostenibile per il pianeta ma anche per l'azienda se viene utilizzata come leva di marketing, anche per motivare gli investimenti futuri. Quindi, la sostenibilità fa vendere? Assolutamente sì, se ho un metodo per dire la cosa giusta alla persona giusta. Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@websolute.it.
S2 - E14 TikTok: l'elefante nella stanza
12-04-2023
S2 - E14 TikTok: l'elefante nella stanza
Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo. Nella quattordicesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, discutono della piattaforma di TikTok partendo da uno sguardo generale e dal confronto con le altre piattaforme social, fino ad arrivare al Project Texas americano. TikTok è una piattaforma che ha rivoluzionato il modo di comunicare e promuovere i contenuti, fornendo contributi interessanti e sofisticati in maniera customizzata per ogni utente. La piattaforma sa individuare cosa piace a ciascun utente e creare un palinsesto interessante per loro. Inoltre, TikTok è in grado di trattenere l'utente per molto tempo grazie al suo algoritmo e può essere considerato come il sostituto moderno della televisione. Tuttavia, TikTok non dovrebbe essere visto come un mostro tecnologico, ma piuttosto come uno strumento che offre contenuti di valore, contribuendo a creare trend letterari e culturali importanti, come il booktok che ha portato a vendite molto importanti di libri, grazie a recensioni fatte con #booktok. Per le aziende, TikTok rappresenta un'opportunità per la promozione dei propri prodotti e la distribuzione dei contenuti. Inoltre, è una fonte importante di informazioni su ciò che accade nel mondo. TikTok è un esempio di come i nuovi media possono influenzare la società in modo profondo e vario. Tuttavia, la piattaforma ha sollevato preoccupazioni riguardo alle questioni di copyright e alla condizionabilità dell'algoritmo da parte di un governo non democratico. Infatti, ByteDance, la proprietaria di TikTok, è una società cinese. Nella conversazione tra gli host si parla dell’intervento al Congresso americano del CEO di TikTok, in cui si sono affrontati vari temi riguardanti la piattaforma, compresa la questione dei dati in possesso della società e del governo cinese. Vengono individuati tre principali pericoli associati all'utilizzo dell'app TikTok, che raccoglie grandi quantità di dati sulle persone e utilizza algoritmi per influenzare il comportamento degli utenti. 1) L'accesso dei governi ai dati degli utenti 2) L'influenza dell'algoritmo sui contenuti e su ciò che le persone pensano 3) La possibilità di nascondere virus o malware all'interno dell'app che possono danneggiare gli utenti Per questo nasce il Project Texas, non ancora completato, del governo degli Stati Uniti avviato da Trump per portare i dati di TikTok sui server americani e proteggerli. Continua a seguirci perché nelle prossime puntate del nostro podcast, saranno approfonditi ulteriori aspetti riguardanti l'uso della piattaforma di TikTok. Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@websolute.it. Ti aspettiamo!
