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PODCAST, LEGAME INTESTINO IRRITABILE E CUORE, SCENDE LA SPERANZA DI VITA IN ITALIA, SSN: TAGLI POSTI LETTO E MEDICI IN FUGA
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PODCAST, LEGAME INTESTINO IRRITABILE E CUORE, SCENDE LA SPERANZA DI VITA IN ITALIA, SSN: TAGLI POSTI LETTO E MEDICI IN FUGA
UN LEGAME TRA LA SINDROME DELL’ INTESTINO IRRITABILE E IL SISTEMA CARDIOVASCOLAREAlcuni dei meccanismi biologici alla base della sindrome dell’intestino irritabile (IBS) potrebbero essere in comune con le malattie cardiovascolari. Lo rivela lo studio di un gruppo di ricerca internazionale, comprendente scienziati dell’Università LUM, CNR, CEINGE e Università di Napoli Federico II, Monash University (Australia), CIC bioGUNE (Spagna) e dell'Università di Groningen (Paesi Bassi). La sindrome del colon irritabile è uno dei disturbi gastrointestinali più comuni in tutto il mondo e colpisce fino al 10% delle persone (donne più degli uomini) con una complessa varietà di sintomi che includono dolore addominale, gonfiore, diarrea e stitichezza, riducendo così significativamente la qualità della vita dei pazienti. Le cause dell’IBS non sono ben note,  la familiarità e la predisposizione genetica sono conosciute. I ricercatori hanno studiato dati provenienti da UK Biobank e Lifelines, due importanti biobanche del Regno Unito e dei Paesi Bassi, e hanno confrontato i profili di DNA di 24.735 persone con IBS e 77.149 individui sani. Hanno identificato 4 regioni del genoma, di cui 2 non segnalate in precedenza, dove alcune varianti del DNA sono più comuni nelle persone con IBS. I risultati, pubblicati sulla rivista “Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology”, implicano complessivamente geni coinvolti in importanti processi fisiologici come il controllo della motilità gastrointestinale, l’integrità della mucosa intestinale e il ritmo circadiano. Il team ha anche analizzato le somiglianze tra la genetica che predispone all’IBS e quella di altre malattie comuni: oltre alla nota sovrapposizione con disturbi dell’umore e d’ansia come rivelato negli studi precedenti, hanno identificato un nuovo legame con varie condizioni e malattie del sistema cardiovascolare, inclusa l’ipertensione, cardiopatia ischemica e angina pectoris.SCENDE LA SPERANZA DI VITA IN BUONA SALUTE IN ITALIA L’Istat ha presentato l’undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes). Attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori statistici, integrata da approfondimenti tematici, il Rapporto offre una lettura approfondita dei livelli, delle tendenze e delle disuguaglianze di benessere, che si possono osservare nei 12 domini in cui si articola il framework Bes. Nel 2023 la speranza di vita è pari a 83,1 anni e risulta in aumento rispetto al 2022 (82,3), recuperando quasi del tutto il livello del 2019 (83,2 anni). Gli uomini con 81,1 anni di vita media attesa tornano allo stesso livello del 2019, mentre per le donne (85,2 anni) mancano ancora 0,2 anni (85,4 nel 2019). La speranza di vita in buona salute nel 2023 è pari a 59,2 anni e si riduce rispetto ai 60,1 anni del 2022.Tale riduzione ha riportato l’indicatore quasi al livello del 2019 (58,6 anni), ridimensionando l’incremento anomalo verificatosi tra il 2020 e il 2022 dovuto alla componente soggettiva, per effetto della più diffusa percezione di condizioni di buona salute in tempi di pandemia.Infine è pari a 10,6 anni la vita media attesa senza limitazioni a 65 anni, in aumento rispetto ai 10 anni registrati sia nel 2022 sia nel 2019. IN 2 ANNI (2020-22) -32.500 POSTI LETTO, TROPPI I MEDICI IN FUGA. A RISCHIO LE CUREIl Servizio sanitario italiano deve continuare a essere definito universalistico. Liste d’attesa, mancanza di medici, di ospedali e di posti letto, concorsi deserti, specializzazioni senza iscritti, progressivo definanziamento mettono a rischio il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e dei principi fondanti del modello di cura italiano.   In appena 2 anni, durante l’emergenza Covid, addirittura il numero dei posti letto è diminuito, e ne sono stati tagliati 32.508: nel 2020 erano 257.977, ridotti a 225.469 nel 2022. Si stima che, negli ospedali italiani, manchino almeno 100mila posti letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva. L’età media dei medici è sempre più elevata, con ben il 56% che ha più di 55 anni rispetto al 14% della Gran Bretagna e percentuali anche più basse in altri Paesi. Entro il 2025, andranno in pensione 29.000 camici bianchi e 21mila infermieri senza un sufficiente inserimento di nuovi professionisti. Circa 11.000 clinici ospedalieri (non in età da pensione) hanno già scelto di lasciare le strutture pubbliche fra il 2019 e il 2022. E sempre più giovani, formati a spese dello Stato (circa 150mila euro ognuno), vanno all’estero, dove ricevono stipendi anche tre volte superiori rispetto all’Italia e con condizioni di lavoro nettamente migliori. Diminuisce anche il numero dei nosocomi: in 10 anni ne sono stati chiusi 95, il 9%. Nel 2012 erano 1.091, nel 2022 sono calati fino a 996, con una riduzione più consistente per quelli pubblici (67 in meno, da 578 a 511).  Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST RISCHI INFLUENZA AVIARIA, GIOVANI E PROFESSIONE SANITARIA, PROBLEMI DEGLUTIZIONE NEI BAMBINI
07-04-2024
PODCAST RISCHI INFLUENZA AVIARIA, GIOVANI E PROFESSIONE SANITARIA, PROBLEMI DEGLUTIZIONE NEI BAMBINI
INFLUENZA AVIARIA. EFSA: L' EVOLUZIONE DEL VIRUS SI PREVIENE CON LA SORVEGLIANZA SANITARIA Il virus dell'Influenza aviaria continua a diffondersi nell'Unione Europea e altre aree, causando un'elevata mortalità degli uccelli selvatici, ricadute sui mammiferi selvatici e domestici e focolai nelle aziende agricole. Una relazione scientifica dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) valuta i fattori di rischio per una potenziale pandemia influenzale e le relative misure di mitigazione. Gli esperti hanno identificato alcune specie di animali da pelliccia d'allevamento (come visone o volpi), che sono altamente sensibili ai virus dell'influenza, come possibili fattori di diffusione. Sebbene la trasmissione da mammiferi a mammiferi non sia ancora stata confermata, i mammiferi selvatici potrebbero fungere da ospiti ponte tra uccelli selvatici, animali domestici e esseri umani. Anche gli animali da compagnia, come i gatti, che vivono in casa e con accesso all'esterno possono essere un potenziale veicolo per la trasmissione. L'agricoltura in zone ricche di uccelli acquatici con produzione all'aperto o scarsa biosicurezza può facilitare l'introduzione del virus nelle aziende agricole e la sua ulteriore diffusione. Gli eventi meteorologici estremi e i cambiamenti climatici svolgono un ruolo aggiuntivo nell'evoluzione della situazione perché possono influenzare l'ecologia e la demografia degli uccelli selvatici e quindi influenzare il modo in cui la malattia si sviluppa nel tempo.IL 45% DEGLI UNDER 20 EUROPEI PUNTA A UNA PROFESSIONE SANITARIAIl settore sanitario è il terzo più ambito dai giovani europei, dietro solo a lusso ed educazione. Tra le professioni del mondo della sanità, le più ricercate sono quelle relative alla salute mentale. Questi i principali risultati della ricerca commissionata a Ipsos da Fondazione Clariane che fa luce sull'attrattività delle professioni sanitarie tra i giovani di 7 Paesi europei. Condotta tramite questionario online tra ottobre e novembre 2023, ha coinvolto 2100 giovani di età compresa tra i 16 e i 20 anni. Sono trecento i giovani di 7 Paesi (Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna) che hanno così espresso la propria percezione riguardo al mondo delle professioni sanitarie, ma non solo. A livello aggregato, i giovani europei mostrano un alto livello di fiducia nell'abilità di trovare un lavoro dopo aver completato gli studi (75% si dichiara infatti fiducioso o molto fiducioso). Il dato si rivela alto anche in Italia (74%), uno dei Paesi analizzati con il tasso di disoccupazione giovanile più alto. Il bilanciamento tra vita privata e impiego è considerato il criterio più importante nella scelta del lavoro (60%); tra i fattori più citati, compaiono anche il fascino della professione (56%), l'atmosfera e le relazioni sul luogo di lavoro (50%) e il fatto che la carriera sia in linea con i propri valori (48%). Per quanto riguarda l'Italia, si evidenzia alta attenzione anche per i livelli salariali (58%) e l'opportunità di avanzamento di carriera (54%). Per i giovani dei 7 Paesi in cui è stata svolta l'analisi, il settore sanitario è il terzo settore più ambito dai giovani europei (45%), dietro a lusso (51%) e mondo dell'educazione (47%).PROBLEMI DI DEGLUTIZIONE, AL MEYER DI FIRENZE UN PERCORSO DEDICATO AI BAMBINILa popolazione pediatrica che presenta disordini della deglutizione e dell’alimentazione è molteplice e coinvolge numerosi bambini con disabilità dello sviluppo. All’interno della Struttura organizzata e complessa di Diagnostica per immagini dell’Azienda ospedaliera universitaria Meyer di Firenze si effettua da anni per i piccoli pazienti con disfunzioni deglutitorie un esame specifico e personalizzato. Quest’esame si chiama videofluoroscopia della deglutizione e viene eseguito in regime di ricovero, day hospital e ambulatoriale con approccio centrato sul paziente e sul caregiver. L’esame consente di studiare le varie fasi della deglutizione in maniera approfondita, per trovare le modalità alimentari più sicure che garantiscano una buona crescita e salute del bambino. Viene eseguito grazie alla collaborazione tra operatori e il caregiver e prevede una preparazione logopedica preliminare. L’esame viene eseguito da un team multidisciplinare formato da medici radiologi, tecnici di radiologia medica, logopedisti, infermieri e operatori socio sanitari.Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST 120 MILA ITALIANI CON DISTURBO BIPOLARE, BATTERIE ALIMENTATE CON OSSIGENO DEL CORPO, LA COPPIA CHE BEVE VIVE DI PIU’
02-04-2024
PODCAST 120 MILA ITALIANI CON DISTURBO BIPOLARE, BATTERIE ALIMENTATE CON OSSIGENO DEL CORPO, LA COPPIA CHE BEVE VIVE DI PIU’
DISTURBO BIPOLARE, SIP: UNA VITA 'IN ALTALENA' PER 120MILA ITALIANI  Prima un'inspiegabile tristezza, stanchezza e apatia. Poi segue una fase di apparente benessere, euforia, coraggio e spregiudicatezza. Giù e su, poi ancora su e giù: convivere con un disturbo bipolare è come rimanere per sempre su un'altalena. Ma scendere si può, a patto di seguire le giuste terapie, che troppo spesso vengono prescritte in grandissimo ritardo a causa di diagnosi mancate ed errate. Il disturbo bipolare, infatti, viene troppo spesso confuso con la depressione e la diagnosi corretta può arrivare con dieci anni di ritardo. Nel frattempo, la vita dei malati può cadere a pezzi, letteralmente. Per questo, in occasione della Giornata mondiale dedicata al disturbo bipolare, la Società Italiana di Psichiatria lancia un appello ai medici e agli specialisti affinché non cadano nel tranello di diagnosi frettolose e sbagliate. E lo fa direttamente la presidente SIP, Emi Bondi, sulla home page del sito della SIP, psichiatria.it. l disturbo bipolare è una patologia psichiatrica piuttosto diffusa. Si stima che a soffrirne sia tra 1% e il 2% della popolazione italiana, circa 120mila persone. In tutto il mondo si stima che ne soffrano ben 80 milioni di persone. "Anche se si tende a volte a ironizzare sulla 'bipolarità' delle persone, si tratta di una malattia seria, che rientra tra i disordini psichici, è caratterizzata da oscillazioni dell'umore che vanno da episodi depressivi a episodi ipomaniacali e maniacali- spiega Bondi- Questo significa che si alternano fasi di profonda depressione, angoscia e tristezza a fasi di estrema euforia ed esaltazione che, talora, può sfociare in comportamenti spregiudicati e pericolosi per sé stessi e gli altri". Questa altalena di emozioni, spesso, non viene individuata correttamenteLE BATTERIE IMPIANTABILI POSSONO FUNZIONARE CON L'OSSIGENO DEL CORPODai pacemaker ai neurostimolatori, i dispositivi medici impiantabili si affidano alle batterie per mantenere il cuore in funzione e attenuare il dolore. Ma le batterie alla fine si scaricano e richiedono interventi chirurgici invasivi per essere sostituite. Per affrontare queste sfide, ricercatori cinesi hanno ideato una batteria impiantabile che funziona con l’ossigeno nel corpo. Lo studio, pubblicato sulla rivista Chem , mostra nei ratti che il design proof-of-concept può fornire energia stabile ed è compatibile con il sistema biologico. “L'ossigeno è la fonte della nostra vita- afferma l'autore corrispondente Xizheng Liu, specializzato in materiali e dispositivi energetici presso l'Università di Tecnologia di Tianjin. -Se riusciamo a sfruttare la fornitura continua di ossigeno nel corpo, la durata della batteria non sarà limitata dai materiali limitati all’interno delle batterie convenzionali”. Per costruire una batteria sicura ed efficiente, i ricercatori hanno realizzato i suoi elettrodi con una lega a base di sodio e oro nanoporoso, hanno poi impiantato la batteria sotto la pelle sul dorso dei ratti e ne hanno misurato la produzione di elettricità. “Poiché le cellule tumorali sono sensibili ai livelli di ossigeno, l’impianto di questa batteria che consuma ossigeno attorno ad esse può aiutare a far morire di fame i tumori. È anche possibile convertire l’energia della batteria in calore per uccidere le cellule tumorali- afferma Liu- Da una nuova fonte di energia a potenziali bioterapie, le prospettive per questa batteria sono entusiasmanti”.ALCOL, LE COPPIE CON ABITUDINI DI CONSUMO SIMILI POSSONO VIVERE PIÙ A LUNGO La coppia che beve insieme potrebbe anche vivere più a lungo insieme, afferma una ricerca dell'Università del Michigan. In un recente studio pubblicato su The Gerontologist , Kira Birditt , professoressa presso il Survey Research Center dell'Institute for Social Resarch dell'UM, ha scoperto che le coppie che vanno d’accordo con il piacere di bere alcolici tendono a vivere più a lungo. L'ispirazione dietro lo studio è stata una teoria sull'alcol chiamata "la partnership del bere", secondo la quale le coppie che hanno modelli simili di consumo di alcol tendono ad avere risultati matrimoniali migliori come meno conflitti e matrimoni più lunghi.  L’obiettivo dello studio non è la raccomandazione al bere ma quello “di esaminare il consumo di alcol nelle coppie nell'ambito dell'Health and Retirement Study e le implicazioni sulla mortalità - ha affermato l’esperta. -E abbiamo scoperto che le coppie in cui entrambi indicavano di bere alcolici negli ultimi 3 mesi vivevano più a lungo delle altre coppie che indicavano entrambi di non bere o avevano modelli di consumo discordanti in cui uno beveva e l'altro no”. La concordanza nel bere tra le coppie può essere un riflesso della compatibilità tra i partner nei loro stili di vita, intimità e soddisfazione relazionale.   Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST POCA FIDUCIA NELLA SANITA’ PUBBLICA IN ITALIA, NEUROBLASTOMA E CAR-T, CAMBIA IL CLIMA IN TICINO
