Storie Sotto Le Stelle Podcast

Storie Sotto Le Stelle, Marco Ciappelli

WELCOME TO THE ENCHANTED WORLD OF "STORIES UNDER THE STARS"! Join us under the Tuscan stars, where the air is scented with vineyards and ancient tales. Each night, a mysterious storyteller unveils a world where heroes and magical beings come alive amidst nature's whispered secrets. Perfect for dreamers of all ages, our stories are a journey into the fantastic, inspiring wonder and wisdom. | Each story is currently written and narrated in both Italian and English. BENVENUTI NEL MONDO INCANTATO DI "STORIE SOTTO LE STELLE"!Unisciti a noi sotto le stelle toscane, dove l'aria è profumata di vigneti e antiche storie. Ogni notte, un narratore misterioso svela un mondo dove eroi e esseri magici prendono vita tra i segreti sussurrati dalla natura. Perfetto per sognatori di tutte le età, le nostre storie sono un viaggio nell'incantevole, ispirando meraviglia e saggezza | Ciascuna storia, al momento, viene scritta e narrata in italiano e in inglese. read less
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La Battaglia Di Halloween (Letto In Italiano) | Storie Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
18-10-2024
La Battaglia Di Halloween (Letto In Italiano) | Storie Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
La Battaglia Di HalloweenTre amici, vicini di casa e assai curiosi, ogni pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, si incontravano nel parco giochi del loro paese immerso nel verde delle colline toscane. Lì, seduti su una panchina in mezzo al prato, complottavano su come finire la giornata divertendosi. Di solito, combinavano birichinate e a volte finivano anche in situazioni particolari.I giorni passavano e l’estate era ormai solo un ricordo, ma nonostante un po’ di pioggia e un venticello autunnale, un pomeriggio si ritrovarono sulla solita panchina. Tramando e tramando, raccolsero tutto il loro coraggio e decisero che una di queste notti sarebbero andati, di nascosto, nel vecchio cimitero abbandonato. Era situato dietro la chiesa, sotto la collina, a circa 2 chilometri dal centro del paese. Storie di fantasmi legate al cimitero, raccontate sottovoce dagli anziani, li avevano più volte scoraggiati. Inoltre, avevano sentito vociferare di uno strano personaggio, fra il vero e l’immaginario, un guardiano misterioso che certe notti faceva da custode al cancello principale.Era autunno, nuvole dense oscuravano il cielo e le giornate erano grigie e nebbiose: la stagione giusta per l’avventura dei tre ragazzi, prima dell’arrivo dell’inverno. Il calendario segnava il 31 ottobre e quella notte stessa, la notte di Halloween, sarebbe stata semplicemente perfetta.Una stretta di mano, poi un saluto, e ognuno si diresse verso la propria casa. Cenarono e andarono a letto presto come sempre, per non destare sospetti. Adagiati sul letto, si assopirono, ma nel dormiveglia ogni rumore – lo sbattere di una persiana, lo scricchiolio del pavimento o il cigolio di una porta – lo associavano agli spiriti in movimento, che forse li avrebbero accompagnati nell’avventura. Come premeditato, esattamente al decimo rintocco dell'orologio del campanile della chiesa, sgattaiolarono fuori ognuno dalla finestra della propria camera, scivolando sul retro delle loro case.Quasi allo stesso tempo, si ritrovarono nel punto stabilito e, nel buio, presero la strada verso il cimitero. Lina, che sembrava la più coraggiosa, aveva in mano una piccola torcia che teneva dietro di sé per illuminare la strada a Sara e Teo, gli altri due compagni d’avventura.Tutti erano un po' nervosi, si fermavano nascondendosi al minimo fruscio o al sopraggiungere di un’ombra improvvisa. Arrivati all’altezza della chiesa, si affrettarono decisi verso l’ingresso del cimitero; ed è lì che la notte iniziò a farsi interessante. Tanto per cominciare, Martino, che era il nome del guardiano misterioso di cui avevano tanto sentito parlare, era davvero lì. Lo videro proprio con i loro occhi davanti al vecchio cancello rugginoso e decadente: era seduto, mezzo addormentato, ma sicuramente attento al minimo rumore. Reggeva la pipa ancora accesa in una mano e un’armonica nell’altra. Un corvo nerissimo, appoggiato sulla sua spalla destra, e un cane piccolo ma di presenza regale, seduto alla sua sinistra, gli facevano compagnia.La paura di essere scoperti li bloccò all’istante. Ripresero fiato e, in un battibaleno, raggiunsero il recinto dondolante che a malapena stava ritto sul retro del cimitero. Da lì si arrampicarono su un grande olmo e si sedettero sui rami più alti. Il verso di qualche civetta con occhi grandi e penetranti risuonava come un oscuro presagio, ma un chiarore apparve inaspettatamente dall’altra parte del muro mezzo rotto. Dal grande olmo, Lina, Sara e Teo videro uno spettacolo insolito e sbalorditivo.Davanti a loro si aprì un parco verde ben curato, come un giardino segreto. Piccole tombe, con lapidi a forma di cani, gatti e altri animali domestici, adornate con fiori dalle mille sfumature di colore, erano distribuite in ogni angolo. Nella parte centrale c’erano statue imponenti che rappresentavano figure sacre per il cimitero e i suoi abitanti. Queste erano le statue della Rana Reale, della Tartaruga Saggia, del Cavallo Nobile, del Gatto Misterioso e del Cane Fedele.Osservando intorno dalla loro posizione, videro zucche di varie dimensioni, intagliate come immagini di animali e illuminate da candele. Lanterne e oggetti vari, tipici della Notte di Halloween, erano collocati intorno alle tombe. Incuriositi, decisero di scendere dall’olmo e, piano piano, di incamminarsi verso il parco, facendo attenzione ai movimenti delle luci deboli e tremolanti che si facevano strada nella nebbia.L’atmosfera era incantata e magica. Si muovevano quatti quatti, Lina sempre in prima fila, e ogni tanto bloccava Sara e Teo dicendo: “Lo sentite quel rumore? Siamo sicuri che non sia un fantasma?”“N-n-no, solo il vento... speriamo,” rispondevano Sara e Teo sottovoce — Ma era la Notte di Halloween e tutto poteva succedere.Nel centro del parco, gli spiriti degli animali che abitavano nel cimitero saltavano e volavano trasportati dall’aria con l’aiuto di girandole variopinte spinte da un vento leggero. Era tutta una festa. Le lanterne di carta illuminavano delle piccole bancarelle rifornite di ogni tipo di prelibatezze per la gioia degli animali: biscotti e snack a forma di fantasmini, teschi e pipistrelli, piccole zucche di frutta e, udite udite, mini salsicce di pollo e tacchino per cani, e di pesce per gatti! Diversi fari si alzavano verso il cielo ai lati del parco, manovrati da gazze ladre che vigilavano attente.D’un tratto, tutti i fasci di luce illuminarono una zona del prato. Cosa stava succedendo?Le gazze avevano dato l’allarme. Un cane bianco con chiazze nere se la stava dando a gambe levate, con una fila di salsicce che ciondolava dalla bocca. Un lupo marrone scuro lo intercettò immediatamente:“Woof! Woof! Oh, alt, fermo! Che fai, scappi con le salsicce in bocca? Come ti chiami? Da dove vieni? Ma che ci fai qui?”“Oh! Calma. Mi chiamo Macchia!” rispose il cane bianco a chiazze nere. “Vivo al di là della rete di cinta e attraverso un passaggio segreto, a volte incontro i miei amici che abitano qui. Ogni anno per la festa di Halloween, approfitto per salutarli e prendere qualche prelibatezza da mangiare. È tutto così buono, Mmmh Mmm… che delizia!”Al che, il lupo disse: “Ooh, ma non lo sai che la notte di Halloween è pericoloso andare in giro? Potresti incontrare esseri soprannaturali malefici.”Nel frattempo, tutti gli spiriti degli animali del cimitero stavano già portando tante altre bontà da dare a Macchia e in coro dissero: “Rimani in nostra compagnia per la festa di Halloween!”Il cane accettò l’invito contento, scodinzolando e facendo mille capriole. La festa di Halloween era iniziata. Presto i dodici rintocchi della campana della chiesa avrebbero rimbombato nel silenzio della notte.Mentre tutti si stavano divertendo e mangiando a più non posso, la luna si oscurò: tuoni, ululati, miagolii e altri strani rumori crearono una colonna sonora spettrale. Poi una densa foschia e un silenzio assoluto piombò sul cimitero come una minaccia. Era mezzanotte, e una forza distruttiva si stava scatenando, guidata da fantasmi e scheletri armati con falci d’ossa e spade luminose di luce verdognola. Gli alberi secchi si spezzavano come ramoscelli al loro passaggio. I fantasmi spettrali apparivano avvolti in lunghe strisce di tessuti fatti di nebbia. La loro intenzione era chiara: raggiungere le statue sacre dei protettori degli animali per distruggerle.In tutta questa situazione spaventosa, i tre compagni, che avevano individuato una cripta in fondo al parco, d’istinto spiccarono la corsa per raggiungerla e rifugiarsi. Ma, passando dal magazzino di manutenzione, dove si trovavano attrezzi di ogni tipo, un’idea balenò loro improvvisamente. Si fermarono a raccogliere reti, corde, trappole per topi, bastoni, rastrelli e pale. Li utilizzarono immediatamente per creare trabocchetti improvvisati e fermare i malefici intrusi. Gli scheletri, inciampando, cadevano a pezzi scricchiolando, mentre i fantasmi rimanevano impigliati nei tranelli con le loro strisce di tessuto.Ma queste figure erano guidate da una forza distruttiva e formavano un grande gruppo pronto ad avanzare e dare battaglia. Solo un piccolo numero di loro era caduto nelle trappole, ma la maggior parte stava procedendo spedita, causando devastazione e terrore, distruggendo ciò che trovavano sul loro cammino. Si stavano avvicinando pericolosamente verso il loro obiettivo.Quando tutto sembrava perduto, gli spiriti degli animali domestici, con in testa Macchia, il lupo e le gazze ladre, si misero in cerchio intorno alle statue. Perfino i tre amici si erano uniti alla battaglia per la difesa del cimitero.Nonostante questo atto di coraggio estremo, le forze malefiche non sembravano essere intimorite e procedevano avvolte nella nebbia che le accompagnava fra rumori spettrali.Mentre tutto ciò stava avvenendo, Martino, il guardiano all’ingresso principale, sebbene mezzo addormentato, fu svegliato improvvisamente da un vento freddo e dai suoi fedeli compagni, allarmati e attenti. Si alzò immediatamente in piedi rabbrividendo e scrutando attraverso una fitta nebbia misteriosa che gli ostacolava in parte la visuale, mentre rumori inspiegabili provenivano dal parco.Il corvo dalla sua spalla spiccò il volo raggiungendo la vecchia insegna rugginosa del cancello, mentre Re Lillo, il cane, annusando la notte, si incamminò senza esitazione lungo il sentiero principale. A quel punto, Martino posizionò la sua armonica sulle labbra, afferrò il suo vecchio bastone e si incamminò lungo il sentiero seguendo Re Lillo; il corvo si alzò nell’aria.A breve raggiunsero il gruppo che stava resistendo coraggiosamente all’attacco. Nell’avvicinarsi al luogo della battaglia, la musica proveniente dall’armonica di Martino si intensificava, mentre il suo corvo si diresse senza esitazione verso le forze malefiche distraendole dall’alto. Re Lillo, veloce come un raggio di luce, aggirò il cerchio dei coraggiosi protettori e si posizionò fra di loro e gli invasori spettrali. Macchia, Lina, Sara e Teo non esitarono un momento e si schierarono al suo fianco — e così fecero tutti gli altri spiriti degli animali domestici.Fu a quel punto che fantasmi e scheletri interruppero la marcia e, quando il suono dell’armonica magica li raggiunse, fluttuarono nell’aria fredda della notte e svanirono nel nulla. Finalmente l’incubo era passato e le festività poterono riprendere.I tre amici furono accolti da una moltitudine di code scodinzolanti e vennero invitati a passare la notte di Halloween in loro compagnia. Ovviamente anche il cane Macchia, il guardiano Martino, Re Lillo, il Corvo Nero e il Lupo Marrone si erano uniti alle celebrazioni con tanti dolcetti e pochi scherzetti — perché chiaramente di scherzetti e spaventi tutti ne avevano già avuti abbastanza.Come un sogno, la misteriosa avventura di tre curiosi amici svanì con l’alba, e tutti e tre si svegliarono felici ed increduli nei loro letti. Ma cosa era veramente successo in quella misteriosa notte di Halloween?Forse solo il guardiano Martino ed i suoi fedeli amici, che conoscevano le leggende e i segreti della notte, potevano saperlo. Ma nessuno li vide più di guardia all’ingresso del cimitero abbandonato.Beh, non furono più visti per un pezzo... per essere esatti, fino alla notte di Halloween dell’anno seguente!Buon Halloween a tutti quanti! Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
The Battle Of Halloween | A Story Under the Stars  (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
18-10-2024
The Battle Of Halloween | A Story Under the Stars (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
The Battle Of HalloweenThree friends, neighbors and very curious, met every afternoon, after finishing their homework, at the playground in their village nestled in the green Tuscan hills. There, sitting on a bench in the middle of the lawn, they plotted how to end the day with fun. Usually, they got up to mischief and sometimes ended up in peculiar situations.The days passed, and summer was now just a memory. But despite a bit of rain and an autumn breeze, one afternoon they met on the usual bench. After much scheming, they gathered all their courage and decided that one of these nights, they would secretly go to the old abandoned cemetery. It was located behind the church, at the foot of the hill, about 2 kilometers from the village center.Ghost stories linked to the cemetery, whispered by the elders, had discouraged them many times; moreover, they had heard rumors of a strange character, somewhere between real and imaginary—a mysterious guardian who sometimes watched over the main gate at night.It was autumn, dense clouds darkened the sky, and the days were gray and foggy—the perfect season for the adventure of the three kids, before winter arrived. The calendar marked October 31, and that very night, Halloween night, would be simply perfect.A handshake, then a goodbye, and each went home. They had dinner and went to bed early as usual, not to arouse suspicion. Lying in bed, they dozed off, but in their half-sleep, every noise—the bang of a shutter, the creaking of the floor, or the squeak of a door—seemed like spirits moving, maybe ready to join them on their adventure. As planned, at exactly the tenth toll of the bell from the church tower, they snuck out, each from their bedroom window, slipping out through the back of their houses.Almost at the same time, they met at the designated spot and in the darkness made their way toward the cemetery. Lina, who seemed the bravest, held a small flashlight, pointing it behind her to light the way for Sara and Teo, the other two companions in the adventure.They were all a bit nervous, stopping to hide at the slightest rustle or the appearance of a sudden shadow. Once they reached the church, they hurried determinedly towards the entrance of the cemetery, and that’s where the night started to get interesting.For starters, Martino, the mysterious guardian they had heard so much about, was really there. They saw him with their own eyes in front of the old, rusty, and decaying gate. He was sitting, half-asleep, but certainly alert to the slightest noise. He held a still-lit pipe in one hand and a harmonica in the other. A jet-black raven perched on his right shoulder, and a small yet regal-looking dog sat by his left side, keeping him company.The fear of being discovered froze them instantly. They caught their breath and, in the blink of an eye, reached the wobbly fence barely standing at the back of the cemetery. From there, they climbed a large elm tree and sat on the highest branches. The call of some owls with big, piercing eyes echoed like a dark omen, but a glow unexpectedly appeared on the other side of the crumbling wall.From the large elm, Lina, Sara, and Teo witnessed an unusual and astonishing sight. In front of them lay a well-kept green park, like a secret garden. Small graves, with tombstones shaped like dogs, cats, and other pets, adorned with flowers of every shade, were scattered in every corner.In the central part stood imposing statues representing sacred figures for the cemetery and its inhabitants. These were the statues of the Royal Frog, the Wise Turtle, the Noble Horse, the Mysterious Cat, and the Faithful Dog.Looking around from their vantage point, they saw pumpkins of various sizes, carved with images of animals and lit by candles. Lanterns and various objects typical of Halloween Night were placed around the graves. Curious, they decided to climb down from the elm and, little by little, started walking toward the park, paying attention to the movements of the faint, flickering lights that cut through the mist. The atmosphere was enchanted and magical.They moved quietly, Lina always leading the way. Every now and then, she would stop Sara and Teo, saying, “Do you hear that noise? Are we sure it’s not a ghost?”“N-n-no, just the wind... we hope,” whispered Sara and Teo — But it was Halloween Night, and anything could happen.In the center of the park, the spirits of the animals living in the cemetery jumped and flew, carried by the air with the help of colorful pinwheels spun by a gentle breeze. It was a full-on celebration. Paper lanterns lit up small stalls filled with all kinds of treats for the joy of the animals. Cookies and snacks shaped like little ghosts, skulls, and bats, small fruit pumpkins, and—believe it or not—mini chicken and turkey sausages for dogs, and fish ones for cats!Several spotlights rose into the sky at the edges of the park, operated by magpies that vigilantly watched over the cemetery. Suddenly, all the beams of light illuminated one area of the lawn. What was happening?The magpies had sounded the alarm. A white dog with black patches was running away with a string of sausages dangling from its mouth. A dark brown wolf intercepted him immediately:“Woof! Woof! Oh, stop! Halt! What are you doing, running off with sausages in your mouth? What’s your name? Where are you from? What are you doing here?”