S2 - E13 Il Brand Content video: YouTube e TikTok
05-04-2023
S2 - E13 Il Brand Content video: YouTube e TikTok
Nella tredicesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, ospitano Carlo Rossetti, CEO di DNA Family Network del Gruppo Websolute e si parla di branded content su YouTube e Tik Tok.    Il Branded Content è un tipo di contenuto che esprime componenti di valore per l'azienda e per il pubblico, ma che non necessariamente risponde a un bisogno specifico.     La creazione di contenuti è diventata una forma di marketing molto efficace in cui il marchio non è più il protagonista dello spot, ma un attore secondario che regala al pubblico un contenuto di valore che lo diverte e lo interessa. La cultura, l'educazione e la formazione sono esempi di contenuti che possono essere utilizzati per raggiungere il pubblico e rimanere impressi nelle menti.     L’obiettivo è soddisfare il bisogno di informazione dell'utente, creare divertimento o dare una soluzione a un problema.    Oggi, esistono diverse piattaforme digitali come Facebook, Instagram, TikTok e YouTube, dove le aziende possono creare contenuti e comunicare con il loro pubblico in modo diverso dal tradizionale linguaggio pubblicitario. Ogni piattaforma ha un proprio linguaggio e le modalità di comunicazione devono adattarsi a questo, in base alle preferenze del target di riferimento. La comunicazione deve quindi essere pensata in modo diverso rispetto ai classici spot pubblicitari, utilizzando un linguaggio che si adatti al pubblico di riferimento e che sappia coinvolgere gli utenti attraverso interazioni e commenti sui video.    Molte aziende vogliono pubblicare i loro video su YouTube, ma spesso non ottengono il successo sperato, ovvero milioni di visualizzazioni, poiché scelgono di non spendere in pubblicità.     Il segreto sta nel creare contenuti che siano utili, educativi e che raggiungano il pubblico attraverso il giusto linguaggio e con la giusta strategia di marketing.     L'obiettivo è quindi regalare un messaggio di valore all'utente, senza limitarsi a mostrare il prodotto in modo convenzionale, cercando bensì di offrire un contenuto che sia utile e interessante.    Ad esempio, regalare contenuti può portare ad un commercio parallelo di streaming e vendite online, generando comunque guadagni per l'azienda. La creazione di un piano editoriale e la ricerca di domande del pubblico alle quali rispondere sono necessari per creare contenuti efficaci e di successo.     Ad esempio una campagna di lead acquisition mira a creare una relazione di garanzia tra l'azienda e il target, dove l'azienda diventa il garante delle esigenze e dei desideri del target, proteggendo sia il cliente che il brand.   L'obiettivo è duplice, incrementare le lead e ottenere informazioni dettagliate sui potenziali clienti che potranno essere utilizzate per offrire loro soluzioni personalizzate in futuro.     Inoltre, il contenuto creato non morirà mai e continuerà a produrre valore nel tempo aumentando il valore del progetto nel lungo termine.     Negli ultimi tempi sempre più aziende hanno iniziato a comprendere le potenzialità dei contenuti video e di piattaforme come YouTube ma soprattutto TikTok su cui si sono riunite piccole e grandi Community con interessi precisi e tantissima autorialità.    Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@websolute.it.  Ti aspettiamo!
S2 - E12 Liquid Learning, con Giulio Guidi
29-03-2023
S2 - E12 Liquid Learning, con Giulio Guidi
Nella dodicesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, con Giulio Guidi, CEO di W.Academy affrontano il tema della didattica liquida. Il tema della cultura digitale è sempre più centrale nelle aziende, in quanto la velocità di evoluzione del mondo digitale richiede un costante adeguamento delle competenze dei dipendenti. in quanto molte persone, pur essendo esperte nel loro campo, faticano a contribuire ai progetti digitali. Questo è dovuto ad un problema di compressione della cultura delle tecnologie digitali e la loro applicazione pratica all'interno delle aziende, impedendo alle persone di dare il loro contributo ai progetti digitali e al loro successo. Questo gap tra la formazione, l'università e il mondo reale e digitale, si allarga costantemente a causa della velocità con cui il mondo digitale evolve, e rappresenta una grande sfida per le aziende. Per colmare questo gap, sono state lanciate le Corporate Academy o le scuole dei mestieri, che hanno una duplice finalità: 1) Colmare il gap aziendale lavorando assieme alle risorse umane. 2) Diventare un elemento di attrazione di talenti. Inoltre, la formazione sulle competenze digitali e trasversali, come la comunicazione interpersonale e la leadership, rappresenta un tassello importante nella modalità didattica della liquidità, offrendo la possibilità di valorizzare ogni singolo momento per acquisire competenze. L'obiettivo di qualsiasi formazione è di fornire competenze utili e richieste dal mercato del lavoro. Queste competenze possono essere di diverso tipo, come ad esempio competenze digitali, competenze relazionali, soft skills, conoscenze tecniche, ecc. Di fondamentale importanza e l’utilizzo di diverse modalità di apprendimento, come il gioco e il metaverso, per rendere la formazione più efficace e coinvolgente. Ci sono molte modalità di formazione, come la formazione esperienziale, la formazione in metaverso, on-demand, il mentoring e il One-to-One, che consentono di acquisire competenze in maniera più coinvolgente e personalizzata. Le imprese e i privati hanno oggi a disposizione molte fonti di finanziamento per la formazione, sia a livello istituzionale che privato, il che rende più facile per le aziende e le startup investire nella formazione dei propri dipendenti e acquisire nuove competenze per rimanere competitivi nel mercato. Tuttavia, è importante che le istituzioni prendano consapevolezza dell'importanza dell'investimento nella formazione. Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@webolute.it Ti aspettiamo!
