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StoriaStoria

Episodi

[381] Dal sogno alla tragedia. Il caso Nicaragua
07-08-2024
[381] Dal sogno alla tragedia. Il caso Nicaragua
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Roma, 20 giugno 2018. Sala conferenze Fondazione Lelio e Lisli Basso. Registrazione in file MP3 del dibattito dal titolo: Nicaragua: dal sogno alla tragedia. Introduzione a cura di Franco Ippolito (Presidente della Fondazione Lelio e Lisli Basso). Interventi di: Patricio Cranshaw; Giorgio Novelli. Coordinamento e moderazione a cura di: Claudia Fanti.Tra i temi toccati durante il dibattito: 1) Sulla difficile situazione nicaraguense; 2) La famosa «piñata sandinista» ; 3) La «speranza tradita» della rivoluzione sandinista; 4) L'America latina come «laboratorio per eccellenza di sperimentazioni antisistemiche»; 5) Il peso crescente di Russia e Cina a scapito degli Usa; 6) I «tratti originali» della rivoluzione sandinista; 7) Il difficile rapporto con Giovanni Paolo II; 8) Il «nuovo» Daniel Ortega; 9) «I sindacati? Sono venduti al sistema»; 10) Salariati e pensionati; 11) La «cleptocrazia» nicaraguense e le «concessioni» a favore degli stranieri (soprattutto minerarie e forestali); 12) Una ricostruzione della «involuzione della rivoluzione sandinista»; 13) «Tu, in un mese, hai fatto peggio di ciò che ha combinato Somoza in trent'anni»; 14) «A sinistra? C'è poca informazione»; 15) Il progetto del «Canale Interoceanico»; 16) «La destra nicaraguense? Insignificante»; 17) Sandinismo e «Orteghismo»; 18) Sugli impiegati pubblici precettati per le manifestazioni del regime; 19) Domande e risposte; 20) «Ortega? E' la parte finale di un cammino iniziato quarant'anni fa»Si consiglia l'utilizzo di auricolari, per l'ascolto della registrazione, soprattutto nella parte relativa alle domande del pubblico presente al dibattito.
[380] Il processo Condor (2017). Sentenza e analisi delle motivazioni
09-07-2024
[380] Il processo Condor (2017). Sentenza e analisi delle motivazioni
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Roma, 28 aprile 2017. Sala conferenze Fondazione Lelio e Lisli Basso. Otto condanne all'ergastolo, 19 assoluzioni e alcune sentenze di non luogo a procedere per morte degli imputati. E' stata questa la decisione della III Corte di Assise di Roma a conclusione del processo (2015-2017) sul cosiddetto Piano Condor, la strategia elaborata negli anni Settanta dalle dittature militari di molti Paesi del Cono Sud volta alla sistematica eliminazione delle opposizioni politiche, intellettuali e sindacali. Il processo ha visto imputati, per la maggior parte, militari uruguaiani, accusati, tra gli altri reati, di omicidio plurimo aggravato e sequestro di persona ai danni di alcune decine di cittadini di origine italiana sequestrati e uccisi tra il 1973 e il 1980 in Cile, Bolivia, Brasile, Uruguay e Argentina.Dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza, l’associazione 24Marzo Onlus ha organizzato, appunto nell'aprile 2017, un incontro, del quale qui diamo conto in formato MP3, con l'obiettivo di analizzare le possibilità di ricorrere in appello.La sentenza si può scaricare dal sito internet di 24marzo Onlus.Interventi di: Maurizio Greco, Avvocatura dello StatoArturo Salerni, avvocato di Parte CivileMario Antonio Angelelli, avvocato di Parte Civile e Presidente di Progetto Diritti OnlusNadia Angelucci, corrispondente di La DiariaMaria Chiara Campisi, European University Institute di FirenzeMirtha Guianze, giurista (via Skype)Francesca Lessa, Università di Oxford & Observatorio Luz Ibarburu (Uruguay) (via Skype) Modera: Jorge Ithurburu, 24marzo OnlusPer un difetto dell'MP3 originario, non dipendente dalla nostra volontà, è andato perduto l'intervento della Dott.ssa Francesca Lessa. Della stessa segnaliamo comunque la seguente interessante pubblicazione in lingua italiana: I processi Condor. La repressione transnazionale e i diritti umani in America del Sud.Tra i temi toccati durante il dibattito: 1) Otto ergastoli e svariate pronunce di prescrizione, 2) I desaparecidos di origine italiana; 3) Un ex ufficiale dell'intelligence uruguaiana in Italia. La figura di Jorge Nestor Troccoli; 4) L'oscura vicenda del cosiddetto Comando Barneix; 5) Il silenzio dei militari e la scarsa documentazione disponibile; 6) Sul rapporto di collaborazione tra torturatori uruguaiani e argentini; 7) «La nostra frustrazione è tanta perché arriviamo sempre in ritardo»; 8) Sul tema dei nostalgici all'interno delle organizzazioni dei militari in pensione. L'apologia della tortura; 9) Le minacce su chi cerca di ottenere verità e giustizia sugli anni della guerra sporca in Uruguay; 10) Un patto tra dittature militari. Il Piano Condor; 11) Alcune criticità della sentenza. Il tema del reato di sparizione forzata; 12) Un processo poco seguito dai media; 13) Il piano Condor. Sullo sforzo giudiziario italiano, caso unico in Europa
