Vittorio Caprioli ci regala un affresco straordinario di ironia, malinconia e solitudine, sorretto dalla magistrale interpretazione di Ugo Tognazzi. Un viaggio unico, raccontato con uno stile inconfondibile, nel mondo ghettizzato e bistrattato degli omosessuali, che allora si dovevano nascondere agli occhi della perbenista e ipocrita società italiana.