S2 - E11 Storytelling, come e perchè
22-03-2023
S2 - E11 Storytelling, come e perchè
Nell’undicesimo episodio della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, si parla di come creare lo storytelling adatto al tuo brand e al tuo target. Lo storytelling è uno degli elementi fondamentali nella creazione di un progetto digitale, poiché aiuta a definire l'identità del brand e ad attirare l'attenzione dei consumatori attraverso la narrazione di una storia coinvolgente. Con l'avvento dell'era digitale, il numero di touchpoint digitali disponibili è aumentato esponenzialmente, e questo ha reso ancora più difficile raggiungere e coinvolgere gli utenti in modo efficace. In questo contesto, lo storytelling può diventare una strategia cruciale e vincente per la marca, purché si riesca a mantenere coerenza e autenticità nella narrazione, evitando di perdere l'identità del brand. La grande quantità di mezzi diversi richiede di utilizzare diverse modalità per esprimere il valore di un prodotto, di brand e di marca, in contesti e situazioni diverse, con linguaggi diversi, risolvendo i problemi delle persone e comunicando in modo empatico con loro. Si dovrebbe seguire la filosofia del "million selling proposition", piuttosto che della “unique selling proposition”, adattandosi a ogni contesto con attenzione, perché si potrebbe rischiare di perdere l'identità del brand, che deve invece essere preservata nel tempo per essere efficace. Il nostro approccio all’utilizzo dello storytelling è improntato a porre l'enfasi sull'importanza di mettere le persone al centro del processo creativo, anziché concentrarsi solo sull'identità dell'azienda. Questo metodo vede lo storytelling come uno strumento per migliorare l'impatto dei prodotti e servizi sul mercato e ci permette di coinvolgere il pubblico e creare un legame emotivo tra il cliente e il brand. L’utilizzo dell'archetipo del viaggio dell'eroe come struttura per la narrazione, può fornire un'ancora visiva e facile da seguire per il pubblico: il protagonista ha un problema, incontra una guida che gli offre un piano per risolvere il problema e lo chiama all'azione. Qui vediamo i due possibili esiti: cosa succede se vince la sua sfida e cosa succede se invece non ci riesce. È importante tenere in considerazione l'esito positivo o negativo del viaggio del protagonista, per creare una narrazione coinvolgente e significativa per il cliente, poiché ciò può influire sulla sua percezione nei confronti del prodotto o del servizio. Si deve seguire un approccio basato su un lavoro strutturato e mirato, che aiuti a mantenere l'attenzione sui punti importanti e a guidare i clienti verso il successo. E’ necessario porre le domande giuste per identificare il protagonista, i suoi problemi e i risultati desiderati, in modo tale da creare valore e impatto per l'azienda. Il processo consiste nel raccogliere gli attori e le storie giuste, sintetizzarle in una o più narrazioni. Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@webolute.it Ti aspettiamo!
S2 - E10 Quale CMS scegliere per il mio progetto?
15-03-2023
S2 - E10 Quale CMS scegliere per il mio progetto?
