In una luminosa giornata di primavera, dei bambini in gita scolastica passarono nelle vicinanze dell’Osservatorio Sulla Collina. Il grande edificio scintillante era una meraviglia architettonica, con alte torri che svettavano verso il cielo, cupole argentate che brillavano al sole e telescopi giganteschi che spuntavano come occhi curiosi, sempre pronti a esplorare l’universo. Era la prima volta che lo vedevano da vicino e, ai loro occhi, apparve come la meraviglia delle meraviglie.
Rientrati a scuola, i bambini non riuscivano a smettere di pensare a quel luogo misterioso e, durante le rimanenti ore di lezione, alzavano spesso le mani per fare domande. Ma le risposte degli insegnanti erano vaghe e i loro dubbi rimasero irrisolti. A essere sinceri, non è che molti in paese sapessero un granché di quella costruzione. Era lì da così tanto tempo che nessuno ci faceva più caso. Forse c’era sempre stata.
Tra gli studenti di quella classe c’erano un fratello e una sorella, che erano forse un po’ più curiosi degli altri. Tornati a casa, decisero di andare a trovare la nonna che, più spesso che non, sapeva rispondere alle loro domande più strane:
“Nonna, tu che ci racconti sempre delle memorie del passato, e che una giostra e un carillon erano i tuoi giochi più cari, potresti dirci qualcosa del futuro? Quali segreti si nascondono nel cielo? Cosa succede nel grande Osservatorio Sulla Collina?”
La nonna sorrise, e i suoi occhi si illuminarono di un misterioso luccichio. I due nipoti, tra l’altro, erano sicuri che la nonna nascondesse qualche segreto nel suo garage super privato. In effetti, la nonna non era solo appassionata di storie di altri tempi: leggeva tantissimo, ascoltava la radio e spesso, la notte, osservava il cielo con degli attrezzi peculiari. Ed era proprio in cielo che aveva un caro amico, il Mago del Sapere, con cui aveva collaborato spesso in passato per decifrare i misteri dell’universo e del futuro.
Senza esitazione, la nonna decise di chiamarlo via radio, così che fosse lui a rispondere ai suoi curiosi nipoti. Dopo qualche istante, il Mago del Sapere apparve con la sua navicella spaziale scintillante. Fluttuava accanto a lui un libro magico, che si apriva e si chiudeva da solo, rivelando segni strani, antiche formule e segreti.
Il Mago si rivolse ai bambini con un sorriso saggio e disse loro che l’Osservatorio Sulla Collina è aperto a 360° sul mondo, fatto di vetrate dalla visuale infinita, da dove si può studiare l’universo intero. Dei robot, provenienti da pianeti lontani, l’hanno scoperto mentre girovagavano sulla Terra. Per svolgere i loro studi come scienziati astronomi, era il luogo perfetto.
I robot che lo abitavano ed erano al comando del progetto di ricerca avevano nomi particolari:
ASSO, il Robot più bravo ad organizzare le cose, era a capo della spedizione.
CONNI, il Robot esploratore, che era connesso con l’universo e lo comprendeva più di tutti gli altri.
UNO, il Robot genio della matematica, contava le stelle e tutti i corpi celesti volanti, comprese le meteore e le stelle cadenti.
SALUS, il Robot ricercatore e conoscitore del Pianeta Terra, scrutava tutti i suoi abitanti e ogni cambiamento, dagli ecosistemi alla biodiversità.
AUDIO, l’Intelligenza Artificiale che non si vedeva, ma che era responsabile di tutte le comunicazioni spaziali e coordinava le scoperte tra i vari pianeti.
Oltre a spiegare a voce, il Mago del Sapere invitò la nonna e i nipoti a salire a bordo della sua navicella, e insieme fluttuarono lentamente verso l’osservatorio. La gravità sembrava sospesa e tutto intorno a loro brillava di una luce magica.
Il Mago offrì loro dei palloncini colorati che li sollevarono in aria e, dal tetto aperto della navicella, li trasportarono fino ai vetri dell’Osservatorio.
