Supergiovane, il supereroe degli Elii sotto cui si nasconde l’architetto Luca Mangoni, sostiene che è stato fatto il passo più lungo della gamba. Per fortuna, aggiunge. Ma per andare dove? E per far cosa? Innanzitutto, il luogo: Milano, via Argelati. Tra la movida e il west, avrebbe forse cantato Guccini. Un territorio cerniera tra il centro e le periferie del capoluogo lombardo. Un luogo storico, dove l’acqua sembra scorrere nelle vene del quartiere: i Navigli, la roggia Boniforti, i vecchi mulini, la storica piscina comunale… Lì, è nato l’ intervento di CCL di via Argelati 39 che, per vedere la luce, su quelle acque ha vissuto una vera epopea: tre diversi progetti architettonici, vincoli regionali ambientali legati ai Navigli, diktat dalla Soprintendenza, lungaggini burocratiche, il Covid. Sembrava una missione impossibile. E, invece… non solo il complesso di Argelati oggi è più vivo che mai ma è diventato un progetto apripista per una nuova idea “di fare casa a Milano” e, non cosa da poco, ha anche dato la sede al Centro Formazione Supereroi dedicata ai giovani. Perché come dice Alessandro Maggioni, presidente del Consorzio: «Quando il gioco si fa duro, allora lì… ci si diverte!». Usando i superpoteri della pazienza, della fiducia (è un po’ di tigna).