Nella decima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, trattano di come scegliere il CMS più adatto. Nell’episodio gli host parlano dell'importanza dei sistemi CMS (Content Management System) nella pubblicazione online di contenuti, della connessione tra il contenuto di un progetto e la sua esecuzione e fruizione. La scelta di un CMS dipende dalle esigenze specifiche del progetto, dalla complessità dell'azienda, dal catalogo prodotti e dalle lingue. E’ opportuno distinguere tra due obiettivi: Permettere a chi non sa maneggiare la tecnologia di realizzare un sitoGestire contenuti complessi in modo efficiente Nel dialogo a tre tra l'azienda, l'agenzia o chi realizza il sito e il mercato, lo strumento (il CMS) diventa essenziale per creare il legame tra design, comunicazione e sviluppo tecnologico, fornendo un oggetto digitale fruibile dal mercato. L'importanza di scegliere il giusto CMS è per evitare di utilizzare uno strumento con limiti, soprattutto in caso di progetti più complessi, come ad esempio un'azienda con un catalogo prodotti in più paesi e lingue. C’è molta confusione sulla scelta del CMS e per i progetti complessi, è necessario fare una scelta mirata e ben ponderata. In base alla complessità del progetto e dalle esigenze di personalizzazione, manutenzione e sicurezza la scelta può essere tra open source e closed source. Entrambe hanno pro e contro. Per i progetti semplici, l'open source può rappresentare una scelta vantaggiosa, in quanto garantisce una maggiore flessibilità e possibilità di personalizzazione. Tuttavia, per progetti più complessi, la scelta diventa meno significativa rispetto all'importanza dell'implementazione e della gestione del progetto stesso. Inoltre, l'uso di plugin e estensioni può aumentare la vulnerabilità del sito dal punto di vista della sicurezza e della manutenzione, e pertanto è importante scegliere con cura le estensioni da utilizzare. In conclusione la scelta tra open source e closed source può essere influenzata anche dal contesto in cui il sito verrà utilizzato. Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@websolute.it. Ti aspettiamo!
S2 - E9 Il tasso di conversione inverso
08-03-2023
S2 - E9 Il tasso di conversione inverso
Nella nona puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, parleranno del tasso di conversione inverso. Il tasso di conversione è un indicatore molto importante per misurare il successo di una campagna di marketing, ma non è l'unico da considerare. Il tasso di conversione rappresenta la percentuale di utenti che compie l'azione desiderata, come ad esempio quella di acquistare un prodotto in un e-commerce. Ma ci sono molti altri utenti che arrivano al sito, interagiscono con i contenuti, mettono i prodotti nel carrello o cercano informazioni sul prodotto e poi abbandonano il sito senza completare l'acquisto. Per questo motivo, è importante considerare anche il tasso di conversione inverso. Il tasso di conversione inverso rappresenta la percentuale di tutti gli utenti che non hanno completato l'azione desiderata e valuta come interagiscono con il sito. Questi utenti rappresentano un'audience molto importante, che potrebbe essere interessata ai prodotti o servizi dell'azienda ma che non ha ancora deciso di effettuare l'acquisto. Per coinvolgere questi utenti, l'azienda può utilizzare diverse strategie di marketing come ad esempio l'invio di email di follow-up con offerte personalizzate, l'utilizzo di retargeting pubblicitario per mostrare annunci personalizzati ai visitatori del sito o l'offerta di sconti e promozioni. In questo modo, si cerca di creare una relazione con l'utente e di spingerlo a compiere l'azione desiderata. Inoltre, è importante considerare che il successo di una campagna di marketing non deve essere valutato solo in base al tasso di conversione. Altri fattori come il costo per acquisizione di un cliente, il valore a vita del cliente e il ritorno sull'investimento sono altri importanti fattori da tenere in considerazione per valutare l'efficacia di una campagna e per capire come allocare correttamente il budget di marketing. La strategia di creazione database è una strategia importante per il successo di un'azienda, poiché consente di acquisire informazioni sui propri clienti e potenziali clienti per mantenersi in contatto con loro e migliorare le attività di marketing. Tuttavia, è consigliabile utilizzare principi di persuasione per portare il cliente a lasciare i propri dati offrendo un vantaggio gratuito che potrebbe tornare utile in futuro, anche se il cliente non è ancora pronto per l'acquisto. Si deve considerare che il valore del cliente non è solo limitato all'acquisto immediato, ma anche al lifetime value e alla possibilità di continuare a vendergli in futuro. È inoltre importante diversificare le attività di marketing e valutare i KPI (Key Performance Indicators) per ogni attività in modo da determinare quale strategia funziona meglio e quanto contribuisce ciascuna attività al ROAS (Return on Advertising Spend). Per evitare la frammentazione e ottimizzare i costi di advertising, si può adottare una strategia di ecosistema, in cui ogni euro speso lavora su più attività contemporaneamente. Quindi invece di concentrarsi su una sola attività, come la vendita, è necessario valutare l'intero ciclo di vita del cliente e agire su più fasi contemporaneamente. La pianificazione di un modello di attribuzione dell'investimento può aiutare a determinare le percentuali da utilizzare per ogni attività di marketing. In questo modo, si può massimizzare l'efficacia di ogni euro speso e minimizzare i costi di advertising. Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@webolute.it Ti aspettiamo!