25-03-2024
PODCAST POCA FIDUCIA NELLA SANITA’ PUBBLICA IN ITALIA, NEUROBLASTOMA E CAR-T, CAMBIA IL CLIMA IN TICINO
6 su 10 HANNO MENO FIDUCIA NELLA SANITA’PUBBLICA ITALIANAScende la fiducia nella sanità pubblica destinata a offrire un servizio sempre meno di qualità e quella privata è ancora per pochi. Questo il messaggio principale di un sondaggio su campione non statistico lanciato da Adnkronos sul suo portale, che ha coinvolto 6.500 utenti dal 5 al 17 marzo. Le risposte  sono nette: il 60% del campione, infatti, ha meno fiducia rispetto al passato nel servizio sanitario pubblico e del mal funzionamento si dà la responsabilità in primis allo Stato (60%) ma anche alle Regioni (49%). I cittadini interpellati considerano la sanità privata come un’alternativa per pochi (91%) e soltanto 1 su 3 ritiene che ancora nel corso del 2024 si potrà continuare a curare nel pubblico alle stesse condizioni di oggi. Si dicono molto preoccupati soprattutto per il problema delle lunghe liste d’attesa (52%) e per la carenza di personale medico (37%). Il 60% degli utenti non sarebbe disposto a sottoscrivere un’assicurazione sanitaria, contro il 20% favorevole. Circa un quinto dei rispondenti ce l’ha già ma solo poco più della metà di questi la rinnoverebbe. La riduzione progressiva della spesa sanitaria, da un lato, e il tendenziale mutamento sociodemografico, dall’altro, stanno determinando infatti un generale incremento della domanda di salute che il sistema pubblico da solo non è più in grado di soddisfare. "Le liste d'attesa sono il peggior biglietto da visita del Servizio sanitario nazionale - ricorda il ministro della Salute Orazio Schillaci - oggi però non abbiamo dati precisi. Un anno e mezzo per un esame è inammissibile, ma non abbiamo un monitoraggio regione per regione delle prestazioni che mancano. Ma dobbiamo vedere dove ci sono e i tempi delle liste d'attesa. E' però inaccettabile che non ci sia un Cup unico per esami e visite nel pubblico e privato convenzionato".NEUROBLASTOMA INFANTILE, SPERANZA DALLA CAR-TIl neuroblastoma è una sfida complessa per la pediatria oncologica, il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questo tumore si aggira intorno al 50% per i bambini con forme ad alto rischio. Tuttavia, i risultati di uno studio, condotto dal gruppo di ricerca guidato dal Prof. Roberto Chiarle del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino, e professore presso il Boston Children's Hospital e la Harvard Medical School, ha delineato una nuova strategia terapeutica che potrebbe migliorare l’efficacia delle cure per questo tipo di tumore. I ricercatori hanno in particolare dimostrato che l’utilizzo di cellule CAR-T contro il recettore ALK, in combinazione con inibitori di ALK stesso, può portare a risultati promettenti nella cura del neuroblastoma. Le cellule CAR-T sono cellule del paziente stesso, modificate in laboratorio in modo che in superficie abbiano un recettore chimerico in grado di riconoscere, in questo caso, il recettore ALK. I risultati dello studio, sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Cell. A seguito di queste scoperte, il Dana-Farber/Boston Children's Hospital sta preparando la richiesta di autorizzazione alla Food and Drug Administration per avviare uno studio clinico su questa terapia combinata nei bambini affetti da neuroblastoma refrattario alle cure o da una recidiva della malattia. EFFETTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SUI BACINI IDRICI DEL TICINOLa Svizzera è uno dei paesi europei più ricchi di acqua grazie ai suoi fiumi, laghi, ghiacciai, acque sotterranee e montagne innevate, e in particolare il Ticino rientra tra i cantoni con le maggiori precipitazioni. Negli ultimi anni il cambiamento climatico ha alterato la distribuzione delle precipitazioni nell’arco dell’anno con conseguenti importanti differenze della disponibilità idrica da una stagione all’altra. Infatti, stiamo assistendo sempre più frequentemente a periodi di siccità prolungata, come nel 2022, quando si è registrata una riduzione del 50% delle precipitazioni nel Mendrisiotto e del  meno 30% nel resto del Ticino rispetto alla media. Allo stesso tempo, cresce il rischio di inondazioni e dissesti idrogeologici associati a fenomeni temporaleschi intensi e si registrano meno nevicate in inverno. I cambiamenti determinati dal clima hanno effetti anche sulle temperature dell’acqua in fiumi, laghi e acque sotterranee, che sono già sensibilmente aumentate negli ultimi decenni. Questo innalzamento di temperatura è evidente nelle acque superficiali e si prevede che senza misure a favore della protezione del clima l’aumento sarà di + 3 - 4 gradi Centigradi entro la fine del secolo. Anche le profondità dei laghi si scaldano e negli ultimi tre decenni le acque profonde dei due maggiori laghi in Ticino hanno fatto registrare importanti aumenti. Nei fiumi, gli aumenti di temperatura si traducono in una diminuzione della diversità e dell’abbondanza per le specie acquatiche che prediligono acque fresche e ricche di ossigeno, le quali vengono rimpiazzate da altre specie più tolleranti o lasciano addirittura un vuoto nell’ambiente divenuto ormai inospitale
PODCAST, CAMPAGNA MIELOMA MULTIPLO CON ZINGARETTI; COVID E LINFOCITI T; 76% DEGLI INFERMIERI E’ DONNA
16-03-2024
PODCAST, CAMPAGNA MIELOMA MULTIPLO CON ZINGARETTI; COVID E LINFOCITI T; 76% DEGLI INFERMIERI E’ DONNA
MIELOMA MULTIPLO, CAMPAGNA ‘MMAREA’ CON LUCA ZINGARETTI Vivere con una malattia come il mieloma multiplo, che alterna periodi di remissione a comparsa di recidive con un andamento che ricorda il moto della marea, ha un impatto pesante su chi ne soffre, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Con un inevitabile coinvolgimento anche di familiari, amici e caregiver. Per fornire un sostegno concreto ai pazienti con mieloma multiplo e a coloro che se ne prendono cura, Pfizer Italia promuove, in collaborazione con AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, Linfoma e Mieloma, la campagna di comunicazione e informazione “MMAREA – Il Mieloma Multiplo. Onda dopo Onda” con l’obiettivo di informare, supportare e insegnare come gestire tutte le fasi della malattia, dal momento della diagnosi in poi.  Il tono scelto per la campagna è, volutamente, all’insegna dell’immedesimazione e, soprattutto, dell’empatia, per aiutare i pazienti a non sentirsi mai soli e per infondere loro coraggio, esortandoli a non perdere mai la speranza. Cuore della campagna è un racconto illustrato, realizzato da Manuela Adreani, che narra la storia di un pescatore affronta giorno dopo giorno le maree e le sfide che queste portano, così come i pazienti con Mieloma Multiplo affrontano un giorno dopo l’altro le fasi e le difficoltà della malattia. La narrazione è divisa in 5 capitoli che descrivono metaforicamente 5 topic rilevanti: la diagnosi, le terapie, la ricaduta, la remissione e la consapevolezza. In ogni capitolo, vengono indagati i sentimenti che i pazienti provano nel percorso della malattia, raccontando la paura, la stanchezza, lo smarrimento; ma anche la forza, il coraggio e la resilienza che, proprio come il protagonista, riescono a trovare dentro di loro ogni giorno. Da questo storytelling illustrato è nata anche una serie di podcast, con la voce narrante di Luca Zingaretti, e un mini-sito informativo www.mmarea.it, realizzato in collaborazione con pool di specialisti in Ematologia, che si propone di diventare il punto di riferimento, qualificato e aggiornato, sulla patologia per pazienti e caregiver.COVID, LINFOCITI T PROTEGGONO ANCHE SENZA ANTICORPI I vaccini hanno svolto un ruolo cruciale nella riduzione della morbilità e mortalità causate da SARS-CoV-2. Tuttavia, l'emergere di nuove varianti del virus in grado di eludere la risposta anticorpale solleva interrogativi sull'efficacia a lungo termine di questa strategia. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Immunology, apre nuove prospettive sulla comprensione della risposta immunitaria contro il virus, mettendo in luce il ruolo fondamentale dei linfociti T come arma di difesa duratura presente nel nostro organismo, al di là della risposta mediata da anticorpi. Per investigare questa tematica, i ricercatori hanno impiegato diversi modelli murini, inclusi topi privi di anticorpi ma con funzionalità linfocitaria intatta e un innovativo modello che esprime un recettore ibrido ACE2 umano/topo. Lo studio è stato coordinato dall’Ospedale San Raffaele di Milano in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. La ricerca ha rivelato che i linfociti T, grazie alla loro memoria storica, sono in grado di fornire protezione contro il virus SARS-CoV-2 anche quando gli anticorpi non sono presenti. Questa forma di difesa, indipendente dagli anticorpi, sottolinea il significato cruciale della risposta cellulare mediata dai linfociti T nella lotta contro il virus. E’ DONNA IL 76% DEGLI ISCRITTI IN INFERMIERISTICA IN ITALIA  L'infermieristica resta una professione a trazione femminile. E non solo in Italia, dove le infermiere rappresentano il 76% degli iscritti agli Ordini, ma anche a livello europeo. Nel terzo trimestre del 2023, nell'UE, secondo l'analisi Eurostat, la maggioranza degli occupati di età compresa tra 15 e 64 anni erano uomini: 53,5% rispetto al 46,5% donne, ma per la professione di infermiere il discorso cambia. Osservando la classificazione ISCO (classificazione internazionale standard delle occupazioni, gestita dall'Organizzazione internazionale del lavoro) è al quarto posto tra le professioni scelte dalle donne (87,5% di presenze) dopo le professioni relative alla scuola e ad altre attività di supporto che, comunque, raggiungono al massimo il 90% della presenza femminile. Le infermiere iscritte agli Ordini in Italia sono 339.470 rispetto a 107.230 infermieri, mentre per l'infermieristica pediatrica, su 9.121 iscritti, 8.930, ovvero il 98% del totale, sono donne. A livello regionale la presenza femminile - che comunque è sempre superiore al 50-60% - è massima in Trentino Alto Adige (86%), Friuli Venezia Giulia (85%) e in Piemonte (84%), mentre le percentuali minori ma sempre in maggioranza sono in Sicilia (59 virgola 5%), Campania (64%) e Basilicata (69 virgola8%). Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST MEDICINA DI GENERE, BOTULINO E BELLEZZA, DONNE MEDICO AL 53% IN ITALIA
10-03-2024
PODCAST MEDICINA DI GENERE, BOTULINO E BELLEZZA, DONNE MEDICO AL 53% IN ITALIA
