8. Testamenti spirituali

L'ultima volontà

23-05-2024 • 26 minuti

Non solo documenti ufficiali e divisioni di beni. Anche se sono rivolte a parenti e amici, alcune lettere, scritte in punto di morte (più o meno prossima), equivalgono a testamenti spirituali: testimonianze potenti, capaci di illuminare da una prospettiva umana alcuni momenti fondamentali della nostra storia collettiva.
Come quella che il 25 febbraio 1975 l’avvocato Giorgio Ambrosoli scrisse alla moglie Annalori, prefigurando un destino che si compirà quattro anni più tardi, nel luglio del 1979. Ambrosoli, liquidatore della Banca privata italiana di Michele Sindona, un finanziere legato alla mafia americana, verrà infatti ucciso da un killer sotto casa.
L’altra lettera comincia a scriverla il giudice Paolo Borsellino la mattina del 19 luglio 1992, poche ore prima di saltare in aria con la sua scorta in un attentato con un'autobomba in via D’Amelio, a Palermo. È indirizzata a una professoressa di Padova, ma il giudice non riuscirà a completarla.

Con le voci di Micol Sarfatti, Ferruccio de Bortoli e Giulio Biino.

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