1989

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di Riccardo Gazzaniga 1989: l’anno di svolta per eccellenza, una stagione di ribellione e musica, di scontri e libertà dopo la quale nulla, in Europa e nel mondo, sarà più lo stesso. La tempesta arriva da lontano: inizia con la salita al soglio pontificio di Papa Woytila nel 1978, continua con l'azione di Lech Walesa in Polonia e deflagra grazie alle mosse di Mikhail Gorbachev in Russia. Nell'estate del 1989, due mesi prima della caduta del Muro, trova anche la più improbabile delle colonne sonore: un festival che per la prima volta porta il rock occidentale al di là della cortina di ferro. Si chiama Moscow Music Peace Festival, e per due giorni ospita dentro lo stadio Lenin esaurito Bon Jovi, Motley Crue, Ozzy Osbourne, Skid Row, Cinderella e Scorpions: un evento che rappresenta per il blocco sovietico quello che Woodstock è stato per l'Occidente. E chissà se la fine dell’Unione Sovietica per come il mondo l’ha conosciuta non cominci proprio qui, mentre una rockstar americana taglia in due la folla dello Stadio Lenin e tutto il 1989. read less
Società e culturaSocietà e cultura

Episodi

Ep. 05 | Looking for Freedom
15-01-2020
Ep. 05 | Looking for Freedom
di Riccardo Gazzaniga Alla fine dell'estate 1989, il vento del cambiamento inizia a investire anche il paese dell’Est Europa più ostile alle aperture della Perestrojka di Gorbaciov: la DDR, governata da un regime liberticida come quello di Eric Hoenecker e sottoposta al rigido controllo di una polizia segreta spietata come la Stasi. L’onda cresce a partire dagli unici luoghi dove le persone possono riunirsi liberamente: le Chiese. Per tracimare nelle strade. Ogni lunedì, dalle messe che si celebrano a Lipsia partono manifestazioni contro il regime sempre più coraggiose, mentre a Berlino i ragazzi sfruttano la visita di Gorbaciov per contestare il Governo. Ma il paese, e l’Europa tutta, corrono un grande pericolo, quando Hoenecker ordina di usare qualsiasi mezzo necessario per fermare le proteste. E il capo della Stasi Erich Milke fa aprire le buste che da tempo aveva spedito ai suoi ufficiali e agenti per dare ordini circa il giorno in cui il regime dovrà schiacciare l’opposizione. Il giorno X. Di fronte al montare delle proteste pacifiche, Hoenecker perde però l’appoggio del partito e dell’apparato, che con un clamoroso colpo di scena sconfessano la sua linea e lo costringono alle dimissioni, sostituendolo col suo delfino, Egon Krenz. E mentre centinaia di migliaia di tedeschi dell’est continuano a fuggire nei paesi confinanti, con l’obiettivo di arrivare oltre cortina, per chi resta si apre la strada di un obiettivo che fino a pochi mesi prima sembrava irraggiungibile: abbattere, senza spargimenti di sangue, il muro che da decenni divide la Germania in due nazioni. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ep. 01 | Mother Russia
06-11-2019
Ep. 01 | Mother Russia
di Riccardo Gazzaniga All'alba del 1989, l'Europa è ancora un continente diviso in 2 dalla cortina di ferro che separa i paesi occidentali dal blocco comunista riunito nel Patto di Varsavia e sottoposto al rigido controllo dell'Unione Sovietica. Ma il vento di libertà ha già iniziato a soffiare: in particolare in Polonia, dove le proteste operaie contro il regime che dai primi anni '70 scuotono periodicamente il paese trovano un nuovo carismatico leader in Lech Walesa, fondatore del sindacato Solidarnosc. Sotto l'azione congiunta di Walesa e del suo connazionale Karol Woijtila, salito al soglio pontificio nel 1978, la Polonia diventa così la più dolorosa spina nel fianco del Patto di Varsavia. Ma nel frattempo nella stessa Unione Sovietica qualcosa è cambiato, da quando a guidare il paese c’è Michail Sergeevic Gorbaciov, l’uomo che ritiene necessaria un’apertura in politica interna e, soprattutto, in quella estera, riconoscendo il diritto all'autodeterminazione dei paesi satelliti. L’URSS stessa ha dimostrato tutta la sua debolezza prima con la tragedia di Chernobyl, poi quando un ragazzino tedesco, a bordo di un Cessna, ha beffato le difese aeree ed è atterrato nel cuore di Mosca. Intanto, alla fine del 1988 altri ragazzi tedeschi sono arrivati in Unione Sovietica. Gli Scorpions, per la prima volta, hanno portato nel paese qualcosa di mai visto che pure significa libertà: l’hard rock. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices