Per funzionare al meglio gli algoritmi di machine e deep learning lavorano su quantità enormi di dati e presuppongono un’autonomia decisionale. Un tema che solleva ovvie criticità in materia di trattamento dei dati personali, soprattutto se i big data sono associati al settore sanitario.
Andrea Campagner, dottorando in informatica all'Università degli Studi di Milano Bicocca, ha posto una domanda centrale: "Qual è dunque il giusto compromesso tra la tutela dei diritti dei soggetti coinvolti e l’opportunità di trarre vantaggio dalle potenzialità dei sistemi di AI, ad esempio in termini di miglioramento di diagnosi, cura e prevenzione, per pazienti e professionisti sanitari?”