Nel febbraio del 1990, a Padova, davanti ai dirigenti Enimont, Raul Gardini tiene il suo discorso più famoso. È il momento in cui pronuncia (o meglio, i giornalisti le sintetizzano così) le parole “La chimica sono io”, quelle che meglio rappresenteranno l’ultima fase della sua vita imprenditoriale. Da quel momento tutto sembra prendere velocità e scivolare lungo un piano sempre più inclinato: il rapporto impossibile con la politica per il controllo di Enimont, la turbolenta chiusura dell’avventura della joint venture, l’inizio della stagione di Mani Pulite, la tempesta che spazzerà via un’intera classe politica, il cerchio che si stringe intorno alla Ferruzzi.
Con l’aiuto delle testimonianze dei protagonisti di quel triennio 1990-1993 - dal giudice Piercamillo Davigo all’amministratore delegato di Montedison Carlo Sama - in questo episodio raccontiamo l’inizio e la fine dell’affare Enimont, il sorgere di Tangentopoli, il sistema di pagamento delle tangenti, ma anche l’inizio della fine dell’impero Gardini e il mistero del tesoro estero di Serafino Ferruzzi che venne dilapidato.
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