“Oh! Calm down. My name’s Spot!” replied the white dog with black patches. “I live on the other side of the cemetery’s fence; through a secret passage, I sometimes meet my friends who live here. Every year for the Halloween celebration, I take the chance to visit them and grab some tasty treats to eat. Everything’s so good, Mmmh Mmm… what a delight!”Then the wolf said: “Ooh, but don’t you know that it’s dangerous to wander around on Halloween night? You might run into malevolent supernatural beings.”Meanwhile, all the spirits of the cemetery animals were already bringing more goodies to give to Spot, and in chorus, they said: “Stay with us for the Halloween celebration!” The dog happily accepted the invitation, wagging his tail and doing a thousand somersaults. The Halloween celebration had begun. Soon the twelve chimes of the church bell would echo through the silence of the night.While everyone was having fun and eating to their heart’s content, the moon darkened: thunder, howls, meows, and other strange noises created a ghostly soundtrack. Then, a dense mist and absolute silence fell over the cemetery like a threat. It was midnight, and a destructive force was being unleashed, led by ghosts and skeletons armed with bone scythes and glowing green swords. The dry trees snapped like twigs as they passed. The spectral ghosts appeared wrapped in long strips of mist-made fabrics. Their intention was clear: to reach the sacred statues of the animal protectors and destroy them.In this terrifying situation, the three companions, who had spotted a crypt at the far end of the park, instinctively took off running toward it to seek refuge. But, passing by the maintenance shed, where all sorts of tools were stored, an idea suddenly struck them. They stopped to gather nets, ropes, mousetraps, sticks, rakes, and shovels. They immediately used them to create improvised traps to stop the malevolent intruders. The skeletons tripped and fell apart with a creak, while the ghosts got caught in the traps with their fabric strips.But these figures were driven by a destructive force and formed a large group ready to advance and wage battle. Only a small number of them had fallen into the traps, but most of them were moving swiftly, causing devastation and terror, destroying everything in their path. They were dangerously approaching their goal. When all seemed lost, the spirits of the domestic animals, led by Spot, the wolf, and the magpies, formed a circle around the statues. Even the three friends had joined the battle to defend the cemetery.Despite this extreme act of courage, the malevolent forces did not seem intimidated and continued advancing, shrouded in the mist that accompanied them, among ghostly sounds.While all of this was happening, Martino, the guardian at the main entrance, though half-asleep, was suddenly awakened by a cold wind and his faithful, alarmed, and attentive companions. He immediately stood up, shivering, and peered through a thick, mysterious fog that partially obscured his view, while inexplicable noises came from the park.The raven on his shoulder took flight, reaching the old, rusty sign of the gate, while King Lilo, the dog, sniffing the night air, walked without hesitation along the main path. At that point, Martino placed the harmonica to his lips, grabbed his old cane, and walked down the path, following King Lilo; the raven soared into the air.Soon, they reached the group that was bravely resisting the attack. As they approached the battleground, the music from Martino’s harmonica intensified, while his raven flew directly toward the malevolent forces, distracting them from above. King Lilo, fast as a beam of light, circled around the brave protectors and positioned himself between them and the spectral invaders. Spot, Lina, Sara, and Teo did not hesitate for a moment and stood by his side — and so did all the other spirits of the domestic animals.It was at that point that the ghosts and skeletons halted their march, and when the sound of the magic harmonica reached them, they floated into the cold night air and vanished into nothingness. Finally, the nightmare was over, and the celebrations could resume.The three friends were greeted by a multitude of wagging tails and were invited to spend Halloween night in their company. Of course, even Spot the dog, the guardian Martino, King Lilo, the Black Raven, and the Brown Wolf joined the celebrations with plenty of treats and few tricks — because clearly, everyone had already had enough of tricks and scares.Like a dream, the mysterious adventure of three curious friends vanished with the dawn, and all three woke up happy and incredulous in their beds. But what had really happened on that mysterious Halloween night?Perhaps only Martino, the guardian, and his loyal companions, who knew the legends and secrets of the night, could know, but no one ever saw them guarding the entrance to the abandoned cemetery again.Well, they weren’t seen again for a while; to be exact, not until the Halloween night of the following year!Happy Halloween to everyone! Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
The Tribe of Wandering Shoes Part Two | A Story Under the Stars in Four Parts. Just like the seasons!  The Autumn Adventure (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
29-09-2024
The Tribe of Wandering Shoes Part Two | A Story Under the Stars in Four Parts. Just like the seasons! The Autumn Adventure (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
The Tribe of Wandering ShoesA Story Under the Stars in Four Parts. Just like the seasons!This Is The Second Part: The Autumn Adventure.The season was changing. The warm, sunny days of summer had given way to crisp and fresh mornings, often with a layer of fog beginning to cover the fields. The days were getting shorter, and the cool wind made the leaves fall — the street sweepers with their brooms couldn't gather them fast enough before another strong gust brought down just as many.The Tribe of the Wandering Shoes gathered for an extraordinary meeting; they all agreed that it was time to leave the beaches and resume their adventure before dark clouds full of rain appeared on the horizon.They packed their bags, put together some provisions, and cheerfully set off toward the Tuscan countryside. They walked through fragrant woods, where the leaves crunched under their feet and the colors of the trees painted the landscape with shades of red, orange, and gold.The Wandering Shoes felt the first drops of autumn rain as they wandered through winding paths and small villages. Everywhere they went, they saw other signs of the seasonal change: pumpkins on porches, scarecrows guarding the last cornfields, and the smell of spices in the air.At one point, they reached a small country town, where preparations for Halloween were already in full swing, and that’s when the rain began to pour down heavily. The streets, flooded with water, looked like small streams, and the shoes were completely soaked.They tried to climb onto the roofs of the houses, but the tiles, slippery like soap, made them fall back down. They didn’t know what to do anymore, but luckily, at that moment, along came Senapino the donkey, pulling a cart.It was Halloween, and his load consisted of yellow pumpkins, round and of various sizes. Senapino stopped and kindly said to the shoes: "Hop on, I'll give you a lift!"The shoes didn’t need to be told twice, and full of joy, they jumped on in the blink of an eye. They squeezed together as much as possible to make room among the pumpkins, and the good donkey, understanding they needed a dry place, took them out of town.After a short journey, they arrived in front of an abandoned barn with a very tall tower."In the tower, you'll be warm, and from its top, you can enjoy a beautiful view: the starry sky at night and the red roofs of the town by day. A perfect place for Halloween night."Senapino invited them to get off and, after saying goodbye, resumed his journey, slowly disappearing into the distance.No door blocked the dark entrance of the tower, so the Wandering Shoes went in and climbed the old stone staircase worn by time. As they climbed slowly, they heard a bouncing noise behind them. Turning around, they saw the pumpkins following them step by step.Some torches lit up by magic, and suddenly the stairs were illuminated by faint, flickering flames. Once they reached the top, the whole Tribe settled into the tower-barn, accompanied by the pumpkins that had followed them. They dried off well and thought it would be fun to celebrate Halloween together.To create the right atmosphere, they carved the pumpkins from Senapino’s cart, placed candle stubs found among the barn’s junk inside them, and after lighting them, placed them on the windowsills and terrace. The tower, with its glowing pumpkins, could be seen from afar, and it was a sight to behold. Surely the villagers would appreciate the view.But then, suddenly, incredibly, and unexpectedly, all the pumpkins, with a jump, transformed into spiders with long legs and big, glowing red eyes. They quickly started hunting down the Wandering Shoes, as if they had always been their favorite prey.What a fright! What chaos!There were shoes running in every direction and others hiding behind the braver ones, who, stretching out their laces, tied themselves together like a magical web. In no time, this web intertwined and grew out of control, forming an enchanted shield around the shoes to protect them.The spiders, furious, began jumping and climbing everywhere like mad but were unable to catch any prey. After several attempts, disappointed, they scurried down the stairs, abandoning the barn and heading toward the town in search of new victims. But the streets were filled with floating ghosts, white like sheets, and as they brushed against the scary spiders, they transformed them back into friendly glowing pumpkins.The danger had been averted. It was Halloween night, and as we all know, on this enchanted night, anything can happen.Even in the tower, the Wandering Shoes were breathing a sigh of relief as the remaining bits of candles were burning out. Soon, darkness fell, and the restless evil forces launched a new attack.In the large, dark, and gloomy room, a gust of icy wind slammed all the doors and windows shut, and enormous sabers appeared, crossed and wrapped in iron chains; as if that weren’t enough, in the center was a large rusty bolt with keys hanging, but out of reach.By magic, every exit was barred, and the shoes were trapped.Two pairs of yellow shoes tried in vain to kick the exit door, while others attempted to jump for the keys, but they too were unsuccessful. So, even though the pumpkins had been defeated, the Wandering Shoes found themselves trapped in the abandoned barn, victims of some evil power.When they had lost all hope of being freed and celebrating Halloween, a sudden blaring sound, a vibration, and a gust of wind rushed toward the tower. A fiery bolt unlocked the main latch with a loud bang, and with a sharp and resonant metallic snap, the key fell. At that moment, all the swords and chains dropped to the floor at once. The curse dispersed like a ghostly glow.Without hesitation, the shoes ran to the tower windows to see what had happened! Not only were they open, but once again illuminated by warm, flickering torchlight.From there, they could see the town below, where pumpkins of all sizes lit up the town with their glowing candles. The danger was truly over this time, and it was the best Halloween night. On the terrace were delicious treats of all kinds, some even spider-shaped, crispy and ready to munch on.Finally safe and happy, the next morning they would be able to continue their journey.In the night, they wondered among themselves:“But could that donkey, Senapino, have been part of the spell that imprisoned us?” “Who knows?”And all in chorus: “Maybe the little witch Soletta knows something about it! Is she the one pulling the magic web’s strings?”____________________________________What can we expect at this point, after the summer and autumn adventures?Stay alert; the story will continue in the third part: the winter adventure in the snowy mountains. Don’t miss the next high-altitude journey! Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
La Tribù Delle Scarpe Erranti Parte Seconda | Una storia Sotto Le Stelle in quattro parti. Proprio come le stagioni!  
L'avventura autunnale. (Letto In Italiano) | Storie Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
29-09-2024
La Tribù Delle Scarpe Erranti Parte Seconda | Una storia Sotto Le Stelle in quattro parti. Proprio come le stagioni! 
L'avventura autunnale. (Letto In Italiano) | Storie Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
LA TRIBÚ DELLE SCARPE ERRANTIUna storia Sotto Le Stelle in quattro parti. Proprio come le stagioni!Questa e’ la seconda parte: l’avventura autunnale.La stagione stava cambiando. I giorni caldi e soleggiati dell’estate avevano lasciato il posto a mattinate d'aria frizzante e fresca, spesso con una coltre di nebbia che iniziava a coprire i campi. Le giornate si accorciavano, e il vento fresco faceva cadere le foglie — gli spazzini con le loro scope non facevano in tempo a raccoglierle, che una ventata più forte ne riportava altrettante.La Tribù Delle Scarpe Erranti si riunì in assemblea straordinaria; di comune accordo decisero che era arrivato il momento di lasciare le spiagge e riprendere l’avventura prima che arrivassero scure nubi piene di pioggia all’orizzonte.Fecero i bagagli, misero insieme un po’ di provviste e, con allegria, si rimisero in viaggio in direzione delle campagne toscane. Camminarono attraverso boschi profumati, dove le foglie scricchiolavano sotto i loro passi e i colori degli alberi dipingevano il paesaggio con sfumature di rosso, arancione e oro.Le Scarpe Erranti sentirono le prime gocce di pioggia autunnale mentre vagavano tra sentieri tortuosi e piccoli villaggi. Ovunque andassero, vedevano altri segni del cambiamento stagionale: zucche sui portici, spaventapasseri che facevano la guardia agli ultimi campi di mais, e il profumo di spezie nell’aria.A un certo punto, raggiunsero una piccola cittadina di campagna, dove i preparativi per Halloween erano già in pieno svolgimento; ed è lì che la pioggia cominciò a cadere intensamente. Le strade, inondate dall’acqua, sembravano piccoli torrenti, e le scarpe erano ormai a mollo.Provarono a salire sui tetti delle case, ma le tegole, scivolose come sapone, le facevano ricadere giù. Non sapevano più che fare, ma per fortuna, in quel momento, passò di lì il ciuco Senapino che stava trainando un carretto.Era il giorno della Festa di Halloween, ed il suo carico consisteva in zucche gialle, belle tonde e di varie misure. Senapino si fermò e, rivolgendosi alle scarpe, disse gentilmente:“Salite, che vi do un passaggio!”Le scarpe non se lo fecero ripetere due volte, e piene di gioia in un batter d’occhio saltarono sopra. Si strinsero il più possibile per farsi spazio fra le zucche e il buon ciuco, che, dopo aver capito che avevano bisogno di un posto asciutto, le accompagnò fuori città.Dopo un breve viaggio, arrivarono davanti a un granaio abbandonato con un’altissima torre.“Nella torre starete al caldo e dalla sua cima potrete godere di un bellissimo panorama: di notte il cielo stellato e di giorno i tetti rossi della cittadina. Un posto perfetto per la notte di Halloween.”Il ciuco Senapino le invitò a scendere e, salutandole, riprese il suo cammino, sparendo lentamente in lontananza.Nessun portone ostacolava l’ingresso buio della torre, così le Scarpe Erranti entrarono e salirono la vecchia scala di pietra consumata dal tempo. Mentre salivano lentamente, sentirono dietro di loro un rumore di saltelli. Girandosi, videro le zucche che, uno scalino dopo l’altro, le stavano seguendo.Qualche torcia si accese per incantesimo e improvvisamente la scala era illuminata da fiammelle fioche e tremolanti. Raggiunta la cima, tutta la Tribù si sistemò nella torre-granaio in compagnia delle zucche che le avevano seguite. Si asciugarono bene e pensarono che sarebbe stato divertente festeggiare Halloween in compagnia.Per creare la giusta atmosfera, intagliarono le zucche scese dal carretto del ciuco Senapino, ci misero dentro dei mozziconi di candele trovati tra le cianfrusaglie del granaio e, dopo averle accese, le posizionarono sui davanzali delle finestre e sul terrazzo. La torre, con le zucche luminose, si poteva vedere da lontano ed era uno spettacolo da non perdere. Sicuramente gli abitanti del villaggio avrebbero apprezzato la vista.Ma, a un tratto, improvvisamente, incredibilmente e inaspettatamente, tutte le zucche, con un balzo, si trasformarono in ragni con lunghe gambe e grandi occhi rossi luminescenti. Muovendosi rapidamente, si misero alla caccia per catturare le Scarpe Erranti, come se fossero da sempre le loro prede preferite.Che spavento! Che confusione!C’erano scarpe che scappavano in ogni direzione e altre che si nascondevano dietro quelle più coraggiose, che, tendendo i loro lacci, si legavano fra loro come una ragnatela magica. In men che non si dica, questa ragnatela si intrecciava e cresceva a dismisura, formando uno scudo incantato intorno alle scarpe per proteggerle.I ragni, arrabbiatissimi, iniziarono a saltare e arrampicarsi ovunque come impazziti, ma senza riuscire a catturare nessuna preda. Dopo diversi tentativi, delusi, scesero giù per la scala, abbandonando il granaio e dirigendosi verso la cittadina alla ricerca disperata di nuove prede; ma le strade erano piene di fantasmi fluttuanti, bianchi come lenzuola, che, sfiorando i ragni spaventosi, li trasformavano di nuovo in simpatiche zucche luminose.Il pericolo era stato sventato. Era la notte di Halloween e, come sappiamo bene, in questa notte incantata tutto poteva succedere.Anche nella torre, le Scarpe Erranti stavano tirando un respiro di sollievo, mentre i rimanenti pezzetti di candele si stavano consumando. In breve tempo, si fece buio e le forze malvagie, che non trovavano pace, sferrarono un nuovo attacco.Nella grande stanza scura e tetra, una folata di vento ghiacciato chiuse tutte le porte e le finestre ed enormi sciabole si manifestarono, incrociate e contornate da catene a maglie di ferro; e, come se non bastasse, al centro vi era un grosso chiavistello rugginoso con chiavi pendenti e irraggiungibili.Per incantesimo ogni uscita era sbarrata e le scarpe erano state prese prigioniere.Due paia di scarpe gialle tentarono inutilmente di prendere a calci il portone d’uscita, altre cercarono di avvicinarsi alle chiavi saltando, ma anche loro senza successo. Così, nonostante le zucche fossero state sconfitte, le Scarpe Erranti si ritrovarono intrappolate nel granaio abbandonato, vittime di qualche potere malvagio.Quando ormai avevano perso ogni speranza di essere liberate e poter festeggiare Halloween, un improvviso squillo assordante, una vibrazione e una folata di vento giunsero rapidamente verso la torre. Una saetta infuocata sbloccò il chiavistello principale con un gran fragore, e con un forte schiocco di metallo acuto e risonante, la chiave cadde. Al che tutte le spade e catene caddero al suolo allo stesso tempo. La maledizione si disperse come un bagliore spettrale.Senza esitare, le scarpe corsero verso le finestre della torre per vedere cosa fosse successo! Non solo erano aperte, ma di nuovo illuminate da fiaccole di luce calda e tremolante.Da lì potevano vedere il paese sottostante, dove zucche di tutte le misure illuminavano il paese con le loro candele accese. Il pericolo stavolta era passato davvero e quella fu la più bella notte di Halloween. Sul terrazzo c’erano dolcetti appetitosi di tutti i tipi, alcuni erano anche a forma di ragno, croccanti da sgranocchiare.Finalmente salve e contente, il mattino seguente avrebbero potuto continuare il loro viaggio.Nella notte, fra loro si chiedevano:“Ma quel ciuco Senapino sarà stato parte dell’incantesimo che ci aveva imprigionato?” “Boh, boh, chi lo può sapere?”E tutte in coro:“Forse la Streghetta Soletta ne sa qualcosa! Sarà lei che manovra il filo magico della ragnatela?”Che cosa ci possiamo aspettare a questo punto, dopo le peripezie dell’estate e dell’autunno?Fate attenzione; il racconto proseguirà nella terza parte della storia: l’avventura invernale sulle montagne innevate. Non perdetevi il prossimo viaggio ad alta quota! Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
Robots On The Hill (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
26-08-2024
Robots On The Hill (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