MEDICINA DI GENERE: IL RUOLO DEL CROMOSOMA YUn progetto coordinato dall’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia ha aggiunto un nuovo tassello al settore della “medicina di genere”, che studia come le differenze biologiche possano influenzare l’insorgere di alcune malattie e la relativa risposta terapeutica. Il team di ricerca ha sviluppato in laboratorio una linea cellulare maschile umana privata del “cromosoma Y” -il cromosoma sessuale maschile- tramite metodi di gene editing, con l’obiettivo di indagare l’effetto del cromosoma maschile sull’espressione genica e nella risposta al danno al DNA. I risultati dello studio sono pubblicati su Cell & Bioscience. Studi precedenti suggeriscono che sia associato a malattie neurodegenerative e cardiovascolari, oltre che all’insorgenza dei tumori e all'invecchiamento. In particolare, l’obiettivo era analizzare l’impatto del cromosoma Y e le conseguenze della sua perdita sul resto del genoma umano. Sfruttando tecnologie di editing genetico e di sequenziamento dell’RNA, è stata generata una linea cellulare maschile umana senza cromosoma Y, confrontandola con la linea cellulare normale che possiede entrambi i cromosomi sessuali. La perdita del cromosoma maschile può influenzare il trascrittoma, ovvero tutte le informazioni trascritte dai geni, andando ad alterare processi biologici coinvolti nella formazione del cancro, come la regolazione della migrazione cellulare, la crescita cellulare, la risposta ai danni al DNA, l'angiogenesi e la risposta immunitaria.   IN ITALIA BOOM BOTULINO, 161.000 TRATTAMENTI NEL 2022I dati rilevati dall' International Society of Aesthetic Plastic Surgery -Isaps certificano che l'uso della medicina estetica non chirurgica, in particolare iniettabile, è in aumento in Italia. Sono stati 485.000 gli interventi non-chirurgici, quasi il doppio di quelli chirurgici, 262.000. Tra i più utilizzati l'acido ialuronico e la tossina botulinica, mentre per la chirurgia primo posto per l'aumento del seno e il trattamento della palpebra. Una tendenza fedele ai risultati garantiti dal botulino, che invoglia sempre più donne a trattare gli inestetismi in maniera non invasiva. La tossina botulinica si conferma un grande strumento per intervenire sulle imperfezioni, al primo posto nella classifica globale con 9 milioni di interventi e oltre 161.000 in Italia. Fa parte del gruppo degli iniettabili e rappresenta una soluzione sicura ed efficace per i pazienti che non vogliono ricorrere alla chirurgia. Il target si concentra principalmente sulle donne dai 35 ai 50 anni con 4 milioni di pazienti, ma è ugualmente diffuso tra le altre fasce d'età, con 2 milioni dai 18 ai 34 e altri 2 dai 51 ai 64. Le pratiche cosmetiche in Italia vertono sul ringiovanimento facciale, con peeling chimici (21.000 interventi) e rassodamenti della pelle (16.000). Ma anche su altre tipologie di intervento come l'epilazione, 20.000 registrate, e trattamenti anticellulite, 17.000.   LE DONNE MEDICO IN ITALIA SONO IL 53,5%, IN PREVALENZA UNDER 45 L’Anaao Assomed rivolge un appello alla Presidente del Consiglio dei Ministri, alle Ministre e alle parlamentari affinché garantiscano un impegno concreto a sostegno di una parità nelle retribuzioni e nelle carriere realmente raggiungibile, di politiche a favore della conciliazione lavoro-famiglia, della flessibilità degli orari di lavoro, di nuovi modelli organizzativi in sanità. Il sorpasso delle donne medico in Italia è decretato dai numeri: la percentuale di dirigenti medici donna è cresciuta progressivamente negli ultimi anni, passando dal 38,4% del 2010 al 53,5% del 2024 con una prevalenza del genere femminile nelle classi di età under 45. Quando si parla di carriera, invece, i numeri scendono. Tra i direttori di struttura complessa, solo il 17,2% è di sesso femminile (vs 82.8% maschi), percentuale che sale al 34,7% (vs 63.3% maschi) per le struttura semplici. Nell'area universitaria delle scienze mediche, le donne ordinario nel 2020 ricoprono il 19,3% delle posizioni, le associate il 33% e le ricercatrici circa il 40-55%. Le specializzazioni più scelte dalle donne sono: neuropsichiatria infantile (75,9%), pediatria (71,0%), oncologia medica (62,0%), medicina fisica e riabilitazione (60,6%), genetica medica (60,2%), medicina di comunità e delle cure primarie (58,4%) anatomia patologica (57,8%), ematologia (57,8%), ginecologia ed ostetricia (56,8%).Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST MORBILLO, C’E’ LA VARIANTE. INFIAMMAZIONE INTESTINALE TOCCA IL CERVELLO, CYBERBULLISMO E REVENGE PORN TRA I GIOVANI
04-03-2024
PODCAST MORBILLO, C’E’ LA VARIANTE. INFIAMMAZIONE INTESTINALE TOCCA IL CERVELLO, CYBERBULLISMO E REVENGE PORN TRA I GIOVANI
MORBILLO. OMS: 21MILA OSPEDALIZZAZIONI E 5 MORTI IN EUROPA NEL 2023Nel 2023 c’è stato un forte aumento in tutta Europa dei casi di morbillo, riportato dall’Oms, che ha registrato lo scorso anno nel continente europeo 21mila ospedalizzazioni e 5 morti. Anche in Italia il sistema di sorveglianza, coordinato dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ha registrato nel 2023 43 casi di morbillo, in netta risalita rispetto ai 15 del 2022, mentre nel mese di gennaio del 2024 ne sono stati segnalati 29 e a febbraio 35, per il 30%-40% importati. Uno studio dell’università di Milano e dell’Iss ha trovato anche in Italia, dopo che era stata descritta in Svizzera, una variante del morbillo in cui si riscontrano alcune mutazioni che danno una leggera perdita di sensibilità ad uno dei test molecolari in uso, anche se diverso da quello utilizzato maggiormente in Italia. Questo risultato suggerisce di continuare a mantenere alta la nostra soglia di attenzione per verificare l’eventuale necessità di aggiornamento dei test molecolari. Inoltre, i test molecolari non sono gli unici tipi di test in uso per confermare una diagnosi di morbillo. I test principali per la conferma della diagnosi sono infatti i test sierologici, in particolare la misurazione delle IgM specifiche. Si può escludere che le mutazioni descritte possano influenzare l’efficacia del vaccino. Il virus del morbillo è un molto stabile e da oltre 60 anni la vaccinazione conferisce una protezione efficace contro tutti i genotipi circolanti. L’evoluzione naturale del virus in un ceppo che sfugga al vaccino è un evento altamente improbabile. LE INFIAMMAZIONI INTESTINALI HANNO RIPERCUSSIONI SUL CERVELLO Le infiammazioni dell'intestino possono compromettere l'area del cervello coinvolta nei processi cognitivi. È quanto emerge da una ricerca svolta nel Laboratorio ENEA di Tecnologie biomediche, che approfondisce, in particolare, gli effetti della colite cronica e acuta sulla formazione di nuovi neuroni (neurogenesi) nell'ippocampo. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Neural Regeneration Research. "Negli ultimi anni l'interazione tra intestino e cervello è diventata un tema di crescente interesse e diverse ricerche hanno evidenziato come le alterazioni del microbiota intestinale, cioè l'insieme di tutti i microrganismi che popolano l'intestino, possano causare obesità, diabete e patologie autoimmuni, ma anche essere associate a disturbi psichici e cognitivi come ansia, depressione, attacchi di panico e malattie neurodegenerative come il Parkinson e l'Alzheimer. I meccanismi di questa interazione restano ancora però in gran parte sconosciuti", spiega Simonetta Pazzaglia, responsabile del Laboratorio ENEA di Tecnologie biomediche e coautrice dello studio. I risultati ottenuti in laboratorio mostrano chiaramente che la colite si associa alla comparsa di neuroinfiammazione e di significative alterazioni nella produzione di nuovi neuroni da parte dell'ippocampo. Inoltre, la ricerca rivela che in presenza di infiammazione intestinale si genera un'alterazione chimica del metabolismo degli amminoacidi, dei lipidi e della vitamina B1 (tiamina), quest'ultima fondamentale per la vita delle cellule e per il normale funzionamento di cervello, nervi e cuore. "Queste alterazioni sono correlate a patologie come la sindrome dell'intestino irritabile, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa, il cancro del colon-retto e l'autismo a conferma che altri tipi di disturbi mentali potrebbero essere associati all'infiammazione intestinale e allo squilibrio metabolico", conclude Pazzaglia.1,2 MILIONI DI ITALIANI VITTIME DI CYBERBULLISMOCirca 1,2 milioni di italiani hanno subìto un atto di revenge porn e 550.000 ragazzi con età compresa tra 18 e 24 anni sono stati vittima di cyberbullismo. I dati emergono dall'indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, che più in generale ha anche evidenziato come quasi un italiano su tre, vale a dire 13 milioni di persone, sia stato vittima, almeno una volta, di un crimine informatico. Sebbene il problema riguardi tutte le fasce della popolazione, l'indagine ha evidenziato come la percentuale di chi è stato colpito da un crimine informatico aumenti tra i più giovani, toccando il picco tra i 18-24enni, fascia nella quale la percentuale di vittime raggiunge il 35%. Se il reato informatico più diffuso è l'accesso non autorizzato a strumenti di pagamento personali (per oltre 6 milioni e mezzo di italiani), è dal secondo posto di questa classifica che si comincia a delineare l'immagine di un cybercrime sempre più pericoloso e organizzato, si spiega. Il secondo reato più comune è il furto di identità; quasi 2,5 milioni di italiani si sono visti rubare la propria identità, immagine o quella dei familiari, poi usata da terzi per atti illegali. Continuando a scorrere i dati, si legge che quasi 2,3 milioni di persone, hanno dichiarato di essere stati vittima di diffusione non autorizzata di materiale digitale proprio o dei figli. Cyberstalking, cyberbullismo e revenge porn sono fenomeni molto diffusi, ma che colpiscono in misura maggiore i più giovani. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST TUMORE E IMMUNOTERAPIA 4.0, SETTIMANA CONTRO HERPES ZOSTER, STRESS A MILANO SOTTOVALUTATO
25-02-2024
PODCAST TUMORE E IMMUNOTERAPIA 4.0, SETTIMANA CONTRO HERPES ZOSTER, STRESS A MILANO SOTTOVALUTATO
TUMORI, CON L’ IMMUNOTERAPIA 4.0 OPZIONI DI CURA PER L’ 80% DEI PAZIENTIDopo gli inibitori dei checkpoint immunitari, che disattivano i “freni” al sistema immunitario, le CAR-T e la recente introduzione in via sperimentale dei vaccini a mRNA, stiamo per entrare nell’era dell’Immunoterapia 4.0. Terapie cellulari contro il melanoma metastatico, ‘avatar’ di tumori al polmone e nuove combinazioni di farmaci per i tumori gastrici renderanno possibile l’immunoterapia di precisione, aumentando la percentuale di pazienti che rispondono alle terapie dall’attuale 50% all’80%. A raccogliere la sfida sono gli specialisti della Società Campana di Immunoterapia Oncologica, in occasione del meeting annuale di Napoli. “Negli ultimi anni, abbiamo assistito alla crescita esponenziale di ricerche innovative che hanno approfondito la comprensione dell’immuno-oncologia e permesso lo sviluppo di nuovi trattamenti in grado di sfruttare il sistema immunitario del paziente e prevenirne la fuga immunitaria – spiega Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione “G. Pascale” di Napoli –. Abbiamo voluto dedicare questa giornata ad analizzare lo stato dell’arte e le prospettive future dell’immuno-oncologia, confrontandoci sui prossimi sviluppi e rinnovando la nostra alleanza con l'obiettivo di creare il primo Polo di Immunoncologia dell’area mediterranea”. FUOCO DI SANT' ANTONIO. INDAGINE, I PROMOSSI E I BOCCIATI DELLA SHINGLES AWARENESS WEEKAlmeno 2 persone su dieci non sanno cosa sia il fuoco di Sant’Antonio e una su 2 dice di saperne poco. Eppure quasi 2 soggetti su 3 conoscono altri che ne hanno sofferto e il 12% l’ha addirittura avuto. L’eruzione cutanea dolorosa è il segno chiave per il 76% degli intervistati, per il 63% è anche pruriginosa. Il 38% parla genericamente di dolore ai nervi. Sulle età a rischio c’è confusione: il 41% colloca la comparsa del quadro soprattutto tra i 50 e i 70 anni, mentre il 40% pensa che lo Zoster possa insorgere ad ogni età. Il 7% pensa siano a rischio soprattutto gli over-70. Il vaccino viene considerato una valida modalità di prevenzione per il 62% degli intervistati, ma il 30% non ne conosce la disponibilità e per otto persone su cento il fuoco di sant’Antonio non è prevenibile. In ogni caso, con un’apparente dissonanza, il 76% degli intervistati pensa che vaccinarsi sia il modo migliore per prevenire il fuoco di Sant’Antonio. Sono alcune delle risposte alla ricerca online su 3500 adulti di età pari o superiore a 50 anni provenienti da 12 paesi, che ha valutato la comprensione degli intervistati sull’Herpes zoster, cosa può scatenarlo e il suo impatto sulla vita delle persone. Ciò che preoccupa è che nuovi dati suggeriscono che molti adulti a partire dai 50 anni fraintendono aspetti importanti della malattia, compreso il modo in cui può svilupparsi. GSK ha lanciato i risultati della nuova indagine, in occasione della Shingles Awareness Week, settimana internazionale di sensibilizzazione sull'Herpes zoster (26 febbraio 2024 - 3 marzo 2024), una campagna condotta in collaborazione con la Federazione Internazionale sull'Invecchiamento (IFA). L'obiettivo è di aumentare la consapevolezza e affrontare la mancanza di conoscenze sui rischi e sull'impatto dell'Herpes zoster.MILANESI STRESSATI, MA SOLO 1 SU 10 VA DALLO PSICOLOGO Stress, ansia e altre emozioni negative rappresentano la battaglia quotidiana di tanti milanesi, anche se spesso rinunciano a farsi aiutare da uno psicologo per via dei costi. Lo dice la nuova ricerca dell'Osservatorio sanità di UniSalute, che con la Nomisma ha interrogato i milanesi sulle questioni legate alla salute psicologica. Nell'anno appena trascorso, a Milano il 33% degli intervistati dichiara di aver faticato a mantenere il buon umore: uno su quattro (il 26%) dice di aver avuto molti alti e bassi e un altro 7% di essere stato prevalentemente giù di morale. Solo due su cinque affermano essere stati di buon umore la maggior parte del tempo (il 38%) o addirittura di umore eccellente (il 3%). Lo stress sembra essere lo stato d'animo negativo più diffuso, con il 36% dei milanesi interrogati che dice di sentirsi stressato "spesso" (il 30%), o addirittura "regolarmente, quasi ogni giorno" (il 6%). Altri sintomi comuni sono la sensazione di essere nervosi e tesi -percepita dal 31% dei milanesi- e uno stato di ansia eccessiva, che colpisce spesso o regolarmente il 25% del campione. Dal sondaggio emerge anche quali sono le cause di queste emozioni negative: lo stato di salute personale e dei propri cari risulta essere il principale motivo di preoccupazione (per il 27%), seguito dall'organizzazione familiare (per il 23%), dalla difficoltà a trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro (per il 15%) e dalle incertezze legate alla propria situazione lavorativa (per il 13%). Per gestire i momenti difficili dal punto di vista emotivo e psicologico, le soluzioni "fai-da-te" -come i rimedi naturali o lo sport- sono le più utilizzate (24%), seguite dai consigli del farmacista (12%) e del medico di base (11%). Solo uno su dieci (10%) ha optato per il supporto di uno psicologo o psicoterapeuta, nonostante il 65% dei milanesi affermi che si rivolgerebbe a queste figure in caso di necessità, anche attraverso sedute da remoto e videoconsulti (il 22% preferirebbe questa modalità). UniSalute ha indagato le ragioni dietro a questo limitato ricorso a degli specialisti: molti intervistati pensano che il proprio caso non sia abbastanza serio (il 30%), o comunque preferiscono aspettare che il momento difficile passi da solo (il 28%). Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST 1 MILIARDO DI PRESTITI PER LE CURE IN ITALIA, MORTI RECORD PER INFEZIONI OSPEDALIERE, FUNZIONA IL VACCINO ANTI EBOLA
