Abbiamo già citato la metodologia del TGfU, ma non avevamo mai trovato qualcuno che la applicasse.Ma noi, si sa, non ci facciamo mancare niente.
Eccoci allora con Maurizio Mondoni, un esperto del settore sportivo e motorio, attuale docente di scienze motorie e dello sport all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, autore di numerosissimi articoli e relatore a tanti Convegni, Congressi e Seminari nazionali e internazionali in ambiti di Educazione Motoria, Educazione Fisica, Basket e Metodologia dell’insegnamento e dell’allenamento. Oggi Maurizio è ancora istruttore di basket e mini basket.
Con Maurizio parliamo di TGfU, una metodologia ormai modellizzata anche dalla letteratura scientifica che ha l’ottica di proporre una “game form” (ovvero un “gioco-base”) che è rappresenta in versione semplificata il gioco “reale”. Questo “gioco-base” è il problema da analizzare e ha come obiettivo di creare una serie di connessioni che consentano ai giocatori di rendersi conto di cosa devono fare (non come lo devono eseguire) in quel particolare momento in modo consapevole (logica applicata al movimento), sulla base di intuizioni derivate dall’osservazione del gioco stesso.Insomma, si parte dal “globale”, dall’osservazione da parte dell’Istruttore su ciò che i giocatori stanno eseguendo. Questo gioco base permette all’Istruttore di rendersi conto delle competenze dei suoi giocatori.
Ma ora buttiamoci in questo episodio con Maurizio!
Puoi approfondire ancor di più i temi del Teaching Games for Understanding vi rimandiamo a due articoletti: