A Roma Donati viene chiamato "carro armato", per carattere non si arrende mai. Masetti è uno spirito bizzarro: quando piove apre l'ombrello tra i pali mentre i suoi compagni attaccano. Monzeglio ha una freddezza glaciale: «Per lui» scrive la Gazzetta «l’emozione è come polvere sul marmo: un soffio e se ne va». Serantoni è uno dei leoni di Highbury: dopo Inghilterra-Italia Guglielmo Marconi scende negli spogliatoi per congratularsi con lui.
Mai così tanti romanisti hanno vinto un Mondiale come nel '38. Un ultimo sorriso prima di una pagina nerissima della storia.
Fonti: archivio Rai.