17-02-2024
PODCAST 1 MILIARDO DI PRESTITI PER LE CURE IN ITALIA, MORTI RECORD PER INFEZIONI OSPEDALIERE, FUNZIONA IL VACCINO ANTI EBOLA
CURE MEDICHE, OLTRE 1 MILIARDO DI PRESTITI IN ITALIA Oltre 1 miliardo di euro; è questo il valore dei prestiti personali erogati agli italiani nel 2023 per far fronte alle spese mediche. La salute ha un costo e chiedere un finanziamento per sostenere le spese sanitarie è pratica sempre più diffusa tanto che, lo scorso anno, il peso percentuale di questi prestiti è aumentato del 6,6% rispetto al 2022. "Oggi curarsi è diventato sempre più oneroso, anche alla luce del maggior ricorso alla sanità privata- spiega Aligi Scotti, BU Director prestiti di Facile.it- Servirsi del credito al consumo può essere una strategia per alleggerire l'impatto di queste spese sul bilancio familiare, evitando così di andare in sofferenza o, peggio, di rinunciare a curarsi". Dall'analisi, realizzata su un campione di oltre 400.000 domande di finanziamento raccolte online da Facile.it e Prestiti.it, emerge una doppia tendenza; se, come detto, il peso percentuale delle domande di prestiti destinati alla sanità è aumentato del 6,6%, dall'altro l'importo medio richiesto è calato leggermente (-4%), arrivando, in media, a circa 6.152 euro. Visti i tempi di attesa sempre più lunghi della sanità pubblica, a settembre 2023 erano pari a circa 77 giorni, la diminuzione dell'importo richiesto può essere letto sia in relazione col fatto che ci si rivolga alla sanità privata anche per visite o esami mediamente meno costosi, sia in relazione all'incremento dei tassi di interesse che hanno reso i finanziamenti più cari; nel 2022 il Taeg medio riservato a chi ha sottoscritto un prestito personale per spese mediche è stato pari al 9, 41%, valore salito al 10,86% nel 2023, in aumento del 15,4%.INFEZIONI CORRELATE AD ASSISTENZA, IN ITALIA 11MILA MORTI L' ANNO. RECORD EUROPEOLe Infezioni Correlate all'Assistenza provocate da germi multiresistenti agli antibiotici rappresentano un problema prioritario di sanità pubblica in tutto il mondo. L'Italia non fa eccezione e, anzi, presenta dati particolarmente preoccupanti. La Società di Malattie Infettive e Tropicali propone una serie di iniziative con gli obiettivi di acquisire consapevolezza, usare correttamente gli antibiotici, cambiare l'attuale assetto in maniera costante, uniformare l'applicazione delle norme sul territorio nazionale. A questo si rivolgono i progetti 'Insieme' e 'Resistimit', presentati a Roma. Antibiotico-resistenza e Infezioni Correlate all'Assistenza sono fenomeni in crescita in tutta Europa, con l'Italia che è tra i Paesi con le peggiori performance. Tra le principali cause vi è l'eccessivo uso di antibiotici, sia a livello umano che nel mondo animale, ma anche la scarsa conoscenza del tema e la mancanza di buone pratiche come l'igiene delle mani. Per questo occorrono programmi e strategie mirate che favoriscano un uso corretto degli antibiotici e un efficace piano di controllo e prevenzione. “Nel mondo si stimano 5 milioni di morti associate all'antibiotico resistenza, di cui 1 milione 300mila direttamente attribuibili ad essa. I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità stimano nel 2050 una mortalità per germi multiresistenti agli antibiotici superiori alle patologie oncologiche, con 10 milioni di decessi a livello globale- ha fatto sapere il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico SIMIT- In Italia si calcolano 11mila morti l'anno, record europeo, un terzo di tutti i decessi. Le Infezioni Correlate all'Assistenza hanno un impatto enorme sul Sistema Sanitario Nazionale con 2,7 milioni di posti letto l'anno occupati. Il conto economico contempla costi diretti che ammontano a circa 2,4 miliardi di euro. Circa l'8% dei pazienti ricoverati contrae un'infezione di questo tipo. Tuttavia, è possibile inaugurare un nuovo percorso che permetterebbe di ridurre di almeno il 30% l'impatto di queste infezioni”.EBOLA, MEDICI SENZA FRONTIERE: IL VACCINO DIMEZZA LA MORTALITA' A dieci anni dalla peggiore epidemia di Ebola della storia, che colpì tre paesi dell'Africa Occidentale provocando più di 11.300 morti, uno studio osservazionale condotto da Epicentre, il centro di ricerca medica ed epidemiologica di Medici Senza Frontiere, dimostra che la vaccinazione contro Ebola può dimezzare il tasso di mortalità. I risultati dello studio pubblicati su The Lancet Infectious Diseases evidenziano che la mortalità tra i pazienti non vaccinati è stata del 56% contro il 25% di coloro che avevano ricevuto il vaccino. Questo studio, realizzato in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Ricerca Biomedica e il Ministero della Salute della Repubblica Democratica del Congo, analizza i dati raccolti durante la decima epidemia di Ebola in RDC su 2.279 casi confermati di Ebola ricoverati in una struttura sanitaria tra il 27 luglio 2018 e il 27 aprile 2020 e si riferisce a tutti i pazienti, indipendentemente dal sesso e dall'età. Questo nuovo studio, finanziato da MSF, si focalizza sul vaccino a disposizione, l'unico contro Ebola raccomandato durante le epidemie. Sviluppato per essere somministrato in singola dose, è raccomandato principalmente per la vaccinazione ad anello delle persone ad alto rischio di esposizione durante le epidemie. Questa strategia prevede la vaccinazione dei contatti (le persone che hanno avuto un contatto con un individuo infetto da virus Ebola), i contatti dei contatti, gli operatori sanitari e gli operatori in prima linea. Uno studio clinico di fase 3 condotto in Guinea ha dimostrato che il vaccino protegge notevolmente dall'infezione.Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST I SEGRETI DEL GIOCO D’AZZARDO,  RECORD TERAPIA EPATITE C, IL ROSSETTO PIU’ ANTICO AL MONDO
06-02-2024
PODCAST I SEGRETI DEL GIOCO D’AZZARDO, RECORD TERAPIA EPATITE C, IL ROSSETTO PIU’ ANTICO AL MONDO
GIOCO. D'AZZARDO NON SI VINCE MAI, MATEMATICI E PSICOLOGI SVELANO TRUCCO Svelare le regole e i trucchi del gioco d'azzardo, per capire che alla fine "non conviene" perchè di fatto "non si vince mai". E perchè ne siano davvero convinti, i giocatori saranno chiamati a fare alcuni esperimenti proposti da un matematico e da uno psicologo. Le 'lezioni' fanno parte di un laboratorio didattico-interattivo organizzato a Ferrara dall'Ausl e dall'azienda ospedaliera nell'ex Refettorio di San Paolo, dal 28 febbraio al 5 marzo. Il laboratorio si chiama 'Fate il nostro gioco' e affronta la tematica del gioco d'azzardo appunto con un approccio originale. Attraverso la matematica e la psicologia si cercherà dunque di fare prevenzione nei confronti del rischio ludopatia. Un'equipe di esperti spiegherà ai presenti gli "effetti nascosti" del gioco d'azzardo, e cioè le regole ma anche "piccoli segreti" e "grandi verità". La 'lezione' durerà un'ora durante la quale i partecipanti si cimenteranno in prima persona con gli esperimenti pensati dagli esperti, con un approccio più disinvolto rispetto a un incontro accademico. Dopodiché, il pubblico verrà invitato a fare una riflessione sui risultati emersi dall'esperienza, per ottenere una maggiore consapevolezza sul fenomeno del gioco d'azzardo e quindi sul fatto che, in sostanza, non si vince mai.EPATITE C, IN ITALIA RECORD DI PAZIENTI TRATTATI MA ANCORA BASSA ADESIONE A SCREENINGL’Italia è il paese che ha il più alto numero di pazienti europei trattati per l’epatite C, ma solo aumentando la partecipazione agli screening per questa malattia, che ancora vedono numeri troppo bassi, ed estendendo la popolazione eleggibile, sarà possibile raggiungere gli obiettivi di eliminazione stabiliti dall’OMS entro il 2030. E’ quanto è emerso dalla conferenza “Un patto di collaborazione: dall'eliminazione regionale dell'epatite C alle nuove sfide per la salute del fegato organizzata dall’ISS con il patrocinio del Ministero della Salute e in collaborazione con Aisf (Associazione Italiana per gli Studi sul Fegato) e Simit (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali). Dal 2015, è emerso dal convegno, sono stati trattati circa 260.000 pazienti che hanno eliminato del tutto il virus, riducendo in modo significativo il peso ‘sociale’ e ‘sanitario’ della malattia. Questo risultato ha già permesso di raggiungere l’obiettivo dell’Oms di ridurre del 65% la mortalità correlata all’HCV. “Si può affermare che in Italia l’eliminazione dell’HCV è un obiettivo raggiungibile” ha sottolineato Marcello Naviera, rappresentante dell’Oms, che ha introdotto la conferenza.SCOPERTO IL PIU' ANTICO ROSSETTO PER LABBRAUna equipe di ricercatori dell'Università di Padova (specializzati in archeologia, chimica, mineralogia), in collaborazione con archeologi della Facoltà di Archeologia dell'Università di Tehran (Iran), ha analizzato ed identificato il contenuto di un flacone in clorite, finemente scolpito, datato mediante radiocarbonio tra il 1900 e il 1700 a.C. Lo studio ‘A Bronze Age lip-paint from southeastern Iran’, pubblicato sulla prestigiosa rivista «Scientific Reports», evidenzia risultati sorprendenti: si tratta di una preparazione cosmetica di colore rosso cupo, a base di ematite, manganite e braunite, mescolato a cere e olii vegetali, che, a causa della sua specifica composizione - molto simile a quella di un moderno rossetto - era probabilmente usata per colorare le labbra. “Questa scoperta si aggiunge ai risultati di una linea di ricerca che rivela come gli artigiani dell'antico Iran, già 5000-4000 anni fa, avessero elaborato conoscenze molto avanzate sui composti metallici, naturali ma anche sintetici, che permettevano la produzione non solo di kohl (la nostra matita nera per gli occhi), ma anche di fondo-tinta a base di carbonato di piombo (biacca), e ombretti che, grazie all'aggiunta di cloro-carbonati di rame e piombo, e forse di urea, viravano la colorazione chiara di base verso sfumature di azzurro e verde – spiega il prof. Massimo Vidale, dipartimento di Beni culturali dell’Università di Padova e corresponding author dello studio -. Il fatto che il "rossetto" appena scoperto (presumibilmente da applicare sulle labbra) contenga solo tracce minime di minerali di piombo, fa supporre che le "comunità di pratica" di questa tecnologia fossero consapevoli dei pericoli della diretta ingestione di questo metallo”. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST SPAZIO E NEUROCHIRURGIA, DIMINUISCE IL CONSUMO DI TABACCO, I DATI DELL’INFLUENZA IN ITALIA
27-01-2024
PODCAST SPAZIO E NEUROCHIRURGIA, DIMINUISCE IL CONSUMO DI TABACCO, I DATI DELL’INFLUENZA IN ITALIA