S2 - E8 L'Intelligenza Artificiale al servizio del marketing
01-03-2023
S2 - E8 L'Intelligenza Artificiale al servizio del marketing
Nell’ottavo episodio della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, insieme all’ospite Giulio Rosati, CEO e co-founder di WMind esperto di Data Science parlano dell’applicazione dell’intelligenza artificiale al marketing. L’Attuale e rinnovato interesse per l'intelligenza artificiale e di come questa tecnologia possa essere utile alle aziende nel loro business quotidiano, per portare ad una maggiore efficienza nel marketing, permettendo alle aziende di spendere in modo più intelligente, acquisire nuovi clienti e mantenere quelli esistenti. Un esempio concreto di utilizzo dell'intelligenza artificiale è la creazione di modelli per analizzare il comportamento dei clienti e prevedere eventuali abbandoni, in modo da intervenire preventivamente per mantenere il cliente. L'obiettivo è quello di ottenere una maggiore efficienza del marketing, ridurre i costi e aumentare il valore per il cliente. In sintesi, l'importanza dei dati per le aziende italiane consiste nell'utilizzarli per creare un modello di intelligenza artificiale in grado di valorizzarli e individuare le opportunità di business che altrimenti potrebbero passare inosservate. Molte aziende italiane hanno processi di CRM poco strutturati e con poca rilevazione del dato, spesso lasciando la raccolta dei dati ai singoli dipendenti. Un tesoro spesso inutilizzato è rappresentato dai dati generati da siti web, email marketing e advertising digitale. Gli e-commerce per esempio generano una gran quantità di dati che spesso non vengono sfruttati, ma che possono rappresentare un’ottima fonte di informazioni in termini di opportunità di up-selling e cross-selling. Sfruttare i dati disponibili per creare un modello di intelligenza artificiale può portare ad una maggiore efficienza aziendale e alla generazione di marginalità addizionali senza ulteriori spese in marketing. I modelli di AI quindi possono essere applicati per migliorare l'efficienza e l'efficacia della lead generation. Attraverso l'analisi dei dati dei potenziali clienti e la costruzione di modelli di propensità, è possibile prevedere la probabilità di conversione di una lead in un cliente effettivo. Ciò consente alle aziende di concentrare le proprie risorse sui potenziali clienti che hanno maggiori probabilità di diventare effettivi acquirenti, aumentando così la possibilità di ottenere un ROI positivo dal budget di marketing investito. Inoltre, i modelli di propensity possono essere utilizzati per identificare eventuali fattori che influenzano la conversione dei potenziali clienti e per ottimizzare le campagne pubblicitarie e le strategie di marketing di conseguenza. I dati possono essere utilizzati per creare modelli predittivi e per sviluppare pattern di comportamento dei clienti, creando così archetipi di persona basati dati concreti non solo su percezioni soggettive. Inoltre, la segmentazione dei clienti aiuti a definire le diverse tipologie di clientela e a creare campagne di marketing personalizzate. L'utilizzo delle tecniche di analisi avanzata dei dati e dell'intelligenza artificiale per comprendere meglio i comportamenti e le esigenze dei clienti può portare numerosi vantaggi alle aziende, come la creazione di modelli mentali e pattern di persona di interesse che diventano il punto di partenza per ogni attività, l'incremento della user centricity e la semplificazione del lavoro con le agenzie di marketing. Inoltre, la raccolta e l'analisi dei dati sono una tendenza industriale in rapida espansione e l'inizio di una rivoluzione dei dati in azienda può portare a grandi opportunità. Non è troppo tardi per iniziare ad adottare queste tecniche e sfruttare al meglio la grande ricchezza e opportunità che possono offrire.
