Sai che cos’è il Giorno della Memoria? Alcuni direbbero che è una ricorrenza internazionale che si celebra ogni 27 gennaio per commemorare le vittime dell’Olocausto. E avrebbero ragione a dire questo. Una ricorrenza italiana dal 2000, internazionale dal 2005, quando l’assemblea generale delle nazioni unite decise che il 27 gennaio di ogni anno il mondo avrebbe ricordato le vittime dell’Olocausto. Infatti, proprio il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa Sovietica liberarono i prigionieri del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, in Polonia. Ma, quindi, è questo il Giorno della Memoria? No, non è solo questo, perché questa data non segnò la fine dell’Olocausto. Si dice che fu l’inizio di un ritorno all’umanità. Ma davvero è così? L’Olocausto probabilmente fu uno dei periodi più oscuri della storia dell’umanità: uno sterminio nei campi di concentramento usati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale contro il popolo ebraico, oppositori, minoranze, persone vulnerabili. Le vittime dell’olocausto furono 17 milioni. 17 milioni. Non importa se donne, uomini, bambini o anziani. 17 milioni di persone, di respiri, di occhi, di desideri, di voglia di vivere. 17 milioni di persone uccise come se fossero topi da eliminare, tra cui 6 milioni di ebrei. La seconda guerra mondiale ha dimostrato che l’essere umano può arrivare a compiere gesti mostruosi, e se prima non riusciva a distruggere così tanto per via di un limite biologico, con la tecnica è arrivato a gesti devastanti. L’Olocausto è stata la peggiore azione che l’umanità abbia mai compiuto finora, sia per il numero di vittime, sia per il modo in cui è stato fatto. Mai, fino a quel momento, si era arrivato a tanto, neppure in quei periodi che noi definiamo barbari. Non perché non si volesse, ma perché non si poteva allora. Poi si è trovato il modo. La memoria, però, è corta, e quindi è importante avere una giornata per ricordare, perché, se è vero che quel momento si sta allontanando ed è stato lasciato nel secolo scorso, addirittura nel millennio scorso, l’essere umano non è cambiato: gli impulsi sono gli stessi e la tecnica avanza. Se non fosse così non avremmo così tanti abusi e soprusi, non faremmo guerre fratricide, non rincorreremmo il dio denaro a scapito di chi abbiamo al nostro fianco, non distruggeremmo territori, natura, animali, esseri viventi, non gireremmo la testa se dall’altra parte della strada la gente sta morendo, non odieremmo, non inveiremmo contro gli altri. Se non fosse così, quel germe che è nato nel cuore di un momento e che è riuscito a concepire il peggio che potevamo dare, non sarebbe riapparso sotto ossimori come “guerra per la pace”, sotto manifestazioni di odio più che di amore, sotto l’ala protettrice di una bomba atomica che devasterà il mondo. Ma è così, e abbiamo bisogno di ricordare quello che l’umanità ha fatto, perché solo in questo modo possiamo sperare che non accada più, anche se, tutto questo ricordo oggi non ci sta aiutando. Ma una speranza c’è: se ognuno di noi migliorasse nel proprio piccolo, forse, qualcosa potrebbe cambiare. Per addentrarci in quel periodo oscuro, ti consiglio cinque libri che ti riporteranno a quei giorni e a quei dolori.
di Giulia Carla De Carlo #shoah #olocausto #secondaguerramondiale