Robots on the HillOn a bright spring day, some schoolchildren on a field trip passed near the Observatory on the Hill. The large, gleaming building was an architectural wonder, with tall towers reaching toward the sky, silver domes shining in the sun, and gigantic telescopes protruding like curious eyes, always ready to explore the universe. It was the first time they had seen it up close, and to their eyes, it appeared as the wonder of wonders.Back at school, the children couldn't stop thinking about that mysterious place, and during the remaining hours of lessons, they frequently raised their hands to ask questions. But the teachers' answers were vague, and their doubts remained unresolved. To be honest, not many in town knew much about that building. It had been there for so long that no one paid much attention to it anymore. Maybe it had always been there.Among the students in that class were a brother and sister, who were perhaps a little more curious than the others. When they got home, they decided to visit their grandmother, who, more often than not, knew how to answer their strangest questions: "Grandma, you who always tell us memories of the past, and that a merry-go-round and a music box were your favorite games to play, could you tell us something about the future? What secrets are hidden in the sky? What happens in the great Observatory on the Hill?"Grandma smiled, and her eyes lit up with a mysterious sparkle. The two grandchildren, by the way, were sure that their grandmother was hiding some secret in her super-private garage. In fact, Grandma wasn't just passionate about stories from the past: she read a lot, listened to the radio, and often, at night, she observed the sky with peculiar tools. And it was in the sky that she had a dear friend, the Wizard of Knowledge, with whom she had often collaborated in the past to decipher the mysteries of the universe and the future.Without hesitation, Grandma decided to call him on the radio, so that he could answer her curious grandchildren. After a few moments, the Wizard of Knowledge appeared with his shimmering spaceship. Floating next to him was a magical book, which opened and closed on its own, revealing strange symbols, ancient formulas, and secrets.The Wizard turned to the children with a wise smile and told them that the Observatory on the Hill is open 360° to the world, made of glass windows with an infinite view, from where you can study the entire universe. Some robots, coming from distant planets, discovered it while wandering on Earth. To conduct their studies as astronomer scientists, it was the perfect place.The robots that lived there and were in charge of the research project had particular names:ASSO, the Robot best at organizing things, was the head of the expedition.CONNI, the Explorer Robot, who was connected to the universe and understood it better than anyone else.UNO, the Math Genius Robot, who counted the stars and all flying celestial bodies, including meteors and shooting stars.SALUS, the Researcher Robot, who was knowledgeable about Planet Earth, observed all its inhabitants, and tracked every change, from ecosystems to biodiversity.AUDIO, the Artificial Intelligence that was invisible but responsible for all space communications and coordinated discoveries between the various planets.After explaining, the Wizard of Knowledge invited Grandma and the grandchildren to board his spaceship, and together they floated slowly toward the observatory. Gravity seemed suspended, and everything around them shone with a magical light.The Wizard offered them colorful balloons that lifted them into the air, and through the open roof of the spaceship, they were transported to the glass windows of the Observatory.What a wonder! There were hundreds of instruments and many robots of different sizes, all busy with their tasks. Among them stood out for size, shape, and color, Asso, Conni, Uno, and Salus. They looked up, surprised and amazed at the sight of the visitors, and didn't know how to react. The children sent kisses and greetings, but the robots, who didn't understand affection, exchanged only light signals and went back to work as usual. Who knows what thoughts they had and what secrets they hid in their electronic brains.Once back home, they were happy about the adventure, but their curiosity had grown even more. The robots' work would continue, but in their opinion, it was necessary for them to interact with humans to share their discoveries and collaborate for a better world.The robots they had seen through the glass were of few words and too absorbed in their tasks to chat with them. But perhaps what couldn't be seen was the solution: AUDIO, the Artificial Intelligence!To contact it, they needed a genius idea: Grandma's radio could be what they needed. But it required some changes. They immediately fitted it with super-powerful antenna and microphone. Without hesitation, they tried to get in touch with AUDIO, explaining their idea. But no response came. They changed frequencies and tried for several evenings, but without luck.One day, Grandma, while cooking spaghetti with tomato and basil, was listening to news about the universe, tuned to a new local radio station called Space Station. By chance, there was an interference and, between one forkful of spaghetti and another, as she adjusted the tuning, she intercepted a metallic voice that seemed to want to communicate with her grandchildren. There was no doubt: she realized that the transmission came from the Observatory on the Hill and that it was AUDIO!Grandma immediately informed her grandchildren and all the children in town, who happily gathered every day after school to talk to AUDIO. They talked about all sorts of things, and while they were learning a lot, so was he, and so were the other robots, with whom AUDIO could act as a translator.Time passed, and many pieces of information and discoveries continued to arrive from the observatory. After a year of knowing each other, the children asked AUDIO: "Can we celebrate with a cake with candles?"AUDIO replied: "I have no age, and time makes no difference to me. Besides, to be honest, sugar is bad for gears. You eat the cake and let the wind blow out the candles."The children smiled, realizing that their curiosity had truly opened a window to the future."Look!" they exclaimed joyfully, "AUDIO and his friends are one of the wonders of the future." Grandma, on a day of rain and sunshine, took her mini spaceship out of the garage, quickly started it up, and after a refueling stop on the rainbow, reached the Planet of Wisdom at incredible speed for a greeting and afternoon tea with her friend, the Wizard.She returned home before dark, and after parking her mini spaceship in her secret garage, she relaxed in the garden. While she was sitting in her rocking chair, her grandchildren arrived and asked her:"What are you looking at?""I'm observing the sky, you know, it's crowded with astronauts in spaceships, some headed for the Moon, others for Mars, and even beyond.""You know a lot, Grandma," they said, smiling. "The merry-go-round and the music box were your past games to play, now you know the secrets of the future. Well done! And if one day you fly again, let us know; we'll watch you along with the robots and our friends. Maybe one day we can join you on one of your space adventures. What do you think, Grandma?"Grandma smiled, and looking at the starry sky, replied:"Who knows... maybe one day..." Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
I Robot Sulla Collina (Letto In Italiano) | Storie Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
26-08-2024
I Robot Sulla Collina (Letto In Italiano) | Storie Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
I Robot sulla CollinaIn una luminosa giornata di primavera, dei bambini in gita scolastica passarono nelle vicinanze dell’Osservatorio Sulla Collina. Il grande edificio scintillante era una meraviglia architettonica, con alte torri che svettavano verso il cielo, cupole argentate che brillavano al sole e telescopi giganteschi che spuntavano come occhi curiosi, sempre pronti a esplorare l’universo. Era la prima volta che lo vedevano da vicino e, ai loro occhi, apparve come la meraviglia delle meraviglie.Rientrati a scuola, i bambini non riuscivano a smettere di pensare a quel luogo misterioso e, durante le rimanenti ore di lezione, alzavano spesso le mani per fare domande. Ma le risposte degli insegnanti erano vaghe e i loro dubbi rimasero irrisolti. A essere sinceri, non è che molti in paese sapessero un granché di quella costruzione. Era lì da così tanto tempo che nessuno ci faceva più caso. Forse c’era sempre stata.Tra gli studenti di quella classe c’erano un fratello e una sorella, che erano forse un po’ più curiosi degli altri. Tornati a casa, decisero di andare a trovare la nonna che, più spesso che non, sapeva rispondere alle loro domande più strane:“Nonna, tu che ci racconti sempre delle memorie del passato, e che una giostra e un carillon erano i tuoi giochi più cari, potresti dirci qualcosa del futuro? Quali segreti si nascondono nel cielo? Cosa succede nel grande Osservatorio Sulla Collina?”La nonna sorrise, e i suoi occhi si illuminarono di un misterioso luccichio. I due nipoti, tra l’altro, erano sicuri che la nonna nascondesse qualche segreto nel suo garage super privato. In effetti, la nonna non era solo appassionata di storie di altri tempi: leggeva tantissimo, ascoltava la radio e spesso, la notte, osservava il cielo con degli attrezzi peculiari. Ed era proprio in cielo che aveva un caro amico, il Mago del Sapere, con cui aveva collaborato spesso in passato per decifrare i misteri dell’universo e del futuro.Senza esitazione, la nonna decise di chiamarlo via radio, così che fosse lui a rispondere ai suoi curiosi nipoti. Dopo qualche istante, il Mago del Sapere apparve con la sua navicella spaziale scintillante. Fluttuava accanto a lui un libro magico, che si apriva e si chiudeva da solo, rivelando segni strani, antiche formule e segreti.Il Mago si rivolse ai bambini con un sorriso saggio e disse loro che l’Osservatorio Sulla Collina è aperto a 360° sul mondo, fatto di vetrate dalla visuale infinita, da dove si può studiare l’universo intero. Dei robot, provenienti da pianeti lontani, l’hanno scoperto mentre girovagavano sulla Terra. Per svolgere i loro studi come scienziati astronomi, era il luogo perfetto.I robot che lo abitavano ed erano al comando del progetto di ricerca avevano nomi particolari:ASSO, il Robot più bravo ad organizzare le cose, era a capo della spedizione.CONNI, il Robot esploratore, che era connesso con l’universo e lo comprendeva più di tutti gli altri.UNO, il Robot genio della matematica, contava le stelle e tutti i corpi celesti volanti, comprese le meteore e le stelle cadenti.SALUS, il Robot ricercatore e conoscitore del Pianeta Terra, scrutava tutti i suoi abitanti e ogni cambiamento, dagli ecosistemi alla biodiversità.AUDIO, l’Intelligenza Artificiale che non si vedeva, ma che era responsabile di tutte le comunicazioni spaziali e coordinava le scoperte tra i vari pianeti.Oltre a spiegare a voce, il Mago del Sapere invitò la nonna e i nipoti a salire a bordo della sua navicella, e insieme fluttuarono lentamente verso l’osservatorio. La gravità sembrava sospesa e tutto intorno a loro brillava di una luce magica.Il Mago offrì loro dei palloncini colorati che li sollevarono in aria e, dal tetto aperto della navicella, li trasportarono fino ai vetri dell’Osservatorio.Che meraviglia! C’erano centinaia di attrezzature e tantissimi robot di diverse dimensioni che si muovevano tutti indaffarati. Fra di loro spiccavano per grandezza, forma e colore Asso, Conni, Uno e Salus. Guardavano in alto, sorpresi e meravigliati alla vista dei visitatori, e non sapevano come comportarsi. I bambini inviavano baci e saluti, ma i robot, che non conoscevano l’affetto, si scambiarono solo segnali luminosi e si rimisero a lavorare come di consueto. Chissà quali pensieri avevano e che segreti nascondevano nei loro cervelli elettronici.Una volta tornati a casa, erano contenti per l’avventura, ma la loro curiosità era cresciuta ancora di più. Il lavoro dei robot sarebbe continuato, ma secondo loro, era necessario che potessero interagire con gli uomini per condividere le loro scoperte e collaborare per un mondo migliore.I robot che avevano visto dalle vetrate erano di poche parole e troppo presi dai loro incarichi per chiacchierare con loro. Ma forse era proprio quello che non si vedeva che poteva essere la soluzione: AUDIO, l’Intelligenza Artificiale!Per contattarlo ci voleva un’idea geniale: la radio della nonna poteva essere quello che ci voleva. Ma con qualche modifica. Immediatamente la corredarono con un’antenna e un microfono super potenti. Senza indugi provarono a mettersi in contatto con AUDIO, spiegando la loro idea. Ma nessuna risposta arrivò. Cambiando frequenze, provarono per diverse sere, ma senza fortuna.Un giorno, la nonna, mentre cucinava spaghetti al pomodoro e basilico, ascoltava notizie sull’universo sintonizzata su una nuova radio locale chiamata Stazione Spaziale. Per caso, ci fu un’interferenza e, fra una forchettata di spaghetti e un’altra, nell’aggiustare la sintonia, intercettò una voce metallica che sembrava voler comunicare con i suoi nipoti. Non c’erano dubbi: capì che la trasmissione arrivava dall’Osservatorio Sulla Collina e che quello era AUDIO!La nonna informò subito i suoi nipoti e tutti i bambini del paese, che felici si ritrovavano ogni giorno dopo la scuola per parlare con AUDIO. Parlavano un po’ di tutto e, mentre loro imparavano tante cose, altrettanto faceva lui, e così anche gli altri robot, con i quali AUDIO poteva fare da traduttore.Il tempo passava e tante informazioni e scoperte continuavano ad arrivare dall’Osservatorio. Dopo un anno che si conoscevano, i bambini chiesero ad AUDIO:“Possiamo festeggiare con una torta con le candeline?”AUDIO rispose: “Io non ho età e il tempo non fa differenza per me. Poi, per essere sincero, lo zucchero fa male agli ingranaggi. Mangiate voi la torta e fate spegnere le candeline dal vento.”I bambini sorrisero, comprendendo che la loro curiosità aveva davvero aperto una finestra sul futuro.“Ecco!” esclamarono di gioia, “AUDIO e i suoi amici sono una delle meraviglie del futuro.”La nonna, in un giorno di pioggia e sole, tirò fuori dal garage la sua mini navetta spaziale, la mise rapidamente in moto e, dopo una sosta di rifornimento sull’arcobaleno, raggiunse a velocità incredibile il Pianeta della Sapienza per un saluto e un tè delle cinque con l’amico Mago.Tornò a casa prima del buio e, dopo aver parcheggiato la sua mini navetta spaziale nel garage segreto, si rilassò in giardino. Mentre era seduta sulla sua sedia a dondolo, arrivarono i suoi nipoti, che le chiesero:“Cosa guardi?”“Sto osservando il cielo, sai, è affollato di astronauti su navicelle spaziali, alcune dirette verso la Luna, altre verso Marte e persino oltre.”“Tu la sai lunga, nonna,” le dissero sorridendo. “La giostrina e il carillon erano il tuo passato, ora conosci i segreti del futuro. Brava! E se un giorno volerai di nuovo, faccelo sapere; ti guarderemo insieme ai robot e ai nostri amici. Magari un giorno potremmo venire con te in una delle tue avventure spaziali. Che ne dici, nonna?”La nonna sorrise e, guardando il cielo stellato, rispose: “Chissà? Un giorno, forse verrete con me!” Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
The Tribe of Wandering Shoes  A Story Under the Stars in Four Parts. Just like the seasons!  The Summer Adventure (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
03-07-2024
The Tribe of Wandering Shoes A Story Under the Stars in Four Parts. Just like the seasons! The Summer Adventure (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
The Tribe of Wandering ShoesA Story Under the Stars in Four Parts. Just like the seasons!The Summer AdventureIn a large clothing store downtown, among other items for sale, there were some rather peculiar sports shoes. In addition to being very comfortable, cheerful, and available in various colors, they would occasionally swap laces and positions for fun. And, believe it or not, they talked to each other.Lately, during the closing hour from 1:45 to 2:45, they would plot how one day they could fulfill their dream: they wanted to wander the world aimlessly, thus becoming the Tribe of Wandering Shoes.Hidden behind thick curtains were the fitting rooms, where, invisible to the store staff and customers, lived a lively little witch. Her name was Soletta the Witch, and she had a glowing magic wand from which she cast spells whenever she pleased.By day she spied, and by night she schemed, wandering around the store as if it were her own; it was no surprise she knew about the plot of the sports shoes.When they decided to take action, Soletta the Witch cast a spell, first tripling their number and with a flick of her wand and a puff of air, sent them sliding down the escalator. Suddenly, they found themselves free outside.Now, free and multiplied, the Tribe of Wandering Shoes was ready for adventure.It was summer, the days were so hot and sunny that they decided to go to the beach. This would be their first stop. After packing for the journey, they set off.Step by step, they reached the seaside just at sunset: an incredible light reflected on the waves, turning them silver, and upon arriving at the beach, they swayed like leaves in the wind. The cool sand was pleasant to step on, but the grains that got into their shoes as they walked caused a lot of itching. They started jumping, dancing, and having fun, waking up all the umbrellas which reopened along with the drowsy deckchairs. At that point, everyone was laughing and dancing with the shoes; joy, as we know, is contagious.After a wonderful evening together, they went to their hotel, and after a refreshing sleep, they got up early. The sun was still low on the horizon, and all agreed it would be nice to take a walk in the pine forest. After a hearty breakfast, they set off in single file: one, two, three, one, two, three, forward march.They walked in the shade along a tree-lined avenue. Seeing them, people were curious and said: “What beautiful colorful shoes” and they, happy and indifferent, continued: one, two, three, one, two, three, forward march.Reaching the pine forest, they sat under a huge tree. Everything was pleasant and relaxing until a bright flash, a sudden bolt from the blue, grazed them. They closed their eyes in fright, and when they opened them, they saw a vast field of mushrooms in front of them.Were they magical mushrooms? How could they have appeared so suddenly? And what about the pine forest? Was it perhaps a fantastic and enchanted place?Seeing the bewilderment of the Wandering Shoes, some mushrooms began to speak in unison: “We are part of a magic spell. This is the Pine Forest of Wonders. We communicate with fantastic creatures and, together with them, protect the animals and plants living in this habitat.”“We are very curious about this,” said the surprised Wandering Shoes, “what else do you do?”The mushrooms responded again in chorus: “At night we illuminate the undergrowth with iridescent lights, our stems grow, and our caps change color.”And they continued: “We traverse secret paths, where magical plants grow that emit an enveloping and intoxicating fragrance. We enter caves where elves, squirrels, owls, bunnies, and many others live. We have the power to communicate with them.”“But if you are wondering why we appeared to you, it is because, unexpectedly, something fantastic has happened. The bright flash that grazed you has given you a superpower that now allows you to know the magical secrets of the pine forest.”The mushrooms invited the entire Tribe of Wandering Shoes, astonished and speechless, to stay in the pine forest and wait for the night. Mystery hung in the air until dusk when the forest magically transformed into an enchanted fairy tale.And as the mushrooms had said, the shoes with their newfound superpower became part of it. They quietly explored the secret paths, entered the caves following the mushrooms, and met the elves and all the other inhabitants of the pine forest — magical and non-magical.At one point, all the shoes found themselves asleep under the big tree. Awakening before dawn as if from an incredible and fantastic dream, the pine forest returned to their eyes as it was the day before. They lay for a while, reflecting on the mystery of the magical mushrooms.Drawn to the fantastic life of the nighttime pine forest, they returned once, twice, three times, and more. They learned the secret language used by the animals, mushrooms, and elves to communicate with each other, and thus the Wandering Shoes became part of the fairy tale.They spent the rest of the summer days breathing in the sea air and watching the sunsets, while the waves whispered mysterious melodies on the sand. But they spent the nights in the pine forest. Occasionally, they looked at each other and whispered incredulously: “Do we really have a superpower?!” “Who knows?”And all in chorus: “Maybe Soletta the Witch knows something!”_______________________________And maybe, just maybe, she does. Yes? No? What do you think?From summer to autumn, the adventure of the Tribe of Wandering Shoes continues with a slightly spooky, but not too scary, Halloween story! Don’t miss the next thrills and surprises. Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
La tribù delle scarpe erranti | Una storia Sotto Le Stelle in quattro parti. Proprio come le stagioni!  