SPAZIO E NEUROCHIRURGIA, AL BESTA LE NUOVE FRONTIERE CON IL PROGETTO ASTRO-NETSIn sala operatoria come su una navicella spaziale, pronti a ogni eventualità, preparati ad affrontare situazioni di emergenza, ma sempre concentrati sul paziente: così gli studenti della scuola di Specializzazione in Neurochirurgia diretta dal professor Francesco DiMeco, direttore del Dipartimento di Neurochirurgia del Besta, si prepareranno a diventare i neurochirurghi del futuro grazie al Progetto ASTRO-NETS, presentato presso la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano. ASTRO-NETS sfrutta le metodologie e le lezioni apprese dall'addestramento degli astronauti per migliorare e innovare la formazione dei neurochirurghi, con un focus particolare sullo sviluppo di competenze trasversali e sulla gestione di situazioni complesse e ad alto rischio. Presente alla conferenza stampa, come ospite d’onore e testimonial del progetto, l’astronauta italiano di fama internazionale Paolo Nespoli, rimasto nello spazio per ben 313 giorni, 2 ore e 36 minuti durante le tre missioni del 2007, del 2010-2011 e del 2017. Nespoli ha condiviso la sua esperienza insieme agli organizzatori del progetto. Gli obiettivi del progetto sono: formare neurochirurghi d’eccellenza, fornendo loro gli strumenti necessari, teorici e tecnologici, per il lavoro in sala operatoria, come il Simulatore neurochirurgico, per far fronte a ogni tipologia di operazione con maggiore consapevolezza e creare un hub di informazioni e casi studio dal quale i neurochirurghi potranno attingere, confrontando teorie e tecniche operatorie. DIMINUISCE IL CONSUMO GLOBALE DI TABACCOA livello globale ci sono 1,25 miliardi di consumatori adulti di tabacco. Le tendenze nel 2022 mostrano un continuo calo dei tassi di consumo di tabacco a livello globale. Con circa 1 adulto su 5 in tutto il mondo che consuma tabacco rispetto a 1 su 3 nel 2000. È quanto emerge dalle ultime stime pubblicate dall'Organizzazione mondiale della sanità. Il Rapporto mostra che 150 Paesi stanno riducendo con successo il consumo di tabacco. Brasile e Paesi Bassi stanno riscontrando successi dopo aver implementato le misure di controllo del tabacco Mpower, con il Paese sudamericano che ha effettuato una riduzione relativa del 35% dal 2010 e i Paesi Bassi sul punto di raggiungere l'obiettivo del 30%. L'Organizzazione mondiale della sanità esorta i Paesi a continuare ad attuare politiche di controllo del tabacco e a proseguire nella lotta alle interferenze dell'industria del tabacco. "Negli ultimi anni- afferma il direttore del Dipartimento di promozione della Salute, Ruediger Krech- sono stati compiuti buoni progressi nel controllo del tabacco, ma non c'è tempo per l'autocompiacimento”. Attualmente la regione del sud-est asiatico dell'Organizzazione mondiale della sanità ha la più alta percentuale di popolazione che utilizza tabacco, pari al 26,5%, mentre la regione europea fa registrare il 25,3%. Il Rapporto mostra che entro il 2030 si prevede che la regione europea dell'Organizzazione mondiale della sanità avrà i tassi più alti a livello globale con una prevalenza di poco superiore al 23%. I tassi di consumo di tabacco tra le donne nella regione europea sono più del doppio della media globale e si stanno riducendo molto più lentamente che in tutte le altre regioni. INFLUENZA ITALIA, CIRCOLAZIONE DEI VIRUS COME IN PRE PANDEMIA In Italia la circolazione dei virus respiratori è ai livelli pre-Covid. A dirlo è Pierangelo Clerici, presidente Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli), commentando i dati che nelle ultime settimane vedono un significativo aumento di persone affette da infezioni respiratorie, dovuto ai cambiamenti delle condizioni meteorologiche e alla contemporanea circolazione di più patogeni. Tuttavia, sebbene la circolazione dei virus influenzali sia tornata come in pre pandemia, precisano gli esperti, l'andamento registrato in Italia non è anomalo. "Secondo i dati comunicati al sistema italiano di sorveglianza delle sindromi simil-influenzali RespiVirNet, l'incidenza in Italia ha raggiunto un livello di intensità alta, con 17,5 casi per mille assistiti. Stiamo dunque assistendo alla stagione invernale più pesante degli ultimi 15 anni, con un impatto considerevole su persone di tutte le età, ma soprattutto sui bambini e sulla popolazione fragile. Diversi virus respiratori - tra cui i virus influenzali (in particolare il sottotipo virale A/H1N1pdm09), Sars-CoV-2, specialmente la variante di interesse JN.1, figlia della variante Pirola, e il virus respiratorio sinciziale - stanno contribuendo a questi numeri e a mettere sotto pressione i sistemi di assistenza". Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST CARENZA MEDICI, IODIO E TIROIDE, ESPOSOMA E I NUOVI NEMICI DEL CUORE
21-01-2024
PODCAST CARENZA MEDICI, IODIO E TIROIDE, ESPOSOMA E I NUOVI NEMICI DEL CUORE
UNIVERSITÀ, PROGRAMMARE NUMERI SU FABBISOGNI MEDICI TRA 10 ANNI"La sentenza del Tar Lazio dimostra in maniera inequivocabile che è necessario modificare l'accesso a Medicina. Noi 10 anni fa come Federazione chiedevamo al governo di aumentare i posti a Medicina, perché eravamo consapevoli che, nel 2024, molti più medici sarebbero andati in pensione rispetto al numero degli ingressi a medicina. Oggi invece siamo a fare un discorso inverso. Diciamo al Governo: 'Guardate che il numero degli accessi a medicina è esorbitante perché fra 10 anni andranno in pensione solo 7.000 medici mentre oggi abbiamo consentito l'accesso a quasi 20.000 medici'. Quindi programmare in maniera adeguata, soprattutto tenendo conto del fabbisogno di medici, è la via migliore per dare una risposta al sistema ma soprattutto non illudere i giovani". Così Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, commenta la sentenza n. 863 del 17 gennaio 2024, con la quale il Tar del Lazio ha annullato i provvedimenti che hanno disciplinato le prove di ammissione alla facoltà di medicina per l'anno accademico 2023 e 2024, salvaguardando le posizioni di chi ha superato le prove e si è iscritto ai corsi. Oltre 3mila i ricorsi dei candidati che non avevano superato il test. "La sentenza del Tar Lazio- aggiunge ora Anelli- ha riportato nuovamente alla ribalta il tema dell'accesso dei giovani alla facoltà di medicina, tema oggetto non soltanto di riflessioni ma anche di dibattito politico".TIROIDE, L’ITALIA È ‘IODOSUFFICIENTE’Dopo 15 anni di promozione dell’uso del sale iodato l’Italia è ‘iodosufficiente’, con una forte diminuzione dei rischi legati alla carenza nutrizionale di iodio, primi fra tutti il gozzo e la sua evoluzione in gozzo nodulare, anche se qualche criticità ancora rimane per la nutrizione iodica in gravidanza. - Si è potuto inoltre confermare che il programma nazionale di iodoprofilassi è sicuro. Lo ha registrato uno studio coordinato dall’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicato dal Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. Lo studio è stato condotto tra il 2015 e il 2019 su scala nazionale in collaborazione con il sistema di sorveglianza PASSI, gli Osservatori Regionali per la Prevenzione del Gozzo, i Laboratori Regionali di Screening Neonatale e l’Osservatorio Medicinali dell’Agenzia italiano del farmaco: il consumo di sale iodato è stato valutato su un campione di circa 165mila adulti e 1000 mense scolastiche, mentre su oltre 4300 ragazzi tra gli 11 e i 13 anni sono stati valutati la concentrazione di iodio nelle urine, la prevalenza di gozzo e di noduli tiroidei e anche la presenza di autoimmunità tiroidea. Su circa 200mila neonati è stata invece valutata la quantità dell’ormone tiroideo TSH, marcatore utilizzato per lo screening dell’ipotiroidismo congenito e utile per valutare l’apporto di iodio in gravidanza, mentre i casi di ipertiroidismo sono stati stimati indirettamente sulla base delle prescrizioni di metimazòlo, farmaco che viene usato per trattare questo problema. ESPOSOMA, I NUOVI NEMICI DEL CUORE I nemici del cuore e delle coronarie sono tanti e vanno ben al di là di quelli tradizionali, i cosiddetti fattori di rischio modificabili (colesterolo, diabete, ipertensione, fumo). Se di certo i grandi 'classici' non sono da trascurare, va anche detto che almeno il 15% degli infartuati non presenta alcun fattore di rischio noto. È dunque necessario allargare la visuale e far luce sui nuovi pericoli dai quali proteggersi. È quanto ha cercato di fare una interessante review pubblicata su European Heart Journal, che riassume i principali 'nuovi' rischi per il cuore nel nome-ombrello di 'esposòma'. Tra i nuovi arrivati vanno considerati l'inquinamento (dell'aria, del suolo, dell'acqua, esposizione a sostanze chimiche), fattori socio-economici e psicologici (stress, depressione, isolamento sociale), ma anche malattie infettive come l'influenza e il Covid-19. "Sebbene negli anni i trattamenti contro i fattori di rischio tradizionali siano diventati sempre più efficaci e abbiano contribuito non poco a ridurre incidenza e conseguenze della cardiopatia ischemica - sottolinea il dottor Rocco Montone, cardiologo presso la Cardiologia Intensiva di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS-Università Cattolica - questa resta la principale causa di morte nel mondo. Per questo l'attenzione si sta allargando dai fattori di rischio tradizionale, a tutto ciò che ci circonda, al mondo del quale siamo immersi, fatto di inquinamento, virus, problemi economici e psicologici che, a loro volta, possono contribuire in maniera sostanziale a determinare e perpetuare il problema 'cardiopatia ischemica'. Questi fattori di rischio - prosegue il dottor Montone - interagiscono in modo imprevedibile, spesso potenziandosi tra loro. Ecco perché è necessario considerarli nella loro totalità, includendoli in questo nuovo paradigma dell'esposòma. La nostra review fa dunque il punto su come l'esposizione a lungo termine all'esposòma possa contribuire alla comparsa di cardiopatia ischemica e suggerisce quali potenziali strategie di mitigazione del rischio andrebbero messe in atto".Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST NO CURE PER 3 MILIONI DI ANZIANI, 240MILA NANOPLASTICHE NELL’ACQUA, MICRORNA E MELANOMA
12-01-2024
PODCAST NO CURE PER 3 MILIONI DI ANZIANI, 240MILA NANOPLASTICHE NELL’ACQUA, MICRORNA E MELANOMA
3 MILIONI DI ANZIANI RINUNCIANO ALLE CURE IN ITALIA La rinuncia alle cure tra gli over 65 in Italia è un problema significativo che richiede attenzione, un fenomeno che si è accentuato durante la pandemia di COVID-19 e che nel biennio 2021-2022 secondo la stima della sorveglianza Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità, ha coinvolto oltre 3 milioni di anziani. Dai dati raccolti nel biennio 2021-2022 dalla sorveglianza emerge che il 24% degli ultra 65enni degli intervistati dichiara di aver rinunciato, nei 12 mesi precedenti l’intervista, ad almeno una visita medica o un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno; ovvero 1 anziano su 4 fra coloro che ne avrebbero avuto bisogno. La rinuncia alle cure si aggrava nelle fasce sociali svantaggiate, raggiungendo il 37% tra coloro che riferiscono di avere molte difficoltà ad arrivare alla fine mese con le risorse di cui dispongono (contro il 24% fra chi riferisce di non aver problemi economici) ed è più frequente fra le donne (29% contro il 23% degli uomini). Inoltre, il fenomeno coinvolge anche le persone affette da patologie croniche: fra chi riferisce una diagnosi di malattia cronica fra quelle indagate in PASSI d’Argento (tumori, malattie cerebrovascolari, malattie croniche respiratorie, diabete, insufficienza renale, malattie croniche del fegato o cirrosi) il 28% dichiara di aver rinunciato, questa quota sale al 33% tra coloro che hanno 2 o più cronicità. Fra chi ha riferito di aver rinunciato ad visite mediche o un esami diagnostici necessari, il 31% dichiara di averlo fatto per timore del contagio da Sarv-Cov-2: il 22% per sospensione del servizio e chiusura dello studio medico a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di COVID-19; il 36% riporta fra le motivazioni le lunghe liste di attesa; il 7% riferisce difficoltà nel raggiungere la struttura (per distanza o assenza di collegamenti e/o mezzi di trasporto adeguati) o anche per scomodità degli orari proposti. Infine il 5% degli anziani riferisce che la rinuncia è stata determinata dai costi elevati e non sostenibili.240.000 FRAMMENTI DI NANOPLASTICA IN 1 LITRO DI ACQUA IN BOTTIGLIA Negli ultimi anni è cresciuta la preoccupazione che minuscole particelle note come microplastiche siano presenti praticamente ovunque sulla Terra, dal ghiaccio polare al suolo, all’acqua potabile e al cibo. Formate quando la plastica si rompe in pezzi progressivamente più piccoli, queste particelle vengono consumate dagli esseri umani e da altre creature, con potenziali effetti sconosciuti sulla salute e sull’ecosistema. L’acqua in bottiglia ha dimostrato di contenere decine di migliaia di frammenti identificabili in ciascun contenitore. Ora, utilizzando una tecnologia recentemente perfezionata, i ricercatori sono entrati in un mondo della plastica completamente nuovo: il regno poco conosciuto delle nanoplastiche, la progenie delle microplastiche che si sono ulteriormente degradate. Per la prima volta i ricercatori hanno contato e identificato queste minuscole particelle nell’acqua in bottiglia. Hanno scoperto che in media un litro conteneva circa 240.000 frammenti di plastica rilevabili, da 10 a 100 volte più grandi delle stime precedenti, basate principalmente su dimensioni più grandi. Le nanoplastiche sono così piccole che, a differenza delle microplastiche, possono passare attraverso l’intestino e i polmoni direttamente nel flusso sanguigno e viaggiare da lì agli organi tra cui cuore e cervello. Possono invadere le singole cellule e attraversare la placenta fino ai corpi dei bambini non ancora nati. Gli scienziati medici stanno correndo per studiare i possibili effetti su un’ampia varietà di sistemi biologici. La produzione mondiale di plastica si avvicina ai 400 milioni di tonnellate all’anno. Più di 30 milioni di tonnellate vengono scaricate ogni anno nell’acqua o sulla terra e molti prodotti realizzati con plastica, compresi i tessuti sintetici, rilasciano particelle mentre sono ancora in uso. Il nuovo studio utilizza una tecnica chiamata stimulated Raman scattering microscopy coinventata dal coautore dello studio Wei Min , un biofisico della Columbia. Prendendo di mira sette plastiche comuni, i ricercatori hanno creato un algoritmo basato sui dati per interpretare i risultati. I ricercatori hanno testato tre famose marche di acqua in bottiglia vendute negli Stati Uniti, analizzando le particelle di plastica fino a soli 100 nanometri di dimensione. Hanno individuato da 110.000 a 370.000 particelle in ogni litro, il 90% delle quali erano nanoplastiche; il resto erano microplastiche. I sette tipi di plastica cercati dai ricercatori rappresentavano solo il 10% circa di tutte le nanoparticelle trovate nei campioni; non hanno idea di cosa sia il resto. Se fossero tutte nanoplastiche, ciò significa che potrebbero essere decine di milioni per litro. MELANOMA, NANOPARTICELLE ‘CARICATE’ CON MICRORNA L’uso di nanoparticelle contenenti microRna potrebbe essere una soluzione innovativa per la cura del melanoma metastatico resistente alle terapie tradizionali, applicabile anche ad altre malattie oncologiche. Lo suggerisce uno studio, per ora solo su modelli in vitro e in vivo, di un gruppo di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità. Il melanoma metastatico rappresenta una sfida, soprattutto se non diagnosticato precocemente. Le terapie convenzionali si basano sull'immunoterapia e sugli inibitori di BRAF MEK, ma molti pazienti non rispondono adeguatamente. Il nuovo approccio terapeutico proposto da questo studio, realizzato dal team guidato dalle ricercatrici Nadia Felli e Federica Felicetti del dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare, diretto dal Dr. Mauro Biffoni, si basa sull'utilizzo di nanoparticelle contenenti microRNA (miR126), che mirano direttamente al tumore. Il miR126 è stato identificato come un efficacie agente onco-soppressore nel melanoma, così come in altri tipi di cancro. Per veicolare in modo mirato il miR126, il team di ricerca ha creato nanoparticelle di chitosano funzionalizzate con un anticorpo specifico per una proteina di membrana delle cellule di melanoma. Questo approccio consente alle nanoparticelle di raggiungere selettivamente le cellule tumorali, migliorando l'efficacia del trattamento e riducendo gli effetti collaterali.Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST STAMINALI E RIGENERAZIONE MUSCOLARE, COVID E L’ARRIVO DI JN.1, 395MILA NUOVI CASI DI TUMORE IN ITALIA
