Raffaella Manetta, oggi condivide la moda uomo del prossimo autunno inverno

Moda & LifeStyle con Raffaella Manetta

24-01-2024 • 4 minuti

La Milano Fashion Week Uomo è giunta al termine, tra un romantico ritorno all'essenziale e l'evidente volontà da parte delle Maison di concentrarsi su quel Bello e Ben Fatto che da decenni contraddistingue il made in Italy.

Il mese di gennaio, come da tradizione, accende i riflettori sulla moda maschile che parte da Firenze e dal Pitti Uomo per spostarsi a Milano e poi a Parigi, sedi delle più rinomate Fashion Week.

Durante le sfilate è emersa una moda uomo meneghina capace di trascendere sempre più il concetto di genere, in un vortice di elementi maschili e femminili rivisitati, adattati ai corpi di uno o dell'altra, l'ideale per chiunque, semplicemente, abbia voglia di indossarli.

Una forte volontà di indossare capi comodi, che facilitino le attività quotidiane, e una ritrovata passione per il colore del cielo in questi giorni, ovvero il grigio.


Come sarà l'uomo del prossimo autunno inverno?

Visioni contrastanti hanno animato la settimana della moda milanese. Il formale mantiene il primato, ma proposte alternative non mancano.

Come in un processo da laboratorio, il prossimo Autunno/Inverno porterà ancora più chiari i segni di un mescolamento tra i generi che si concretizza in un guardaroba fatto di scambi di pezzi di lei in quello di lui e viceversa.

I jeans brillantinati e la camicia trasparente sono già dei must-have. In più, ovunque sulle passerelle, un grande ritorno: lo slim fit.

In tempi incerti guardare al passato può risultare rassicurante. E le collezioni Autunno Inverno 2024 presentate a Milano Moda Uomo sembrano proprio confermare questo assunto.

A fare da fil rouge nel corso delle cinque giornate dedicata allo stile maschile è stato un ritorno al classico e un diffuso senso di nostalgia che si sono manifestati fin dall'inizio della kermesse.

Ad aprire le danze è stato l'attesissimo show di Gucci, prima prova di Sabato de Sarno nel menswear dopo il debutto con la donna dello scorso settembre.

Nell'ex fonderia Macchi, a nord del capoluogo meneghino, ha preso forma la visione dello stilista, apparsa in sostanziale continuità con quella della sfilata femminile al punto da essere accompagnata dallo stesso manifesto, Gucci Ancòra.

Punto di partenza, i capisaldi del guardaroba - dal cappotto alla camicia - rivisti e corretti attraverso una lente audace e sottilmente provocatoria.


Lo stile indiscusso dei brand

Da Prada invece protagonista è stata la cravatta. Questo l'elemento attorno al quale sono stati costruiti molti degli outfit visti sulla catwalk: completi dall'eleganza rassicurante, resi contemporanei da incursioni di colore saturo e dagli accessori, come le cuffie dalla trama tridimensionale e i sandali volutamente fuori stagione.

Classico è stata la parola d'ordine anche per Giorgio Armani. A trionfare nella sua main collection, giacche destrutturate, pantaloni con le pinces e una serie di capi rieditati nelle proporzioni.

Ma sono stati diversi i marchi e dei designer che si sono cimentati sul tema, da Alessandro Sartori - che per Zegna continua con successo a portare avanti il suo approccio sartoriale e allo stesso tempo innovativo - a Dolce & Gabbana con una collezione votata al total black, da Fendi - dove protagonisti sono stati capi preziosi e funzionali ispirati all'outdoor britannico - a Jordan Luca, il brand disegnato dai talenti Jordan Bowen e Luca Marchetto che ha mixato sapientemente la tradizione sartoriale di Savile Row e quella italiana.

E voi siete più per uno stile classico o gender fluid?

Il nostro appuntamento di oggi si conclude qui, grazie per averci seguito dalla vostra radio preferita. Vi aspetto alla prossima puntata...restate sintonizzati!

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