In questo episodio parleremo con Gabriele del suo cambiamento artistico, del su ritorno ad una tecnica fuori dal tempo e in contro tendenza con i movimenti contemporanei.
Gabriele Scanziani è un pittore contemporaneo svizzero-italiano. È un artista autodidatta con uno
stile fortemente personale influenzato da visioni oniriche e da reminiscenze infantili. La pittura di Scanziani è caratterizzata dalla presenza di figure macrocefale e dalle estremità filiformi, creando scene surreali e un mondo di personaggi insoliti che, nonostante la loro drammaticità e deformità,
mostrano tenerezza e gentilezza. Possiamo osservare nella sua opera gli studi sulla figura dei protagonisti, con un’attenzione particolare sul volto e il modo in cui pochi tratti possono rappresentare una grande forza di espressione. Le figure sono per lo più collocate su uno sfondo neutro, azzurro, arancione o scuro e in ogni scena, non esistono linee che taglino il piano verticale dello sfondo con quello orizzontale, concentrando l’attenzione dello spettatore principalmente sui personaggi. “Mi affascina osservare come un qualcosa possa trasformarsi dopo aver guardato più da vicino le sue caratteristiche. Cerco di seguire lo stesso principio, usando i dettagli per spingere lo lo spettatore a percepire l’opera d’arte da diverse prospettive”. Nato a Mendrisio, Svizzera, nel 1980, è figlio di uno scrittore e di un insegnante. Suo padre, che aveva 72 anni quando è nato, ha iniziato a soffrire del morbo di Alzheimer
quando l’artista aveva 14 anni ed è morto 8 anni dopo. È stato scelto tra gli artisti selezionati del Thomson Art Prize nel 2021 e le sue opere saranno esposte in Europa e negli Stati Uniti durante l’anno 2022. I suoi dipinti sono presenti in diverse collezioni private tra Svizzera, Italia e Francia.