17-12-2023
PODCAST STAMINALI E RIGENERAZIONE MUSCOLARE, COVID E L’ARRIVO DI JN.1, 395MILA NUOVI CASI DI TUMORE IN ITALIA
RIGENERAZIONE DELLE CELLULE MUSCOLARI, IL SEGRETO IN UNA PROTEINA Una ricerca internazionale coordinata dall’Istituto di genetica e biofisica “A. Buzzati-Traverso” del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli, condotta in collaborazione con l’Istituto Sanford Burnham di La Jolla (California), l’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’IRCSS Fondazione Santa Lucia di Roma, ha individuato in una piccola proteina la chiave che guida le cellule staminali adulte, presenti nelle fibre muscolari a differenziarsi, rigenerando così il tessuto muscolare danneggiato o ad autorinnovarsi, mantenendo una riserva pronta per futuri cicli rigenerativi. Lo studio è pubblicato sulla rivista Developmental Cell. I processi di rigenerazione muscolare risultano particolarmente compromessi durante l’invecchiamento o in presenza di patologie degenerative, come la distrofia di Duchenne. La ricerca si focalizza sul ruolo delle cosiddette “cellule satellite”, cioè cellule staminali adulte posizionate sulla superficie esterna delle fibre muscolari che svolgono un ruolo chiave nel mantenimento dell'integrità muscolare, che dipende principalmente da un gruppo di cellule staminali dette cellule satellite: quando il muscolo è a riposo, esse si trovano in uno stato inattivo o dormiente, denominato “quiescenza”. Viceversa, in risposta a danni muscolari, si attivano e manifestano la straordinaria capacità di compiere due azioni cruciali: esse sono in grado di differenziarsi, cioè trasformarsi in nuove cellule muscolari (mioblasti) che contribuiscono a rigenerare il tessuto danneggiato e, parallelamente, hanno la capacità di auto-rinnovarsi, cioè dare origine a nuove cellule quiescenti, assicurando il mantenimento di una “riserva” di cellule staminali pronta per i successivi cicli rigenerativi. La ricerca ha chiarito che ciò che consente alle cellule satellite attivate di scegliere se procedere “in avanti” verso il differenziamento in cellule muscolari o “tornare indietro” e ripopolare la riserva di cellule staminali quiescenti dipende da una particolare proteina, denominata Cripto. COVID ITALIA. ACCELERA JN.1, SOTTOVARIANTE DI SARS-COV-2La 'famiglia Pirola' cresce in Italia e accelera in particolare JN.1, sottovariante di Sars-CoV-2 che ha attirato l'attenzione degli esperti e delle autorità internazionali per la sua trasmissibilità e la possibile fuga immunitaria. Crescono i ricoveri Covid in Italia. Al 13 dicembre l'occupazione dei posti letto in area medica è pari al 11,9% (7.426 ricoverati), in aumento rispetto alla settimana precedente (10.7%). Sale anche l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,7% (240 ricoverati) rispetto al 2,5% della settimana precedente. E' quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Cabina di regia ministero della Salute-Istituto superiore di sanità. I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età, con i valori più alti fra gli over 90. Anche il tasso di ricovero in terapia intensiva cresce con l'età. L'incidenza di Covid nel periodo 7-13 dicembre è pari a 94 casi per 100mila abitanti, in calo rispetto alla settimana precedente (101 casi su 100mila). L'incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati, rileva il monitoraggio, presenta variazioni in quasi tutte le regioni e province autonome rispetto alla settimana precedente. L'incidenza più elevata è stata riportata nel Lazio (148 casi per 100mila abitanti), la più bassa in Sicilia (2 su 100mila). Scende anche l'Rt ospedaliero. L'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero - si legge nel report - al 5 dicembre è pari a 0.80, sotto la soglia epidemica e in diminuzione rispetto alla settimana precedente (0.98).TUMORE, NEL 2023 IN ITALIA STIMATI 395MILA NUOVI CASI. -3% DI ADESIONE AGLI SCREENING In Italia, nel 2023, sono stimate 395.000 nuove diagnosi di tumore: 208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne. Nel post pandemia si assiste a una ondata di casi, se si considera che, in tre anni, l’incremento è stato di 18.400 diagnosi (erano 376.600 nel 2020). Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2023, è il carcinoma della mammella (55.900 casi), seguito dal colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100) e vescica (29.700). E, nei prossimi due decenni, il numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche in Italia aumenterà, in media ogni anno, dell’1,3% negli uomini e dello 0,6% nelle donne. Dall’altro lato, l’Oncologia italiana fa registrare importanti progressi, con migliaia di vite salvate. In 13 anni (2007-2019), sono state evitate 268.471 morti oncologiche. Il cancro è sempre più una malattia curabile e molti pazienti la superano e tornano a una vita “come prima”. Vi sono, però, aree in cui i passi avanti sono ancora limitati, a partire dai tumori causati dal fumo di sigaretta nelle donne e dal cancro del pancreas in entrambi i sessi, per il quale non si sono registrati miglioramenti nella diagnosi precoce e nelle terapie, e che, quindi, merita particolari attenzioni. Più in generale, serve più impegno nella prevenzione, sia primaria che secondaria. Il 24% degli adulti fuma, il 29% è sedentario, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, il 17% consuma alcol in quantità a rischio per la salute. E, nel 2022, si assiste a livello nazionale a un calo del 3% della copertura degli screening mammografico (43%) e colorettale (27%), che nel 2021 erano tornati ai livelli prepandemici. È drastica la diminuzione al Nord, dove l’adesione alla mammografia è passata dal 63% nel 2021 al 54% nel 2022 e quella allo screening colorettale in discesa dal 45% al 38%. È il censimento ufficiale, giunto alla tredicesima edizione, che descrive gli aspetti relativi alla diagnosi e terapia delle neoplasie grazie al lavoro di AIOM e Fondazione AIOM, AIRTUM, ONS, PASSI e PASSI d’Argento e della SIAPeC-IAP, raccolto nel volume “I numeri del cancro in Italia 2023”. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST ASMA E CLIMATE CHANGE, FARINE D’ INSETTI E BAMBINI, SCIOPERO MEDICI
03-12-2023
PODCAST ASMA E CLIMATE CHANGE, FARINE D’ INSETTI E BAMBINI, SCIOPERO MEDICI
ASMA E CAMBIAMENTO CLIMATICOIl clima sta cambiando rapidamente su scala globale: aumentano le temperature medie e i fenomeni meteorologici estremi, come le ondate di calore, la siccità e l’aridità. A formulare un’ipotesi sulla possibile relazione tra clima arido e incidenza dell’asma in Italia è un team del Consiglio nazionale delle ricerche, che riunisce ricercatori dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria, Istituto di farmacologia traslazionale e Istituto di fisiologia clinica, in collaborazione con pneumologi, biostatistici ed epidemiologi di diverse università italiane (Verona, Ancona, Ferrara, Palermo, Pavia, Torino e Sassari). La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports. Per verificare l’esistenza di un legame tra siccità, cambiamenti climatici e incidenza dell’asma, il gruppo di ricerca ha analizzato le oscillazioni periodiche intercorse tra il 1957 e il 2006. “Per quanto riguarda l’Italia, le variazioni di siccità ricostruite attraverso l’indice di Palmer - che misura il grado di severità della stessa - sono state messe in relazione alle fluttuazioni di un indice climatico, la Summer North Atlantic Oscillation che, nella sua fase negativa, genera condizioni umide sull’Europa nordoccidentale e condizioni aride sul Mediterraneo centrale. È emerso che in Italia l’incidenza dell’asma condivide lo stesso schema di fluttuazioni, con una periodicità media di 6 anni. Questo studio innovativo vuole aprire la strada all’identificazione di strategie di prevenzione e mitigazione dei danni alla salute, confermando l’importanza e la necessità di agire contro i cambiamenti climatici.PEDIATRI SIGENP: SCONSIGLIAMO LE FARINE DI INSETTI NELL’ ALIMENTAZIONE INFANTILELa questione delle farine di insetti nell’alimentazione è tornata di attualità, insieme a nuovi dubbi, in un articolo che sta per essere pubblicato su una rivista scientifica, l’Italian Journal of Pediatrics. Un gruppo di ricercatori coordinato dal dottor Lorenzo Norsa, responsabile dell’area Nutrizione della Sigenp (Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica), conclude che, sulla base delle attuali conoscenze, sono necessarie “ulteriori ricerche prima di pronunciarsi su un possibile uso per la dieta dei bambini, a causa di prove insufficienti sui benefici nutrizionali e sulle possibili allergie alimentari”. Tra febbraio 2022 e febbraio 2023 la Commissione Europea aveva autorizzato l’immissione nel mercato di 4 Novel food, cioè “alimenti che non erano diffusi in Europa prima del maggio 1997 ma che venivano consumati in Paesi extraeuropei da almeno 25 anni”: in pratica si tratta delle farine di insetti, di cui si è molto discusso. Per la precisione alimenti a base di Acheta domesticus (grillo domestico) congelato, essiccato e in polvere; Locusta migratoria congelata, essiccata e in polvere; Tenebrio molitor (tarma della farina) congelata, essiccata e in polvere; polvere parzialmente sgrassata sempre di Acheta domesticus (grillo domestico) e di Alphitobius diaperinus, un’altra larva. La decisione era stata presa sulla base dei lavori condotti e pubblicati dal Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens della European Food Safety Authority (EFSA): le relazioni di tale commissione giudicavano questi nuovi alimenti sicuri e consumabili, con una sola eccezione: le larve della farina. Ne veniva infatti sconsigliata l'assunzione nei minori di 18 anni perché pare possano causare più facilmente reazioni allergiche rispetto ad altri tipi di insetti. Gli esperti sottolineano che le evidenze disponibili derivavano da esperienze effettuate in Paesi in via di sviluppo, in cui la supplementazione con nuovi alimenti naturali a base di insetti era stata attuata nell’ambito di programmi di prevenzione della malnutrizione e di deficit di macro e micronutrienti. Quindi su soggetti con problemi molto diversi dai nostri. Pertanto il potenziale di questi alimenti per prevenire la fame e la carenza nei paesi a basso reddito è indiscutibile, tuttavia per i pediatri serve una certa cautela se si parla bambini sani e ben nutriti: occorre chiarire meglio quale sia il reale assorbimento di nutrienti come proteine e ferro, che dovrebbero essere contenuti in alta percentuale nelle farine a base di insetti, mancano prove sui loro benefici nutrizionali. Infine, può esserci un rischio di allergie per i bambini più piccoli che non sono stati esposti ad altri tipi di allergeni alimentari come crostacei o polvere di acari. In conclusione, nonostante la sicurezza certificata dal panel EFSA, per i pediatri dovrebbe essere prodotta qualche evidenza in più prima di inserire questo novel food nella dieta dei bambini su larga scala. PERSONALE SANITARIO. SCIOPERO NAZIONALE IL 5 DICEMBRE. L’ ELENCO DELLE PIAZZE Martedi 5 dicembre, in occasione dello sciopero nazionale di 24 ore, i medici, i dirigenti sanitari e gli infermieri daranno vita a un SIT-IN di protesta a Roma in piazza SS Apostoli alle ore 11.30. L’astensione riguarderà il personale appartenente alla dirigenza medica, veterinaria, sanitaria professionale, tecnica e amministrativa in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le Aziende ed Enti del SSN, compresi gli IRCCS, IZS, Arpa, nonché dipendenti delle strutture di carattere privato o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione e di accreditamento con il SSN e i medici specializzandi. Può altresì scioperare il personale medico universitario che svolge attività assistenziale presso una Azienda Ospedaliera Universitaria. Gli altri appuntamenti nelle piazze italiane sono in programma a Torino con ritrovo alle 9.30 in Piazza Bengasi, a Bologna alle 10 con l’assemblea Aula 1 e 2 piano terra del padiglione 3 ospedale Sant’Orsola, a Napoli alle 11 nell’Assemblea presso Holiday Inn Naples Centro Direzionale, a Palermo alle 11 all’ assemblea presso Ordine dei Medici Via Rosario da Partanna, 22, a Bolzano alle 14,30 con il Sit in di Piazza Magnago, a Cagliari alle 10.30 con il Sit in di piazza del Carmine, a Trieste alle 8 con l’Assemblea Adugi ore e a Udine alle 9 nell’Assemblea ASUFC. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST DATI VIOLENZA DI GENERE IN ITALIA. INDAGINE SUI GIOVANI SALUTE, LAVORO E FAMIGLIA