S2 - E7 Comprehension Rate Optimization
22-02-2023
S2 - E7 Comprehension Rate Optimization
Nella settima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, trattano dell’ottimizzazione della comprensione. Che cos’è la Comprehension Rate Optimization? La CRO - Comprehension Rate Optimization è un’attività che mira ad aumentare le performance di progetti già attivi, concentrandosi sulla ricerca di punti di miglioramento tramite indagini qualitative e quantitative. Si tratta di un'ottimizzazione tecnica che agisce localmente su una fase del ciclo di vita del progetto, restituendo un piano d'azione che permette di migliorare il funzionamento di un sito web, un'applicazione o un oggetto digitale. Tuttavia, la CRO ha dei limiti, soprattutto nel caso in cui la performance non sia immediatamente misurabile e la percezione del contenuto sia un elemento fondamentale. In questi casi, l'esperienza stessa diventa parte del processo e la CRO mostra i suoi limiti in quanto non riesce a tenere in considerazione l'esperienza complessiva dell'utente e la percezione del contenuto, che sono altrettanto importanti del raggiungimento di un task specifico. Migliorare un progetto nuovo è sempre possibile perché l'esperienza degli utenti è un fattore dinamico e in costante evoluzione. Nonostante i migliori sforzi di progettazione e di testing, ci saranno sempre degli elementi che gli utenti potrebbero trovare confusi o poco intuitivi. Inoltre, il loro feedback può fornire preziose informazioni su come migliorare il progetto per soddisfare meglio le loro esigenze. Se è vero che per un negozio fisico il design e la presentazione iniziale possono attirare i clienti è il loro feedback e la loro esperienza che determina se torneranno o meno. Allo stesso modo il design e l'esperienza dell'utente digitale sono altrettanto importanti per determinare il successo a lungo termine di un sito web o di un'applicazione. La misurazione della performance è importante, ma non è sufficiente per valutare l'impatto effettivo del progetto sull'utente. È necessario anche misurare la soddisfazione dell'utente, la comprensione e l'efficacia dell'interfaccia, e se il progetto sta soddisfacendo in modo efficace le esigenze di chi naviga il sito. Queste domande sono fondamentali per capire come migliorare continuamente il progetto e fornire un user experience di alta qualità. L'importanza dell'ottimizzazione della comprensione di un sito web o di un oggetto comunicativo, non è solo per migliorare la conversione, ma anche per comprendere meglio come una marca o un prodotto è percepito dal pubblico. Ci sono diversi strumenti e metodologie che possono essere utilizzati per rilevare le informazioni necessarie per capire come un oggetto comunicativo viene percepito, ad esempio, la ricerca di mercato con metodologie tradizionali. La sfida del marketing è quella di rappresentare una marca come si vuole che venga percepita dal pubblico. La percezione della marca online può essere influenzata da molti fattori, tra cui la semplicità, la facilità e la velocità dell'esperienza utente. La user experience (UX) è quindi un fattore cruciale per sostenere la promessa di marketing e creare fedeltà del cliente. L'avere feedback sui nostri prodotti e sulle nostre campagne di comunicazione digitale è molto importante e chiederlo direttamente ai nostri utenti può essere un modo molto efficace per farlo. E per te ci sono altri aspetti da tenere in considerazione? Se sì, scrivici a podcast@websolute.it. Ti aspettiamo!