[379] Il segreto di Piazza Fontana. Parlano Paolo Cucchiarelli e Giovanni Pellegrino
02-07-2024
[379] Il segreto di Piazza Fontana. Parlano Paolo Cucchiarelli e Giovanni Pellegrino
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Ostuni, biblioteca comunale, 15 dicembre 2012. Presentazione del libro di Paolo Cucchiarelli «Il segreto di Piazza Fontana» (Ponte alle Grazie). Interventi di: Paolo Cucchiarelli (giornalista); Giovanni Pellegrino (Senatore della Repubblica dal 1990 al 2001 e Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi dal 1994 al 2001); Joe Fallisi (tenore, attore, compositore e attivista); Domenico Tanzarella (sindaco di Ostuni). Presentazione dell'evento a cura di Francesco Pecere. Tra i temi toccati durante il dibattito: 1) I «comizi volanti» in piazza Duomo; 2) Qualche aneddoto su Giuseppe Pinelli; 3) «La strage era di Stato? Lo affermammo per intuito»; 4) La ballata del Pinelli; 5) «La formula del malore attivo? E' una vergogna»; 6) «Restiamo il Paese di Coppi e Bartali»; 7) «La bomba? Doveva scoppiare a banca chiusa»; 8) «Freda e Ventura? L'apparato probatorio è stato sufficiente a far dire alla Cassazione che erano colpevoli»; 9) «Le sentenze non servono a fare storia»; 10) Gli anni di piombo «come guerra civile a bassa intensità parallela alla Guerra Fredda»; 11) «I capi del Pci? Non parlarono» per tutelare la fragile democrazia italiana; 12) «Il giornalista è l'unica persona che può mettere insieme tutti gli elementi, se vuole»; 13) «I giornali dell'epoca? Sono sempre ricchi di spunti importanti»; 14) Miccia e timer; 15) «Se si vedono così le cose, i fatti sono comprensibili. E questo dà fastidio»; 16) «La seconda repubblica? E' stata un fallimento, nonostante la fine della Guerra fredda»; 17) «L'attacco frontale» di Sofri.Ci scusiamo per alcuni «salti» nell'audio, non imputabili alla nostra volontà.
[378] «La mia Costituzione». Parla Oscar Luigi Scalfaro
28-06-2024
[378] «La mia Costituzione». Parla Oscar Luigi Scalfaro
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Aula Magna Rettorato Università degli Studi Roma Tre, 12 gennaio 2006. Presentazione del libro-intervista «La mia Costituzione. Dai padri costituenti al mestiere di voltagabbana. Dai principi fondamentali ai tentativi di riforma in contrasto con la democrazia» (Oscar Luigi Scalfaro, Guido Dell'Aquila. Passigli Editori) Interventi di: Guido Fabiani (Rettore Università degli Studi Roma Tre), Guido Dell'Aquila (giornalista parlamentare), Oscar Luigi Scalfaro (Presidente Emerito della Repubblica e Senatore a vita).Tra i temi toccati durante il dibattito: 1) Perché l'assemblea costituente?; 2) Dallo statuto albertino al fascismo; 3) «Il fascismo è andato al potere nel rispetto assoluto delle norme in vigore»; 4) Giacomo Matteotti; 5) Gli anni Trenta; 6) Il 1938 e le leggi razziali; 7) Il 1940 e la dichiarazione di guerra; 8) «Si sbaglia tutto quando si crede di domare un prepotente cedendo»; 9) L'8 settembre; 10) «Lo statuto albertino? Era stato sepolto dalle istituzioni della dittatura»; 11) «Le istituzioni della dittatura alla fine della guerra? Cadute con la dittatura. Era quindi indispensabile una assemblea di popolo con il compito di scrivere la nuova carta costituzionale»; 12) Sulla maggioranza che elaborò e votò la Costituzione; 13) Sui «do di petto lanciati da chi non conosce la musica»; 14) «Il denominatore comune all'interno della costituente? E' sulla constatazione della persona umana»; 15) «La condizione della persona umana nella dittatura? E' miserevole»; 16) «Costoro hanno sofferto insieme»; 17) De Gasperi e Nenni; 18) «L'Italia ripudia la guerra». Un articolo della Costituzione superato?; 19) Sul rapporto tra «politica e affari»; 20) Sul progetto di riforma costituzionale (XIV legislatura 2001-2006)L'evento, qui riproposto in file Mp3, è stato originariamente trasmesso dall'emittente «NessunoTv».