26-11-2023
PODCAST DATI VIOLENZA DI GENERE IN ITALIA. INDAGINE SUI GIOVANI SALUTE, LAVORO E FAMIGLIA
CNR, I DATI SULLA VIOLENZA DI GENERE IN ITALIA. 2,5 MILIONI DI DONNE NEL 2022L’Istituto di fisiologia clinica del CNR ha rilevato quanto siano diffuse in Italia esperienze legate a episodi di violenza nella popolazione femminile tra i 18 e gli 84 anni, attraverso lo studio IPSAD®, una ricerca campionaria ripetuta con cadenza triennale dal 2001, che ha visto nel 2022 la partecipazione di oltre 5.000 residenti in circa 100 comuni italiani. Lo studio è basato sulla definizione di “violenza” fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo la quale il termine si riferisce “all’utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o effettivo, contro sé stessi, un’altra persona o contro un gruppo o una comunità, che comporta o ha una elevata probabilità di comportare lesioni, morte, danno psicologico, malformazioni o privazione”. I dati emersi forniscono l’evidenza di un fenomeno particolarmente esteso e solo in parte “visibile”: sono, infatti, poco meno di 12milioni e 500mila (50,9%) le donne tra i 18 e gli 84 anni che hanno riferito di essere state vittime almeno una volta, nel corso della propria vita, di episodi di violenza psicologica e fisica, ma solo il 5% ha denunciato l’accaduto. Oltre 2 milioni e mezzo le donne (10,1%) che nel corso del 2022 riferiscono di vivere attualmente situazioni di violenza psicologica, subendo atti di controllo da parte di persone vicine, denigrazione e umiliazioni; mentre circa 12milioni (50,4%) hanno sperimentato questo tipo di violenze nel corso della propria vita. Tali atti vengono perpetrati soprattutto da conoscenti/amici (34,2%), da familiari conviventi (25,4%) e dal partner (25,1%). Sono circa 80.000 le donne attualmente vittime di violenza fisica mentre poco meno di 2milioni (8,7%) hanno riferito di aver avuto nel corso della propria vita esperienza di persone vicine che sistematicamente e ripetutamente nel tempo, le “colpivano con forza o le trattenevano contro la loro volontà”. Gli autori di questi atti di violenza fisica sono soprattutto familiari conviventi (46,9%) ed ex partner (35,6%). A subire episodi di violenza sono soprattutto donne con meno di 60 anni con un livello di istruzione medio-alto, un lavoro e un reddito medio, coniugate e conviventi con il partner e oltre la metà ha figli. GIOVANI, SUL PODIO SALUTE FISICA, EMOTIVA, RELAZIONI PERSONALI E SOSTENIBILITA’. UN EQUILIBRIO TRA LAVORO E VITA PRIVATA La Generazione Z ha parlato chiaro e forte: 7 ragazzi su 10 mettono al primo posto l'equilibrio tra vita personale e lavoro rispetto all’avere uno stipendio più cospicuo. Questo dato emerge in un sondaggio su 1.800 studenti tra i 13 e i 24 anni, condotto da ScuolaZoo, in collaborazione con Merck Italia, Merz Aesthetics e B. Braun, e presentato all'evento "Mind The Gap - Azienda Z - Istruzioni per l'uso”, svoltosi a Milano. Inoltre i giovani italiani, tra gli aspetti più rilevanti della loro vita mettono al primo posto la salute fisica (93% degli intervistati), seguita da quella emotiva, a pari merito con le relazioni personali (92%). Al terzo posto l’impegno verso la sostenibilità (87%) e al quarto il successo professionale (85%). A breve distanza l’equità di genere (84%). Questi dati emergono dall’indagine pubblicata lo scorso giugno, promossa da Merck con il supporto tecnico di GAD3, dal titolo: “Salute emotiva della Generazione Z e dei Millenials: cosa muove i giovani europei?”, che ha coinvolto circa 7.500 giovani tra i 19 e i 36 anni (di cui oltre 600 Italiani), di 12 Paesi europei. I risultati sono stati analizzati su due fasce di età: 19 – 26 anni (Generazione Z) e 26 – 36 anni (Millenials). Viene posto l’accento su una serie di aspetti che possano favorire il progetto di costruire una famiglia. In primo piano, dunque, l’equilibrio tra lavoro e vita privata: per l’89% degli intervistati un giusto bilanciamento tra la sfera emotiva e quella personale costituisce anche un fattore determinante per restare in un’azienda. Importante è anche l’attenzione posta ad adottare uno stile di vita “sostenibile”, perché considerato “essenziale” per il benessere delle generazioni future (21,6% del campione). Alcuni dati:·Il 92% dei giovani italiani della Generazione Z considera la salute emotiva e le relazioni personali come aspetti importanti della propria vita ·Il 79% dei giovani italiani della Generazione Z pensa spesso alla sua salute emotiva (contro 76% Global) ·Per il 32,3% dei giovani italiani della Generazione Z la salute emotiva è un argomento comune nelle conversazioni con gli amici e con il contesto sociale (contro 32,5% Global) ·22,4% dei giovani italiani della Generazione Z è seguito in terapia ·Per il 37,2% dei giovani italiani della Generazione Z l’uso dei social media è una grande fonte di ispirazione per apprendere nuove competenze e provare nuove cose ·Per il 43,9% dei giovani italiani della Generazione Z l’uso dei social media porta ad un rischio abbastanza alto di esporsi a Fake News ·L’88% dei giovani italiani della Generazione Z ritiene il successo professionale un aspetto importante della propria vita ·Per 84% dei giovani italiani della Generazione Z è importante l’uguaglianza di genere ·Il 28,7% dei giovani italiani della Generazione Z usa regolarmente strumenti tecnologici per monitorare la propria salute emotiva ·Quando si parla di consapevolezza e conoscenza della malattia il 59,6% dei giovani italiani della Generazione Z pone attenzione alle testimonianze personali ·L’81% dei giovani italiani della Generazione Z vorrebbe che nel futuro del sistema sanitario ci fosse una medicina e trattamenti più personalizzati Ascoltiamo il commento di Iris Buttinoni, Head of Communication Merck Italia.Approfondimenti e altre notizie sono nel portale Salutedomani.com e Saluteh24.com, nella pagina Facebook salutedomanicom, twitter @salutedomani e nel canale gratuito di telegram Salutedomani
PODCAST. 21% GIOVANI IN ANSIA, OCCHIO SECCO E ORMONI FEMMINILI, MUSCOLI ARTIFICIALI ROBOTICI
19-11-2023
PODCAST. 21% GIOVANI IN ANSIA, OCCHIO SECCO E ORMONI FEMMINILI, MUSCOLI ARTIFICIALI ROBOTICI
TELEFONO AZZURRO, IL 21% DEI GIOVANI SI SENTE IN ANSIAL’utilizzo delle tecnologie digitali non comporta solo una trasformazione nel modo di comunicare ma anche un impatto sulla salute mentale di tutti compresi i giovanissimi. Lo evidenziano le richieste di aiuto arrivate alla linea di Ascolto 1.96.96 che nel 2022 ha raccolto 1459 segnalazioni relative a problemi di salute mentale (4 casi al giorno) e quelle gestite dal numero Emergenza Infanzia 114 che, nel 2022, sono state ben 347. Ed è proprio per focalizzare l’attenzione sul benessere psicofisico dei ragazzi e per sensibilizzare l'opinione pubblica sui loro bisogni emergenti che, in occasione della Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la Fondazione S.O.S., il Telefono Azzurro ETS ha organizzato la conferenza “Il futuro dell’infanzia tra nuovi scenari e risposte concrete”. L’indagine di Telefono Azzurro dedicata alla salute mentale dei giovani e realizzata con il supporto di BVA Doxa su 800 ragazzi tra i 12 e i 18 anni è stata presentata in occasione dell’evento. Nelle ultime due settimane soltanto il 41% dei ragazzi si è sentito felice. Il 21% dei giovani ha dichiarato di sentirsi in ansia o preoccupato, il 6% triste. A 1 ragazzo su 2 – si legge nel report – il futuro appare come un qualcosa di davvero oscuro. Tra le principali sofferenze che gli adolescenti riscontrano vi è al primo posto la dipendenza da internet e dai social network (52%), seguita dalla mancanza di autostima (41%), dalle difficoltà relazionali con gli adulti (40%), ansia e attacchi di panico (30%). Per il 61% potrebbe essere utile parlarne di più, perché spesso ci si vergogna e si ha paura di chiedere aiuto. Per il 41% dei rispondenti sarebbe molto utile formare e insegnare ai genitori come essere vicino ai figli che stanno male, mentre il 39% auspica che a scuola si parli sempre di più di salute mentale. In questo senso chiedere aiuto a un esperto rappresenta ancora una vergogna per 1 ragazzo su 3. Durante il convegno Telefono Azzurro ha presentato “E Tu, Stai Bene con te?”, una guida che parla direttamente ai ragazzi e che risponde in maniera concreta ai dubbi rispetto al disagio che stanno vivendo.OCCHIO SECCO E DONNE, ECCO COME GLI ORMONI SESSUALI INCIDONO SULLA PATOLOGIALa sindrome dell’occhio secco, dovuta ad una ridotta produzione di lacrime, è complessa e multifattoriale. I principali sintomi riportati dai pazienti sono sensazione di corpo estraneo, bruciore, fotofobia, visione offuscata e prurito che, oltre a causare disagio oculare, possono portare anche a disturbi visivi e problemi di lubrificazione, fino a danni alla cornea. a patologia, nota anche come ‘dry-eye’, interferisce quindi con le più semplici attività quotidiane come leggere, lavorare al computer oppure guidare, costituendo un importante problema di salute pubblica. A soffrirne è circa il 20% della popolazione mondiale, ma le donne ne sono colpite da 2 a 4 volte di più rispetto agli uomini della stessa età e tale differenza si accentua dopo la menopausa (con il 90% delle donne che vanno incontro alla patologia). Questo perché gli ormoni sessuali svolgono un ruolo attivo nella patogenesi della malattia. Se ne è discusso a Roma in occasione del 14esimo Congresso Nazionale degli Oculisti AIMO. L'equilibrio tra estrogeni e androgeni è importante nel determinare il rischio di occhio secco. Numerose evidenze cliniche dimostrano che questa patologia è correlata ad alterazioni e disfunzioni ormonali, come durante la menopausa, a seguito di tumore al seno e di tumori ginecologici e nella sindrome da ovaio policistico. Durante la menopausa, in particolare la secchezza oculare è favorita dalla carenza estrogenica e androgenica che determina una riduzione del liquido secreto dalle ghiandole lacrimali. La morfologia dell’epitelio corneale viene dunque modificata dalle fluttuazioni ormonali, con notevole impatto sul benessere oculare e sulla qualità di vita.MUSCOLI ARTIFICIALI ROBOTICI PIU' STABILI ED EFFICIENTI CON NUOVE COMBINAZIONI DI MATERIALI E’ stato sviluppato nell’ambito di una collaborazione fra gruppi di ricerca internazionali dell’Istituto di Intelligenza Meccanica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dell’Università Johannes Kepler di Linz un metodo inedito per progettare nuovi attuatori di movimento soft e muscoli artificiali robotici dalle prestazioni potenziate e dal consumo energetico assai ridotto, basandosi soltanto su sinergie, finora sconosciute, tra proprietà di materiali diversi. I risultati, che hanno portato allo sviluppo di questo nuovo metodo per creare muscoli artificiali più stabili ed efficienti, sono stati appena pubblicati sulla rivista scientifica Nature Electronics. Gli attuatori, che consentono di sfruttare energia elettrica per generare movimento o forza svolgono un ruolo cruciale nella vita quotidiana, sebbene passino spesso inosservati. Gli attuatori basati su materiali soft in particolare, negli ultimi anni, hanno attirato l’attenzione della comunità scientifica grazie al loro peso ridotto, al funzionamento silenzioso e alla biodegradabilità. I ricercatori sono a riusciti rendere queste tecnologia molto più usabile e questo studio permette di identificare combinazioni di materiali che portano a un consumo di energia fino a mille volte inferiore. Utilizzando le combinazioni di materiali identificate, sono riusciti a sviluppare e operare con successo diversi tipi di muscoli artificiali, ottiche a gradazione variabile e display tattili.Approfondimenti e altre notizie sono nel portale Salutedomani.com e Saluteh24.com, nella pagina Facebook salutedomanicom, twitter @salutedomani e nel canale gratuito di telegram Salutedomani
PODCAST TUMORE OVAIO E INTELLIGENZA ARTIFICIALE; TEST SCLEROSI MULTIPLA; RISCHIO CUORE CON DISMENORREA
12-11-2023
PODCAST TUMORE OVAIO E INTELLIGENZA ARTIFICIALE; TEST SCLEROSI MULTIPLA; RISCHIO CUORE CON DISMENORREA
