“E comunque quello di Iuliano su Ronaldo era rigore” “Ma quale rigore, al massimo era ostruzione: punizione a due in area” “Ma ancora con questa ostruzione? Iuliano lo travolge in pieno!” “E' Ronaldo che si fa travolgere!” “Ma tu veramente dopo vent'anni continui a dire che non era rigore? Avevate avuto episodi a favore per tutto il campionato!” “Ma che stai dicendo? E il fallo di Taribo West su Inzaghi all'andata a San Siro?” “E vabbè, e il gol di Turone allora?” “Ah fai lo spiritoso? E allora Calciopoli?” “Calciopoli cosa?” “Abbiamo pagato solo noi! E le intercettazioni tra Facchetti e Bergamo? Quelle non te le ricordi?” Uff... Il fallo di Iuliano su Ronaldo non sanzionato dall'arbitro Ceccarini è uno degli spartiacque della storia del calcio italiano. È il più famoso errore arbitrale degli anni Novanta, un'epoca post-monopolio televisivo RAI, quando le polemiche risultavano per forza di cose un po' annacquate, diluite dal fatto che se ne parlava solo pochi minuti la domenica sera, al limite il lunedì mattina al bar o in ufficio, senza tornarci su a ogni ora del giorno e della notte. Ma gli anni Novanta erano anche un'epoca pre-Internet: oggi ogni sciocchezza viene ingigantita, amplificata e diventa moltiplicatore di veleno. Nel 1998 ovviamente c'erano già le tv, tante tv, pubbliche, private, locali, romane e milanesi. C'erano i giornali, tanti giornali, sportivi e generalisti, di Torino e di Milano. Non c'era ancora il Web – e menomale. Ma poi anche il Web si è impegnato a rendere eterna questa guerra civile di cui non s'immagina ancora la fine, che gira intorno a quei maledetti cinque secondi attorno alle 16:25 di domenica 26 aprile 1998.