Classe 1901 - Giuseppe Fortunato, mio nonno

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27-10-2020 • 7 minuti

Classe 1901, Giuseppe Fortunato, mio nonno. Aveva un fratello gemello, ma lui, il nonno, non ebbe il privilegio di essere allattato dalla mamma. Contadino, boscaiolo, fu padre di 5 figli e grande lavoratore. Nel 39 partì per la seconda guerra mondiale, nella sciagurata campagna del Nord Africa conosciuta come guerra nel deserto. Ha combattuto in Libia, faceva parte di quel Regio Esercito forte nei numeri ma insufficientemente equipaggiato. Lui e chi come lui fu sbaragliato, strappato dalla propria vita civile e fatto soldato per una guerra assurda. Oggi per me è il simbolo dell'articolo 11 della Costituzione italiana. In quel "ripudia la guerra" c'è tutto il mio l'orgoglio verso di lui, la riconoscenza eterna per poter assaporare ogni giorno la libertà. Ritornato dalla guerra, un grave infortunio sul lavoro mentre tagliava gli alberi ha fatto sì che perdesse una gamba. Operato alla stessa per ben nove volte, si è rimesso subito a lavorare. Partiva alle 3 di mattina per raggiungere il monte Cerviero e lì cucinare per gli operai del Consorzio. Era una persona espansiva e scherzosa, si faceva coccolare e quando si era in campagna a lavorare era solito preparare "il piattino" per i nipoti a merenda. Tagliava semplicemente pezzettini di pane e li accompagnava con del formaggio e salame. Nella casa dei nonni, in quella via San Michele di Mormanno hanno origine tutti i ricordi tramandati che mi legano alla famiglia di mio padre. Quando mio nonno è mancato io avevo pochi mesi.

Classe 1901 - Giuseppe Fortunato, mio nonno - Testo

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