[377] Le «mille balle blu». Parlano Peter Gomez e Marco Travaglio
07-06-2024
[377] Le «mille balle blu». Parlano Peter Gomez e Marco Travaglio
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Roma, 20 marzo 2006. Spettacolo teatrale dal titolo «Le mille balle blu. Detti e contraddetti, bugie e figuracce, promesse e smentite, leggi vergogna e telefonate segrete dell'uomo che da dodici anni prende in giro gli italiani: Napoleone Berlusconi». Interventi di: Peter Gomez, Sabina Guzanti e Marco Travaglio.Tra i temi toccati durante l'evento: 1) «E' il bugiardo più sincero che ci sia»; 2) «Un partito di Berlusconi? Non c'è stato e non ci sarà mai»; 3) «Gli italiani? Sono come un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco»; 4) Le lamentele di Craxi verso il Giornale di Montanelli; 5) Trattare bene Craxi, senza «dire niente a Indro»; 6) Il «non amore» di Berlusconi verso Spadolini; 7) Cinà-Dell'Utri; 8) Berlusconi-Cuffaro; 9) «Il diritto naturale» a evadere; 10) «La sinistra deve isolare certi Pm, come fece con le Br»; 11) «La mafia? E' uno stato d'animo»; 12) «Speriamo di non fare più la Piova in televisione»; 13) «Mettere sotto accusa Andreotti per mafia è una cosa che offende l'appeal dei nostri prodotti all'estero»; 14) Sugli «psicotici dietro alle scrivanie dello Stato»; 15) La «cimice perfettamente funzionante»; 16) Un racconto di Oscar Mammì; 17) «Mi hanno definito nano, ma sono alto come Aznar»; 18) «Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta»
[375] Dalla costruzione del Muro all'arrivo di Putin nella DDR. Parla Gianluca Falanga
31-05-2024
[375] Dalla costruzione del Muro all'arrivo di Putin nella DDR. Parla Gianluca Falanga
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Dalla costruzione del muro all'arrivo di Putin nella Germania Est. Intervista (gennaio 2023) a Gianluca Falanga. Studioso di storia contemporanea, Falanga vive e lavora a Berlino come libero ricercatore e consulente scientifico del Museo della Stasi. Tra le sue più recenti pubblicazioni: «Gli uomini di Himmler. Il passato nazista dei Servizi segreti tedeschi» (Carocci); «Non si parla mai dei crimini del comunismo» (Laterza); «La diplomazia oscura. Servizi segreti e terrorismo nella Guerra fredda» (Carocci); «Labirinto Stasi. Vite prigioniere negli archivi della Germania Est» (Feltrinelli).Tra gli argomenti toccati nell'intervista: 1) «Gli americani non avevano grandi reti informative proprie nella Germania orientale. Al contrario sostenevano la costruzione di reti informative da parte della Organizzazione Gehlen poi BND»; 2) «E' imminente la chiusura del confine». Il BND, poco prima della costruzione del muro, sapeva cosa si stava preparando; 3) «Brandt ha sempre negato di aver avuto informazioni precise su ciò che stava per avvenire»; 4) Un accordo tra Usa e Urss. L'ambasciatore sovietico prima del 13 agosto 1961 sulle misure che la DDR intendeva prendere; 5) Giugno 1961. L'assenso di Krusciov per la costruzione del muro; 6) «L'Ovest? Ha avuto una reazione rabbiosa»; 7) Il muro «visto» da Est e da Ovest; 8) «L'abbattimento non esisteva come opzione politica». L'appello di Reagan a Gorbaciov; 9) Il progetto «Muro 2000»; 10) Modalità per fuggire. I «tunnel» sotto il Muro; 11) Uno specifico reato nel codice penale DDR; 12) Non solo muro. Gli «altri» confini; 13) Il tema del riconoscimento internazionale della DDR e le ricadute mediatiche; 14) Unificazione o annessione? 