L'avventura estiva. (Letto In Italiano) | Storie Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
03-07-2024
La tribù delle scarpe erranti | Una storia Sotto Le Stelle in quattro parti. Proprio come le stagioni! 
L'avventura estiva. (Letto In Italiano) | Storie Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
LA TRIBÚ DELLE SCARPE ERRANTIUna storia Sotto Le Stelle in quattro parti. Proprio come le stagioni!L'avventura estiva.In un grande negozio di abbigliamento del centro cittadino, erano in vendita, fra l’altra merce, delle scarpe sportive un po’ particolari. Oltre ad essere comodissime, simpatiche e di vario colore, di tanto in tanto si scambiavano per divertimento i lacci e i posti dove erano in bella mostra. E, udite udite, parlavano fra di loro.Ultimamente, durante l'ora di chiusura ai clienti, precisamente dall'una e quarantacinque alle due e quarantacinque, complottavano su come un giorno avrebbero potuto realizzare il loro sogno: desideravano girovagare per il mondo senza meta, trasformandosi così nella Tribù delle Scarpe Erranti.Nascosti dietro grosse tende c’erano i camerini di prova, dove invisibile a chi lavorava nel negozio e ai clienti, non ci credereste… abitava una piccola strega tutto pepe. Il suo nome era Streghetta Soletta e possedeva una bacchetta magica luminosa dalla quale lanciava sortilegi e incantesimi quando gli pareva e piaceva.Di giorno spiava e la notte tramava, gironzolando per il grande magazzino come se fosse suo; figurarsi se non era a conoscenza del complotto delle scarpe sportive.Nel momento in cui decisero di passare all’azione, la Streghetta Soletta con un incantesimo, prima le triplicò di numero e con un tocco della bacchetta magica e un soffio le fece scivolare giù dalla scala mobile. Tutto ad un tratto si ritrovarono libere all’aperto.Adesso si, che libera e moltiplicata, la Tribù delle Scarpe Erranti era pronta per l’avventura.Era estate, le giornate erano talmente calde e soleggiate che decisero di andare al mare. Questa sarebbe stata la loro prima tappa. Preparato il necessario per il viaggio, si misero in cammino.Un passo dopo l’altro arrivarono in riva al mare proprio all’ora del tramonto: una luce incredibile si rifletteva sulle onde che si coloravano d’argento e giunte sulla spiaggia dondolavano come foglie al vento. La sabbia raffreddata era piacevole da pesticciare, ma i granelli che entravano nelle scarpe mentre camminavano causavano un gran pizzicore. Iniziarono a saltare, ballare e, divertendosi, svegliarono tutti gli ombrelloni che si riaprirono insieme agli sdrai ormai assonnati. A quel punto, tutti ridevano e ballavano insieme alle scarpe; l’allegria, si sa, è contagiosa.Passata una gran bella serata in compagnia se ne andarono in albergo e dopo una dormita rigenerante, si alzarono di buon’ora. Il sole era ancora basso sull’orizzonte e tutte d’accordo decisero che sarebbe stato bello andare a fare una girata in pineta. Dopo una abbuffata per colazione, partirono in fila indiana: uno, due, tre, uno, due, tre, avanti marcia.Camminarono all’ombra lungo un viale alberato. A vederle, la gente si incuriosiva e diceva: “che belle scarpe variegate di colore” e loro beate e indifferenti: uno, due, tre, uno, due, tre, avanti marcia.Giunte in pineta, si misero all’ombra di un albero grandissimo. Tutto era piacevole e rilassante, ma un bagliore luminoso, un lampo improvviso a ciel sereno, le sfiorò. Chiusero gli occhi per lo spavento e quando gli riaprirono, videro una grande distesa di funghi davanti a loro.Erano forse funghi magici? Come potevano essere apparsi così all'improvviso? E la pineta allora? Forse era un luogo fantastico ed incantato?Vedendo lo sbigottimento delle Scarpe Erranti, alcuni funghi iniziarono a parlare in coro: "Noi facciamo parte di una magia. Questa è la pineta delle meraviglie. Comunichiamo con creature fantastiche e, insieme a loro, proteggiamo gli animali e le piante che vivono in questo habitat.”“La cosa ci incuriosisce molto” dissero le Scarpe Erranti sorprese, “che altro fate?”I funghi risposero di nuovo in coro: “La notte illuminiamo il sottobosco con luci iridescenti, i nostri gambi crescono e i nostri cappelli cambiano colore.”E continuarono: “Percorriamo sentieri segreti, dove crescono piante magiche che emanano un profumo avvolgente ed inebriante. Entriamo nelle caverne dove vivono folletti, scoiattoli, gufi, coniglietti, e tanti altri. Noi abbiamo il potere di comunicare con loro.”“Ma se adesso vi state chiedendo come mai siamo apparsi per voi, è perché inaspettatamente, una cosa fantastica è successa. Il lampo luminoso che vi ha sfiorati vi ha donato un super potere che ora possedete e vi permette di conoscere i magici segreti della pineta.”I funghi invitarono l’intera Tribù Delle Scarpe Erranti, sbigottita, stupita e senza parole, a rimanere nella pineta ed aspettare la notte. Il mistero aleggiava nell’aria finché all’imbrunire, il bosco si trasformò magicamente in una fiaba incantata.E come gli avevano detto i funghi, le scarpe con il loro super potere ne fecero parte. Esplorarono, quatte quatte, i sentieri segreti, entrarono nelle caverne a seguito dei funghi e conobbero i folletti e tutti gli altri abitanti della pineta — magici e non.Ad un certo punto, tutte quante le scarpe si ritrovarono addormentate sotto il grande albero. Svegliatesi prima dell’alba come da un sogno incredibile e fantastico, la pineta tornò ai loro occhi quella del giorno prima. Rimasero sdraiate per un bel po’ ripensando al mistero dei funghi magici.Attratte dalla fantastica vita della pineta notturna, ci tornarono di nuovo una volta, due volte, tre volte ed anche più. Impararono il linguaggio segreto che usavano gli animaletti, i funghi ed i folletti per comunicare fra di loro e così anche le Scarpe Erranti erano entrate a far parte della fiaba.Passarono il resto dei giorni estivi respirando l’aria di mare e osservando i tramonti, mentre le onde sussurravano sulla sabbia melodie misteriose. Ma le notti le passavano in pineta. Ogni tanto, si guardavano e sottovoce bisbigliavano incredule: “Ma siamo veramente in possesso di un super potere?!” “Bho, bho, chi lo può sapere?” E tutti in coro: “Forse la Streghetta Soletta ne sa qualcosa!”E forse forse qualcosa ne saprà davvero. Si? No? Ma voi cosa ne pensate?Dall’estate all’autunno, l’avventura della Tribù Delle Scarpe Erranti continua con una storia di Halloween un po' spaventosa, ma non troppo! Non perdetevi le prossime emozioni e sorprese. Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
The Half-Mad Cat (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
13-06-2024
The Half-Mad Cat (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
THE HALF-MAD CATIn the elementary school for household pets of all kinds, one of the most popular classes was that of the talking cats. There was a somewhat strange cat: he spoke in hops, wrote words backwards, numbers upside down, and often had his head in the clouds.Everyone said, "But that cat is half mad!"One spring morning, the cats had gotten up an hour earlier because the teacher, a very pretty, white and yellow kitten, was going to take the class to the park near the school to play and have a picnic. Everyone was very happy and couldn't wait to leave, dressed elegantly as usual: some with a colored bow on their head, some with a blue tie, and some with an orange scarf, but each with their own multicolored backpack.But if everyone was ready and happy to spend a different day outdoors, just imagine the Half-Mad Cat!He was at least three times and three quarters happier than the others. So happy that for the occasion he wore a bow and a half on his head, three ties around his neck, a rainbow scarf, and an umbrella on his wrist.Along the way between his house and the school, he did incredible acrobatics, walking on his hind legs and having fun doing somersaults: three forwards and one backward.Passersby stopped to watch him because he was funny and also a bit ridiculous. He was really curious and half mad, this cat!Before departure, the lovely teacher checked that everyone had what they needed: nothing was missing, not even great joy — which in the end was the most important thing."Ready, let's go!"In no time, the Half-Mad Cat was already on the road. Seeing a traffic cop passing by, the cat said to him:"Excuse me, Mr. Traffic Cop, we're in a hurry, could you lend me your tools to direct traffic?"The cop, chuckling under his mustache, played along and replied:"You seem nice, but be careful. I'll be watching you."With the whistle in his mouth and the baton in his paw, the cat began:"Stop! Right! Stop! Left! Turn here! Go there! Everyone do the roundabout!"In doing so, he had blocked all the traffic, and the traffic light was cracking up with laughter, flashing red, green, and yellow.Despite all this commotion, the school-kitten crossed the street, thanking the traffic light, Mr. Traffic Cop, and, of course, the Half-Mad Cat.In pairs, they entered the park along the tree-lined avenue. At the end was a little grey elephant making sure everyone kept pace and in line.Once they reached the central meadow and set down their backpacks, it was free rein for everyone who could now jump, run, and play on the grass.The little elephant kept an eye on everyone: "Careful, kittens! Don't get too close to the pond because if you fall in, I have to fish you out."But as if nothing happened, the cats chased each other, did somersaults, and had the time of their lives. The children played with them too, and some flew kites of different colors and shapes that everyone looked up at.In all this joyful celebration, the Half-Mad Cat, who often did as he pleased, decided to copy the children, opened his umbrella, and flew into the sky like a kite.A strong gust of wind made him flutter a bit to the right and a bit to the left. Suddenly, the umbrella closed, and the Half-Mad Cat landed precisely in the pond with all the kites."Splash! Splush! Splish! Splesh!" And endless meowing."Oh no! Help. Help. Help. Save the Half-Mad Cat!"Luckily, under the west bank of the pond was the famous Gorgonzola Bath, where the local mice went to sunbathe together. Alerted by this commotion, they immediately realized that a rescue was needed.There was no time to lose!Without hesitation, they dived into the pond and, helping each other, saved the Half-Mad Cat.The entire school let out a sigh of relief, while the mice, soaking wet but happy, began to joyfully hop around.The little elephant, who didn't even have to get wet, thanked the mice who were already playing hide and seek with the cats.And the Half-Mad Cat?Well, as if nothing had happened, he was drying off in the sun apart, watching the clouds in the sky that were smiling and dancing, winking at him.On that magical spring day, the picnic turned into a great adventure and, with full bellies, the cats walked back to school.The fact is that in every backpack, a mouse had snuck in, wanting to live with a cat, because by now they had all become friends.With the usual imagination and a pinch of magic, from then on, cats and mice loved each other very much and went to school together."One had never seen such a cheerful class," said the little elephant.And the Half-Mad Cat?After the dive into the pond, he no longer spoke in hops, and wrote words straight, but with his new mouse friends, he enjoyed coloring the blackboard with the chalkboard eraser.Mad, yes, but only halfway! Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
Il Gatto Mezzo Matto (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
13-06-2024
Il Gatto Mezzo Matto (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
IL GATTO MEZZO MATTONella scuola elementare per animali domestici di ogni genere, una delle classi più frequentate era quella dei gatti parlanti. Lì c’era un gatto un po’ strano: parlava a saltelli, scriveva le parole al contrario, i numeri capovolti e aveva spesso la testa fra le nuvole.Tutti dicevano: “Ma quel gatto è mezzo matto!”Una mattina di primavera, i gatti si erano alzati un’ora prima, perché la maestra, una gattina molto carina, bianca e gialla, avrebbe portato la classe nel parco vicino alla scuola per giocare e fare un picnic. Tutti erano contentissimi e non vedevano l’ora di partire, vestiti eleganti come al solito: chi con un fiocco colorato sulla testa, chi con una cravatta blu, e chi con una sciarpa arancione, ma ognuno con il suo zainetto multicolore.Ma se tutti erano pronti e contenti di passare una giornata diversa all’aria aperta, immaginatevi voi il Gatto Mezzo Matto!Era contento almeno tre volte e tre quarti più degli altri. Ma così contento che per l’occasione aveva indossato un fiocco e mezzo in testa, tre cravatte al collo, una sciarpa arcobaleno e un ombrello al polso. Lungo il tragitto tra la sua casa e la scuola, faceva acrobazie incredibili, camminando sulle zampe posteriori e divertendosi a fare salti mortali: tre avanti e uno indietro.I passanti si fermavano a guardarlo perché era simpatico e anche un po' ridicolo. Era proprio curioso e mezzo matto questo gatto!Prima della partenza, la maestrina tanto carina controllò che tutti avessero l’occorrente: non mancava proprio niente, neppure una grande allegria — che in fondo era la cosa più importante.“Pronti, si parte!”In men che non si dica, il Gatto Mezzo Matto era già sulla strada. Vedendo un vigile urbano che passava da quelle parti, il gatto gli disse: “Scusi Signor vigile, siamo di fretta, non mi potrebbe mica imprestare i suoi attrezzi per guidare il traffico?”Il vigile, sogghignando sotto i baffi, stette al gioco e rispose: “Mi sembri simpatico, ma fai attenzione. Io ti terrò d’occhio.”Con il fischietto in bocca e la paletta nella zampa, il gatto iniziò: “Alt! A destra! Alt! A sinistra! Gira di qua! Vai di là! Fate tutti il girotondo!” Così facendo aveva bloccato tutto il traffico e il semaforo si sbellicava dalle risate lampeggiando rosso, verde e giallo.Nonostante tutto questo putiferio, la scolaresca attraversò la strada ringraziando cortesemente il semaforo, il Signor Vigile e, ovviamente, anche il Gatto Mezzo Matto.In fila per due lungo il viale alberato, entrarono nel parco. In coda c’era un piccolo elefante grigio che controllava che tutti tenessero il passo e la fila.Una volta giunti nel prato centrale e posati gli zainetti, via libera per tutti che ora potevano saltare, correre e giocare sull’erba.L’elefantino teneva tutti sott'occhio: “Attenzione gattini! Non avvicinatevi troppo al laghetto perché se ci cascate dentro vi devo ripescare io.”Ma come se nulla fosse, i gatti si rincorrevano, facevano capriole e si divertivano a più non posso. Anche i bambini giocavano con loro e qualcuno faceva volare aquiloni di diversi colori e forme che tutti guardavano a naso in su.In tutta questa gioiosa festa, il Gatto Mezzo Matto, che spesso faceva come voleva, per copiare i bambini decise di aprire l’ombrello e volò in cielo come un aquilone.Una forte folata di vento lo fece svolazzare un po’ a destra e un po’ a sinistra. Improvvisamente, l’ombrello si chiuse e il Gatto Mezzo Matto finì preciso nel laghetto con tutti gli aquiloni.“Splash! Splush! Splish! Splesh!” E miagolii a non finire.“Oh no! Aiuto. Aiuto. Aiuto. Salvate il Gatto Mezzo Matto!”Per fortuna, sotto la sponda ovest del laghetto c’era il famoso Bagno Gorgonzola, dove i topolini della zona andavano a prendere il sole in compagnia. A questo trambusto si allertarono e si resero conto immediatamente che c’era da fare un salvataggio. Non c’era tempo da perdere! Senza esitazione, si tuffarono nel laghetto e aiutandosi l’uno con l’altro, salvarono il Gatto Mezzo Matto..Tutta la scolaresca tirò un miagolio di sollievo, mentre i topini, molli fradici ma contenti, si misero a saltellare gioiosamente.L’elefantino, che non si era nemmeno dovuto bagnare, ringraziò i topolini che stavano già giocando a nascondino con i gatti.E il Gatto Mezzo Matto? Beh, come se nulla fosse, si asciugava ai raggi del sole in disparte, osservando le nuvole in cielo che sorridendo e danzando gli facevano l’occhiolino.In quel giorno magico di primavera, il picnic si trasformò in una grande avventura e, a pancia piena, i gatti si incamminarono verso la scuola.Il fatto sta che in ogni zainetto si era infiltrato un topolino, che voleva andare a vivere con un gatto, perché ormai erano tutti diventati amici.Con la consueta fantasia e un pizzico di magia, da allora gatti e topi si vollero un gran bene e andarono a scuola tutti insieme.“Non si era mai vista una classe così allegra”, diceva l’elefantino.E il Gatto Mezzo Matto? Lui dopo il tuffo nel laghetto, non parlò più a saltelli e le parole le scriveva diritte, ma con i suoi nuovi amici topolini si divertiva a colorare la lavagna con la cimosa.Matto sì, ma solo a metà! 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The Roses Of The Enchanted Castle (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
12-06-2024
The Roses Of The Enchanted Castle (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
