La vicenda di Sonya Caleffi, un’infermiera coinvolta in una serie di omicidi e tentati omicidi ai danni dei pazienti, rivela un intricato intreccio tra disturbi psichici e personalità complessa. Le azioni dell’”Angelo della Morte” sono state scoperte in seguito a un’indagine sull’aumento dei decessi durante i suoi turni ospedalieri. Condannata nel 2006 a vent’anni di carcere, ha ottenuto il rilascio nel 2018. La sua vicenda ha sollevato interrogativi sulle procedure di selezione e monitoraggio del personale sanitario e ha messo in luce le sfide del sistema penale nel trattare casi così complessi.