S2 - E6 Costruire brand loyalty: Il Club
15-02-2023
S2 - E6 Costruire brand loyalty: Il Club
Nel sesto episodio della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, parleranno del concetto di Club e delle sue potenzialità. Nel marketing, per “club” si intende la creazione di un database profilato di consumatori o stakeholder di un'azienda, con l'obiettivo di ingaggiare gli interlocutori e creare fidelizzazione. Tuttavia, si ritiene che una visione strategica potrebbe portare grandi vantaggi e maggiore coerenza a tutte le attività di marketing. Il concetto di "club" va oltre la loyalty post-vendita e richiede un prodotto con acquisto ricorrente per funzionare completamente. Inoltre, l'acquisizione di dati deve essere basata su una motivazione forte da parte del cliente per massimizzare il valore delle singole attività di ingaggio. Tutte le richieste da parte dei potenziali clienti diventano i servizi offerti da un club o una community, con molte porte d'ingresso (newsletter, richiesta consulenza o informazioni, ecc.…) e molte motivazioni diverse per entrare a farne parte. Ogni servizio offre la possibilità di acquisire informazioni sul cliente e aggiungere tali informazioni al suo profilo, per conoscerlo e andare incontro alle sue necessità. Il club può essere distribuito e diffuso in vari luoghi dove i servizi vengono fruiti digitalmente, come ad esempio attraverso un sito web, una newsletter, un live webinar o un podcast. Un'area riservata sul sito potrebbe contenere informazioni sul profilo dell'utente, le autorizzazioni, i servizi a cui si è iscritti, i documenti ricevuti e i preventivi. Inoltre, potrebbe esserci anche un concetto di fidelity card che premia la fedeltà dei clienti e promuove altri servizi offerti dal club. Abbiamo già aiutato tante aziende clienti a creare un club. In un recente progetto il cui obiettivo era quello di mantenere l'interesse e il legame con il prodotto e di creare un ambiente che offrisse sia contenuti che coinvolgimento abbiamo messo in campo una strategia che ha previsto la realizzazione di un mix di contenuti, interazioni e la creazione di un senso di comunità, dove le persone potevano porre domande e ricevere risposte da un esperto. L'attenzione si è concentrata sulla costruzione di un rapporto con il marchio, sull'ascolto e sul coinvolgimento dei clienti, sulla creazione di un senso di appartenenza tra i membri. Questo approccio può creare un servizio gratificante e centrale che offre valore a tutti i soggetti coinvolti. Quali sono gli indicatori di performance di un club e come si valuta se funziona bene? Gli indicatori di performance di un club dipendono molto dall'industria e dai servizi che essa offre. Tuttavia, ci sono due indicatori fondamentali da monitorare: la soddisfazione dei membri e i tassi di conversione dei servizi offerti. La soddisfazione dei membri può essere misurata attraverso strumenti automatizzati o tramite richieste di feedback. I tassi di conversione invece, sono numerici e si esprimono attraverso valori: Quanti membri prenotano un appuntamentoQuanti si iscrivono al clubQuanti fruiscono di più di un servizio In generale, il club funziona bene quando è in grado di soddisfare le esigenze dei membri e di offrire loro più servizi di valore aggiunto. L'efficacia del prodotto e del servizio è essenziale e richiede un ascolto attivo per elaborare il feedback e le risposte. È sorprendente quanti utenti rispondano ai sondaggi, il che indica che le persone vogliono essere prese in considerazione e che apprezzano sapere che la loro opinione conta. Domandare e chiedere è una chiave interessante per ottenere informazioni utili per il marketing. Ascolta l'episodio, lasciaci una recensione. Ti aspettiamo!