15) L'arrivo di Putin nella DDR. Alcuni aspetti psicologici dell'uomo; 16) Il Kgb durante l'epoca brezneviana; 17) Perché Dresda? 18) «Dentro» la residentura di Putin; 19) Il lavoro di «coordinamento» nella collaborazione tra Stasi e Kgb; 20) L'individuazione di «profili» potenzialmente reclutabili; 21) Una sorta di «diritto di veto» della Stasi rispetto allo spionaggio sovietico; 22) Sulla figura di Lena S.; 23) Il mantenimento, da parte di Putin, dei rapporti con tutti i principali membri della residentura di Dresda;
[373] Intervista al «Compagno G». Parla Primo Greganti
24-05-2024
[373] Intervista al «Compagno G». Parla Primo Greganti
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Intervista* (2006) di Luca Sofri a Primo Greganti. Ex funzionario del Pci-Pds, definito «Compagno G» dalla grande stampa durante gli anni di Mani Pulite, Greganti venne arrestato con l'accusa di aver ricevuto, per conto del suo partito, una tangente di 621 milioni di lire dal gruppo Ferruzzi. Al centro delle cronache giudiziarie del periodo, il suo nome ebbe notorietà anche perché, al contrario di molti altri accusati, durante i tre mesi in arresto a San Vittore, si rifiutò di attribuire al proprio partito rapporti con il ricco conto bancario a lui intestato presso una banca svizzera. Scarcerato il 31 maggio 1993, Greganti, per il suo comportamento in carcere, si guadagnò una certa stima «bipartisan» venendo definito come paradigmatico esempio di «perfetto comunista che non molla mai».Tra i temi trattati all'interno dell'intervista: 1) Un processo molto lento; 2) Da una economia puramente keynesiana alla globalizzazione; 3) «Lo Stato di diritto può sbagliare e su di me ha sbagliato»; 4) «Sui giornali si leggeva che Di Pietro stesse per arrestare Dio. Chi era?»; 5) «Si diceva ciò che era più comodo per uscire dal carcere»; 6) «Andare da Di Pietro voleva dire andare contro un carro armato ed essere certamente sconfitti e distrutti»; 7) «Greganti non si è mai rifiutato di rispondere»; 8) «Corruzione e finanziamento illecito? Io non sono mai stato un pubblico ufficiale e i soldi non sono mai stati trovati. Perché non c'erano»; 9) «La difesa dovrebbe potersi avvalere degli stessi strumenti dell'accusa»; 10) Il rapporto con «il partito» e la politica dopo la condanna; 11) «Io ho difeso la mia innocenza, documentandola»; 12) Sull'utilizzo della carcerazione preventiva; 13) Sulla figura di Antonio Di Pietro; 14) «Ho ricevuto attestati di stima, non solo dal mio partito»; 15) Due temi centrali: il finanziamento e la funzione della politica; 16) «Il Pci? Parte del suo finanziamento avveniva con il mancato pagamento dei dipendenti»; 17) «La corruzione è un fatto anche individuale, non solo legata alla struttura del partito»; 18) Sul «caso Unipol»; 19) «Questo Paese manca di politica»; 20) Sulle cosiddette «coop rosse».* L’intervista, originariamente pubblicata sul periodico «Vanity Fair», è stata successivamente ripresa in forma integrale dalla emittente «NessunoTv».
