MODIFICHE ORDINAMENTALI. LE DOMANDE DEGLI ISCRITTI E LE RISPOSTE DEL SEGRETARIO GENERALE UIL PA VVF

UIL PA VVF

23-05-2022 • 6 minuti

D: Sin dalle fasi propedeutiche alla sua approvazione la UIL PA VVF non ha condiviso il Dlgs 127/2018 per quale motivo?

R: Perché si basava su un presupposto fondamentalmente sbagliato, escludere il sindacato, cosa che equivale ad escludere i lavoratori da tutta una serie di scelte che riguarderanno il loro stesso futuro. Tutte le criticità applicative che ne sono scaturite ci hanno poi dato ragione. Abbiamo inoltre ritenuto sin da subito che 16 milioni di euro non sarebbero stati sufficienti per un riordino che soddisfacesse le aspettative del personale. Ecco perché abbiamo chiesto un correttivo al riordino, ma con lo stanziamento delle risorse necessarie.

D: La giustificazione addotta è stata che la norma prevede il sentito sindacale e non la contrattazione, è davvero questo il problema?

R: Assolutamente no. Si sarebbe potuto comunque rendere il sindacato parte attiva, proprio per questa ragione abbiamo chiesto ed ottenuto un tavolo tecnico permanente, ottenendo il favorevole accoglimento delle nostre richieste da parte del Sottosegretario Sibilia e del Capo Dipartimento Laura Lega. Con questi presupposti siamo disponibili ad un confronto, serve però intervenire in maniera efficace sull’ intero articolato, ma per farlo sono necessari tempo e partecipazione.

D: Tra i temi particolarmente sentiti dal personale c’è sicuramente quello della mobilità. Qual è la posizione della UIL?

R: Partiamo dal presupposto che ci sono interventi che sono a costo zero, come ad esempio la mobilità ed interventi che richiedono invece lo stanziamento di risorse come nel caso del riordino delle carriere. Per quanto riguarda la mobilità, le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, si è intervenuti sul delicato equilibrio delle mobilità senza la piena consapevolezza delle conseguenze, le esigenze del lavoratore non sono state tenute debitamente in considerazione e la conseguenza inevitabile sono state quelle situazioni di scavalco su cui bisogna agire con urgenza, anche attraverso la possibilità di deroga in presenza di alcune condizioni. Si pensi ad esempio ai casi in cui un maggiore numero di assunzioni renda disponibili quelle sedi ambite dal personale più anziano (solitamente quelle del centro-sud), che con l’attuale sistema verrebbero assegnate al personale appena immesso in ruolo, determinando il comprensibile malessere nel personale con una maggiore anzianità, in questo caso potrebbe subentrare la possibilità di deroga da parte dell’Amministrazione.

D: Uno degli obiettivi mancati dal precedente riordino è proprio quello delle carriere, in molti temono che se non si interviene, un consistente numero di Vigili non diventerà mai Capo Squadra. E’ così?

R: Certamente. Abbiamo assistito ad una compressione verso il basso delle carriere. Per intervenire in maniera efficace serve invece, al contrario del problema delle mobilità, un adeguato stanziamento di risorse. Si deve intervenire per garantire un percorso di carriera verso le figure apicali rispetto al ruolo di primo ingresso. Abbiamo specificato al Capo dipartimento che per noi della UIL PA VVF la figura apicale del Soccorso è quella dell'Ispettore Antincendi, pertanto, il personale deve avere la certezza che entro gli anni di servizio deve raggiungere quest'avanzamento di carriere. A riguardo abbiamo chiesto anche una norma di primo inquadramento come avvenuto in altri corsi. E’ chiaro che, intervenendo a sistema sui ruoli potremmo garantire a molti Vigili Coordinatori di transitare nel ruolo dei Capi Squadra, figura quest'ultima che per noi della UIL è di estrema importanza proprio per le funzioni di responsabilità che ricopre nell’ambito del soccorso tecnico urgente. Infine, è necessario assegnare il corrispettivo salario rispetto ai titoli di studio richiesti per gli accessi ai ruoli come, ad esempio, per i ruoli di rappresentanza del Corpo con la corrispondente progressione di carriera.


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