Oggi vi racconto il libro di Massimo Picozzi Odio. Storie di crimini efferati nati dal pregiudizio, pubblicato da Solferino. «Che cosa significa odiare? E che cos’è l’odio?». L’argomento è vastissimo. Le risposte a queste domande, apparentemente semplici, hanno riempito intere biblioteche. E basta scorrere un qualsiasi dizionario etimologico per capire come la radice della parola odio alligni, identica, in quasi tutte le lingue antiche. Perché l’odio, non neghiamolo, è connaturato all’essere umano. Il quale non è mai riuscito a governare e a reprimere «l’indicibile fascino del lato oscuro» da cui è sempre stato pervaso. All’odio, e ai «crimini efferati nati dal pregiudizio», il criminologo e psichiatra milanese Massimo Picozzi ha dedicato molti anni di studi e anche il suo ultimo lavoro, pubblicato da Solferino. Un libro che si legge come fosse un giallo, ma che racconta storie terribili e angoscianti. Storie vere. Di uomini e di donne posseduti dall’odio. E di uomini e donne vittime della furia omicida di chi non ha saputo, voluto o potuto dominare sé stesso.