TUMORE OVAIO, INTELLIGENZA ARTIFICIALE PREDICE RISPOSTE A TERAPIASviluppato un tool basato sull'intelligenza artificiale che predice il successo della terapia nell'80% delle pazienti con tumori ovarici, inteso come riduzione volumetrica delle lesioni tumorali, con una accuratezza dell'80%, cioè di gran lunga superiore a quella dei metodi usati attualmente in ambito clinico. Lo strumento si chiama Iron (Integrated radiogenomics for ovarian neoadjuvant therapy) e si basa appunto sull'intelligenza artificiale. Lo strumento va ad analizzare diverse caratteristiche cliniche della paziente, dal Dna tumorale circolante nel sangue (biopsia liquida) a caratteristiche generali (età, stato di salute, etc) ai marker tumorali e alle immagini della malattia acquisite con la Tac, e sulla base di esse esprime una previsione sulle chance di successo della terapia. È il risultato di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista "Nature Communications", realizzato su 134 pazienti con tumore dell'ovaio di alto grado, coordinato dalla professoressa Evis Sala, ordinario di Diagnostica per immagini e radioterapia alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica, e direttrice del Centro Avanzato di Radiologia, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs e portato avanti dall'Università di Cambridge.SCLEROSI MULTIPLA, ANALISI DEL SANGUE ANTICIPA IL PEGGIORAMENTO DELLA MALATTIA Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della UC San Francisco, i pazienti con sclerosi multipla, i cui esami del sangue rivelano un elevato NfL (biomarcatore di danno ai nervi), potrebbero vedere un peggioramento della disabilità uno o due anni dopo. Lo studio, pubblicato su JAMA Neurology, è il primo a quantificare l'intervallo di tempo che precede il peggioramento della disabilità in cui si verifica la lesione al sistema nervoso centrale. Questo aumento della NfL fino a due anni prima dei segnali di peggioramento della disabilità, rappresenta la finestra in cui gli interventi possono prevenire il peggioramento”, afferma il co-primo autore Ahmed Abdelhak, del Dipartimento di Neurologia dell'UCSF e del Weill Institute for Neurosciences . Nello studio i ricercatori hanno monitorato i dati che coprono un periodo di 10 anni da circa 4.000 visite di pazienti a San Francisco e di circa 9mila in più centri della Svizzera compreso lo studio SMSC. Inoltre hanno esaminato l'incidenza del peggioramento della disabilità, definito come sei mesi o più di aumento della menomazione riflessa con un punteggio più alto sulla scala estesa dello stato di disabilità. Livelli elevati di NfL erano associati a un rischio maggiore fino al 91% di peggioramento della disabilità con recidiva circa un anno dopo, e fino al 49% di rischio maggiore di peggioramento della disabilità senza recidiva quasi 2 anni dopo. RISCHIO CUORE CON OVAIO POLICISTICO E DISMENORREA Due condizioni di salute riproduttiva comuni nelle donne, la sindrome dell'ovaio policistico e la dismenorrea, sono ciascuna associata ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, secondo due studi, presentati alle Sessioni scientifiche dell'American Heart Association in corso a Philadelphia. La sindrome dell'ovaio policistico è uno squilibrio degli ormoni riproduttivi caratterizzato da periodi irregolari o mancati e cisti sulle ovaie, che si stima colpisca 1 donna su 10 in età fertile e sono state valutate circa 170.000 ragazze statunitensi, di età compresa tra 13 e 17 anni: il rischio di ipertensione (130/80 mm Hg o superiore) era più alto del 30% per le ragazze con sindrome dell'ovaio policistico rispetto a quelle senza tale condizione. Il secondo studio ha valutato in 30mila persone il dolore durante il ciclo mestruale, noto come dismenorrea, il problema del ciclo mestruale più comune riscontrato dalle donne. Secondo l’American College of Obstetricians and Gynecologists, più della metà delle donne che hanno il ciclo mestruale avvertono dolori per 1 o 2 giorni al mese. Di solito, il dolore è lieve. Ma per alcune donne è così forte da impedire loro di svolgere le normali attività per diversi giorni al mese. Rispetto alle donne senza dismenorrea, le donne affette da questa condizione hanno il doppio delle probabilità di avere una cardiopatia ischemica complessiva, caratterizzata da dolore toracico o disagio quando una parte del muscolo cardiaco non riceve abbastanza sangue; inoltre hanno una probabilità tre volte maggiore di soffrire di dolore toracico noto come angina. Questi studi sono estremamente importanti perché forniscono informazioni su come i fattori specifici delle giovani donne possano influire sul futuro rischio cardiovascolare.Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
PODCAST. APP PER IL CUORE, SESSO VIRTUALE NEI GIOVANI, ANSIA E STRESS A SCUOLA
05-11-2023
PODCAST. APP PER IL CUORE, SESSO VIRTUALE NEI GIOVANI, ANSIA E STRESS A SCUOLA
PODCAST. APP PER IL CUORE, SESSO VIRTUALE NEI GIOVANI, ANSIA E STRESS A SCUOLA Oggi si parla di App per proteggere il cuore, di scelte sessuali nei giovani e dell’aumento di aggressività, ansia e stress negli studenti. UNA APP PER PROTEGGERE IL CUORE È stato esteso fino a fine febbraio 24 il reclutamento per il Progetto di Ricerca "Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana (CV-PREVITAL)", promosso e finanziato dal Ministero della Salute e realizzato attraverso la Rete Cardiologica degli IRCCS, il più grande network di ricerca italiano in ambito cardiovascolare, con il Centro Cardiologico Monzino come capofila. È dunque ancora possibile partecipare a questa iniziativa pionieristica di prevenzione, per cui ad oggi sono stati arruolati oltre 21.000 volontari, contando di arrivare nei prossimi quattro mesi a circa 30.000. Lo studio vuole dimostrare che un programma strutturato di medicina digitale, basato sull'impiego di una App ed inserito nel contesto naturale della prevenzione primaria dove operano cardiologi, medici di medicina generale e farmacisti, sia in grado di ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e di migliorare lo stato complessivo di salute della popolazione. L’app utilizzata nello studio è la prima costruita da esperti della Rete Cardiologica, che da anni operano nel settore della prevenzione cardiovascolare. Lo studio rappresenta uno dei più ampi e importanti progetti di prevenzione cardiologica a livello internazionale e il primo in Italia a coinvolgere tutti gli attori della prevenzione. Vi partecipano 14 centri della Rete Cardiologica, oltre 40 Centri Sanitari Polifunzionali di medicina generale distribuiti in 11 regioni e circa 100 farmacie associate a Federfarma Lombardia. CRISI SESSO E GIOVANI PESA SU CULLE VUOTE: 1 SU 3 LO FA SOLO VIRTUALE Gli ardori della tarda adolescenza e l’inizio dell’età adulta ridotti a flebile fiammella: la proverbiale “tempesta ormonale” nella Generazione Z sembra infatti scontrarsi contro blocchi culturali, insicurezza e fragilità. Tutto questo si potrebbe riflettere ancora più drammaticamente sull’attuale crollo delle nascite in Italia e sul boom di impotenza tra i giovani. E’ quanto emerge dall’indagine promossa dalla Società Italiana di Andrologia (SIA) nell’ambito della campagna di sensibilizzazione e prevenzione andrologica, che ha visto coinvolti, tra gli altri, l’Esercito Italiano, la Croce Rossa Italiana (CRI), ed è stata condotta dall’Università IULM di Milano, su un campione di 500 giovani maschi, dai 16 ai 35 anni e i loro partner. Per Alessandro Palmieri, Presidente SIA e Professore di Urologia alla Università Federico II di Napoli «i risultati preliminari dell’indagine mostrano che il rapporto della Generazione Z con il sesso è complicato e contraddittorio. La sessualità negli under 35 appare sempre più sganciata dalla componente relazionale e riproduttiva, e questo si riflette sulla scarsa soddisfazione nei rapporti reali, 50% del campione, e sul ricorso al sesso solo virtuale per un ragazzo su tre. Questa tendenza alimenta silenziosamente il fenomeno della denatalità con ripercussioni gravi quindi anche sulla società stessa per l’instaurarsi da una sessualità mediata dai social e da Internet, con un grande assente: il contatto fisico. Ciò comporta anche una ricaduta sui disturbi della sfera sessuale». ANSIA E STRESS TRA GLI STUDENTI ANCHE NELLA PRIMARIA. AUMENTANO NOIA E AGGRESSIVITÀTra gli studenti crescono ansia, indolenza, noia, comportamenti aggressivi e, al contempo, diminuiscono l'attenzione in classe e l'interazione con i compagni. È questo il quadro preoccupante che emerge da una indagine condotta da Nomisma per fotografare i comportamenti degli studenti nel nuovo contesto sociale post pandemico e, al contempo, individuare le priorità e le preoccupazioni degli insegnanti. Dalla ricerca risulta che il 71% dei docenti identifica nei comportamenti degli alunni uno tra i principali rischi connessi alla propria professione, acuito spesso dalla mancanza di risorse e supporto da parte dell'istituzione scolastica (per il 47% dei rispondenti). E se solo per 1 docente su 4 in classe e a scuola gli alunni rispettano le regole di comportamento, inevitabilmente risulta molto sentito il tema della sorveglianza e supervisione degli alunni, considerato fonte di preoccupazione per il 41% degli insegnanti. Questo determina forti momenti di stress e fenomeni di burn out ed esaurimento, in entrambi i casi per il 42% dei rispondenti. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale Salutedomani.com e Saluteh24.com, nella pagina Facebook salutedomanicom, twitter @salutedomani e nel canale gratuito di telegram Salutedomani
PODCAST BENESSERE DEL VERDE PER LA SALUTE, LASCITI AIL, CUORE ARTIFICIALE DI ULTIMA GENERAZIONE
28-10-2023
PODCAST BENESSERE DEL VERDE PER LA SALUTE, LASCITI AIL, CUORE ARTIFICIALE DI ULTIMA GENERAZIONE
Oggi si parla di benessere per ansia e polmoni camminando nel verde, di lasciti solidali AIL e solidarietà e infine di cuore artificiale FORESTE, TOCCASANA PER L’ASMA Passeggiare nei boschi e nel verde rappresenta una terapia con effetti significativi sulla riduzione dei sintomi dell’ansia e può contribuire al miglioramento delle funzioni respiratorie di bambini e adolescenti affetti da asma e sottoposti alle terapie convenzionali. Lo dimostra una ricerca sperimentale realizzata presso il Lago di Misurina (Belluno) da CNR e Club alpino italiano con l’Istituto Pio XII di Misurina e le Università di Parma, Ferrara e Verona. Lo studio ha individuato e isolato, attraverso l’analisi di dati ambientali e clinici raccolti nel corso dell’estate 2022, l’effetto dell’esposizione ai monoterpeni - componenti profumati degli oli essenziali diffusi dalle piante che sono molto presenti nelle foreste – sui parametri respiratori che normalmente si misurano per valutare le terapie tradizionalmente utilizzate contro l’asma. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Forests. Gli studi dimostrano come gli esiti dei trattamenti dell’asma adolescenziale siano stati condizionati dalla quantità di monoterpeni inalati dai giovani pazienti, nel tempo trascorso nella foresta di conifere che attornia il lago di Misurina. Dopo questa scoperta sul ruolo terapeutico degli stessi monoterpeni sui sintomi di ansia, oggi c’è un quadro molto più chiaro e ampio sulle funzioni curative della foresta, sia per quanto riguarda la sfera psicologica che per quella fisiologica. LASCITI AIL, UN ATTO DI GENEROSITA’Fare un lascito solidale significa contribuire, attraverso un gesto di generosità, a dare ai pazienti ematologici un segno di speranza per il futuro: con questo messaggio AIL, Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma sottolinea, attraverso la nuova campagna di comunicazione integrata “Cosa fai dopo la vita?", il valore di uno strumento solidale così significativo che assicura la sostenibilità al futuro della Ricerca Scientifica e contribuisce fattivamente al progresso della società. Per la missione dell'Associazione i lasciti testamentari sono da sempre una risorsa assai preziosa: nel 2022 i fondi da lasciti solidali destinati dall’Associazione hanno raggiunto oltre 2 milioni e mezzo di euro, considerando i fondi raccolti dalla Sede Nazionale AIL e dalle 83 Sezioni provinciali. Negli ultimi dieci anni, grazie alla generosità di tanti italiani che hanno scelto di ricordare AIL nelle loro ultime volontà, la sede Nazionale AIL ha curato complessivamente più di 100 pratiche testamentarie con un provento totale da lasciti solidali di € 8.034.288, attestando un aumento graduale pari al 600%. Nella maggior parte dei casi i testatori, principalmente donne, lasciano le proprie volontà scrivendo di proprio pugno un testamento olografo e scelgono spesso di devolvere parte del proprio patrimonio a più Enti non profit. CUORE ARTIFICIALE DI ULTIMA GENERAZIONE AL MONZINO Sono 35 i cuori artificiali impiantati con successo al Centro Cardiologico Monzino, di cui negli ultimi 18 mesi, otto Heartmate 3, il dispositivo più avanzato a livello internazionale. Si tratta del primo VAD (Ventricular Assistance Device) completamente impiantabile, che utilizza la tecnologia di levitazione magnetica, progettata per minimizzare le complicanze e ripristinare il flusso sanguigno. I VAD hanno la funzione di “pompa del sangue” e contribuiscono in toto o in parte alla funzione del ventricolo (per lo più il sinistro) di diffondere il sangue in tutto l’organismo. Si tratta quindi di dispositivi miniaturizzati, delle vere mini-pompe appunto, che vengono posizionati all’interno del torace per “assistere” il cuore nella sua azione propulsiva. Lo scompenso grave, o insufficienza cardiaca, è l’incapacità del cuore di contrarsi e dilatarsi in maniera sufficiente per svolgere le sue funzioni vitali. Fino agli anni ’60 l’unica terapia possibile era il trapianto di un nuovo cuore. Tuttavia esso presenta ancora oggi limiti importanti, quali la disponibilità dell’organo o la selezione del paziente. Per questo la ricerca si è concentrata sui VAD e quelli attuali, come Heartmate 3, funzionano con tecnologie di propulsione del sangue nuove, che sfruttano i campi magnetici, garantendo maggiore durata e sicurezza rispetto al passato e soprattutto minor rischio di complicanze trombo-emboliche. Poco ingombranti rispetto ai modelli precedenti, funzionano grazie a batterie che si portano in vita come una cintura. Sono in corso di sperimentazione anche ricariche wireless, senza fili e senza bisogno di batterie esterne.Approfondimenti e altre notizie sono nel portale Salutedomani.com e Saluteh24.com, nella pagina Facebook salutedomanicom, twitter @salutedomani e nel canale gratuito di telegram Salutedomani