THE ROSES OF THE ENCHANTED CASTLEOnce upon a time, there was a castle, long abandoned, surrounded by a large garden; only two gardeners remained to care for it and cultivate the flowers. The roses, with their vivid colors, shone in every season on the green lawns and flowerbeds. The castle overlooked an old town. From a distance, it appeared magnificent, and perhaps it had been."What secrets might lie inside the castle?" the roses wondered.One evening, after sunset, they discussed this with the fireflies, who were also naturally very curious. The Red Rose, always the most adventurous of the group, approached whispering to the fireflies with a confident and velvety voice: "Friends, how about an adventure in the castle tonight?"The brightest firefly, Lucilla, responded enthusiastically: "It would surely be fun! But how will we get in?""Ah, I heard the gardeners talking about a key hidden under the third stone near the old well," said the Yellow Rose, joining and rubbing its petals as if sharing a precious secret.The Blue Rose intervened timidly, "But we must be careful, I've heard that the castle hides ancient mysteries and playful spirits."Lucilla laughed lightly, "Oh, do not fear, Blue Rose. With our light and your beauty, no mystery can withstand us!""And what if we encounter some obstacle?" asked the White Rose, always the most prudent of the group."We will face them all together," replied the Red Rose with determination. "After all, we are not just flowers and insects, we are the explorers of the enchanted castle!"The decision was made and in the dark and magical night, they bravely made their way along the path leading to the castle's entrance. After a short stop at the well to get the key, they approached the great door silently. Unlocking it, they pushed with all their might and with difficulty, managed to open it a crack.A rusty and scraping sound echoed: SCREEEK. CRREEK. SCREEEK.All the geckos, insect eaters, got scared and running up and down the castle walls fled away in an instant along with the bats. The fireflies, followed by the roses, sneaked into the grand hall, where a very high ceiling was decorated with the most fantastic designs; majestic and fantastic statues stood on the sides—a shiver of magic made the rose petals tremble. Moving together, they entered a huge hall, resembling a museum: medieval soldiers' armors with swords on one side, and Japanese samurais with their sharp, gleaming katanas on the other.Every room in the castle was fascinating and rich in history, and there were so many of them! Halls, corridors, staircases, and secret rooms to discover. The explorers were enchanted every time they opened a door or turned a corner, but when they realized that the first light of dawn was approaching, the roses hurried back to the garden, and the fireflies, having become invisible, disappeared into the air. In their flight, the roses tripped over each other, and a cloud of lost petals of various colors fluttered in the air. Fortunately, the gardeners, rushing to their aid, glued them back with dew. By now, they had discovered the theft of the keys and the great movement of the night. All the flowers and insects in the garden, upon waking, whispered to each other the tale of the magical night:"What secrets are yet to be discovered in the castle?"The following evening, there were no speeches. In front of the castle's entrance were the roses and fireflies, but also tulips, ladybugs, crickets, lilies, bees, butterflies, camellias, grasshoppers, and even two sunflowers, tall and imposing, who took the lead in front of the group.Again, the great creaking: SCREEEK. CRREEK. SCREEEK.Once inside, all together, they climbed a wide staircase. At the top, there was a dark tunnel with a large carved door at the end, which, touched by the two sunflowers, magically opened. Inside, a wonder! A large, dusty hall containing shelves overflowing with books large, small, and medium-sized. It was the castle's secret library!Surprisingly, there was a lot of movement: books jumped from one shelf to another, shaking off the dust, and words came out from the open pages and filled the hall with a great chatter. Every book wanted to have its say because it had been so long since anyone read or listened to them. One of the roses, along with a camellia, were resting and chatting on a wooden bench when a small children's book fell on the rose's corolla. "Oh, oh, oh, who's the culprit?" she exclaimed almost amused, and at the same time, an idea came to the two flowers, lighting up their petals with joy."Wonder of wonders!" said the rose, "We must make this library known to all the children and inhabitants of the town. Each of these dusty books is waiting for nothing more than to be opened, read, and cherished with care!"So at dawn, the group of explorers, while returning to the garden, were already devising an action plan for the following night. Sunset came again, and with it the night and its magic. That evening, in front of the castle staircase, there were really everyone: the roses and fireflies, tulips, ladybugs, crickets, lilies, bees, butterflies, camellias, grasshoppers, and the two sunflowers from the previous night but also dahlias, irises, centipedes, geraniums, beetles, petunias, spiders, and even the two gardeners who were now in cahoots and agreed on what to do.Once again, the great door was opened with the usual great creaking: SCREEEK. CRREEK. SCREEEK.Once inside, all together, they climbed the staircase and walked through the dark tunnel to the library. At the entrance, this time appeared the old librarian custodian, who had been there for time immemorial and who had not shown himself the previous evening because he wanted to see what would happen. His hair was gray, he wore a cloak faded from use and all covered in cobwebs, two half gloves full of holes, and a pair of glasses perched on his nose, without which he couldn't see from here to there.Intimidated, the garden inhabitants stopped, except for the roses who, bowing, greeted the old librarian and expressed, on behalf of everyone, the desire to open the castle to the children — particularly the enchanted library, where books could be consulted, read, and appreciated by everyone in the town.What did the old librarian custodian of ancient secrets think of this idea? "This is an enchanted castle," he said, "with goodwill, anything can come true!"No time was wasted, and the company immediately began with the preparations. During the night, they dusted and reorganized the shelves, and by dawn, only the final touches were left. The gardeners dressed as butlers, with dark suits, white gloves, and black shoes, to greet the children at the entrance. The roses went to the beautician to smooth their petals and trim their thorns: their task was to accompany the curious boys and girls and provide all the information the young visitors wanted to know.Now everything was ready. The gardener butlers, the roses, and all the garden inhabitants sprang into action. The little visitors were amazed, impressed by the armors, paintings, and secret passages. But once they reached the library hall, they wasted no time and began to choose books to read. The sunflowers, perched on two ladders, made sure that the books jumped from the shelves into the hands and backpacks of those who had requested them. At the exit, the butlers made a grand gesture of thanks to each visitor, handing out three sweets: two to munch on and one to give to someone else.The enchanted castle had returned to its splendors, and everywhere stories and wonders of its past were told while the roses and fireflies, satisfied, had become the guardians of the garden, together with the two faithful gardeners. What a beautiful adventure they had started together! "Come in, come in, little explorers of the enchanted castle! Choose a book and a new adventure will start immediately!" — said a sign at the entrance of the blooming garden: "You're all welcome!" Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
Le Rose Del Castello Incantato  (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
12-06-2024
Le Rose Del Castello Incantato (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
LE ROSE DEL CASTELLO INCANTATO  C'era una volta un castello, ormai abbandonato da tempo, circondato da un grande giardino; solo due giardinieri erano rimasti a curarlo    e coltivare i fiori. Le rose, con i loro colori vivaci, brillavano in ogni stagione sul verde dei prati e nelle aiuole. Il castello dominava una vecchia cittadina. In lontananza appariva magnifico, e forse lo era stato."Che segreti ci saranno dentro il castello?" si chiedevano le rose.Una sera, dopo il tramonto, ne parlarono con le lucciole, anch'esse curiosissime per natura. La Rosa Rossa, che era sempre la più avventurosa del gruppo, si avvicinò sussurrando alle lucciole con voce sicura e vellutata: ”Amiche, che ne dite di un'avventura nel castello stasera?"La lucciola più brillante, Lucilla, rispose con entusiasmo: "Sarebbe divertente di sicuro! Ma come faremo ad entrare?""Ah, ho sentito i giardinieri parlare di una chiave nascosta sotto la terza pietra vicino al vecchio pozzo," disse la Rosa Gialla, unendo e sfregando i petali come se stesse condividendo un segreto prezioso.La Rosa Blu intervenne timidamente, "Ma dobbiamo fare attenzione, ho sentito dire che il castello nasconde misteri antichi e spiriti giocosi."Lucilla rise lievemente, "Oh, non temere, Rosa Blu. Con la nostra luce e la vostra bellezza, nessun mistero potrà resisterci!""E se incontriamo qualche ostacolo?" chiese la Rosa Bianca, sempre la più prudente del gruppo.“Li affronteremo tutti insieme," rispose la Rosa Rossa con determinazione. "Dopo tutto, non siamo solo fiori e insetti, siamo gli esploratori del castello incantato!"La decisione fu presa e nella notte buia e magica, con coraggio si incamminarono per il sentiero che portava all’ingresso del castello. Dopo una breve sosta al pozzo per procurarsi la chiave, si avvicinarono silenziosamente al grande portone. Aperta la serratura, spinsero con tutta la loro forza e con fatica, riuscirono a socchiuderlo. Un suono arrugginito e graffiante risuonò:SCREEEK. CRREEK. SCREEK.Tutti i gechi, mangiatori d’insetti, si spaventarono e correndo su e giù per i muri del castello fuggirono via in un battibaleno insieme ai pipistrelli.Le lucciole, seguite dalle rose sgattaiolarono nel grande atrio, dove un soffitto altissimo era decorato con i più fantastici disegni; ai lati si ergevano statue maestose e fantastiche — un brivido di magia fece tremare i petali delle rose. Proseguendo tutte insieme, entrarono in un salone immenso, che sembrava un museo: armature di soldati medioevali armati di spada da un lato, e di samurai giapponesi con le loro Katane affilate e luccicanti dall'altro.Ogni stanza del castello era affascinante e ricca di storia, e ce n’erano tantissime! Saloni, corridoi, scale, e stanze segrete da scoprire. Le esploratrici rimasero incantate ogni volta che aprivano una porta o giravano un angolo, ma quando si accorsero che stava arrivando la prima luce dell'alba, le rose corsero via per tornare nel giardino e le lucciole, diventate invisibili, sparirono nell'aria. Nella fuga, le rose inciamparono l'una con l'altra, e una nuvola di petali persi, di vari colori, svolazzò nell’aria. Per fortuna i giardinieri, correndo in soccorso, li rincollarono con la rugiada. Ormai avevano scoperto il furto delle chiavi e il gran movimento della notte. Tutti i fiori e gli insetti del giardino, al risveglio, si bisbigliavano l’uno con l’altro il racconto della magica notte:"Quali segreti da scoprire ci saranno ancora nel castello?"La sera successiva, non ci furono discorsi. Davanti all’ingresso del castello c’erano le rose e le lucciole, ma anche tulipani, coccinelle, grilli, gigli, api, farfalle, camelie, cavallette e anche due girasoli, alti ed imponenti, che si misero davanti al gruppo.Di nuovo il gran cigolio:SCREEEK. CRREEK. SCREEK.Entrati, tutti insieme, salirono una larga scalinata. In cima c'era un tunnel buio con in fondo una grande porta intarsiata che, toccata dai due girasoli, si aprì magicamente. All'interno, una meraviglia! Un grande salone polveroso che conteneva scaffali traboccanti di libri grandi, piccoli, e pure medi. Era la libreria segreta del castello! Sorprendentemente, c'era un gran movimento: i libri saltavano da uno scaffale all'altro, scuotendosi la polvere di dosso e le parole uscivano dalle pagine aperte e in tutto il salone inizió un gran chiacchierio. Ogni libro voleva dire la sua perché era da tanto tempo che nessuno li leggeva o ascoltava. Una delle rose, insieme a una camelia, si stavano riposando e chiacchieravano su una panca di legno, quando da uno scaffale un piccolo libro per bambini cadde sulla corolla della rosa. “Oh, oh, oh, chi è il colpevole?” esclamò quasi divertita ed, allo stesso tempo, un'idea venne ai due fiori facendo illuminare i loro petali di gioia. “Meraviglia delle meraviglie!” disse la rosa, ”Dobbiamo fare in modo di far conoscere questa biblioteca, a tutti i bambini e gli abitanti della cittadina. Ognuno di questi libri polverosi non aspettano altro che essere aperti, letti e custoditi con cura!” Così all’alba il gruppo di esploratori mentre ritornavano nel giardino stavano già studiando un piano d'azione per la notte successiva.Arrivò di nuovo il tramonto e con esso la notte e la sua magia. Quella sera, davanti alla scalinata del castello c’erano davvero tutti: le rose e le lucciole, tulipani, coccinelle, grilli, gigli, api, farfalle, camelie, cavallette e i due girasoli della notte precedente ma anche dalie, iris, millepiedi, gerani, coleotteri, petunie, ragni e pure i due giardinieri che oramai erano in combriccola e d’accordo sul da farsi.Ancora una volta il grande portone fu aperto con il solito gran cigolio:SCREEEK. CRREEK. SCREEK.Una volta entrati, tutti insieme salirono la scalinata e percorsero il tunnel buio fino alla libreria. All’ingresso questa volta apparve il vecchio custode libraio, che era lì da tempi immemorabili e che la sera precedente non si era fatto vedere perché voleva osservare cosa sarebbe successo. I suoi capelli erano grigi, indossava un mantello stinto dall'uso e tutto ricoperto di ragnatele, due mezzi guanti bucherellati e un paio di occhialini calati sul naso, senza i quali non ci vedeva da qui a lì. Intimoriti, gli abitanti del giardino si fermarono, eccetto le rose che inchinandosi salutarono il vecchio libraio ed espressero, a nome di tutti, il desiderio di aprire il castello ai bambini —  in particolare la libreria incantata, dove i libri potevano essere consultati, letti e apprezzati da tutti quanti nel paese. Cosa ne pensava di questa idea il vecchio libraio custode di antichi segreti? “Questo e’ un castello incantato” disse, “con la buona volontà tutto si può avverare!”Non si perse tempo e la comitiva inizio subito con i preparativi. Nella nottata spolverarono e riorganizzarono gli scaffali e all'alba erano rimasti solamente i ritocchi finali. I giardinieri si vestirono da maggiordomi, con tanto di abito scuro, guanti bianchi e scarpe nere, per ricevere all'ingresso i bambini. Le rose andarono dall'estetista per lisciarsi i petali e accorciare le spine: il loro compito era di accompagnare le bambine e i bambini curiosi e fornire tutte le informazioni che i piccoli visitatori volevano sapere.Ormai tutto era pronto. I giardinieri maggiordomi, le rose e tutti gli abitanti del giardino entrarono in azione. I piccoli visitatori rimasero a bocca aperta, impressionati dalle armature, i dipinti e i passaggi segreti. Ma una volta giunti nel salone della libreria, non persero tempo e iniziarono a scegliere i libri da leggere. I girasoli, arrampicati su due scalette, controllavano dall’alto che il libri saltassero dagli scaffali nelle mani e gli zainetti di coloro che li avevano richiesti. All’uscita, i maggiordomi facevano un grande saluto di ringraziamento ad ogni visitatore consegnando tre dolcetti: due da sgranocchiare e uno da regalare a qualcun altro.Il castello incantato era tornato ai suoi splendori e dappertutto si raccontavano storie e meraviglie del suo passato mentre le rose e le lucciole soddisfatte erano diventate le guardiane del giardino, insieme ai due fidati giardinieri. Che bella avventura avevano iniziato insieme! “Avanti, avanti, accomodatevi, piccoli esploratori del castello incantato! Scegliete un libro e una nuova avventura inizierà immediatamente!” — diceva un cartello all'ingresso del giardino fiorito: “Siete tutti benvenuti!” Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
Pedaling Towards The Stars (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
11-06-2024
Pedaling Towards The Stars (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
PEDALING TOWARDS THE STARSOne fine day, in the squares of the city of Ciclopoli, large billboards appeared advertising a bicycle race; everyone could participate, from zero years and up. There wasn’t much information, but it suggested that those interested should contact the Association of Bicycles with Wheels, located at Via dei Manubri Number Eight, behind the playground. The citizens got informed. The start was scheduled for the first Saturday of June from the Piazzale of the Astronomical Observatory, next to the Municipal Library. The finish line was at the top of the Hill of Dreams, and the prize was a star for everyone who crossed the finish line. Registrations had already started and, of course, were free for everyone. Many requests for participation were received.There was a lot of talk about the event, and all the inhabitants of Ciclopoli, including animals, wanted to lend a hand. Volunteers were certainly not lacking. Finally, the day of departure arrived, and the city turned into a great festival. There was a lot of chatter from the balconies of the houses and even from the dome of the Astronomical Observatory, where some inhabitants had climbed to watch the start. Spectators from everywhere cheered on the race participants.Kites in bright colors were tied to the tricycles to keep an eye on the kids. In the playground, where the city's permanent puppet theater was located, the puppets peeked out to watch the show themselves; the strings moved, and a round of applause filled the air. The church bells rang in celebration. All the participants were ready at the start with bikes, unicycles, and tricycles, and all together they formed a varied and numerous group.The start took place despite the great confusion. Fortunately, some fawns were on duty along the race route. They had a megaphone and wore special headphones, which worked with voice transmission to communicate with each other. Little clouds in the clear sky acted as flying race assistants, drawing arrows to indicate the path to the runners at each intersection.Shortly after the start, a fawn took the megaphone: “Attention, attention, the grandfather with the green jacket has a flat tire.” Everyone stopped to wait for the tire to be repaired. Shortly after, a second fawn: “Everyone stop! The kid in the yellow shorts needs to pee.” Another brief stop and a little further ahead, the first refreshment stop. Sandwiches, sweets, and fruit were already ready to be distributed, and everyone lined up to refresh themselves. Tall-stemmed flowers wearing multicolored aprons served the cyclists as they arrived. After a great feast, they set off at full speed again. A small hare was running among the bushes at the edge of the road, and a boy in a purple shirt, curious as he was, left the race course to chase it. The nearby fawn took his megaphone: “New communication! Stop, everyone, a cyclist has gone off course,” he hurried to reach him and brought him back to the road. Everyone back on the saddle.Pedaling, pedaling, they reached the great Field of Happiness full of flowers where the grandparents got lost chasing butterflies and the children lay down to rest. Time was passing. “Let's hurry, let's hurry, the top is still far away,” said the grandparents. Owls, marmots, squirrels, and martens began to follow the runners, cheering them on. Meanwhile, the fawn on the lookout: “Help, the grandmother with the pink skirt has fallen,” but fortunately nothing was broken, and the race resumed quickly.The fastest cyclists happily reached the top of the Hill of Dreams in the early afternoon. The rest of the group arrived at sunset when it was already dark. It was later than expected, and at that point, they couldn't return to the city. How could they spend the night up there? They had no supplies, let alone blankets and sleeping bags. The animals following them understood the problem, and from the nearest farmhouse, they procured milk and cheese for everyone. They ate abundantly and, tired, lay down on the grass around the top after parking their bicycles. It was a bit chilly. In the night air, there was a great buzz. The stars were deciding what to do. They held hands and transformed the sky into a great blanket. How wonderful, a great warmth enveloped all the cyclists who fell asleep.Suddenly, while everything seemed calm, first a flash, then a thunder, and a powerful breath as if caused by the breath of a giant from the top of the hill. No fear, it was just the automatic anti-theft alarm to wake the sleeping cyclists. Awake and with their ears well-tuned to listen, they heard a strange tinkling coming from the free parking lot around the curve. This caused a commotion among the race participants, who jumped to their feet and ran towards the parking lot just in time to see some magpies, some real thieves: bicycle thieves. They had just stolen many parts: bolts, bells, chains, handlebars, rims, and spokes, carrying them away in flight. “What a disaster! And now what do we do?” The fawns did not lose heart and with their powerful means available, they sent an S.O.S. to an elderly carpenter, who was also a blacksmith in the nearby village. Received the signal, he didn't hesitate for a moment and left for the rescue with the siren on his work van. Before dawn, all the bicycles, unicycles, and tricycles of every kind had been skillfully and quickly repaired — as best as the situation allowed. But the fact is that from the first to the last, the cyclists were able to set off again towards Ciclopoli. Their means fixed as much as possible, hopping and limping here and there, they went down the descent, and everyone was laughing their heads off.What great fun! Each one carried with them the promised prize in memory of the cycling race on the Hill of Dreams: a shining star and even a piece of the blanket made of the sky from the previous night.And the Magpies?Well, they had been working for years on building their bicycles, and the race with an overnight stay on the hill offered them an opportunity not to be missed. Their bikes were completed, and that very evening, they were seen pedaling towards the sunset and disappearing on the horizon. Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