Che meraviglia! C’erano centinaia di attrezzature e tantissimi robot di diverse dimensioni che si muovevano tutti indaffarati. Fra di loro spiccavano per grandezza, forma e colore Asso, Conni, Uno e Salus. Guardavano in alto, sorpresi e meravigliati alla vista dei visitatori, e non sapevano come comportarsi. I bambini inviavano baci e saluti, ma i robot, che non conoscevano l’affetto, si scambiarono solo segnali luminosi e si rimisero a lavorare come di consueto. Chissà quali pensieri avevano e che segreti nascondevano nei loro cervelli elettronici.
Una volta tornati a casa, erano contenti per l’avventura, ma la loro curiosità era cresciuta ancora di più. Il lavoro dei robot sarebbe continuato, ma secondo loro, era necessario che potessero interagire con gli uomini per condividere le loro scoperte e collaborare per un mondo migliore.
I robot che avevano visto dalle vetrate erano di poche parole e troppo presi dai loro incarichi per chiacchierare con loro. Ma forse era proprio quello che non si vedeva che poteva essere la soluzione: AUDIO, l’Intelligenza Artificiale!
Per contattarlo ci voleva un’idea geniale: la radio della nonna poteva essere quello che ci voleva. Ma con qualche modifica. Immediatamente la corredarono con un’antenna e un microfono super potenti. Senza indugi provarono a mettersi in contatto con AUDIO, spiegando la loro idea. Ma nessuna risposta arrivò. Cambiando frequenze, provarono per diverse sere, ma senza fortuna.
Un giorno, la nonna, mentre cucinava spaghetti al pomodoro e basilico, ascoltava notizie sull’universo sintonizzata su una nuova radio locale chiamata Stazione Spaziale. Per caso, ci fu un’interferenza e, fra una forchettata di spaghetti e un’altra, nell’aggiustare la sintonia, intercettò una voce metallica che sembrava voler comunicare con i suoi nipoti. Non c’erano dubbi: capì che la trasmissione arrivava dall’Osservatorio Sulla Collina e che quello era AUDIO!
La nonna informò subito i suoi nipoti e tutti i bambini del paese, che felici si ritrovavano ogni giorno dopo la scuola per parlare con AUDIO. Parlavano un po’ di tutto e, mentre loro imparavano tante cose, altrettanto faceva lui, e così anche gli altri robot, con i quali AUDIO poteva fare da traduttore.
Il tempo passava e tante informazioni e scoperte continuavano ad arrivare dall’Osservatorio. Dopo un anno che si conoscevano, i bambini chiesero ad AUDIO:
“Possiamo festeggiare con una torta con le candeline?”
AUDIO rispose: “Io non ho età e il tempo non fa differenza per me. Poi, per essere sincero, lo zucchero fa male agli ingranaggi. Mangiate voi la torta e fate spegnere le candeline dal vento.”
I bambini sorrisero, comprendendo che la loro curiosità aveva davvero aperto una finestra sul futuro.
“Ecco!” esclamarono di gioia, “AUDIO e i suoi amici sono una delle meraviglie del futuro.”
La nonna, in un giorno di pioggia e sole, tirò fuori dal garage la sua mini navetta spaziale, la mise rapidamente in moto e, dopo una sosta di rifornimento sull’arcobaleno, raggiunse a velocità incredibile il Pianeta della Sapienza per un saluto e un tè delle cinque con l’amico Mago.
Tornò a casa prima del buio e, dopo aver parcheggiato la sua mini navetta spaziale nel garage segreto, si rilassò in giardino. Mentre era seduta sulla sua sedia a dondolo, arrivarono i suoi nipoti, che le chiesero:
“Cosa guardi?”
“Sto osservando il cielo, sai, è affollato di astronauti su navicelle spaziali, alcune dirette verso la Luna, altre verso Marte e persino oltre.”
“Tu la sai lunga, nonna,” le dissero sorridendo. “La giostrina e il carillon erano il tuo passato, ora conosci i segreti del futuro. Brava! E se un giorno volerai di nuovo, faccelo sapere; ti guarderemo insieme ai robot e ai nostri amici. Magari un giorno potremmo venire con te in una delle tue avventure spaziali. Che ne dici, nonna?”
La nonna sorrise e, guardando il cielo stellato, rispose: “Chissà? Un giorno, forse verrete con me!”
Each story is currently written and narrated in both Italian and English.
The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!
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