Il 28 aprile, è la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro e per le vittime dell'amianto.
Per la UIL PA VVF un giorno importante, che ripropone l'attenzione sulla specificità e la peculiarità del Corpo Nazionale.
I Vigili del Fuoco hanno davvero un GRANDE CUORE, messo però a dura prova. Stress, adrenalina, tensione, calore, sforzo fisico, disidratazione, compromissione del sistema di termoregolazione, sono tra i fattori per cui, come accertato nel resto del mondo, il 45% delle morti tra i Vigili del Fuoco dipende da malattie cardio vascolari.
Si pensi ad esempio, che se si aumenta la temperatura corporea da 37 a 39 gradi centigradi, situazione molto facile per un Vigile del Fuoco, il cuore raggiunge il 95% del limite massimo della frequenza cardiaca.
Nel corso di un intervento un Vigile del Fuoco raggiunge costantemente 188 battiti al minuto, situazione resa ancora più pericolosa dal cosiddetto STRESS DA ADRENALINA.
Numerosi studi hanno dimostrato uno stato di ANSIA ESTREMA, si pensi ad esempio al dover assumere decisioni importanti, che fanno la differenza tra la vita e la morte, in una frazione di secondo, ragioni per cui negli USA quello del Vigile del Fuoco è il secondo lavoro più stressante con un punteggio di 249, solo il presidente degli Stati Uniti ha ottenuto un punteggio superiore con 250 punti.
Sono evidenti le gravi ripercussioni dal punto di vista dello stress lavoro correlato.
I vigili del fuoco sono addestrati ad affrontare i pericoli quotidiani, tuttavia esistono KILLER INVISIBILI.
In un incendio si producono oltre il 97% di particelle invisibili ad occhio nudo, che si depositano sui dispositivi di protezione individuali.
Alcuni ricercatori hanno trovato sui guanti e sui sottocaschi dei vigili del fuoco sostanze altamente inquinanti e cancerogene 100 volte superiori ai limiti consentiti.
Altri studi hanno dimostrato concentrazioni altissime di sostanze inquinanti negli automezzi ed all'interno delle stesse caserma.
Negli U.S.A. è stato accertato che i vigili del fuoco hanno il 9% in più di possibilità di ammalarsi di cancro rispetto alla popolazione media con un tasso di mortalità più alta del 14%.
In Italia purtroppo non esiste un monitoraggio, ufficialmente non si sa di cosa si ammalano e quali sono le cause di morte più frequenti. Serve attivare un registro dei tumori e, a causa dei periodi di latenza lunghi , per lo sviluppo di alcuni tumori (tra i 10 ed 30 anni) occorre che il monitoraggio sia esteso anche al personale in pensione.
Non esistono dati ufficiali, ma noi vigili del fuoco vediamo ogni giorno i nostri colleghi ammalarsi e morire.