De Gregori ha sempre amato scrivere, ma scrivere in musica. Dice che gli artisti non sono persone ispirate da un fuoco sacro, ma che la dedizione per il proprio mestiere si coltiva sia per amore sia per necessità. Decifrare la complessità del presente è per lui un'operazione irrealizzabile e connessa al suo progressivo allontanamento dal mondo della politica, in cui negli anni delle contestazioni era invece immerso. Dopo una carriera decennale, definisce se stesso una persona risolta, che trova nella dimensione della memoria e dell’ozio una sensazione di agio e accoglienza. In questa intervista ripercorre la sua storia con Malcom Pagani.
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