Pedalando Verso Le Stelle  (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
09-06-2024
Pedalando Verso Le Stelle (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
Pedalando Verso Le StelleUn bel giorno, nelle piazze della città di Ciclopoli, si videro dei grandi cartelloni che pubblicizzavano una corsa in bicicletta; tutti potevano partecipare, da zero anni in su. Non c’erano molte informazioni ma si suggeriva agli interessati di rivolgersi all’Associazione Biciclette Con Le Ruote, locata in via dei Manubri Numero Otto, dietro al parco giochi.I cittadini si informarono. La partenza era prevista per il primo sabato di Giugno dal Piazzale dell’Osservatorio Astronomico, accanto alla Biblioteca Comunale. L’arrivo era sulla cima della Collina dei Sogni e in premio una stella per tutti coloro che avrebbero tagliato il traguardo.Le iscrizioni erano già iniziate ed ovviamente erano gratuite per tutti. Molte furono le richieste di partecipazione. Si faceva un gran parlare dell’evento e tutti gli abitanti di Ciclopoli, animali compresi, volevano dare una mano. I volontari certamente non mancavano.Finalmente il giorno della partenza arrivò e la città si trasformò in una grande festa. Si sentiva un gran chiacchiericcio dai balconi delle case e persino dalla cupola dell’Osservatorio Astronomico, dove alcuni abitanti erano saliti per assistere alla partenza. Gli spettatori da ogni dove incitavano i partecipanti alla gara. Ai tricicli furono legati dei piccoli aquiloni dai colori vivaci per non perdere di vista i ragazzini. Nel parco giochi, dove c’era il teatrino stabile della città, le marionette si affacciarono per guardare a loro volta lo spettacolo; i fili si misero in movimento e un battito di mani riempì l’aria. Le campane delle chiese suonarono a festa. Tutti i partecipanti erano pronti al via con bici, monocicli e tricicli, e tutti insieme formavano un vario e numeroso gruppo. La partenza avvenne nonostante la grande confusione.Per fortuna, alcuni cerbiatti prestavano servizio lungo il percorso della gara. Avevano un megafono e indossavano una cuffia speciale, che funzionava con trasmissione vocale per comunicare fra di loro. Delle nuvolette a spasso nel cielo sereno facevano da assistenti di gara volanti disegnando delle frecce che indicavano la strada ai corridori ad ogni incrocio.Poco dopo la partenza, un cerbiatto prese il megafono: “Attenzione, attenzione, il nonno con la giacca verde ha bucato.” Tutti si fermarono ad aspettare che la ruota fosse riparata. Poco dopo un secondo cerbiatto: “Fermi tutti! Il ragazzino con i pantaloncini gialli deve fare la pipì.” Un’altra mini fermata e poco più avanti la prima sosta di rifornimento. Panini, dolcetti e frutta erano già pronti per essere distribuiti e tutti erano in fila per rifocillarsi. Dei fiori dal gambo lungo che indossavano grembiuli multicolore servivano i ciclisti man mano che arrivavano. Dopo un gran mangia e bevi si ripartì di gran carriera.Un piccolo leprotto stava correndo fra i cespugli ai bordi della strada, ed ecco che un ragazzino con la maglietta viola, curioso com'era, uscì dal percorso di gara, per inseguirlo. Il cerbiatto nelle vicinanze prese il suo megafono: “Nuova comunicazione! Stop, fermi tutti, un ciclista è andato al di fuori del percorso,” si affrettò a raggiungerlo e lo riaccompagnò sulla strada. Di nuovo tutti in sella. Pedala, pedala, giunsero al grande Prato Della Felicità pieno di fiori dove i nonni si persero dietro le farfalle e i bambini si sdraiarono a riposare. Il tempo passava. “Corriamo, corriamo, la cima è ancora lontana.” dissero i nonni. Gufi, marmotte, scoiattoli e martore iniziarono a seguire i corridori incitandoli. Intanto, il cerbiatto in avanscoperta: “Aiuto, la nonna con la gonna rosa è caduta,” ma per fortuna niente di rotto e la corsa riprese spedita.I ciclisti più veloci arrivarono contenti per primi in vetta alla Collina Dei Sogni nel primo pomeriggio. Il resto del gruppo giunse al tramonto, quando faceva già buio. Era più tardi del previsto e a quel punto non si poteva tornare in città. Come potevano passare la notte lassù? Non avevano rifornimenti e tantomeno coperte e sacchi a pelo. Gli animali che erano al loro seguito capirono il problema, e dal casolare più vicino procurarono latte e formaggio per tutti. Mangiarono in abbondanza e stanchi, si sdraiarono sul prato intorno alla cima dopo aver parcheggiato le biciclette. Era un po' freschino. Nell’aria notturna un grande brusio. Le stelle stavano decidendo il da farsi. Si presero per mano e trasformarono il cielo in una grande coperta. Che meraviglia, un tepore avvolse tutti i ciclisti che si addormentarono.Improvvisamente, mentre tutto sembrava tranquillo, prima un lampo, poi un tuono e un soffio potente come provocato dal respiro di un gigante dall’alto della collina. Niente paura, è solo l’allarme antifurto automatico per svegliare i ciclisti addormentati. Svegli e con le orecchie ben tese ad ascoltare, sentirono uno strano tintinnio che proveniva dal parcheggio gratis dietro la curva. Questo creò uno scompiglio tra i partecipanti alla gara che saltarono in piedi e corsero verso il parcheggio facendo in tempo a vedere delle gazze ladre, ma proprio ladre davvero: ladre di biciclette. Avevano infatti appena rubato loro molti pezzi: bulloni, campanelli, catene, manubri, cerchi e raggi, portandoli via in volo.“Che disastro! E adesso che facciamo?I cerbiatti non si persero d’animo e con i loro potenti mezzi a disposizione inviarono un S.O.S. a un anziano falegname, e anche fabbro del villaggio vicino. Ricevuto il segnale, non esitò un istante e partì per il soccorso con la sirena accesa sul suo furgoncino da lavoro. Prima dell’alba tutte le biciclette, monocicli e tricicli di ogni sorta erano stati con destrezza e velocità riparati — al meglio che la situazione permetteva. Ma fatto sta che dal primo all’ultimo i ciclisti poterono ripartire alla volta di Ciclopoli. I loro mezzi rimessi come fosse possibile, saltellando e zoppicando in qua e là andavano giù per la discesa e tutti ridevano a crepapelle.Che gran divertimento! Ognuno portava con sé il premio promesso in ricordo della gara ciclistica sulla Collina Dei Sogni: una stella luccicante ed anche un pezzetto della coperta fatta di cielo della notte precedente.E le Gazze Ladre? Beh, da anni stavano lavorando alla costruzione delle loro biciclette e la gara con pernottamento sulla collina offrì loro un’opportunità da non perdere. Le loro bici furono completate e quella sera stessa, vennero viste pedalare verso il tramonto e sparire all’orizzonte. Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
THE FOUR FOUR-LEGGED ADVENTURERS + ONE (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
14-05-2024
THE FOUR FOUR-LEGGED ADVENTURERS + ONE (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
THE FOUR FOUR-LEGGED ADVENTURERS + ONEOn the outskirts of a big city, there lived four little dogs who took a walk around the neighborhood every day to stretch their legs with their owners. They spent the rest of the time on armchairs or lying in the sun in the garden.In a corner near the wall, behind the house, hidden by a tree, there were some old used and slightly broken objects. One of the dogs, named Tachi, decided to go exploring to see if there was anything interesting and found what seemed to be an old ball — but a bit strange, with a kind of leg."What could it be? It looks like a suspicious object!" she thought. "Better call reinforcements immediately. Woof, woof, woof!"The other three rushed over, barking — just in case there was someone or something to scare off."A ball, a ball!" they shouted and got into position to play.The most mischievous and smallest in size, Pippa, started to kick the object with her little paws but stopped immediately exclaiming, "Oh, but how hard this ball is!""It's hard indeed, silly, can't you see it's a globe?" said Luca and Lillo, the other two members of the family, while Tachi remained thoughtful and not entirely convinced.But once it was clear what it was, they all started to observe it as, magically turning on itself, it showed distant countries they had heard about from their owners who, to tell the truth, were great wanderers!At the end of the day, after many adventures, naps, a walk at sunset, and a good dinner, they all went to bed; but thinking about the globe, none of the four could sleep much. As soon as they closed their eyes, they began to travel with their imagination and thought of exciting adventures that transported them to unknown and fantastic places to visit.In the morning, there was a lot of whispering. "Slept well?" they asked each other. "No, I traveled to unknown countries," "I thought of flying," "I of sailing the oceans," "I climbed very high mountains."Thinking and thinking, they decided it would be really nice to turn these dreams into reality. They continued to chatter, and after a few hours, they all agreed and pronounced the fateful words: "We will be the four four-legged adventurers, traveling the world, all for one and one for all." The decision was made; but how could they start the adventure?Luca thought of the old wise dachshund Ettore, who lived in the neighborhood and was a storyteller wizard by trade. They met him almost every day during their sunset walks. Ettore, sitting in front of his house, would narrate with sparkling eyes stories of fantastic travels to a group of puppies with their owners; all intent on listening.Once they heard him tell about Paris and its majestic Eiffel Tower rising into the sky above the clouds, the imposing monuments, the huge gardens to visit and then, attention attention, croissants with butter and jam for breakfast, baguettes filled with all sorts of things for lunch, and succulent and tasty bones for dinner."Here’s who could help us: Ettore the Wizard Dachshund!” they exclaimed with joy.Immediately, sneaking out of their garden, they passed through a small gap in the fence and headed towards Ettore's house. They arrived at five o'clock sharp, and Ettore invited them in for tea with cookies. The four adventurers, between one cookie and another, told him about the globe they found by chance and their desire for adventures.The wizard dachshund, who had already guessed everything, said, "With a spell, I can accompany you around the world and visit a place of your choice."The fantastic four four-legged adventurers shouted in unison, "Let's go to Paris!"“With pleasure," replied Ettore.All ready for departure, the wizard dachshund took his super magic wand, which he tapped three times on the ground "toc toc toc", and at the words "Woofwoof and Woofwoof" small glowing stars came out; each one took a dog by the paw, lifting them into the air, and following the wizard, they set off for the adventure.At first, they closed their eyes in fear, but: "Look, look!” said their guide, and opening their eyes they saw they were flying over oceans, seas, mountains, lakes, cities, and enchanted forests: "How wonderful!”Soon, suddenly, in the distance appeared the city of Paris. Floating like feathers in the wind, in a flash, they arrived almost touching the Eiffel Tower, which with its height, pierced the clouds passing through the middle. The group landed on the roofs of Paris: “How wonderful, Paris is really magical and fascinating!"As they strolled through the streets of Montmartre, they decided to send a postcard to their owners to let them know about their trip.Address:To our house on the other side of the ocean.Third street on the right.Ninth on the left.Garden with lemon tree.Squirrels running around.Possible hummingbird sighting.City of who knows, go find out.Shipping method: Fast and magical light beam.Insured.Signature required upon delivery.After sending the postcard, they saw the famous Ferris wheel and without hesitation got on. On the second round, while enjoying the view of the city, an unexpected gust of wind made them spin in the air and fall into the water of the Seine with a splash, a "plop", and then a great movement of paws and a collective barking: "Woof help, woof help, woof help, woof help, save us, we can't swim!”Luckily, a boat was slowly sailing right at that moment in the river. The crew rushed to save them all by throwing the lifeboat and pulling them on board.At the same time as the rescue, a big trouble arose. The sailors were none other than pirate dogs. Black flags with skulls and crossbones waved on the boat.The boatswain arrived on the deck of the ship and, scratching his nose, observed the scene, incredulous and also worried. The boat was on a special mission and carried a large treasure well hidden in the hold. Removing his round glasses, he said: “Oh, are you 007 spies?”In doubt, the four dogs were taken prisoners and tied to the back of small chairs.In that hubbub, the captain appeared on deck. He wore a bandana with skulls, a belt with pistols, a sword and boots, and an eyepatch over his right eye, but he didn't look threatening. He advanced towards the four prisoners with determined steps on the creaking wood of the deck. Staring at the four prisoners, he raised his sword and shouted authoritatively to his crew: "Stop everyone! I know these four dogs, they are my friends. Untie them immediately and offer them bones and croissants at will."The pirate captain, approaching, said: “Oh, don’t you recognize me? I am Odi, my owner is a friend of yours." So, Tachi, Pippa, Luca, and Lillo, remembered him. They did somersaults with joy for being saved and for having found a great friend. Addressing the crew, he said, “I lived in their house, across the ocean, hosted by their owners and treated like a king.”Late as a broken clock, the wizard dachshund, like a lightning bolt, arrived on deck ready to fight to defend the four four-legged adventurers, but he could do nothing but breathe a sigh of relief and greeted Odi the Pirate with a paw shake.All happy and content, they spent a few hours of joy admiring Paris from the boat with their pirate friends. In the evening, Ettore the wizard dachshund organized the return trip, which included the pirate captain, Odi.The five four-legged adventurers, once home, across the ocean, stretched out warmly by the fireplace, recounted their fantastic Parisian adventure. Woof, woof, woof, woof, and woof. Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
I QUATTRO AVVENTURIERI A QUATTRO ZAMPE + UNO (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
14-05-2024
I QUATTRO AVVENTURIERI A QUATTRO ZAMPE + UNO (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
I QUATTRO AVVENTURIERI A QUATTRO ZAMPE + UNOAlla periferia di una grande città, abitavano quattro piccoli cani che ogni giorno facevano un giro nel vicinato per sgranchirsi le zampette insieme ai loro padroni. Il resto del tempo lo passavano in poltrona o sdraiati al sole in giardino. In un angolo vicino al muro, dietro la casa, nascosti da un albero, c'erano dei vecchi oggetti usati e un po' rotti. Uno dei cani, quella che si chiamava Tachi, decise di andare in esplorazione per vedere se c’era qualcosa di interessante e trovò quello che sembrava essere un vecchio pallone — ma un po' strano, con una specie di gamba. "Che cosa sarà mai? Sembra un oggetto sospetto!” Meglio chiamare i rinforzi immediatamente, pensò: "Bau, bau, bau!" Gli altri tre accorsero subito abbaiando — in caso ci fosse da spaventare qualcuno o qualcosa. ”Un pallone, un pallone!" gridarono e si misero in posizione per giocare. La più birichina e più piccola di taglia, la Pippa, iniziò a calciare l’oggetto con le sue zampette ma si fermò subito esclamando: ”Oh, ma com'è duro questo pallone?!” “E’ duro si, sciocca, non lo vedi che è un mappamondo?" le dissero Luca e Lillo, gli altri due componenti della famigliola, mentre Tachi rimaneva pensierosa e non veramente convinta della cosa.Ma una volta chiarito cosa fosse, tutti si misero ad osservarlo mentre, magicamente girando su se stesso, mostrava paesi lontani dei quali avevano sentito dire dai loro padroni che, per dirla proprio tutta, erano proprio dei gran girelloni! Alla fine della giornata, dopo tante avventure, pisolini, una camminata al calare del sole ed una buone cena, andarono tutti a letto; ma pensando al mappamondo, nessuno dei quattro riuscì a dormire un gran che. Appena chiudevano gli occhi, iniziavano a viaggiare con la fantasia e pensavano ad avventure emozionanti che li trasportavano in posti sconosciuti e fantastici da visitare.Al mattino, c’era un gran bisbigliare. "Dormito bene?" si domandavano gli uni con gli altri. “No, io ho viaggiato in paesi sconosciuti," "Io pensavo di volare," "Io di navigare sugli oceani," “Io invece di scalare montagne altissime." Pensa e ripensa, decisero che sarebbe stato davvero bello trasformare questi sogni in realtà. Continuarono  a parlottare, e dopo qualche ora, tutti d'accordo pronunciarono le fatidiche parole: "Saremo i quattro avventurieri a quattro zampe, a giro per il mondo, tutti per uno e uno per tutti." La decisione fu presa; ma come sarebbe stato possibile iniziare l'avventura? A Luca gli venne in mente il vecchio saggio bassotto Ettore, che viva nel vicinato e che di mestiere faceva il mago cantastorie . Lo incontravano quasi tutti i giorni durante le passeggiate al tramonto. Ettore seduto davanti alla sua casa narrava con occhi scintillanti di emozione storie di viaggi fantastici ad un gruppetto di cuccioli con i loro padroni; tutti intenti ad ascoltare.  