[372] Cuori neri. Parla Luca Telese
21-05-2024
[372] Cuori neri. Parla Luca Telese
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Roma, 2006, studi dell'emittente «NessunoTV». Presentazione del libro «Cuori Neri», edito da Sperling&Kupfer. Interventi di: Luca Telese (autore); Umberto Croppi; Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse; Claudia Mancina; Marco Ferrando. Moderatore: Stefano Cappellini.Tra i temi trattati all'interno del dibattito: 1) «Ero molto preoccupato per questo libro»; 2) Gli anni di piombo rimossi «perché non facevano più comodo a nessuno»; 3) Sulla «costante sensazione di poter essere uccisi» in qualsiasi momento; 4) «Gli anni Settanta? Nego ci fosse una guerra per bande di fronte a una società attonita»; 5) «La crisi della democrazia italiana? Risale agli anni attorno al Sessantotto»; 6) «Tanti soggetti, soprattutto di movimento, avevano una cultura politica assolutamente non democratica»; 7) Lo «sciagurato assalto» all'università di Roma «di Almirante e Caradonna»; 8) «L'antifascismo negli anni Settanta? Non una esperienza esistenziale, ma di massa»; 9) Il caso Varalli; 10) La «catena del sangue»; 11) Sul rogo di Primavalle; 12) Sui «gruppi» alla sinistra del Pc; 13) La mobilitazione antifascista degli anni Settanta come «figlia di un'epoca»; 14) Sul rapporto Pci-gruppi di estrema sinistra negli anni del compromesso storico; 15) Sulla necessità di fare i conti «con la propria cultura della violenza»
[371] Il contesto italiano negli anni della strategia della tensione
26-04-2024
[371] Il contesto italiano negli anni della strategia della tensione
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Università Statale di Milano, gennaio 2010. Lezione dello storico Ivano Granata sullo scenario politico italiano negli anni della strategia della tensione. Si ringrazia il Laboratorio Lapsus per la condivisione del reperto.Tra gli argomenti trattati durante la lezione: 1) Ritornare al contesto politico per comprendere la strategia della tensione; 2) Dalla strategia della tensione alla teoria degli «opposti estremismi»; 3) L'importanza del biennio 68-69; 4) Le premesse. Dal '48 agli anni Sessanta; 5) La mancata approvazione della legge maggioritaria del '53; 6) L'instabilità di governo; 7) L'inizio del centrosinistra. Il «Fanfani IV»; 8) «Il colpo d'acceleratore e il colpo di freno»; 9) Le richieste dei socialisti e la rivista «Critica sociale»; 10) Nazionalizzazione dell'energia, cedolare secca e scuola media unica; 11) Con i voti missini. Da Gronchi a Segni; 12) Le politiche del '63 e l'estate del '64; 13) Segni, la legge sui suoli e il cosiddetto «piano Solo»; 14) Qual era lo scopo del «piano De Lorenzo»?; 15) Le elezioni politiche del '68; 16) Gli attentati della primavera-estate '69. Piazza Fontana; 17) Un'Italia politicamente «spaccata in due»; 18) Una destra presente «nel tessuto della società»; 19) Il «rapporto Mazza»; 20) Domande e risposte
[370] Tatuaggi e rituali della camorra
24-04-2024
[370] Tatuaggi e rituali della camorra
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.NOTA BENE: Il presente lavoro non ha alcun fine apologetico, ma risponde a un intento puramente documentaristico. Le parti audio sono state prodotte tramite software AI. Dial M di Twin Musicom è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribution 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/Fonte: http://www.twinmusicom.org/song/277/dial-mInterloper di Kevin MacLeod è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribution 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/Fonte: https://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100401Artista: https://incompetech.com/Tra i temi trattati all'interno dell'episodio: 1) Cutolo e la NCO; 2) Alcuni tratti caratteristici e «tipici» della Camorra ottocentesca; 3) Una «setta» delle carceri; 4) Un repertorio ritualistico con toni sacrali da società segreta; 5) Cesare Lombroso sulla «Camorra di Napoli»; 6) Le ricerche ottocentesche sulla Camorra; 7) «L'olio della Madonna»; 8) Una piccola porzione di suolo. Il «pizzo»; 9) Tatuaggi e affiliazione; 10) «Carcere, galera e tomba...»; 11) Abele De Blasio sulle varie tipologie di tatuaggio degli affiliati; 12) Il tatuaggio religioso; 13) Il culto popolare delle cosiddette «anime pezzentelle»; 14) Il tatuaggio di vendetta; 15) Altri simboli «distintivi»; 16) I tatuaggi di «data memorabile»; 17) Il «battesimo di sangue» o «fedelizzazione»;Si ringrazia il canale You Tube «Archivi e Dossier» per la condivisione dei materiali.