S2 - E5 Cookiegeddon, con Angela Venturin
08-02-2023
S2 - E5 Cookiegeddon, con Angela Venturin
Nel quinto episodio della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, ospitano Angela Venturin, responsabile del team advertising di Moca Interactive, società del Gruppo Websolute specializzata in performance e advertising. Nell’ interessante conversazione tra gli host e l’ospite si parla di "Cookiegeddon", un evento nel mondo digitale legato all'utilizzo dei cookie e ai cambiamenti che sono avvenuti in questo periodo. L’Unione Europea ha iniziato ad occuparsi della regolamentazione dei cookie utilizzati nelle pubblicità online dopo alcuni scandali avvenuti qualche anno fa che hanno fatto ricadere l’attenzione sulla questione della gestione dei dati personali degli utenti che navigano internet. In passato, i cookie di terze parti erano utilizzati per profilare gli utenti in forma anonima, ma ora è diventato obbligatorio per tutti i siti registrare il consenso degli utenti per gestire i cookie. L'adozione di regole sui cookie ha causato un calo di tracciamento degli utenti, stimato tra il 30% e il 35%. Questo influisce negativamente sulla capacità delle piattaforme pubblicitarie di ottimizzare l'erogazione degli annunci in base ai dati raccolti. Al tempo stesso, gli utenti sono sempre più consapevoli dei dati che rilasciano e stanno diventando più selettivi nell'accettare o rifiutare i cookie. Il fatto che una marca abbia un'alta brand awareness può influire sul tasso di accettazione dei cookie. La fiducia del consumatore nel brand ha un impatto significativo sulla decisione dell'utente di accettare o rifiutare il tracciamento dei dati. Per una campagna di successo è importante combinare le audience di terze parti (come Google e Meta) con le audience di prima parte, come l'elenco degli iscritti alla Newsletter o dei clienti. Quest'ultimo è un dato più preciso, ma con una portata minore rispetto alle audience di terze parti. Purtroppo l'uso dei cookie di terze parti per la profilazione dell'utente, anche se utile, presenta alcune incertezze a causa delle divergenti normative sulla privacy nei vari paesi. I dati sono considerati il “nuovo oro” e vengono raccolti da molte piattaforme di advertising e profilazione. Tuttavia, la mancanza di cookie può causare una riduzione dei dati tracciati e un calo delle prestazioni delle piattaforme come Google che attira la maggior parte degli investimenti pubblicitari online e perché ha lavorato su un algoritmo di machine learning che utilizza i cookie come carburante, rendendoli il fulcro per queste piattaforme. Il tema dei cookie e del banner di accettazione è diventato sempre più importante dal punto di vista normativo, e la scelta dell'utente di accettare o rifiutare i cookie dovrebbe essere fatta consapevolmente e basata sulla fiducia nell'azienda. Tuttavia, in molti casi, la presentazione del banner è ambigua o manipolativa, rendendo difficile per l'utente prendere una decisione informata. È importante che le aziende utilizzino il copy del banner per comunicare in modo trasparente e per costruire fiducia con l'utente. C'è ancora margine di manovra per migliorare questi ponti di interazione, ma bisogna fare attenzione a non sottovalutare l'importanza del tono di voce utilizzato, affinché sia coerente con il resto del sito. Se hai ritenuto questo contenuto utile, lasciaci un commento o scrivici a podcast@websolute.it. Ti aspettiamo!
S2 - E4 Design for LOVE
01-02-2023
S2 - E4 Design for LOVE
Nella quarta puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, approcciano la vision con cui si affronta un percorso strategico. Infatti, in questo episodio analizziamo gli step necessari a preparare un percorso strategico di successo. Ogni percorso strategico inizia con la comprensione del proprio scopo o obiettivo e con l'identificazione della direzione che si vuole prendere. Per facilitare questo processo abbiamo messo a punto un Canvas dal nome "Design for Love" che si basa su quattro punti strategici più uno. La "L" in "LOVE" rappresenta il "Level up", cioè la crescita e l'evoluzione dell'organizzazione o del progetto. L’obiettivo di questa fase è far evolvere l'organizzazione o il progetto al livello successivo, identificando il proprio livello attuale e ciò che può portare a un salto di qualità, ovvero al next level. La “O” sta per “Obstacle overcoming”. Comprendere i vincoli e gli ostacoli esistenti è un passo fondamentale per poter progettare una soluzione creativa e utile. Il terzo punto è la “V” di “Value creation”: il design deve essere  incentrato sul creare valore per dare senso al progetto e per avere successo. Infine la lettera “E” sta per “Efficiency required” perché il budget e il tempo sono parte del processo. Sapere con che tipo di budget affronto un progetto è un elemento fondamentale per il design strategico. I canvas come “Design for LOVE” sono uno strumento di semplificazione e schematizzazione del pensiero per facilitare la progettazione, e aiutano a porsi le domande giuste. E tu cosa ne pensi? Se hai domande oppure vuoi condividere riflessioni commenta l’articolo oppure scrivici a podcast@websolute.it. Ti aspettiamo! E, soprattutto, lasciaci una recensione!