Una volta lo sentirono raccontare di Parigi e della sua maestosa Torre Eiffel che si alzava in cielo fino a sopra le nuvole, dei monumenti imponenti, dei grandissimi giardini da visitare e poi, attenzione attenzione, croissant con burro e marmellata per colazione, baguette ripiene di tutto un po’ a pranzo ed ossi succulenti e saporiti per cena."Ecco chi ci potrebbe aiutare: Ettore il Bassotto Mago!” esclamarono con gioia.Immediatamente, quatti quatti, uscirono di nascosto dal loro giardino, passarono da un piccolo varco nella staccionata e si incamminarono verso la casa di Ettore. Arrivarono alle le cinque del pomeriggio in punto ed Ettore li invito’ per il te con i biscotti. I quattro avventurieri, fra un biscotto e l’altro gli raccontarono del mappamondo trovato per caso, e del loro desiderio di avventure. Il bassotto mago, che tutto aveva già intuito, disse: "Con un incantesimo io posso accompagnarvi in giro intorno alla terra ed andare a visitare una località da voi scelta." I fantastici quattro a quattro zampe, in coro gridarono: "Andiamo a Parigi!" “Con piacere," rispose Ettore. Tutti pronti per la partenza!Il bassotto mago prese il suo super bastone magico, che battuto tre volte per terra "toc toc toc", e alle parole "Babau Babau!" ne uscirono piccole stelle luminose; ognuna prese per la zampetta un cane alzandolo in volo, ed a seguito del mago, partirono per l’avventura.In un primo momento chiusero gli occhi timorosi, ma: "Guardate guardate," disse la loro guida, e aperti gli occhi videro che sorvolavano oceani, mari, montagne, laghi, città e foreste incantate: "Che meraviglia!” Dopo poco, improvvisamente, in lontananza apparve la città di Parigi. Volteggiando come piume al vento, in un soffio arrivarono quasi a toccare la Torre Eiffel, che con la sua altezza, bucava le nuvole passandovi nel mezzo. La compagnia si posò sui tetti di Parigi: “Che meraviglia, Parigi è davvero magica e affascinante!" Mentre passeggiavano per le strade di Montmartre decisero di mandare una cartolina ai loro padroni per fargli sapere del loro viaggio.Indirizzo: Alla nostra casa dall'altra parte del oceano.Terza strada a destra.Nona a sinistra. Giardino con albero di limoni. Scoiattoli che gironzolano intorno. Possibile avvistamento colibrì. Città di chissà chi lo sa, vallo a sapere.Modalità di spedizione: Raggio di luce veloce e magico. Assicurata. Richiesta firma alla consegna. Spedita la cartolina. Videro la famosa ruota panoramica e senza esitazione ci salirono sopra. Al secondo giro, mentre si godevano il panorama della città, una inaspettata folata di vento li fece volteggiare in aria e giù a precipizio nell'acqua della Senna con un tonfo, un "pluff" e poi un grande movimento di zampe e un collettivo abbaiare: "Bau aiuto, bau aiuto, bau aiuto, bau aiuto, salvateci non sappiamo nuotare!” Per fortuna un battello navigava lentamente proprio in quel momento, nelle acque del fiume. Accorse l'equipaggio che li salvò tutti e quattro gettando la scialuppa e tirandoli a bordo. Nello stesso istante del salvataggio, si presentò un grosso guaio. I naviganti non erano altro che cani pirati. Sul battello sventolavano bandiere nere con il teschio e ossa incrociate.Il nostromo arrivò sul ponte della nave e grattandosi il naso osservò la scena incredulo e anche preoccupato. Il battello era in missione speciale e trasportava un ingente tesoro ben nascosto nella stiva. Rimuovendo i suoi occhiali tondi disse: “Oh, ma che siete spie 007?”Nel dubbio i quattro cani furono presi prigionieri e legati alla spalliera di piccole sedie.In quel frastuono, apparve sul ponte il capitano. Indossava una bandana con teschi, cinturone con pistole, spada e stivali, e una benda all’occhio destro, ma non aveva aria minacciosa. Avanzò verso i quattro con passi decisi sul legno scricchiolante del ponte. Fissando i prigionieri, alzò la spada e gridò con autorità alla sua ciurma: "Fermi tutti! Questi quattro cani io li conosco, sono miei amici. Slegateli immediatamente e offrite loro ossi e croissant a volontà."Il capitano pirata avvicinandosi disse: “Oh, ma non mi riconoscete? Io sono Odi, la mia padrona è amica della vostra." Così, Tachi, Pippa, Luca, e Lillo, si ricordarono di lui. Fecero capriole dalla contentezza per essere stati salvati e per aver ritrovato un grande amico. Rivolgendosi all ciurma disse “Io ho vissuto nella loro casa, al di là dell'oceano, ospitato dai loro padroni e trattato come un re”.In ritardo come un’orologio scarico, il mago bassotto, come un fulmine, arrivò sul ponte pronto a dare battaglia per difendere i quattro avventurieri a quattro zampe, ma non poté fare altro che tirare un sospiro di sollievo e salutò Odi il Pirata con una stretta di zampa.Tutti felici e contenti passarono alcune ore di gioia ammirando Parigi dal battello con i loro amici pirati.  Alla sera Ettore il bassotto mago organizzò il viaggio di ritorno che includeva anche il capitano pirata, Odi. I cinque avventurieri a quattro zampe arrivati a casa, dall’altra parte dell’oceano, distesi al caldo accanto al caminetto, raccontarono della loro fantastica avventura parigina.Bau, bau, bau, bau e bau.   Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
THE LITTLE RABBIT PADELLINO (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
18-04-2024
THE LITTLE RABBIT PADELLINO (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
THE LITTLE RABBIT PADELLINOOnce upon a time in the small town of Carotopoli, there was a retired rabbit named Padellino. He lived in a small house at the end of a large vegetable garden.One morning, as he was looking out of a small window scratching his head as if he had a big problem, he saw three carrots, two celery ribs, four tomatoes, an onion, an eggplant, and a potato rolling behind the group coming down the path towards his house. The path was slightly downhill. "How wonderful!" he exclaimed. "With these fresh vegetables, I can try cooking so I won't get bored anymore! How come I never thought of this before?!”Padellino, who had been the station master of Carotopoli before retiring, knew about trains, schedules, and everything needed for that job, but he had never cooked before; he usually only ate carrots.Asking around, he obtained a frying pan and a pot with their lids, all second-hand and not used for who knows how long. But he needed them and, after a good cleaning, they were ready for use, better than new. He made two ladles from tree bark and the kitchen sprang into action. The fire blazed from the small stove like never before, and the flames multiplied. The little rabbit, with great passion, began experimenting with tasty and fragrant dishes.The large garden had always been cultivated by some retired elders. They immediately approved of little Padellino's idea, providing him with all the seasonal vegetables. First, a means of transportation was needed; they fixed up an old wheelbarrow that had a large rubber wheel in front and made it slide towards the house. Satisfied and filled with goodness, the elders, ready for delivery, first heard whistling, then a light breeze, a sudden puff, and, as if by magic, the wheelbarrow sped along the path. With each load, a whistle, a new puff, and the wheelbarrow went. The elders were amazed, barely holding the handle and not getting tired.But they weren’t too surprised. In a giant tree that dominated one side of the garden, an elf had always lived there because of an old enchantment. Perhaps he was using his magic to help the elders. Because only they, at rare moments, had heard magical music in the air and sensed his mysterious presence.On the other side of the large garden, there was a farm with a chicken coop. The elders told the farmer what was happening. "What great news," he said, and was happy to provide fresh eggs to rabbit Padellino every day. A pleasant smell spread around, other little rabbits passing by were invited to taste. "Mmm... good," they would say and lick their whiskers.They volunteered as helpers, setting up outdoors on six small tables, using cut tree trunks. More rabbits came, built chairs with flowered backrests and legs made of intertwined branches. They improvised plates and cups using rolled and shaped vegetable leaves artistically. "Well done, well done," applauded little Padellino."Why don't we open more small restaurants nearby?" they said, and the girls and boys who would come to taste our dishes would pay: "for an appetizer, a bunch of daisies; for a main course, five primroses; for a sandwich, some violets; for a second course, unfaded poppies; dessert will be free. And we will be happy to work for them."From there, they thought of having the children of the whole town taste the food. They agreed, making deliveries on multicolored scooters driven by rabbits. Some retired grandmothers were also contacted to organize the deliveries. They gladly agreed. They put on hats adorned with vegetables and took service: "don’t drive too fast, stop at the stops," and so on. In the whole town, there was heavy traffic of rabbits on scooters having fun and waving: "hello, we're coming... hello, hello, make room." Cars and bicycles made way, and the traffic lights turned green at their arrival.Everything was going well, when one morning the tax office woke up, perhaps it had suffered from insomnia at night or perhaps it hadn't digested dinner, who knows...!!! The clerk began to send taxes to be paid by rabbit Padellino. Luckily, the morning the first payment request arrived, the sun was cheerful and smiling, so he got a little less angry. He had plenty of charm to sell, but he didn’t want to pay; his greatest pleasure was to give everything away for free.The elf, who was always wandering around the garden, learned about little Padellino’s problem. He was a free spirit, but, as in fairy tales, he possessed something magical and it was a flute. Playing it, his music reached other magical creatures like him and by magic enchantment, they appeared immediately. Of course, they were invisible, but with their magic, they were ready to help the little rabbit. Every envelope that arrived at the post office was blown back with a puff, flying back and opening up. The sky seemed to be covered with paper that, by magic, made its way back to the tax office. In the following days, the returned documents piled up and up on the desk. It was a real mystery, and the head of the tax office realized the mistake. What to do with those papers! And then a great idea flashed through his mind. He gathered the town’s gnawing mice, who in no time chewed up all that paper and made bags of confetti for the carnival.You should know that the elf was in possession, in addition to the magical flute, of a branch covered in equally magical leaves, obtained from a centuries-old tree, which in its cavity hid the secrets about the life of these fantastic creatures. For each leaf of the magical branch, the elf could grant a wish. Word had spread, so that the children of the town made a proposal to him. The elf, having become their friend and no longer invisible, listened to them. Their wish was to send flying balloons, painted in the colors of the rainbow, around the world to bring food to those who had none. Meanwhile, little Padellino continued to cook as much as possible together with his assistants. Each leaf of the enchanted branch, with its magic, could guide a balloon to deliver food cooked by the rabbits with great passion, to children in every corner of the world. And so it was done. Meanwhile, the grandmothers had woven small wicker baskets and, inside, placed one by one, in a fistful of soil, seedlings taken from the large garden. The baskets, tied to the flying balloons, reached their destination. The enchantment had no end; the children took the seedlings which, put in the ground, watered and grown, would bear their fruits, and in turn, other seeds sprouted.As the balloons loaded with all the goodness arrived, the clapping of the children's hands echoed from every part. Tasting that delicious food was like a dream come true, bringing joy and happiness. The rabbits and the elf discovered that the true power of magic lies in kindness and helping others.The children wrote thanks on the balloons and with a farewell hug and a push, they helped them rise into the air and off around the world. The elf with his branch of magical leaves had fulfilled the great wish, making all the girls and boys happy.In Carotopoli, a big party was organized in honor of the little bunny Padellino and his helpers, the grandfathers, the grandmothers, and even the farmer took part. He made available the farmyard, which was filled with songs, dances, and the telling of folk verses. Every type of food created by Chef Padellino was on the festively laid tables, and at the end of the evening, there was a grand fireworks display as a sign of joy and gratitude. All the guests were surprised and enchanted.The elf, after the party, which he attended from the giant tree, spreading magic everywhere, returned to being invisible but remained to protect the large garden of Carotopoli and obviously, everyone lived happily ever after — each helping others as best they could. Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
IL CONIGLIETTO PADELLINO (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
18-04-2024
IL CONIGLIETTO PADELLINO (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
IL CONIGLIETTO PADELLINOC’era una volta nella cittadina di Carotopoli, un coniglietto in pensione di nome Padellino. Abitava in una casetta in fondo a un grande orto coltivato a verdure.Una mattina, mentre stava guardando fuori da una finestrella grattandosi il capo, come se avesse un grande problema, vide arrivare sul sentiero tre carote, due costole di sedano, quattro pomodori, una cipolla, una melanzana e una patata che ruzzolava dietro al gruppo. Si dirigevano verso la sua casetta; il sentiero era leggermente in discesa. "Che meraviglia!" esclamò. "Con queste verdure fresche posso provare a cucinare così non mi annoierò più! Come mai non ci avevo pensato fino ad ora?!”Padellino, che prima di andare in pensione era stato il capo stazione di Carotopoli, si intendeva di treni, orari e tutto il necessario per quel lavoro, ma non aveva mai cucinato prima d'ora; di solito si nutriva solo di carote.Chiedendo in giro, si procurò una padella e una pentola con i relativi coperchi, tutto di seconda mano che non veniva usato da chissà quanto tempo. Ma a lui servivano e, dopo una bella ripulita, erano pronti per l’uso, meglio che nuovi. Costruì due mestoli con la corteccia di un albero e la cucina entrò in funzione. Il fuoco si sprigionò dal piccolo fornello come non mai, e le fiammelle si moltiplicarono. Il coniglietto, con grande passione, iniziò a sperimentare piatti gustosi e profumati.Il grande orto era da sempre coltivato da alcuni nonni in pensione. Approvarono immediatamente l’idea del coniglietto Padellino, fornendogli tutte le verdure di stagione. Per prima cosa, era necessario un mezzo di trasporto; aggiustarono una carriola ormai fuori uso, che aveva una grande ruota gommata davanti e che la faceva scivolare verso la casetta. Soddisfatti e riempita di ogni bontà, i nonni, pronti per la consegna, sentirono prima fischiettare, poi un leggero vento, un soffio improvviso e, come per incanto, la carriola andava veloce lungo il sentiero. Ad ogni carico, un fischiettio, un soffio di nuovo e la carriola andava. I nonni erano stupiti, tenevano appena il manubrio e non facevano fatica.Ma non erano poi tanto sorpresi. In un albero gigante che dominava su un lato dell’orto, viveva da sempre un elfo, che era lì per un incantesimo. Forse stava usando la sua magia per aiutare i nonni. Perché solo loro, in rari momenti, avevano sentito nell’aria una musica magica e percepito la sua misteriosa presenza.Dall’altra parte del grande orto, c’era una fattoria con un pollaio. I nonni raccontarono al contadino cosa stava succedendo. "Una bella novità," disse, e fu felice di fornire ogni giorno le uova fresche al coniglio Padellino. Un buon odore si diffondeva in giro, altri coniglietti, che passavano da quelle parti, furono invitati ad assaggiare. "Mmm... buono," dicevano e si leccavano i baffi.Si proposero come aiutanti, apparecchiarono all’aperto su sei piccoli tavolini, usando tronchi di alberi tagliati. Arrivarono altri coniglietti, costruirono delle seggioline con spalliere fiorite e gambe fatte di rami intrecciati. Improvvisarono piatti e bicchieri usando foglie d’ortaggi girate ed arrotolate, dandogli una forma ad arte. "Bravi, bravi," applaudì il coniglietto Padellino."Perché non apriamo altri piccoli ristoranti nelle vicinanze?" dissero, e le bambine e i bambini che verranno ad assaggiare i nostri piatti pagheranno: "per un antipasto, un mazzetto di margherite; per un primo, cinque primule; per un panino, delle viole; per un secondo, dei papaveri che non siano sfioriti; il dolce sarà gratis. E noi saremo felici di lavorare per loro."Da lì, pensarono di far assaggiare il cibo ai bambini di tutta la cittadina. Si misero d’accordo, facendo consegne su monopattini multicolori guidati da coniglietti. Furono contattate alcune nonne, anche loro in pensione, per organizzare le consegne. Accettarono di buon grado. Si misero in testa un cappello adornato di ortaggi e presero servizio: "non guidate troppo veloci, fermatevi allo stop," e via dicendo. In tutta la cittadina c’era un gran traffico di coniglietti su monopattini che si divertivano e salutavano: "ciao, stiamo arrivando... ciao ciao, fate posto." Le macchine e le biciclette si facevano da parte e i semafori diventavano verdi al loro arrivo.Tutto procedeva per il meglio, quando una mattina si svegliò l’ufficio delle tasse, forse nella notte aveva sofferto d’insonnia o forse non aveva digerito la cena, boh... boh...!!! L’impiegato addetto iniziò ad inviare tasse da pagare e pagare al coniglietto Padellino. Fortuna che, la mattina che arrivò la prima richiesta di pagamento, il sole era allegro e sorridente, così si arrabbiò un po' di meno. Lui che di simpatia ne aveva da vendere, ma di pagare non ne voleva sapere; il suo grande piacere era dare tutto gratis.L’elfo, che si trovava sempre a gironzolare nell’orto, venne a conoscenza del problema del coniglietto Padellino. Era uno spirito libero, ma, come nelle fiabe, possedeva qualcosa di magico ed era un piffero. Suonando, la sua musica raggiunse altre creature magiche uguali a lui, e, come per incanto, apparvero immediatamente. Ovviamente erano invisibili, ma con la loro magia si misero a disposizione per aiutare il coniglietto. Ogni busta che arrivava all’ufficio postale veniva rispedita con un soffio, facendola volare indietro e aprendosi. Il cielo sembrava tappezzato di carta che, per incantesimo, riprendeva la strada dell’ufficio delle tasse. Nei giorni seguenti, i documenti rinviati crescevano e crescevano sulla scrivania. Era un vero mistero, e il responsabile dell’ufficio tasse comprese l’errore. Cosa fare di quei fogli! Ed ecco che gli balenò in mente una grande idea. Radunò i topini roditori della cittadina, che in men che non si dica, rosicchiarono tutta quella carta e ne fecero sacchi di coriandoli per il carnevale.Dovete sapere che l’elfo era in possesso, oltre al piffero magico, di un ramo ricoperto di foglie altrettanto magico, ottenuto da un albero millenario, che nella sua cavità nascondeva i segreti sulla vita di queste creature fantastiche. Per ogni foglia del ramo magico, l’elfo poteva esaudire un desiderio. La voce si era sparsa, così che i bambini della cittadina gli fecero una proposta. L’elfo, diventato loro amico e non più invisibile, li ascoltò. Il loro desiderio era di inviare palloni volanti, dipinti dei colori dell’arcobaleno, in girotondo per il mondo a portare cibo a chi non ne aveva. Intanto, il coniglietto Padellino continuava a cucinare a più non posso insieme ai suoi aiutanti. Ogni foglia del ramo incantato, con la sua magia, poteva guidare un pallone per consegnare cibo cucinato dai coniglietti con tanta passione, ai bambini in tutti gli angoli del mondo. E così fu fatto. Nel frattempo, le nonne avevano intrecciato piccoli cestini di vimini e, all’interno, posizionavano una per una, in un pugno di terra, delle piantine prese dal grande orto. I cestini, legati ai palloni volanti, arrivarono a destinazione. L’incanto non aveva fine; i bambini presero le piantine che, messe a terra, innaffiate e cresciute, avrebbero dato i loro frutti, ed a loro volta, altri semi germogliavano.All’arrivo dei palloni volanti carichi di tutte le bontà, i battiti di mani dei bambini rimbombavano da ogni parte. Gustare quel cibo delizioso era come un sogno diventato realtà, portatore di gioia e felicità. I coniglietti e l’elfo scoprirono che il vero potere della magia è nella gentilezza e nell’aiutare gli altri. I bambini scrivevano sui palloni grazie e con un abbraccio di saluto ed uno slancio, li aiutavano a rialzarsi in volo e via in giro tondo per il mondo. L’elfo con il suo ramo dalle foglie magiche, aveva esaudito il grande desiderio, rendendo tutte le bambine e bambini felici.A Carotopoli venne organizzata una grande festa in onore del coniglietto Padellino ed i suoi aiutanti, i nonni, le nonne e persino il contadino ne fu partecipe. Mise a disposizione l’aia del podere, che si riempi di canti, balli e racconti di stornelli. Ogni tipo di cibo creato dal Cuoco Padellino fu sulle tavole imbandite ed alla fine della serata ci fu un grande spettacolo luminoso di fuochi d’artificio, in segno di gioia e gratitudine. Tutti gli ospiti furono sorpresi ed incantati.L’elfo, dopo la festa, alla quale partecipò dall’albero gigante, spargendo magia ovunque, ritornò ad essere invisibile, ma rimase a proteggere il grande orto di Carotopoli ed ovviamente tutti vissero felici e contenti — ognuno aiutando gli altri come poteva. Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
IL BUCO NEL TETTO  (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
26-03-2024
IL BUCO NEL TETTO (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
IL BUCO NEL TETTO C'era una volta, un ingegnere, non di oggi ma del domani. Era un bambino che tutte le mattine andava a scuola, ma il pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, scappava dietro il giardino di casa, dove c’era un magazzino pieno di attrezzi da lavoro e non solo. Un alone di magia e una luce brillante illuminavano la sua mente di inventore.Era lì che, nascosto da tutti, liberava la sua fantasia e la passione di progettare e costruire oggetti meccanici.Era da qualche giorno che aveva notato un orsetto che gironzolava sempre nei paraggi del suo laboratorio segreto e magico, così un pomeriggio lo invitò a entrare. Aveva bisogno di un aiutante e questo orsetto sembrava essere adatto al ruolo.“Bene, mi piacerebbe lavorare con te. Mi sembra che tu sia proprio un bravo inventore,” disse l’orsetto Scintilla. “E tu come ti chiami?” chiese sorridendo, rivolgendosi al bambino.“Io mi chiamo Gabriele e sogno di fare l’ingegnere.”Da quel momento, felici come non mai, fecero il patto di condividere tutti i loro segreti e fantastiche avventure. Immaginarono di essere inventori di tecnologie sconosciute e piloti coraggiosi alla scoperta di posti mai visitati. Così iniziarono a costruire una macchinina che andava senza benzina! L’orsetto Scintilla passava gli attrezzi a Gabriele e nel frattempo imparava il mestiere. Unirono un pezzo dopo l’altro e, una volta finita, dipinsero la vettura del futuro di un giallo brillante e la misero in giardino, pronta per la partenza.Nei pomeriggi seguenti, con la loro ingegnosità, fabbricarono un camion dei pompieri che aveva le ruote, la scaletta e il lampeggiante, ma era senza sirena e senza pompa per l’acqua. L’orsetto lo dipinse di un rosso scintillante e pareva proprio funzionante; ma mai fu usato, perché non capitò nessun incendio da spengere.“Oggi costruiremo un trenino,” disse Gabriele.In due e due quattro, il trenino era pronto per la partenza: i vagoni erano di legno e panoramici, andava con trazione a molla caricata da una manovella. Una tecnologia mai vista prima! Una volta finito, lo posizionarono in giardino e lo misero in movimento. “Choo! Choooo!” Faceva un passo avanti e uno indietro e per la matematica di uno meno uno fa zero, non si muoveva di lì. Gli alberi del giardino, che non ne potevano più dal ridere, decisero di collaborare e unendo i loro rami, si misero a spingere facendolo girare 3 o 4 volte intorno alla casa.L’orsetto Scintilla, felice per l’invenzione che avevano collaudato con successo, canticchiava allegramente e fischiettando diceva: “Finalmente ora ci possiamo riposare!”“Neanche per idea! Dobbiamo costruire la cosa più importante,” si pronunciò Gabriele.“E che sarebbe?” domandò Scintilla.“Un aereo! Vroom Vroom, Zoom Zoom… non senti il rumore già nell’aria?”, rispose l’ingegnere del domani.Scintilla si addormentò comunque, sotto un albero del giardino e Gabriele gli si avvicinò per riposarsi un po' anche lui. Appisolatosi accanto al suo amico, insieme sognarono sogni fantastici, spazi infiniti da sorvolare e un cielo intero da esplorare.Una volta svegli e riposati, tornarono nel magazzino e, preparati gli attrezzi, si misero all’opera per costruire un aereo un po’ fantasioso: tre eliche davanti e una dietro, due ali che si piegavano e si allargavano come quelle delle aquile, una cabina di pilotaggio con due posti di seduta con bottoni, pulsanti e leve di ogni genere. Ovviamente c’era anche un motore costruito con vecchi pezzi di ricambio trovati qua e là e appariva molto potente. C’era pure il carrello d’atterraggio con le ruote gonfiate.Gabriele e Scintilla erano soddisfattissimi del loro lavoro, ma si resero conto che non sarebbe stato facile dare inizio al volo, anche perché lo avevano costruito nel magazzino e sopra di loro c’era il soffitto!Provarono comunque a mettere in movimento l’aereo spingendolo in circolo, ma niente da fare. Posizionarono l’aereo davanti a un ventilatore per farlo alzare con la corrente d’aria, ma niente da fare. Pensa e ripensa, quale magia poteva intervenire per risolvere la situazione?Allora un pomeriggio decisero di fare un buco nel tetto. In quattro e quattr'otto, inventarono una carrucola e issarono l’aereo fino sul tetto e forse da quell’altezza, avrebbe preso il volo! Magari con un piccolo aiuto dagli abitanti dell’Universo.Rimasero lassù fino a quando fece buio e con il naso all'insù guardarono la luna e le stelle fare capolino fra le nuvole.La mattina seguente, tornarono sul tetto di buon'ora, era domenica e non c’era da andare a scuola.Il sole, sorprendentemente, sembrava essersi fermato sopra di loro.“Che magica coincidenza!” I due inventori si sbracciarono a più non posso, urlando a squarciagola per farsi notare.Il sole li notò e si avvicinò tanto da sentire la loro voce. Così Gabriele e Scintilla, con tutto il loro coraggio dissero: “Tu che sei la stella più importante, ci potresti portare in giro per il cielo, nell’aereo che abbiamo appena finito di costruire. Saresti così gentile da aiutarci a prendere il volo dal tetto???” Il sole diventò per un attimo pensieroso, ma sorrise e rispose: “Procuratevi una corda e giratela bene intorno all’aereo. Sarà una bella avventura anche per me.” Fece scendere due raggi di sole, dei più resistenti e calati fino al loro tetto, i due inventori li legarono saldamente alla corda. L’ingegnere del domani e l’orsetto salirono come due razzi sul loro aereo, il sole lo tirò verso l’alto a più non posso, e via nello spazio contenti come due grandi piloti coraggiosi!Sotto di loro la terra appariva come un pallone gigante in movimento e sospeso nell’universo. Quasi non ci credevano, era bellissima colorata e magica per tutti i suoi abitanti: le piante, gli animali e tutte le persone! Improvvisamente, una nube scura che volava vicino, urtandoli, un colpo, un botto, Bang…Bang…Bang, dondolarono in aria, per poco l’aereo non andò sottosopra. Ma i due bravi piloti ripresero il controllo dell’aereo e videro la nuvola che, a dir poco distratta, cambiò direzione e scusandosi con un inchino, si allontanò per la sua strada.Nello scontro, l’aereo non aveva mantenuto l’altitudine e si era abbassato abbastanza da vedere un'immensa pianura ed al centro una base spaziale! Gabriele e Scintilla, con meraviglia e stupore, poterono osservare ingegneri, scienziati, e perfino astronauti con le loro futuristiche tute astrali, che andavano avanti e indietro intorno a missili, apparentemente pronti per il lancio. Si stavano sicuramente preparando per una grande missione nello spazio!!!Sembrava proprio un posto incredibile e affascinante. C’era anche una gigantesca insegna, che catturò la loro attenzione perché diceva: “Scuola per ingegneri con specializzazione in astronomia, scienze spaziali e vita nello spazio.” Gabriele rimase stupito, sorpreso, emozionato e fu in quel preciso momento che pensò che forse un giorno il suo sogno si sarebbe trasformato in realtà.Gabriele e Scintilla erano immersi nei loro fantastici sogni, che li accompagnarono per tutto il viaggio di ritorno. Durante l’incredibile avventura anche il sole si divertiva ma avvicinandosi l’ora del tramonto, mentre la terra girava, riconobbe in lontananza la casa col buco nel tetto ed il giardino pieno di invenzioni. Così giunto in posizione staccò i raggi luminosi dalle corde di sostegno e l’aereo, accompagnato da un vento gentile, planò dolcemente sul prato con i due viaggiatori, e radioso scomparve all’orizzonte.Nel frattempo, i genitori di Gabriele erano preoccupati, non lo vedevano da un intero giorno, era sparito, ed anche l’orsetto Scintilla, che ormai tutti conoscevano, non si trovava più. Quando atterrarono tutti volevano sapere dove fossero stati e cosa avessero fatto tutto il giorno, ma l’avventura era stata così magicamente fantastica che, come un grande sogno, per ora doveva rimanere segreta. Forse un giorno, si sarebbe sentito parlare di un grande ingegnere astronauta e del suo orsetto assistente.Gli anni passarono e la loro macchinina servì alla mamma per i vasi di fiori, mentre le coccinelle e altri insetti ci saltellavano felici sopra, il camion dei pompieri diventò la casa degli scoiattoli che si divertivano a scendere e salire la scaletta. Nel trenino abitarono le lucertole che uscivano quando c’era il sole, e di sera usavano i seggiolini come comodi lettini. L’aereo fu usato per anni come una preziosa scatola di sogni segreti da realizzare. Gabriele nello spazio e sulla luna ci è andato per davvero e l’orsetto Scintilla lo ha visto andare in volo nell’universo — la notte con il naso all'insù a guardare il cielo pieno di stelle, dal buco nel tetto.  Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
The Hole In The Roof (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
26-03-2024
The Hole In The Roof (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
The Hole in the RoofOnce upon a time, there was an engineer, not of today but of tomorrow. He was a boy who went to school every morning, but in the afternoon, after doing his homework, he would escape to the back of the garden, where there was a shed full of tools and more. A halo of magic and a bright light illuminated his inventor's mind. It was there, hidden from everyone, that he unleashed his imagination and passion for designing and building mechanical objects.He had noticed a little bear wandering around his secret and magical workshop for some days, so one afternoon, he invited it in. He needed a helper, and this little bear seemed perfect for the role. "Well, I'd like to work with you. You seem like a very good inventor," said Sparky the bear. "And what's your name?" he asked with a smile, turning to the boy. "My name is Gabriele, and I dream of becoming an engineer." From that moment, happier than ever, they made a pact to share all their secrets and fantastic adventures. They imagined themselves as inventors of unknown technologies and brave pilots discovering uncharted places. So, they began to build a car that ran without gasoline! Sparky passed the tools to Gabriele and meanwhile learned the craft. They assembled it piece by piece, and once finished, they painted the future car a bright yellow and placed it in the garden, ready for departure.In the following afternoons, with their ingenuity, they manufactured a fire truck that had wheels, a ladder, and a flashing light, but no siren or water pump. Sparky painted it a sparkling red, and it looked operational; but it was never used, as no fire broke out to extinguish. "Today, we'll build a train," said Gabriele. Quick as a flash, the train was ready for departure: the cars were made of wood and had panoramic windows, powered by a spring wound with a crank—a technology never seen before! Once finished, they placed it in the garden and set it in motion. "Choo! Choooo!" It moved a step forward and one back, and by the math of one minus one equals zero, it didn't move from there. The garden trees, having laughed enough, decided to collaborate. Joining their branches, they pushed, making it go 3 or 4 times around the house.Sparky, happy about the invention they had successfully tested, hummed cheerfully and whistled, saying, "Finally, now we can rest!" "Not at all! We have to build the most important thing," Gabriele declared. "And what would that be?" asked Sparky. "A plane!Vroom Vroom, Zoom Zoom... can't you already hear the noise in the air?" replied the engineer of tomorrow. Nonetheless, Sparky fell asleep under a garden tree, and Gabriele approached to rest a bit himself. Dozing off next to his friend, they dreamt fantastic dreams together, of infinite spaces to fly over and an entire sky to explore.Once awake and rested, they returned to the shed and, tools ready, set to work to build a somewhat fanciful plane: three propellers in front and one behind, two wings that folded and expanded like those of eagles, a cockpit with two seats equipped with buttons, switches, and levers of all kinds. Naturally, there was also an engine built from old spare parts found here and there, looking very powerful. There was even the landing gear with inflated wheels. Gabriele and Sparky were very pleased with their work, but they realized that taking off wouldn't be easy, especially since they had built it in the shed and there was a ceiling above them!They tried to set the plane in motion by pushing it in a circle, but to no avail. They positioned the plane in front of a fan to lift it with the airflow, but still no luck. Thinking hard, what magic could intervene to solve the situation? Then, one afternoon, they decided to make a hole in the roof. Swiftly, they invented a pulley system and hoisted the plane up to the roof, and perhaps from that height, it would take off! Maybe with a little help from the inhabitants of the Universe. They stayed up there until it got dark, and with their noses up, they watched the moon and stars peek out from the clouds.The next morning, they returned to the roof early, it was Sunday and there was no school. The sun, surprisingly, seemed to have stopped right above them. "What a magical coincidence!" The two inventors waved their arms as much as possible, shouting at the top of their lungs to get noticed. The sun noticed them and came close enough to hear their voices. So Gabriele and Sparky, with all their courage, said, "You, being the most important star, could you take us for a ride in the sky, in the plane we just finished building. Would you be so kind as to help us take off from the roof???" The sun became thoughtful for a moment, but smiled and replied, "Get a rope and wrap it well around the plane. It will be a nice adventure for me too." It sent down two of its sturdiest sunbeams, lowered to their roof, and the two inventors tied them tightly to the rope. The engineer of tomorrow and the bear climbed like rockets onto their plane, the sun pulled it upwards as hard as it could, and off into space they went, happy as two great, brave pilots! Below them, the earth appeared as a giant moving balloon suspended in the universe. They could hardly believe it; it was beautiful, colorful, and magical for all its inhabitants: plants, animals, and all people! Suddenly, a dark cloud flying nearby, bumping into them, a hit, a bang, Bang…Bang…Bang, they rocked in the air, the plane nearly turned upside down. But the two skilled pilots regained control of the plane and saw the cloud, to say the least distracted, change direction and, apologizing with a bow, went on its way.In the collision, the plane hadn't maintained its altitude and had lowered enough to see a vast plain and in the center, a space base! Gabriele and Sparky, with wonder and astonishment, could observe engineers, scientists, and even astronauts in their futuristic space suits, moving back and forth around missiles, seemingly ready for launch. They were surely preparing for a grand mission in space!!! It seemed like an incredible and fascinating place. There was also a giant sign that caught their attention because it said: "School for engineers with specialization in astronomy, space sciences, and life in space." Gabriele was amazed, surprised, excited, and it was at that precise moment he thought that maybe one day his dream would come true.Gabriele and Sparky were immersed in their fantastic dreams, accompanying them throughout the return trip. During the incredible adventure, the sun too had fun, but as the sunset approached, while the earth turned, it recognized in the distance the house with the hole in the roof and the garden full of inventions. So, arriving in position, it detached the luminous beams from the support ropes, and the plane, accompanied by a gentle wind, glided softly onto the lawn with the two travelers, and radiant, disappeared on the horizon. Meanwhile, Gabriele's parents were worried, they hadn't seen him for an entire day, he had disappeared, and even Sparky the bear, now known to everyone, was nowhere to be found. When they landed, everyone wanted to know where they had been and what they had done all day, but the adventure had been so magically fantastic that, like a great dream, for now, it had to remain a secret. Maybe one day, there would be talk of a great astronaut engineer and his bear assistant.Years passed, and their little car served as a flowerpot holder for mom, while ladybugs and other insects happily hopped on it, the fire truck became the home of squirrels who enjoyed climbing up and down the ladder. In the train lived the lizards that came out when the sun shone, and at night they used the seats as comfortable beds. The plane was used for years as a precious box of secret dreams to be realized. Gabriele did indeed go to space and the moon, and Sparky the bear saw him fly into the universe — at night, with his nose up, looking at the sky full of stars, through the hole in the roof. Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You’ll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/